martedì 25 febbraio 2014

Il commiato di Emma Bonino

Durante il comizio del 22 febbraio, in piazza a Roma, l'ex ministro degli Esteri nel suo saluto di fine mandato ha detto:

Il Paese ha bisogno di educazione civica. Vanno riconquistate le regole e il rispetto per le istituzioni. Stamani ho incontrato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini: le ho detto che può contare su di me, sulla professionalità e la dedizione dell’intera Farnesina. Può contare anche sull’impegno dei Radicali. Io, da ministro, ho rappresentato il Paese, non me stessa”.

Ha detto bene, signora Bonino, educazione civica e rispetto. Quel rispetto che Lei pretende però non è stato osservato nei confronti di molti cittadini italiani, quelli semplici che si recavano sulla sua pagina Facebook e che se osavano fare domande sui due militari del San Marco gli venivano dapprima nascosti i post e poi "defenestrati", mai nessuna risposta ci è stata data .... VERA DEMOCRAZIA E POTENZA DELLA POLITICA!

Lei sicuramente sarà molto arrabbiata per la sostituzione, non se lo aspettava. Ma non se ne abbia a male, succede. Per fare un paragone con il calcio posso affermare che quando un fuoriclasse, seppure si chiamasse Maradona, quando faceva le sue "bischerate" e non si allenava, l'allenatore senza indugi lo mandava in tribuna. 

lunedì 24 febbraio 2014

MATTEO RENZI, QUALE CREDIBILITA'?

Monti ieri, Letta oggi, Renzi domani: prigionieri della stessa condizione




”Fatti più in la”’ recitava il verso di una canzone delle Sorelle Bandiera, rese note al grande pubblico, alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, dalla trasmissione televisiva di culto di Renzo Arbore ”L’altra domenica”. E’ difficile scorgere qualcosa che abbia a che fare con la politica in quanto sta accadendo in queste ore attorno al governo della Repubblica.
Come in tutti i momenti di acuta confusione, gli argomenti si rincorrono e sovrappongono: cio’ che veniva utilizzato ieri a sostegno di una tesi viene improvvisamente utilizzato da coloro che sostenevano la tesi opposta. E’ il caso del rilancio del tema di una legislatura costituente (toh, chi si rivede!), tormentone che accompagno’ il dopo sconfitta di Veltroni (elezioni del 2008). E’ il caso del mitico ”semestre europeo” invocato sinora a gran voce come elemento non discutibile per confermare il mandato del governo Letta almeno sino al 2015.
La cifra piu’ evidente del segretario Pd, candidato premier dopo la riunione di oggi del suo partito, e’ quella della spregiudicatezza, bruciate d’incanto le affermazioni fatte di fronte ai cittadini nelle scorse settimane. Chissa’ dove e’ il ”nuovo” in tutto questo. Criticato per aver rimesso in gioco Berlusconi dopo la condanna definitiva e la sua decadenza dal Parlamento, Renzi oggi si propone di prendere in ostaggio questo Parlamento dei nominati, con la prospettata illusione di traghettarli al 2018, complici le preoccupazioni dei piccoli gruppi sorti nel frattempo.

sabato 22 febbraio 2014

Un'iniziativa per Salvo e Max

Stiamo vicini ai nostri marò                                (di Magda Menchini)



Cari Amici che sempre siete stati vicini ai nostri due fucilieri Max e Salvo in questi due anni  di sofferenza, mi permetto di chiedere il vostro aiuto per un'iniziativa che l'Associazione La Martinella vorrebbe fare insieme a tutti voi per sottolineare ancora di più l'enorme ingiustizia che è stata commessa e l'inconcepibile lentezza con la quale le nostre istituzioni hanno agito.

Stiamo approntando una gabbia con due fac-simili di marò, due volontari, che verrà portata in giro per l'Italia, dal nord al sud, passando per le città in cui ci siano gruppi che l'accoglieranno.
Grazie ad Alfredo D'Ecclesia, grande organizzatore, e ad Antonio Milella - che sarà uno dei due volontari reclusi - nonchè a quel coraggioso generale che risponde al nome di Fernando Termentini,  riuscirò a portare alla vostra attenzione questo appello che mi auguro non rimarrà inascoltato.

Necessitiamo conoscere in quali luoghi sia possibile transitare avendo la certezza di una buona accoglienza, dove sia possibile passare la notte e poter anche mangiare senza spendere cifre che non ci potremmo permettere.

venerdì 21 febbraio 2014

Le radici antidemocratiche dell’Euro nelle parole dei suoi stessi padri fondatori



L’Euro è diventato oggi l’incarnazione di un vero e proprio strumento di governo (“means of structural transformation”, un mezzo di trasformazione strutturale lo definì Mario Monti nel 2011) con cui si stanno imponendo a interi popoli – sotto l’egida dell’emergenza, dello stato di necessità e con la mannaia dello spread pronta ad abbattere i governi poco graditi ai mercati – decisioni altrimenti improponibili e inaccettabili da parte dei cittadini.
Questo fatto, lungi dall’essere una mia idea o una mia opinione, è stato placidamente ammesso dai padri nobili della moneta unica a più riprese. Pertanto, faccio qui una breve rassegna per gli smemorati, utile (e questa è una mia opinione) a mostrare a quelli che parlano di “Unione politica europea”, di “Stati Uniti d’Europa”, di “Sogno europeo” e in generale di uno sforzo politico per un’Europa più democratica, che la natura politica di fondo dei tecnocrati europei è incompatibile con qualsiasi disegno di matrice veramente democratica.
Ecco le prove (con tutte le fonti liberamente consultabili), nelle parole dei padri fondatori dell’Euro e dell’Eurozona:
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Federico Rampini: «Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l’impopolarità dei sacrifici?».

La parola non spetta ai tribunali indiani




Nel balletto di notizie che si susseguono si attende quella di lunedì. Il 20 [24 il 20 è un errore] sapremo se il ricorso alla Corte Suprema indiana volto a scongiurare l’applicazione del SUA Act, che prevede la pena di morte per i colpevoli di omicidio, avrà successo. 


Si confida addirittura che le autorità indiane possano consentire il ritorno in Italia dei marò, fermo restando che il processo a loro carico continua per i capi d’imputazione previsti dal Codice penale indiano. Vorremmo essere ottimisti. Purtroppo le previsioni sono state altre volte puntualmente smentite, anche perché fondate solamente su dichiarazioni di organi dell’esecutivo (ministro degli esteri e ministro della giustizia) riportate dalla stampa.

Errori e piroette
Stendiamo un velo pietoso sugli errori del passato. Chi si assume la responsabilità di aver consentito alla Enrica Lexie, con a bordo i marò italiani, che si trovava in alto mare, di ottemperare all’invito delle autorità indiane a dirigersi nel porto di Kochi? 

Per ben due volte i marò sono tornati in Italia: per la licenza natalizia (2012) e in seguito per votare alle elezioni politiche. Perché non si è approfittato, già la prima volta, della loro presenza sul territorio nazionale per non riconsegnarli all’India? La seconda volta un maldestro tentativo di seguire questa via è finito in una farsa tragicomica e l’Italia ha ceduto di fronte alle minacce indiane nei confronti del nostro agente diplomatico.

La banca Ubs sapeva a gennaio 2014 che Renzi sarebbe diventato premier

Ecco il documento che certifica la “preveggenza”. Ed è subito caos




ROMA. Il documento salta fuori dal web ed è uno di quelli che rischia di passare inosservato ai più se non fosse che qualche attento lettore si è focalizzato sull’unico numero “non economico”: la data.
E’ infatti la data la vera notizia del rapporto sulle previsioni del 2014 della Ubs il gruppo bancario tra i più importanti del mondo.
L’Unione Banca Svizzere infatti ha pubblicato sul proprio sito un rapporto che sta creando un vero e proprio terremoto in Italia con buona pace per i complottisti ed i dietrologi.
infatti il documento datato 7 gennaio 2014 parla di Matteo Renzi come primo ministro italiano eppure il 7 Gennaio nessuno in Italia poteva sospettare un cambio al vertice e lo sgambetto a Enrico Letta. Eppure sembra che la Ubs lo sapesse.
Non molto differente sembra essere questa storia rispetto alle recenti polemiche innescate dalle dichiarazioni raccolte da Alan Friedman sulla scelta di Mario Monti. Il documento lo tirano fuori i parlamentari del Movimento 5 Stelle ed è stato rilanciato sul Blog di Grillo che tuttavia non pubblica il documento integrale.

CHE COSA DICE IL DOCUMENTO

giovedì 20 febbraio 2014

Caso marò - Ricette per uscire dal tunnel indiano

A fronte del “consueto rinvio” della Corte Suprema dell’India sul caso dei due marò, si manifestano puntualmente reazioni roboanti del tipo “ora basta”, la “misura è colma”. Ma a parte le schermaglie diplomatiche, con tanto di convocazioni di ambasciatori, cosa è possibile fare? Esaminiamo di seguito alcune opzioni.

Immagine creata per il tweetstorm del 19.02.2014


Restare in ambasciata
La prima potrebbe essere quella di tenere i due fucilieri di marina nella nostra ambasciata di New Delhi, in modo che essi non si presentino più all’appuntamento settimanale con la polizia indiana per apporre la firma sul registro. La motivazione è semplice: l’India non ha giurisdizione sul caso e l’Italia afferma la propria sovranità.

Ovviamente si creerebbe un incidente diplomatico. Non credo che l’India si comporterebbe come l’Iran nel 1979 nei confronti degli Stati Uniti, consentendo l’invasione della nostra ambasciata. Potrebbe però arrivare alla rottura delle relazioni diplomatiche con conseguente intimazione al nostro personale diplomatico di lasciare il territorio. In caso contrario, i due fucilieri resterebbero nella missione fino a quando la questione non venisse risolta. La prassi diplomatica è ricca di episodi simili.

Arbitrato Internazionale
La seconda opzione è quella di attivare l’arbitrato internazionale, come da qualche tempo si sta ventilando. Qui bisogna essere chiari. Le condizioni per attivare l’arbitrato sono due: l’esistenza di una controversia internazionale e la volontà di sottoporre la questione ad un’istanza arbitrale, volontà che può essere manifestata prima della nascita della controversia mediante una clausola compromissoria o altro strumento, oppure successivamente, sempre che le parti siano d’accordo. 

mercoledì 19 febbraio 2014

COMINCIA BENE IL RENZI-UNO! I PM CHIEDONO IL PROCESSO PER FORMIGONI, COLONNA DI NCD (SECONDO PARTITO DEL GOVERNO)

I manager della Fondazione Maugeri hanno confermato il “sistema Daccò”, fondi neri da 60 milioni per ottenere finanziamenti dalla Regione Lombardia - Daccò poi si portava Forminchioni in vacanza, in barca, in aereo, nelle ville, e la Maugeri incassava delibere e “protezione”…

FORMIGONI SULLO YACHT DI PIERO DACCO

Dopo che, uno dopo l'altro, i manager della fondazione Maugeri hanno confermato l'esistenza del "sistema Daccò" negli incidenti probatori dei giorni scorsi, un sistema da 60 milioni di fondi neri per ottenere i finanziamenti dalla Regione Lombardia, ieri i pm Laura Pedio e Antonio Pastore hanno rinnovato la loro richiesta di processo per Roberto Formigoni, in quegli anni al vertice del Pirellone.
Un lungo elenco di «utilità economiche », quello ricostruito dalla procura di Milano e dai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza. Vacanze ai Caraibi, viaggi aerei per oltre 18mila euro, uno yacht di lusso in «uso esclusivo» al Presidente dal giugno 2007 all'ottobre 2011, la villa a prezzo di favore in Sardegna. E poi, ancora, seicentomila euro per finanziare la campagna elettorale del 2010. Da una parte le utilità economiche» per Formigoni, oggi senatore di Ncd, ricevute dal faccendiere Pierangelo Daccò e dal "consulente" sanitario Antonio Simone, dall'altra il flusso continuo di finanziamenti pubblici per la fondazione Maugeri.

martedì 18 febbraio 2014

Marò: udienza rinviata di una settimana

Spetterà al ministero della Giustizia valutare l'applicabilità del Sua Act. L'Italia richiama l'ambasciatore. Ndc: comportamento India è indegno.



Ennesimo rinvio nel caso marò. La Corte suprema indiana ha infatti chiesto al governo di Nuova Delhi di far conoscere il prossimo 24 febbraio se intende insistere a perseguire Salvatore Latorre e Massimiliano Girone sulla base del Sua Act.

Il procuratore generale indiano Vahanvati ha precisato che spetterà al ministero della Giustizia valutare l'applicabilità del Sua Act, la legge antipirateria e antiterrorismo. Anche se il rischio della pena di morte per Latorre e Girone è stato escluso, l'Italia si oppone alla possibilità che vengano processati in base al Sua Act, perchè significherebbe paragonare i due fucilieri di Marina a dei terroristi. L'ultimo rinvio sul caso è del 10 febbraio scorso, quando la Corte suprema di Nuova Delhi aveva rinviato a oggi, per la seconda volta, una decisione sui capi di imputazione.

Italia richiama l'ambasciatore - Intanto il governo italiano ha disposto «l'immediato richiamo a Roma per consultazioni dell'Ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini». Lo ha annunciato la ministro degli Esteri Emma Bonino apprendendo la notizia del nuovo rinvio dell'udienza per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. «L'obiettivo principale dell'Italia - ha spiegato - resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in Patria dei due Fucilieri».

lunedì 17 febbraio 2014

Ecco l’establishment finanziario che consiglia Renzi

Chi sono gli uomini dei mercati che parlano con il rottamatore che vuole cambiare l’Italia




Ora che Matteo Renzi si è preso Palazzo Chigi, è il momento di pensare al dopo. E se per ora i mercati finanziari hanno deciso di premiare lazione spregiudicata e folle del 39enne fiorentino, non è detto che questo possa avvenire anche in futuro. Con un debito pubblico da oltre 2.000 miliardi di euro, un deficit pericolosamente prossimo al 3%, un’economia in stagnazione e lennesimo terremoto politico, non è facile spiegare a un investitore internazionale come mai deve fidarsi del governo Renzi. 
I giochi sono fatti. Ora bisogna capire cosa succederà. Quali sono, e saranno, gli interlocutori nel mondo della finanza? Il più importante è Davide Serra, fondatore di Algebris. Giovane, ben introdotto nella City londinese e nei salotti finanziari europei e legato a Renzi da una lungo rapporto, Serra ha contribuito a introdurre il futuro presidente del Consiglio a politici europei e finanzieri di mezzo mondo. Ed è quasi sicuramente grazie a Serra se il sindaco di Firenze è ben visto anche da Nouriel Roubini, leconomista rockstar della New York University. Vicino a Renzi è anche Cosimo Pacciani, banchiere e risk manager (nonché collaboratore de Linkiesta). Sia lui sia Serra sono stati fra gli ambasciatori di Renzi nel cuore della finanza londinese, usando ora il bastone ora la carota. Non solo. Hanno agito su un duplice piano, da un lato spiegando alla City la complessità italiana e dall’altro lato formando Renzi sui complessi meccanismi dei mercati finanziari e della gestione del rischio, aiutandolo, in questi ultimi anni, a leggere il mood degli investitori. Solo il tempo dirà se questo percorso di formazione è stato utile. 

sabato 15 febbraio 2014

I Marò e la Tosi, un’azienda fatta fallire dall’India



Quegli incroci tra un gioiello della meccanica italiana in fallimento e gli indiani di Gammon



Nei rapporti già difficili tra India e Italia, minati dalla vicenda dei Marò e dal processo sulla tangente per i 12 elicotteri AW101 di Agusta Westland, spunta pure il caso della Franco Tosi. L’azienda di Legnano, fiore all’occhiello della meccanica italiana con Riva e Ansaldo fino alla fine degli anni ’90, in amministrazione straordinaria (legge Prodi) dal settembre 2013, in pancia 200 milioni di euro di debito, è da mesi in attesa di risposte dal governo per la vendita coordinata dal commissario straordinario Andrea Lolli. A quanto pare adesso è tutto slittato a giugno, quando - secondo la Fiom Lombardia – si rischia di iniziare  «lo spezzatino di vendita»

Ma l’intreccio tra i 400 lavoratori in cassa integrazione, i sindacati sul piede di guerra, e il 75% della proprietà in mano alla Gammon - colosso delle costruzioni con più di 4mila dipendenti in India arrivato nel 2008 -  non lascia presagire nulla di buono per il futuro. Anche perché in queste condizioni la Franco Tosi è ferma al palo. Ha già perso due commesse (in Nicaragua e Bolivia) e non può operare, se non per le semplici operazioni di service. «Anche la Gammon in India è sull’orlo del baratro», spiega un dirigente a microfoni spenti, «non vorremmo che il fallimento della Tosi o la perdita delle garanzie bancarie comportasse un peso per il bilancio degli indiani: per questo motivo, forse, si sta prendendo tempo».  

venerdì 14 febbraio 2014

New York Times: “Gli euroscettici hanno ragione, l’UE esploderà come una supernova”

Il New York Times: “L’Unione Europea si è dimostrata un totale fallimento e anche i paesi forti non ne possono più di questo sistema anti democratico e tecnocrate”.




Più o meno dalla sua nascita, l’Unione europea è stata il soggetto di discorsi apocalittici, una modalità di crisi permanente, che ha lavorato egregiamente per migliorare la sempre più stretta integrazione. Oggi, tuttavia, la situazione è differente, ed è seria. Gli europei non sono mai stati così stanchi e disillusi, rispetto alle promesse dei mandarini europei.
Nella corsa per le elezioni del parlamento europeo in maggio, lo spazio tra cosa è economicamente necessario e cosa è politicamente giustificabile, sta crescendo pericolosamente. L’Europa è uscita dagli ultimi anni di crisi con nuovo slancio, e nonostante ciò, la situazione ha delle reminiscenze di quando una stella raggiunge la sua massima densità ed esplode. Se così fosse, esisterebbe un rimedio per quello che l’analista Roderick Parkes ha chiamato il “Momento Supernova”?
Ci sarebbe, ma richiederebbe che la Germania, il paese più grande e più potente dell’Unione, supporti un’idea che ha sempre fieramente rifiutato: attivare quell’invertitore di spinta per certe parti del progetto di unificazione, in modo da poter ridurre lo stress politico del continente. Per la precisione, questo significherebbe “ascoltare le idee del primo ministro inglese, David Cameron”.

martedì 11 febbraio 2014

Mentre i governi latitano e i parlamentari non si accordano la Corte di Giustizia metterà a rischio, con gli OGM, la biodiversità

 IL CONSIGLIO DEI MINISTRI NE DISCUTERÀ MARTEDÌ


Oltre metà degli Stati è contrario, ma una sentenza della Corte di Giustizia dà il via libera





Oltre metà Europa non è d’accordo, ma non c’è molto da fare: la coltivazione del mais geneticamente modificato 1507 prodotto dal gruppo americano Pioneer sarà con ogni probabilità autorizzata in tutto il continente. In mancanza d’una maggioranza qualificata di governi che esprima un parere contrario, martedì il Consiglio dei ministri - istituzione che raccoglie i ventotto ministri nazionali - sarà costretto a emettere una «non decisione».  

Questo spedirà la palla alla Commissione Ue che, per rispettare una sentenza della Corte di Giustizia, dovrà necessariamente concedere il via libera. Paradossale, ma vero. 
Il Parlamento europeo ha già detto che non è d’accordo, anche se le procedure non lo richiedevano, così il pronunciamento di Strasburgo non è formalmente vincolante. In gennaio gli eurodeputati hanno consigliato a grande maggioranza di bocciare la richiesta della Pioneer, e sollecitato la Commissione Ue a non proporre, o rinnovare le autorizzazioni, di qualsiasi varietà Ogm fino a quando non siano stati migliorati i metodi di valutazione del rischio. 

"Marò" in India - quegli strani intrecci tra politica e interessi commerciali

Ma c'è qualcosa che si vuole nascondere dietro la vicenda dei due Fucilieri del San Marco in "ostaggio" in India da 2 anni? suppongo di si! 

In merito a tale supposizione desidero inserire un significativo commento dell'Ambasciatore Giulio Terzi tratto dal suo profilo Facebook

BASTA PERDITE DI TEMPO E MEZZE PAROLE….le circostanze e l'urgenza non lo permettono più! 


CASO MARO': TERZI, ERRORE MONTI SU ISTIGAZIONE PASSERA RIMANDARLI IN INDIA 
Roma, 10 feb - Se oggi i nostri maro' si trovano in questa situazione, la colpa e' del governo Monti. Parola dell'ex Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, che in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati accusa: ''Questa vicenda e' frutto di un vergognoso errore di Monti su istigazione dell'allora ministro Passera'', che hanno rispedito i due militari italiani in India dopo che erano rientrati in Italia. Dimessosi dalla Farnesina in segno di protesta con le decisioni di Monti, Terzi risponde cosi' quando gli chiedono per quale motivo allora il governo italiano abbandono' la procedura di un arbitrato internazionale, che in un primo momento era stato annunciato e avviato: ''Non so perche' fu abbandonata la strada dell'arbitrato, posso dirvi però che le motivazioni che mi vennero vibratamente rappresentate da Monti e Passera per ribaltare la decisione di trattenere i Maro' in Italia erano fondate su motivazioni di natura economica, per i danni che avrebbero eventualmente potuto subire le nostre imprese dalle reazioni indiane''. Terzi sottolinea: ''La procedura di arbitrato internazionale era stata annunciata l'11 marzo, e avviata, poi io mi ero ormai dimesso, ed è stata inspiegabilmente lasciata cadere. Ci si e' affidati interamente agli indiani e questa decisione e' stata confermata dal Governo Letta. Non vedo ancora nessuna discontinuita' nella linea adottata dall'attuale esecutivo'', ha poi sottolineato Terzi, secondo cui l'India su questa vicenda sta facendo "il gioco dell'oca con dadi truccati". (Giulio Terzi)
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Ora per i due "maròcon colpevole ritardo, si stanno muovendo  un po' tutti i politici del nostro Paese e anche quegli esteri. Ha parlato pure il premier Enrico letta attraverso un tweet dicendo: "inaccettabile l'imputazione proposta da autoritá indiane. Uso del concetto di terrorismo da rifiutare in toto. Italia e Ue reagiranno".
Non è mancato neppure l'intervento del Presidente Napolitano che in una nota del Quirinale (31.01.2014), al termine di un incontro tra Napolitano e i parlamentari che hanno fatto visita ai due fucilieri di Marina a New Delhi, fa sapere che il capo dello Stato "ha condiviso l’impegno" del governo "a dare il massimo rilievo politico internazionale a una vicenda gestita finora dalle autorità indiane in modi contraddittori e sconcertanti". Una internazionalizzazione della crisi sui cui Napolitano si batterà in prima persona, intensificando i contatti con i capi di Stato amici. 
Quindi secondo le parole dell'Ambasciatore Terzi risaltano i nomi di Mario Monti e di Corrado Passera, ma probabilmente non saranno stati i soli a volere rispedire in India Latorre e Girone.
Mi chiedo se, nel decidere questa nefandezza, è stato consultato o almeno informato il nostro Capo di Stato Giorgio Napolitano.
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domenica 9 febbraio 2014

Signora Ministro Emma Bonino, benvenuta in Italia!



Spiace dirlo ma a fronte dei molti impegni della nostra ministro agli affari esteri Emma Bonino, a cui vanno attribuiti tutti meriti del suo impegno internazionale, sembra mancare qualcosina che per lei probabilmente è solo un fastidioso “bruscolino”.

Dalla data del suo insediamento (28 aprile 2013) molti sono stati i suoi impegni ufficiali come viaggi, conferenze, …. in stati esteri come Iran, Sierra Leone, Costa D'Avorio, Ghana, Senegal, Albania, Egitto, Siria, Iraq, Iran, Turchia, ….

A questo lungo excursus manca però un suo autorevole intervento in India, in quello stato che si definisce democratico ma che trattiene due soldati del San Marco da 2 anni incolpandoli di aver ucciso due pescatori locali. L’occasione non gli sarebbe mancata perché, a esempio, il 12 novembre 2013 si è tenuto a Delhi un incontro Europa-Asia a cui però la nostra ministro non ha partecipato mandando in quel contesto internazionale, che ospitava 37 Ministri degli Esteri, un funzionario della Farnesina, un vero peccato. L’impressione che si è avuta, giusta o sbagliata sia, è stata di disinteresse verso questa triste faccenda che vede coinvolti due militari italiani, Latorre e Girone, impegnati in azioni antipirateria a bordo di una nave italiana e perciò su territorio nazionale italiano.

venerdì 7 febbraio 2014

ELEZIONI EUROPEE - SONDAGGIO BOMBA: OLTRE IL 60% DEGLI ELETTORI VOTERA' CONTRO L'UNIONE EUROPEA E L'EURO.



Se le intenzioni di voto per le Elezioni Politiche vedono un testa a testa fra centrosinistra e centrodestra (grazie anche al ritorno di Casini ad Arcore), per le Europee (sondaggio Ipr Marketing) la musica è sostanzialmente diversa.

Il centrodestra sfiora il 40% delle intenzioni di voto, mentre la coalizione di centrosinistra stenta a raggiungere il 32%.

Questo perché il Pd si ferma ampiamente sotto il 30 per cento (27.6%), mentre Forza Italia (già in rimonta dopo il ritorno sulla scena di Berlusconi, 'benedetto' da Renzi) arriva fino al 24.3%., appena tre punti dietro. Gli ultimi sondaggi in Italia (compresa la stessa Ipr Marketing) segnalavano una forbice tra le due forze molto più ampia (Pd 31, Forza Italia tra il 21 e il 22).

Perché? La risposta potrebbe arrivare anche dal risultato del M5s, segnalato al 25.4%, praticamente la stessa percentuale ottenuta alle Politiche 2013, ma superiore agli ultimi sondaggi elettorali 'italiani' (22% Ipr, 21% Ixè).

mercoledì 5 febbraio 2014

TRA ACCORDI IN LIBANO E INTERVENTI AL SENATO



Il ministro Emma Bonino sta “viaggiando” tra Siria, Libano e Gibuti per accordi sui diritti umani e credo farebbe bene a recarsi anche in India per fare gli stessi accordi, non solo per i due soldati italiani ma anche per le molteplici situazioni di stupri che vedono coinvolti minori, … invece lì sembra non ci voglia proprio andare. Non sento, ma forse mi è sfuggito, alcuna sua parola o presa di posizione, dal 3 febbraio, in merito all’evolversi del “caso India” inerente i 2 Marò. Sembra quasi essersi eclissata seppure, credo, abbia i mezzi per comunicare e/o intervenire.
Vista questa mancanza devo dire grazie al ministro Mario Mauro per il suo intervento al senato (forse incaricato dal M.A.E.?) e spero vivamente riesca a risvegliare i colpevoli o solo disinteressati “personaggi” che poco e niente di decisivo finora hanno fatto per questa faccenda che si protrae da poco meno di due anni, speriamo solo non sia tardi. 

Se mi è permesso però devo dire che mi sarebbe piaciuto se avesse calcato un po’ più la mano magari dicendo che non solo la partecipazione alle missioni antipirateria sono intrinseche con la soluzione positiva della vicenda dei due fucilieri del San Marco ma anche tutte le altre missioni internazionali.

Riporto una articolo di Adnkronos, di oggi, in merito a questo fatto.

LETTERA APERTA A TUTTI I CITTADINI ITALIANI INTELLETTUALMENTE ONESTI



Comincio subito con il sottolineare che questa non è esattamente una lettera, bensì un vero e proprio accorato appello a tutti coloro che mantengono un minimo di raziocinio, a prescindere dal proprio eventuale credo politico. 

ATTENZIONE!!! Il momento è gravissimo, chi sta al Potere e si impegna con tutte le proprie forze alla svendita del Paese (Letta in Qatar come Monti prima, stesso copione, stessi acquirenti. Ricordo, en passant, che l’emiro salafita del Qatar Hamad bin Khalifa al-Thani ha acquisito già da più di un anno tramite la sua emittente Al Jazeera e con la benedizione di Mario Monti, parte dell’ANSA ovvero chi distribuisce le notizie nel nostro Paese) ha ordini dall’alto che gli impongono di andare avanti con ogni mezzo. 
Questo comporterà l’uso delle tecniche più disparate per colpire chi cerca di impedire lo sfascio totale. Quella della delegittimazione politica dell’avversario attualmente abusata dalla maggioranza diversamente legittima, è sempre stata una tecnica politica sporca, e chi la utilizza solitamente da un lato si professa come “democratico”, ma dall’altro rifiuta il dibattito, appunto democratico, bloccando e limitando lo spazio di azione e di parola a chi non si omologa con il suo pensiero. 

martedì 4 febbraio 2014

Un teatro tutto italiano

Se.....




Secondo la presidente della Camera dei Deputati, onorevole Laura Boldrini, io sarei un potenziale stupratore. Il che consente, legalmente, al commissario di polizia del mio quartiere, nella città dove risiedo e abito, di poter aprire una cartellina "informativa" sulla mia persona e sulla mia attività, perchè rappresento un pericolo sociale per la comunità. E' a rischio anche la mia compagna, se non altro sono a rischio i suoi nervi, essendo la convivente di un potenziale stupratore ma allo stesso tempo scopre che le istituzioni della Repubblica considerano anche lei un potenziale stupratore. 

Una new entry sociale esistente soltanto in Italia: da ieri sera hanno stabilito che anche le cittadine italiane di sesso femminile sono potenzialmente delle stupratrici. Una novità sociologica che può aprire una stagione di profondi dibattiti antropologici. E' la modalità con la quale la terza carica istituzionale dello Stato vive e interpreta il Senso delle pari opportunità di genere.

Basterebbe questo per qualificare la nostra Repubblica come un paese anormale.
No comment.

Ma se invece, l'Italia, fosse un paese normale, di che cosa si parlerebbe oggi?
Di che cosa avremmo parlato, discusso, litigato, dibattuto e argomentato nelle ultime due settimane?
Quali sarebbero stati i titoloni, oggi, sulle prime pagine dei quotidiani?.

Ecco come si vivrebbe in un paese normale:

A caratteri cubitali, sulla prima pagina, avremmo trovato la notizia del giorno:

Confindustria: è scontro industriali-governo. 

Gli imprenditori vanno all'attacco dell'esecutivo, lamentando i mancati pagamenti dei crediti alle imprese e denunciando la violazione della normativa Ue. Giorgio Squinzi dichiara: "O si cambia passo o il governo se ne va e andiamo subito al voto".

domenica 2 febbraio 2014

Ma come si risolverà questa storia?



E se non fosse stato solo un caso a far andare la commissione bilaterale italiana in India proprio il giorno della 65.a Festa della Repubblica?, io non credo fossero disinformati a tal punto, se così è stato la cosa è veramente ridicola.

Detto questo mi sorgono dei dubbi visto che nessuno si è interessato ai due fucilieri del San Marco per quasi due anni e poi all’improvviso istituzioni, televisioni, giornali il M.A.E. e persino il Presidente  sembrano essersi svegliati all’improvviso, e, tutti assieme da questo lunghissimo letargo (gli animali, ad esempio, dormono solo qualche mese ma non hanno la preoccupazione dell’imminenza delle votazioni).

Una mia, forse strampalata, considerazione.

Cosa sono andati a fare in India i vari Casini, Cicchitto e compagnia? sarà mica che sono andati li a contrattare qualcosa di osceno con i due fucilieri come a esempio:

se voi ci aiutate a salvare tizio, caio e sempronio da questa storia noi vi toglieremo dagli impacci e vi riporteremo alle vostre famiglie”.
Fatevi condannare dicendo che la situazione vi è scappato di mano e che non volevate uccidere così dopo la condanna verrete a scontare la pena in Italia, al resto ci pensiamo noi”.