Sondaggi, referendum: solo uno su 10 sa bene di cosa parla. Un quinto di elettori Pd col no, un quinto dei 5 Stelle col sì
I dati di Ipsos per il Corriere della Sera quasi sorprendenti: nonostante di riforme e del voto del 4 dicembre si parli tutti i giorni, solo il 10 per cento risponde di conoscere i contenuti nel dettaglio. Intanto il no resta in vantaggio (di poco), con una fetta sempre ampia di indecisi. E nonostante molti si dicano favorevoli a tutti i punti della riforma...
Il no trionfa al sud e nelle isole, il sì fa il pieno al centro e nel nord-ovest. Un elettore su 5 del Pd vota no alle riforme, ma uno su 5 dei Cinquestelle vuole approvarle. Due su 5 si dicono d’accordo con i contenuti della legge Boschi (in particolare la riduzione dei senatori e la fine del bicameralismo paritario, ma il primo partito resta quello degli indecisi e tra coloro che sicuramente parteciperanno al referendum sono in vantaggio i contrari. Infine, solo uno su 10 sa bene di cosa si parla, mentre uno su 10 risponde che non ha mai sentito parlare del referendum. E’ lo scenario che a 9 settimane dal referendum disegna un sondaggio di Ipsos, pubblicato dal Corriere della Sera.
Uno su 10 sa bene cosa c’è nella riforma
Il dato più significativo – e allarmante, senz’altro – è che pochissimi sanno di cosa si sta parlando. Il 10 per cento risponde di conoscere nel dettaglio la riforma, il 44 per cento dice di conoscerla “a grandi linee”, mentre il 38 per cento spiega di averne sentito solo parlare e il rimanente 8 confessa di non averne nemmeno mai sentito parlare. “Un dato sorprendente – scrive sul Corriere Nando Pagnoncelli, che dirige Ipsos – Tenuto conto che i mezzi di informazione ogni giorno ci parlano del referendum. Ma ne parlano prevalentemente riportando più il rumore di fondo (le polemiche e i conflitti tra i due schieramenti), mentre l’approfondimento del merito della riforma è merce rara, probabilmente perché risulta ostico agli elettori”.