Che il governo della Repubblica e gli Stati Maggiori delle tre Forze Armate siano in trincea nel non riconoscere il problema dell’uranio impoverito usato dagli USA e dalla NATO nei teatri di intervento a cominciare dall’Iraq, è cosa nota.
Che governo e vertici militari si siano arroccati in difesa del “niet” è comprensibile perché riconoscere che oltre tremila militari italiani mandati in teatri di guerra a rischio per le polveri sottili dei proiettili sarebbe come ammettere ufficialmente che consapevolmente politici e vertici militari avrebbero mandato allo sbaraglio i militari.
Anche il prof. Mattarella, quando era ministro per la difesa, si limitò a non dare per dimostrata la relazione causale ma riferì dell’istituzione di una commissione ad hoc, almeno questo riferiscono le trascrizioni parlamentari. Insomma, si limitò a prendere atto dell’insorgere del problema ma rimandò il tutto ai posteri. Mattarella Ministro apparve come Pilato.
E di commissioni ne contiamo diverse come diverse e strane sono le risultante.
Ora, come comandante supremo delle Forze Armata, Mattarella dovrebbe prendere atto delle sentenze civili che costantemente condannano il Ministero della Difesa e intervenire in difesa della salute dei “suoi” uomini.
Fino ad oggi noi abbiamo registrato un assordante silenzio del Capo Supremo della Forze Armate e del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Domenica sera il ministro per la difesa PINOTTI, intervistato dalla Iene, ha rilasciato un incredibile dichiarazione “NON esiste alcun problema di uranio impoverito”.
Pensiamo che il Ministro abbia ragione, gli oltre tremila militari ammalatisi di cancro dopo aver svolto attività operativa in Iraq, Kosovo, Afghanistan e in altri teatri di guerra spacciati per missioni di pace, NON esistono e non esistono neanche i 320 morti “accertati” che giovani e forti, hanno lasciato volontariamente il mondo per una vita celestiale dopo aver servito in armi questo stato.
E non esistono neanche le sentenze che oramai, con ciclica frequenza, condannano il Ministero della Difesa per responsabilità oggettiva e che oltre ogni ragionevole dubbio confermano provato il nesso tra uranio impoverito e l’insorgere delle patologie.
Ma se per il ministro tutto ciò non esiste, è possibile ipotizzare che non legga i giornali e che i vertici militari non le hanno riferito delle sentenze a carico del suo dicastero ?
L’avvocatura dello stato che difende il ministero, con chi colloquia per portare avanti i processi civili?
(tratto da: Mondo&Dintorni)
Per la signora e per il ministero è un problema di soldi, ma per le vittime è il riconoscimento delle responsabilità ed il riconoscimento dei diritti che ne derivano da tale violazione
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