giovedì 27 novembre 2014

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE


Ci sono delle cose la cui evidenza è tale che dovrebbe abbacinare chiunque le sfiori con lo sguardo e invece, a quanto pare, no. 

Ieri [25/11] si celebrava la giornata contro la violenza sulle donne, come non condividere ma è sicuramente uno dei cavalli di battaglia della sinistra, una delle bandiere più classiche, e si blabbleggia e ci si cosparge il capo di cenere e si punta il ditino accusatore contro questo o quello e si tira in ballo la cultura maschilista, perfetto e molte cose sono anche più che condivisibili ma...se ne blabbleggia da anni o sbaglio? 
E poi si chiudono le orecchie e si aprono gli occhi, le donne denunciano e le forze dell'ordine, non per colpa loro, spalancano le braccia, le donne ridenunciano e le forze dell'ordine, neppure sempre, denunciano a loro volta e il magistrato, buonista di sinistra...non fa nulla e le donne ... crepano! 

Confessioni e riflessioni di un "militare" in servizio



“Un giorno qualunque, di un turno di servizio qualunque, uno scenario visto e rivisto, l’ennesimo delinquente che inizia a correre. Ma stavolta mi fermo, per qualche istante, inizio a pensare, una domanda si fa largo nella mia testa “perchè?”.
Perchè inseguirlo? Perchè corrergli dietro? Non sarebbe più facile “perderlo di vista”, dire “è riuscito a scappare”? Perchè lo facciamo?
Inseguirlo comporta tutta una serie di rischi, qualche livido se sei fortunato, che i tuoi figli crescano solo con la tua foto sul comodino, se non lo sei.

Ma non è tutto, no, perchè puoi anche avere la meglio tu, lo speri, però devi stare molto attento, non fargli male, non provarci, non vorrai mica che qualche giornalista o passante con l’immancabile telefonino ti riprenda per poi darti in pasto ai media? Fermalo, ma moderatamente, con contegno. O davanti al Giudice, insieme a lui, ci finirai anche tu.
E’ giusto, parli con la vittima di uno stupro, magari con una coppia di anziani in lacrime perchè hanno appena perso i risparmi di una vita, e poi, quando hai davanti il colpevole, che magari prova anche a colpirti, sicuramente ad insultarti o sputarti, dovresti cortesemente ammanettarlo? Ci avete preso per dei robot? Nessuna adrenalina, nessuna emozione.
Ok.

Beh, ma mi direte, il nostro compito è arrestarlo e basta, poi ci penserà la Giustizia. Ora, io non vorrei allarmarvi, ma forse il dubbio lo avete già, la legge italiana è efficace solo con le persone oneste, solo con chi le multe deve pagarle, solo con chi ha la fedina penale pulita e si troverebbe la vita stravolta da una denuncia, per tutti gli altri è solo un contrattempo.
Ricordo una volta, stavo parlando con un poliziotto della Repubblica Ceca, si parlava di lavoro, ad un certo punto gli ho spiegato cosa fossero gli arresti domiciliari. E’ scoppiato a ridere.

venerdì 21 novembre 2014

Costiuzione e confusione


Nessuno sembra più ricordare che cosa sia una Costituzione, persino alcune alte cariche dello Stato hanno idee decisamente molto confuse in materia ed è forse utile fare un ripassino. 

Esistono diversi tipi di Costituzione, la nostra, in particolare, è del tipo rigido, cioè sono stati appositamente posti dei rigidi paletti per poterla modificare ed è quindi, in primis, un atto rilevante e vincolante, la prima ed ineludibile fonte del Diritto. 

LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA DA' RAGIONE AGLI STATI UE CHE NON DANNO SUSSIDI AGLI STRANIERI (LA GERMANIA!)


LONDRA - C'e' una storia interessante che ha avuto ampia copertura sui giornali inglesi che riguarda una sentenza emessa di recente dalla corte di giustizia europea in relazione ai tanti cittadini dell'Unione Europea che emigrano in altri paesi UE per vivere di sussidi.

Tale fenomeno e' uno dei motivi per cui un numero crescente di persone sta appoggiando partiti euroscettici e forse per tale ragione i giudici della Corte di giustizia europea, in un raro caso di buon senso, hanno stabilito che i Paesi membri si possono rifiutare di pagare sussidi a immigranti provenienti da altri Paesi dell'Unione Europea.

Tutto e' iniziato a Leipzig quando l'ufficio di collocamento della città tedesca si e' rifiutato di dare sussidi per coloro che cercano lavoro a una donna rumena non sposata e con un figlio che vive assieme alla sorella.

sabato 15 novembre 2014

#MARÒ, LA FARSA È ARRIVATA A 1000 GIORNI - TUTTI QUELLI CHE LA HANNO RESA POSSIBILE



Giorgio Napolitano: Come capo dello Stato e capo delle FF.AA. non si è opposto al rientro in India ai due soldati italiani nonostante la costituzione e le norme europee inibiscano l’estradizione in Paesi dove vige la pena di morte. Perchè non è intervenuto? Di lui rimane solo qualche frase: “Da India gestione sconcertante", “I nostri marò, ingiustamente trattenuti troppo a lungo lontano dalla Patria, fanno onore all’Italia” e una foto che ripropongo qui sottostante. 



Giulio Terzi: diede le dimissioni il 26 marzo 2013 (era in carica come MAE dal 16 novembre 2011). Io penso che abbia sbagliato, che avrebbe dovuto agire standosene al suo posto. Oggi fa parte dell'ufficio di presidenza del partito Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale. Va comunque ricordato che dopo le dimissioni ha continuato a seguire “la faccenda” con articoli, interventi e comunicati stampa in cui ha fatto pure dei nomi importanti.

Emma Bonino: in carica al MAE dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. Famosa soprattutto per il suo profilo Facebook dove è apparso in un commento la frase divenuta celebre "Non è accertata la colpevolezza, e non è accertata l'innocenza. I processi servono a questo" oltre a non mai rispondere alle domande fatte dai “naviganti” delegando i suoi “fidi” a cacciare e censurare quanto era scomodo dalla sua pagina.

Daniele Mancini: nominato ambasciatore in India il 1 gennaio 2013 è famoso solo per aver richiesto 400€ per far ridipingere la recinzione della sua residenza a Nuova Delhi rovinata dai fili per i panni utilizzati dai due marò.

venerdì 14 novembre 2014

#Marò, 1000 giorni in India


Venerdì 14 Novembre alle ore 18.00 su Facebook, nella pagina evento  e su Twitter #marò a partire dalle ore 18.00 verrà pubblicata una fotografia da scaricare sul proprio pc.
Ognuno dei partecipanti dovrà semplicemente condividere quell'immagine taggando i propri amici e invitandoli a fare altrettanto.
L’iniziativa, a cui sono stati invitati oltre 27.000 cittadini, terminerà alla mezzanotte di sabato 15.11.2014.
Nello stesso periodo i Blogger pubblicheranno i loro articoli su questa “infelice odissea” che vede due Fucilieri di Marina del battaglione San Marco nonché cittadini italiani indebitamente trattenuti in India.
Si intende con tale azione sollecitare le Istituzioni a intervenire per porre fine a questa triste storia dandosi da fare per ricondurre in Italia i due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone restituendoli alle loro famiglie.
Maurizio

giovedì 13 novembre 2014

QUELLO CHE NESSUNO DICE DELLO SCANDALO JUNCKER

Il caso esploso con le rivelazioni di Icij, un consorzio internazionale di giornalisti basato negli Usa, svela una realtà arcinota a tutti da decenni: il Lussemburgo da piccolo Paese agricolo si è trasformato in una potenza finanziaria, collegata sia alla Svizzera sia alla corona britannica, che dagli anni ‘70 ha accomodato convenientemente gli interessi finanziari, con la massima discrezione, di Stati, imprese e facoltose famiglie.


Qualcuno dovrebbe ricordarsi dello scandalo Clearstream (“flusso pulito”), esploso grazie a un giornalista tra il 2001 e il 2002, che dimostrava come dagli anni ‘70 era stata creata una “camera di compensazione” delle transazioni finanziarie “completamente oscura”, cioè non tracciabile. Clearstream serviva da piattaforma “legale” per le compensazioni inter-bancarie (attività perfettamente illegale) che offriva soluzioni mondiali per l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Inchieste giudiziarie in Lussemburgo e in Francia si sono concluse la prima con “il non luogo a procedere” e varie prescrizioni, e la seconda dovrebbe essere in appello (ma non se ne ha notizia).

Su queste inchieste si innestò la seconda indagine giudiziaria francese nota come “Clearstream 2”, che attorno alla costituzione di “fondi neri” dell’industria franco-tedesca della difesa, Eads, coinvolse il presidente Jacques Chirac e il ministro Dominique De Villepin, ma anche indirettamente il presidente Nicolas Sarkozy e numerosi membri dell’establishment francese, oltre a oligarchi russi e narcotrafficanti colombiani. Nel 2013 si concluse con l’assoluzione dei molti politici coinvolti e la condanna di alcuni alti dirigenti della Eads.

UN NAZARENO GIUDIZIARIO?

UN NAZARENO GIUDIZIARIO? – IL PATTO RENZIE-BERLUSCONI, BENEDETTO DA NAPOLITANO, RIGUARDA ANCHE LA GIUSTIZIA – IL BANCO DI PROVA SONO LE PROSSIME NOMINE AI VERTICI DELLA MAGISTRATURA, DA SOTTRARRE AL GIOCO DELLE CORRENTI

Il mandato che Palazzo Chigi ha dato a Legnini, vicepresidente del Csm, è quello di allontanare la politica dalle Procure e dare un segnale di discontinuità. In questa ottica, per Palermo è in vantaggio Sergio Lari, che ha criticato l’inchiesta sulla Trattativa, mentre a Milano potrebbe andare Giovanni Salvi, attualmente a Catania

GIOVANNI LEGNINIGIOVANNI LEGNINI
La legge elettorale, e questo si sa. Il percorso delle riforme istituzionali, e questo è scontato. La storia del Quirinale, e questo si intuisce. Ma all’interno del patto del Nazareno – e di quello che prevede direttamente e indirettamente l’accordo sulle riforme da cui è maturato il governo Leopolda e sul quale hanno messo la loro firma Renzi, Berlusconi e di riflesso Napolitano – c’è un capitolo che riguarda la giustizia e sul quale il presidente del Consiglio, il capo di Forza Italia e il presidente della Repubblica hanno mostrato in separate sedi la propria profonda sintonia.

sabato 8 novembre 2014

QUEL BUCO NERO CHIAMATO LUSSEMBURGO

Quel buco nero chiamato Lussemburgo - svelati gli accordi segreti tra il granducato, a lungo guidato da Juncker, e 300 aziende alla ricerca di un fisco soft t - nella lista anche 31 società italiane, tra cui Finmeccanica
Da Amazon a Ikea, da Deutsche Bank a Procter & Gamble, da Pepsi a Gazprom, migliaia di società hanno trovato rifugio all’ombra del fisco leggero del Granducato: un sistema cresciuto anche grazie al lungo governo di Jean-Claude Juncker, premier per 18 anni e ora alla guida della Commissione europea.


jean claude junckerJEAN CLAUDE JUNCKER
Svelati per la prima volta gli accordi segreti tra governo del Lussemburgo e trecento aziende. Da Amazon a Ikea, da Deutsche Bank a Procter & Gamble, da Pepsi a Gazprom: operazioni per spostare flussi finanziari enormi pagando tasse minime. Nei dossier anche i patti fiscali di 31 società italiane o operanti nel nostro paese

C’è un buco nero nel cuore dell’Europa: è il Lussemburgo, dove convergono flussi finanziari enormi in cerca di tasse minime. Un'emorragia di fondi, perfettamente legale, che sottrae risorse dall'economia del resto dell'Ue.

venerdì 7 novembre 2014

Eurogendfor shock, spunta la denuncia del sindacato di Polizia Consap: “Minaccia per la democrazia”

Questa volta è il sindacato di Polizia Consap a parlare dell’Eurogendfor. E certamente non si può dire, come fanno in tanti, che si tratta della solita bufala, cosa che avviene quando ci si trova davanti una notizia troppo spaventosa per essere vera. Il segretario nazionale del Consap, Igor Gelarda, lancia un’accusa scioccante: “L’Eurogendfor è una minaccia per la democrazia.” Ecco il video in cui Gelarda spiega le ragioni della sua affermazione.


“Si affaccia minaccioso, vi invito ad approfondire, Eurogendfor (o EGF). Una Polizia transtazionale militare, della quale io ho già scritto in passato e che adesso potrebbe essere un rischio. Noi non abbiamo capito ancora bene come funziona. Noi temiamo che si vada verso una militarizzazione della gestione dell’ordine pubblico. (…) E questo noi non lo vogliamo! Non lo vuole nessuno. In un Paese democratico le Forze dell’Ordine devono essere democratiche e civili. Nel senso di non militari”

L’accusa è di Igor Gelarda, segretario nazionale del CONSAP, la confederazione sindacale autonoma di Polizia.

Coop Rosse, la vergogna: “Vuoi lavorare? Devi darci 4mila euro”


Quanto sareste disposti a pagare per avere un lavoro da seicento euro al mese? Non serve arrovellarsi troppo, una cooperativa sociale di Padova ha stabilito la cifra congrua: 4000 euro. Questa è la somma che la Codess, membro della Legacoop sociali, chiede ai propri dipendenti neoassunti. Che, almeno sulla carta, sono molto più che semplici dipendenti.

In molti casi, la Codess preferisce infatti che i propri lavoratori divengano automaticamente soci della cooperativa. Anzi, «è la condicio sine qua non per essere assunti», spiega Chiara, che per poco più di 600 euro al mese, fino a poche settimane fa, lavorava come educatrice in un asilo nido pubblico di Modena gestito dalla coop padovana. Ed è diventando soci che il posto di lavoro diventa particolarmente “caro”. A prescindere dall’ammontare dello stipendio, che mediamente si aggira tra i 600 e i 1200 euro al mese, un socio lavoratore deve sborsare innanzitutto 3000 euro per comprare la propria quota sociale (molto salata rispetto a quanto chiedono le altre cooperative), soldi che vengono restituiti solo nel caso in cui il contratto di lavoro venga rescisso e il socio chieda di riavere indietro il proprio denaro. Altri 1000 euro devono invece essere versati alla Codess a fondo perduto (quindi senza possibilità di poterli mai rivedere), a titolo di tassa di ammissione soci. Niente paura, però, i 4000 mila euro non bisogna consegnarli subito e in contanti. La cooperativa li scala in piccole e comode rate mensili dalla busta paga.

giovedì 6 novembre 2014

Eurogendfor, la Gestapo europea non risponde ai giudici

I Paesi Bassi sono il luogo dove l’Italia ha cambiato la propria storia negli ultimi 25 anni, non solo legandosi al Trattato di Maastricht, con la cessione della sovranità monetaria e legislativa, ma per poter definitivamente abbandonare la veste di Stato sovrano era necessario rinunciare all’esclusività delle funzioni delle forze armate sul proprio territorio, con l’istituzione di una milizia sovranazionale. Questo passaggio è avvenuto nel 2007 a Velsen, piccola municipalità dei Paesi Bassi, dove è stato firmato un trattato congiuntamente a Francia, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo che istituisce la gendarmeria europea, l’Eurogendfor, che andrà ad esautorare le forze dell’ordine nella gestione dell’ordine pubblico. Uno scenario irrealistico, ma che è stato messo nero su bianco con la legge di ratifica numero 84 del 14 maggio 2010, votata dal Parlamento con 443 voti favorevoli su 444 presenti, solamente un astenuto. L’Eurogendfor sarà la milizia che si incaricherà della gestione delle crisi (scioperi, manifestazioni) sul territorio italiano, e non risponderà più direttamente alle istituzioni parlamentari.

domenica 2 novembre 2014

'Testa di c...' a Napolitano. Assolta la mamma che criticò il Presidente


"Noi i sacrifici li facciamo, testa di cazzo". La frase postata su Facebook da una mamma trentenne di Porto Tolle e diretta a Re Giorgio Napolitano, despota italiano, non costituisce vilipendio del Presidente della Repubblica. Il fatto non costituisce reato secondo il giudice per l'udienza preliminare Pietro Mondaini, che in rito abbreviato ha accolto l'eccezione dell'avvocato della donna, Alessandro Micucci del foro di Rovigo. 

Il legale, infatti, ha tirato fuori dalla sua 24 ore una sentenza della Corte Europea dei diritti dell'Uomo (Edu), del "caso Eon", per un fatto simile accaduto al passaggio trionfante dell'allora presidente Nicolas Sarkozy nel febbraio del 2008. Il signoR Herve Eon sfoderò un cartello con la scritta: "Ucciditi, povero c..." E andò a finire a processo per vilipendio. Nel suo caso la Corte europea aveva deciso che si era trattato di critica politica e che in nessun caso il diritto di critica può essere compresso dalla legislazione nazionale. Mondaini pare aver accolto questa tesi, che sarebbe anche rivoluzionaria, una tra le prime se non la prima che accoglie questa pronuncia della Corte europea dei diritti dell'uomo.