Impaurita, senza soldi e senza un governo. La situazione della Capitale alla vigilia dell’Anno Santo.
Mancano 17 giorni all’apertura del Giubileo. Poco più di due settimane e papa Francesco inaugurerà ufficialmente l’Anno Santo Straordinario. Marino non c’è più, al suo posto ora siede in veste di commissario il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. Poco più di due settimane e la Capitale sembra tutto tranne una città pronta a ospitare un evento simile, e a gestire un’affluenza di milioni di fedeli da ogni parte del mondo.
Il Giubileo Straordinario della Misericordia, annunciato a sorpresa a marzo dal Pontefice, fu subito accolto con grande entusiasmo dal Governo, con un Renzi che all’epoca si sperticò in dichiarazioni (come sempre) di forte ottimismo, condite di parallelismi con Expo e soliti anatemi contro i gufi.
Questo avveniva a marzo, ormai otto mesi fa. In questi otto mesi, mentre il tempo passava, si sono susseguite una lunga serie di promesse di fondi da parte del Governo per l’organizzazione del Giubileo: dapprima 30 milioni, poi addirittura dieci volte tanto, 300; poi forse 150, o forse 200, non si sa. Di pari passo andava nel frattempo la discussione su chi avrebbe diretto l’organizzazione dell’evento. Prima l’idea di un commissario straordinario, poi no, Marino avrebbe gestito tutto. Detronizzato Ignazio, quindici giorni fa ecco che arriva Tronca: si occuperà lui della gestione giubilare. Anzi no, si occuperà solo dell’ordinaria amministrazione comunale. Al Giubileo penserà il commissario straordinario, deus ex machina e factotum Sua Eccellenza Franco Gabrielli, affiancato da un onomasticamente renzianissimo Dream Team. Evviva.