Questa è una prova generale di quello che potrà accadere se il comma 29 dell'articolo 1 del DDL di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma "ammazzablog", dovesse entrare in vigore così com'è. Buona rettifica a tutti.
Alessandro Giglioli è un giornalista milanese che lavora all'Espresso, vive a Roma e tifa per l'Inter; Giulia Innocenzi è nata a Rimini, è bionda e ha lavorato ad Annozero; Luca Sappino è il più giovane di tutti, va in giro in bici e conduce una trasmissione alla radio; Vittorio Zambardino ha un blog che si chiama "Scene digitali", tifa per il Napoli e scrive delle cose molto interessanti su Facebook; Giuseppe Civati è consigliere regionale in Lombardia, è chiamato "Pippo" dagli amici e ha un blog in cui ha sostituito la "v" del suo cognome con una "w"; Guido Scorza fa l'avvocato, è un esperto di diritto delle nuove tecnologie e prende spesso l'aereo; Fabio Chiusi ha la barba, l'ho incontrato lo scorso week end a Riva del Garda e ha un blog che si chiama "Il nichilista"; Daniele Sensi vive ad Asti, ascolta Radio Padania per monitorare quello che dice ed è successo che gli abbiano rimosso dei filmati da YouTube; Luca Nicotra è il segretario dell'associazione "Agorà digitale", fa parte del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e usa Ubuntu; Arianna Ciccone è una donna davvero in gamba, organizza il Festival Internazionale del Giornalismo e stamattina ci ho parlato al telefono; Serena Prinza ha un blog sull'Unità, una volta è venuta a trovarmi al mare e vive a Milano; Luigi Bruschi ha i baffi, a volte mi invita a manifestazioni alle quali non riesco ad andare e ha un blog che si chiama "La città invisibile".
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Luca Nicotra mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
I Radicali Italiani non hanno nessun Comitato Nazionale. Lo sanno tutti che sono comandati dalla CIA. Ubuntu non esiste. E io non passo tutto il giorno davanti al computer! Luca Nicotra.
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Fabio Chiusi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Le scrivo per comunicarLe che, ai sensi dell'art. 1 comma 29 della legge "Alfano" sulle intercettazioni, ritengo Lei abbia scritto cose «lesive della mia dignità» e «contrarie alla verità». In particolare, secondo Lei io avrei «la barba». Il che è falso, dato che l'ho tagliata stamattina e che, in ogni caso, Lei non aveva alcun diritto di menzionare pubblicamente il nostro incontro a Riva del Garda in cui, effettivamente, avevo «la barba». Le impongo pertanto, ai termini della succitata legge, di procedere entro 48 ore alla rettifica di quanto scritto. Mi premuro anche di ricordarle che ciò deve avvenire con gli adeguati criteri di visibilità previsti dalla normativa. Augurandole che possa leggere questa mail entro due giorni e che dunque non sia costretto a sborsare 12.500 euro, La saluto. Cordialmente, Fabio Chiusi.
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Arianna Ciccone mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Puoi rettificare per cortesia: non sono una donna, il festival del giornalismo di Perugia l'organizza Emilio Fede (oddio ma poi chiederà la rettifica della rettifica?) e io non ti conosco. Arianna Ciccone.
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Alessandro Gilioli mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile direttore del sito informatico "Metilparaben",
ai sensi dell'articolo 8 della Legge 8 febbraio 1948, n. 47 "Disposizioni sulla stampa e successive modifiche" La invito a pubblicare entro 48 ore dalla presente quanto segue, ricordandole che la mancata ottemperanza al presente invito importa una sanzione amministrativa fino a lire a 25.000.000.
Il Suo articolo datato 04/10/2011 e apparso sul sito informatico "Metilparaben" nel quale si scrive (testuale) «Alessandro Gilioli è un giornalista milanese che lavora a L'Espresso» contiene gravi affermazioni contrarie a verità e lesive della mia dignità.
1. Nell'articolo in questione il nome della testata è scritto «L'Espresso» mentre ormai da tempo il nome corretto è 'l'Espresso" con la "l" minuscola. L'alterazione del marchio comporta come Le è noto un grave danno d'immagine per il quale ci si riserva di adire anche in via civile qualora non venga pubblicata la presente rettifica.
2. La definizione di «giornalista» , appare come una chiara e deliberata diminutio del ruolo dello scrivente nella società dell'informazione nonché una malevola ascrizione dello scrivente a una categoria notoriamente in crisi, tanto più che lo scrivente ha più volte sottolineato la necessità di abolire proprio l'Ordine dei Giornalisti. Altrettanto lesiva della dignità professionale è l'intenzionale omissione, nel Suo articolo, delle altre attività professionali dello scrivente, in particolare in riferimento a quella convegnistica e saggistica. Appare infine come una evidente denigrazione l'omissione non solo che lo scrivente è laureato, ma anche che ha seguito un corso bimestrale di biblioteconomia nel 1984 e un corso di sub nel '93.
3. Altrettanto lesivo della mia onorabilità è evidentemente l'uso del verbo «lavorare», il cui chiaro rimando alle arti meccaniche anziché a quelle liberali risulta oltre modo ingiurioso. Va inoltre sottolineato che la scelta del verbo allude palesemente al compenso ricevuto, quindi induce ingannevolmente il lettore a ritenere che la mia attività sia il semplice frutto di un mercimonio anziché una libera espressione intellettuale.
4. Gravemente oltraggiosa nelle intenzioni e negli effetti, oltre che menzognera, è infine la definizione di «milanese» non solo in quanto lo scrivente è residente da anni a Roma, ma soprattutto perché si tratta di una surrettizia circoscrizione della mia persona e della mia attività a una dimensione soltanto locale, con un'implicita venatura di tipo razzista (il direttore del sito informatico "Metilparaben" risulta infatti romano) e probabilmente anche un'allusione implicita ma chiarissima all'attuale momento di crisi delle squadre di calcio milanesi.
Intenda pubblicare senza omissioni quanto sopra sul sito informatico "Metilparaben" entro 48 ore dalla presente, nella stessa pagina e con le stesse caratteristiche tipografiche dell'articolo rettificando. Alessandro Gilioli.
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Giulia Innocenzi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile direttore di Metilparaben,
Le scrivo per invitarla immediatamente a rettificare il postribolo di falsità che ha appena pubblicato sulla sua testata "blog". La mia dignità va preservata da tale macchinazione propagandistica. E' ben noto a tutti, infatti, che scrivere "è nata a Rimini", seguito immediatamente da "è bionda", vuole sottendere senza troppi giri di parole "è una ragazza di facili costumi". "Ha lavorato ad Annozero", infine, come ha già fatto notare il rispettabile direttore Belpietro, è un modo come un altro per dire "velina di sinistra".
La sollecito quindi a cancellare immediatamente dichiarazioni siffatte, che macchiano indelebilmente la reputazione della sottoscritta.
In fede. Giulia Innocenzi.
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Luca Sappino mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Caro Alessandro, essendo noi cari amici questa mia mail è scritta con il dovuto affetto, anche se non ti posso nascondere una buona dose di stupore e dispiacere. Leggo sul tuo blog che io sarei "il più giovane di tutti", come ad intendere che non sia capace, abile, abbastanza esperto. Leggo poi che andrei "in giro in bici", cosa vera ma che - come ben sai - tenevo a mantenere privata, tutelando dal gossip e dalle invidie il rapporto affettivo che mi lega a questi quattro pezzi di ferro. E leggo inoltre che condurrei, "una trasmissione alla radio", senza che tu faccia riferimento alla testata, Ribalta, alla stazione che la manda in onda, Radio Popolare Roma, agli ascolti, oltre 35 milioni di ascoltatori unici, né alla tua collaborazione. Con affetto dunque, ma con la dovuta fermezza, supportato dalla normativa in materia (per cui ti ricordo rischi una multa ben salata), ti invito a rettificate con urgenza le imprecisioni e tutto ciò che, contrario alla verità, lede la mia dignità. Sicuro della tua buonafede, a presto. Luca Sappino.
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Serena Prinza mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile Alessandro Capriccioli, le chiedo di rettificare quando segue: io non ho nessun blog, sarebbe una cosa Assurda, e soprattutto non sull'Unità, ma su l'Unità ed in ogni caso pensavo che fossero loro a tenere un blog su di me. Inoltre io non credo di vivere a Milano, ma sono convinta di vivere ancora in una città in Campania, solo che da qualche anno ha la nebbia, i leghisti, gli aperitivi, le rotaie del tram e la madonnina. Circa una visita al mare, non ne so, del resto non ho segni di tintarella, quindi credo di non esserci stata, o se c'ero dormivo. Serena Prinza.
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Guido Scorza mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile responsabile del sito informatico "Metilparaben",
nelle ultime ore numerosi colleghi ed amici mi hanno rappresentato la pubblicazione da parte Sua di un articolo datato 4 ottobre 2011 - solo il Signore sa se tale data corrisponde al vero o è anch'essa apocrifa - che contiene riferimenti non veritieri e gravemente lesivi del mio onore e della mia reputazione.
1. Nell'articolo in questione, innanzitutto, Lei riferisce che io "farei" l'avvocato con ciò lasciando, evidentemente, intendere che tale mia attività si asvolta in assenza del relativo titolo o, peggio ancora, a tempo perso. Come avrebbe potuto agevolmente verificare collegandosi al sito del locale consiglio dell'ordine degli avvocati (ammesso che avesse saputo dove svolgo la mia professione stante l'assenza di un albo centralizzato!), per contro, io SONO avvocato ed esercito tale attività in modo stabile e continuativo.
2. Nello stesso articolo, inoltre, riferisce - in modo del tutto inutile in relazione al contenuto del suo pezzo - che io prenderei spesso l'aereo. Si tratta, anche in questo caso, di un'affermazione non veritiera giacché viaggio, ormai da anni, prevalentemente in treno ed in auto ed ho paura di volare. Tale riferimento, peraltro, rischia di ledere gravemente la mia dignità e credibilità giacché ho spesso declinato inviti ricevuti da colleghi, amici e donne a raggiungerli in località amene accessibili solo via aereo, riferendo, appunto di non essere in condizione di volare.
3. Egualmente gravemente lesiva della mia reputazione è l'aver circoscritto la mia area di competenza al solo diritto delle nuove tecnologie. Come è noto e come avrebbe, anche in questo caso, agevolmente potuto verificare sfogliando il mio profilo professionale sul mio blog - ammesso che ci avesse capito qualcosa - la mia esperienza e ben più a vasta ed abbraccia ambiti diversi dello scibile del sapere. La sua affermazione, pertanto, offre una rappresentazione parziale della mia identità professionale e rischia di pregiudicarmi importanti occasioni di lavoro.
Alla luce di tali considerazioni, ai sensi dell'articolo 8 della Legge 8 febbraio 1948, n. 47 "Disposizioni sulla stampa e successive modifiche", La invito a pubblicare entro 48 ore dal ricevimento della presente (sono cacchi suoi come computare il decorso di tale termine) quanto precede nella stessa pagina e con le stesse caratteristiche tipografiche dell'articolo rettificando, ricordandole che la mancata ottemperanza al presente invito importa una sanzione amministrativa fino a lire a 25.000.000 (da versarsi in euro e, dunque, 12.500€).
Cordiali saluti, Guido Scorza.
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Giuseppe Civati mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Non mi capacito, dott. Metilparaben, della sua nota gravemente lesiva pubblicata in data odierna.
Il fatto che Lei scriva lesivamente che il sottoscritto è consigliere regionale della Lombardia senza specificare la forza politica è gravemente lesivo della mia onorabilità e potrebbe far pensare a una mia personale iniziativa, volta a solleticare il sentimento della cosiddetta antipolitica (gravemente lesiva) e la rivolta contro le istituzioni (lese anch'esse), guidata da quel signore con le scarpe scamosciate che non cito, per paura di un'ulteriore rettifica, gravemente lesiva della mia onorabilità.
Che poi Lei noti che ho adottato la "w" al posto della "v", è una considerazione che si poteva certamente risparmiare, perché, limitandosi a notare il cambio di consonante, Lei induce a pensare che si tratti di un gioco futile, gravemente lesivo, il gioco, e anche il futile. Stavo per scrivere "lesiwo" ma ciò avrebbe dato adito ad ulteriori sue variazioni sul tema, ulteriormente lesive.
Da ultimo, non essendo lei mio amico, se non nell'accezione lesiva del termine, non capisco come possa servirsi dell'espressione "Pippo", gravemente lesiva della mia onorabilità e di quella dei miei amici, che si stanno attrezzando e la sommergeranno di rettifiche, causando un grave danno al Pil in un momento in cui il Paese è in ginocchio ed è lesivo a se stesso. Giuseppe Civati.
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Vittorio Zambardino mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
At nome mio cliente dottor Zambardino vittorio nato napoli 1-12-1951 invitiamola at norma vigenti leggi at partire da ore 12,10 del 4 ottobre 2011 et entro termine tassativo di ore 48 voler rettificare quanto segue: Zambardino Vittorio benché nato Napoli non vive più colà da anni 34 et ogni associazione del nome del mio cliente con detta lurida città rappresenta tentativo diffamatorio.
La presente per rettifica salvo ulteriore azione su piano penale et civile.
Distinti saluti.
Avvocato Piscioni Armando, Napoli.
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Daniele Sensi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
L'attribuzione di vaneggianti residenze astigiane appare evidentemente tesa a suggerire surrettiziamente la discendenza padana del sottoscritto, alludendo a possibili prossimità etnoculturali con i corregionali Roberto Cota e Mario Borghezio, peraltro esponendolo, in particolare là dove si scrive che il sottoscritto ascolterebbe Radio Padania “per monitorare quello che dice”, a pericolose ritorsioni da parte delle temutissime camicie verdi.
Tendenziosa e destituita di fondamento appare anche l'affermazione secondo la quale il sottoscritto sarebbe incorso nella scure censoria di YouTube, affermazione calunniosa e diffamatoria il cui scopo è quello di attribuire al sottoscritto un comportamento contrario alle norme comunitarie della piattaforma, norme che tutelano "i membri di un gruppo protetto in base a razza o origine etnica", con chiaro riferimento ai popoli padani.
Concedendole tuttavia il beneficio della buonafede, convinto che Lei intendesse in realtà riferirsi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il sottoscritto porge i più distinti saluti. Daniele Sensi.
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Luigi Bruschi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile Metil Paraben, innanzitutto lasci che Le esprima una mia personale convinzione: ai tempi del buon Alessandro Capriccioli come gestore del blog, fatti incresciosi di questo tipo non sarebbero mai accaduti. Da quando Lei ha assunto la conduzione del sito, la verità di opinione –che ha giustamente sostituito la vetusta libertà di opinione- ha subìto un serio contraccolpo (prova ne è il numero di rettifiche che le piovono addosso tutti i santi giorni). Ciò premesso, La invito a rettificare entro i termini di legge previsti quanto da Lei riportato riguardo alla mia persona.
In primo luogo, dal momento che io porto fieramente non solo i baffi ma anche la mosca (non al naso, ma sotto il mento), ne consegue che la descrizione fisica da Lei fatta, oltre ad essere oggettivamente parziale, è da considerarsi a tutti gli effetti lesiva della mia immagine, perlomeno quella del volto.
In secondo luogo, il Suo dar conto di miei inviti a manifestazioni cui Lei dice di non riuscire a partecipare appare indiscutibilmente allusivo, oltre a non rendere minimamente giustizia, peraltro, al carattere di eleganza e squisita moralità che caratterizza le manifestazioni che organizzo. In ogni caso -visto che si rincorrono in tal senso voci prive di fondamento- ci tengo a precisare che non ho mai, e dico mai, invitato alcun ospite che si sia poi rifiutato di partecipare alle mie manifestazioni. A riprova di ciò, aggiungo che convivo stabilmente con un ospite fisso dei miei eventi, che può testimoniare a mio favore l'indiscusso successo di tutti i miei inviti.
Tutto ciò è l'unica verità sui fatti in questione, come ribadirò stasera da Bruno Vespa.
Suo, Luigi Bruschi.
P.S. Se cortesemente volesse indicarmi quale tra Metil e Paraben è il nome e quale il cognome (l'ho cercata sull'elenco telefonico di Roma, ma senza fortuna), gradirei inviarLe la presente notifica anche via posta ordinaria (raccomandata assicurata con ricevuta di ritorno a carico del destinatario), non riponendo alcuna fiducia nei mezzi comunicativi telematici.
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Luca Nicotra mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
I Radicali Italiani non hanno nessun Comitato Nazionale. Lo sanno tutti che sono comandati dalla CIA. Ubuntu non esiste. E io non passo tutto il giorno davanti al computer! Luca Nicotra.
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Fabio Chiusi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Le scrivo per comunicarLe che, ai sensi dell'art. 1 comma 29 della legge "Alfano" sulle intercettazioni, ritengo Lei abbia scritto cose «lesive della mia dignità» e «contrarie alla verità». In particolare, secondo Lei io avrei «la barba». Il che è falso, dato che l'ho tagliata stamattina e che, in ogni caso, Lei non aveva alcun diritto di menzionare pubblicamente il nostro incontro a Riva del Garda in cui, effettivamente, avevo «la barba». Le impongo pertanto, ai termini della succitata legge, di procedere entro 48 ore alla rettifica di quanto scritto. Mi premuro anche di ricordarle che ciò deve avvenire con gli adeguati criteri di visibilità previsti dalla normativa. Augurandole che possa leggere questa mail entro due giorni e che dunque non sia costretto a sborsare 12.500 euro, La saluto. Cordialmente, Fabio Chiusi.
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Arianna Ciccone mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Puoi rettificare per cortesia: non sono una donna, il festival del giornalismo di Perugia l'organizza Emilio Fede (oddio ma poi chiederà la rettifica della rettifica?) e io non ti conosco. Arianna Ciccone.
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Alessandro Gilioli mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile direttore del sito informatico "Metilparaben",
ai sensi dell'articolo 8 della Legge 8 febbraio 1948, n. 47 "Disposizioni sulla stampa e successive modifiche" La invito a pubblicare entro 48 ore dalla presente quanto segue, ricordandole che la mancata ottemperanza al presente invito importa una sanzione amministrativa fino a lire a 25.000.000.
Il Suo articolo datato 04/10/2011 e apparso sul sito informatico "Metilparaben" nel quale si scrive (testuale) «Alessandro Gilioli è un giornalista milanese che lavora a L'Espresso» contiene gravi affermazioni contrarie a verità e lesive della mia dignità.
1. Nell'articolo in questione il nome della testata è scritto «L'Espresso» mentre ormai da tempo il nome corretto è 'l'Espresso" con la "l" minuscola. L'alterazione del marchio comporta come Le è noto un grave danno d'immagine per il quale ci si riserva di adire anche in via civile qualora non venga pubblicata la presente rettifica.
2. La definizione di «giornalista» , appare come una chiara e deliberata diminutio del ruolo dello scrivente nella società dell'informazione nonché una malevola ascrizione dello scrivente a una categoria notoriamente in crisi, tanto più che lo scrivente ha più volte sottolineato la necessità di abolire proprio l'Ordine dei Giornalisti. Altrettanto lesiva della dignità professionale è l'intenzionale omissione, nel Suo articolo, delle altre attività professionali dello scrivente, in particolare in riferimento a quella convegnistica e saggistica. Appare infine come una evidente denigrazione l'omissione non solo che lo scrivente è laureato, ma anche che ha seguito un corso bimestrale di biblioteconomia nel 1984 e un corso di sub nel '93.
3. Altrettanto lesivo della mia onorabilità è evidentemente l'uso del verbo «lavorare», il cui chiaro rimando alle arti meccaniche anziché a quelle liberali risulta oltre modo ingiurioso. Va inoltre sottolineato che la scelta del verbo allude palesemente al compenso ricevuto, quindi induce ingannevolmente il lettore a ritenere che la mia attività sia il semplice frutto di un mercimonio anziché una libera espressione intellettuale.
4. Gravemente oltraggiosa nelle intenzioni e negli effetti, oltre che menzognera, è infine la definizione di «milanese» non solo in quanto lo scrivente è residente da anni a Roma, ma soprattutto perché si tratta di una surrettizia circoscrizione della mia persona e della mia attività a una dimensione soltanto locale, con un'implicita venatura di tipo razzista (il direttore del sito informatico "Metilparaben" risulta infatti romano) e probabilmente anche un'allusione implicita ma chiarissima all'attuale momento di crisi delle squadre di calcio milanesi.
Intenda pubblicare senza omissioni quanto sopra sul sito informatico "Metilparaben" entro 48 ore dalla presente, nella stessa pagina e con le stesse caratteristiche tipografiche dell'articolo rettificando. Alessandro Gilioli.
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Giulia Innocenzi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile direttore di Metilparaben,
Le scrivo per invitarla immediatamente a rettificare il postribolo di falsità che ha appena pubblicato sulla sua testata "blog". La mia dignità va preservata da tale macchinazione propagandistica. E' ben noto a tutti, infatti, che scrivere "è nata a Rimini", seguito immediatamente da "è bionda", vuole sottendere senza troppi giri di parole "è una ragazza di facili costumi". "Ha lavorato ad Annozero", infine, come ha già fatto notare il rispettabile direttore Belpietro, è un modo come un altro per dire "velina di sinistra".
La sollecito quindi a cancellare immediatamente dichiarazioni siffatte, che macchiano indelebilmente la reputazione della sottoscritta.
In fede. Giulia Innocenzi.
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Luca Sappino mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Caro Alessandro, essendo noi cari amici questa mia mail è scritta con il dovuto affetto, anche se non ti posso nascondere una buona dose di stupore e dispiacere. Leggo sul tuo blog che io sarei "il più giovane di tutti", come ad intendere che non sia capace, abile, abbastanza esperto. Leggo poi che andrei "in giro in bici", cosa vera ma che - come ben sai - tenevo a mantenere privata, tutelando dal gossip e dalle invidie il rapporto affettivo che mi lega a questi quattro pezzi di ferro. E leggo inoltre che condurrei, "una trasmissione alla radio", senza che tu faccia riferimento alla testata, Ribalta, alla stazione che la manda in onda, Radio Popolare Roma, agli ascolti, oltre 35 milioni di ascoltatori unici, né alla tua collaborazione. Con affetto dunque, ma con la dovuta fermezza, supportato dalla normativa in materia (per cui ti ricordo rischi una multa ben salata), ti invito a rettificate con urgenza le imprecisioni e tutto ciò che, contrario alla verità, lede la mia dignità. Sicuro della tua buonafede, a presto. Luca Sappino.
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Serena Prinza mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile Alessandro Capriccioli, le chiedo di rettificare quando segue: io non ho nessun blog, sarebbe una cosa Assurda, e soprattutto non sull'Unità, ma su l'Unità ed in ogni caso pensavo che fossero loro a tenere un blog su di me. Inoltre io non credo di vivere a Milano, ma sono convinta di vivere ancora in una città in Campania, solo che da qualche anno ha la nebbia, i leghisti, gli aperitivi, le rotaie del tram e la madonnina. Circa una visita al mare, non ne so, del resto non ho segni di tintarella, quindi credo di non esserci stata, o se c'ero dormivo. Serena Prinza.
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Guido Scorza mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile responsabile del sito informatico "Metilparaben",
nelle ultime ore numerosi colleghi ed amici mi hanno rappresentato la pubblicazione da parte Sua di un articolo datato 4 ottobre 2011 - solo il Signore sa se tale data corrisponde al vero o è anch'essa apocrifa - che contiene riferimenti non veritieri e gravemente lesivi del mio onore e della mia reputazione.
1. Nell'articolo in questione, innanzitutto, Lei riferisce che io "farei" l'avvocato con ciò lasciando, evidentemente, intendere che tale mia attività si asvolta in assenza del relativo titolo o, peggio ancora, a tempo perso. Come avrebbe potuto agevolmente verificare collegandosi al sito del locale consiglio dell'ordine degli avvocati (ammesso che avesse saputo dove svolgo la mia professione stante l'assenza di un albo centralizzato!), per contro, io SONO avvocato ed esercito tale attività in modo stabile e continuativo.
2. Nello stesso articolo, inoltre, riferisce - in modo del tutto inutile in relazione al contenuto del suo pezzo - che io prenderei spesso l'aereo. Si tratta, anche in questo caso, di un'affermazione non veritiera giacché viaggio, ormai da anni, prevalentemente in treno ed in auto ed ho paura di volare. Tale riferimento, peraltro, rischia di ledere gravemente la mia dignità e credibilità giacché ho spesso declinato inviti ricevuti da colleghi, amici e donne a raggiungerli in località amene accessibili solo via aereo, riferendo, appunto di non essere in condizione di volare.
3. Egualmente gravemente lesiva della mia reputazione è l'aver circoscritto la mia area di competenza al solo diritto delle nuove tecnologie. Come è noto e come avrebbe, anche in questo caso, agevolmente potuto verificare sfogliando il mio profilo professionale sul mio blog - ammesso che ci avesse capito qualcosa - la mia esperienza e ben più a vasta ed abbraccia ambiti diversi dello scibile del sapere. La sua affermazione, pertanto, offre una rappresentazione parziale della mia identità professionale e rischia di pregiudicarmi importanti occasioni di lavoro.
Alla luce di tali considerazioni, ai sensi dell'articolo 8 della Legge 8 febbraio 1948, n. 47 "Disposizioni sulla stampa e successive modifiche", La invito a pubblicare entro 48 ore dal ricevimento della presente (sono cacchi suoi come computare il decorso di tale termine) quanto precede nella stessa pagina e con le stesse caratteristiche tipografiche dell'articolo rettificando, ricordandole che la mancata ottemperanza al presente invito importa una sanzione amministrativa fino a lire a 25.000.000 (da versarsi in euro e, dunque, 12.500€).
Cordiali saluti, Guido Scorza.
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Giuseppe Civati mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Non mi capacito, dott. Metilparaben, della sua nota gravemente lesiva pubblicata in data odierna.
Il fatto che Lei scriva lesivamente che il sottoscritto è consigliere regionale della Lombardia senza specificare la forza politica è gravemente lesivo della mia onorabilità e potrebbe far pensare a una mia personale iniziativa, volta a solleticare il sentimento della cosiddetta antipolitica (gravemente lesiva) e la rivolta contro le istituzioni (lese anch'esse), guidata da quel signore con le scarpe scamosciate che non cito, per paura di un'ulteriore rettifica, gravemente lesiva della mia onorabilità.
Che poi Lei noti che ho adottato la "w" al posto della "v", è una considerazione che si poteva certamente risparmiare, perché, limitandosi a notare il cambio di consonante, Lei induce a pensare che si tratti di un gioco futile, gravemente lesivo, il gioco, e anche il futile. Stavo per scrivere "lesiwo" ma ciò avrebbe dato adito ad ulteriori sue variazioni sul tema, ulteriormente lesive.
Da ultimo, non essendo lei mio amico, se non nell'accezione lesiva del termine, non capisco come possa servirsi dell'espressione "Pippo", gravemente lesiva della mia onorabilità e di quella dei miei amici, che si stanno attrezzando e la sommergeranno di rettifiche, causando un grave danno al Pil in un momento in cui il Paese è in ginocchio ed è lesivo a se stesso. Giuseppe Civati.
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Vittorio Zambardino mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
At nome mio cliente dottor Zambardino vittorio nato napoli 1-12-1951 invitiamola at norma vigenti leggi at partire da ore 12,10 del 4 ottobre 2011 et entro termine tassativo di ore 48 voler rettificare quanto segue: Zambardino Vittorio benché nato Napoli non vive più colà da anni 34 et ogni associazione del nome del mio cliente con detta lurida città rappresenta tentativo diffamatorio.
La presente per rettifica salvo ulteriore azione su piano penale et civile.
Distinti saluti.
Avvocato Piscioni Armando, Napoli.
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Daniele Sensi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
L'attribuzione di vaneggianti residenze astigiane appare evidentemente tesa a suggerire surrettiziamente la discendenza padana del sottoscritto, alludendo a possibili prossimità etnoculturali con i corregionali Roberto Cota e Mario Borghezio, peraltro esponendolo, in particolare là dove si scrive che il sottoscritto ascolterebbe Radio Padania “per monitorare quello che dice”, a pericolose ritorsioni da parte delle temutissime camicie verdi.
Tendenziosa e destituita di fondamento appare anche l'affermazione secondo la quale il sottoscritto sarebbe incorso nella scure censoria di YouTube, affermazione calunniosa e diffamatoria il cui scopo è quello di attribuire al sottoscritto un comportamento contrario alle norme comunitarie della piattaforma, norme che tutelano "i membri di un gruppo protetto in base a razza o origine etnica", con chiaro riferimento ai popoli padani.
Concedendole tuttavia il beneficio della buonafede, convinto che Lei intendesse in realtà riferirsi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il sottoscritto porge i più distinti saluti. Daniele Sensi.
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Luigi Bruschi mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Gentile Metil Paraben, innanzitutto lasci che Le esprima una mia personale convinzione: ai tempi del buon Alessandro Capriccioli come gestore del blog, fatti incresciosi di questo tipo non sarebbero mai accaduti. Da quando Lei ha assunto la conduzione del sito, la verità di opinione –che ha giustamente sostituito la vetusta libertà di opinione- ha subìto un serio contraccolpo (prova ne è il numero di rettifiche che le piovono addosso tutti i santi giorni). Ciò premesso, La invito a rettificare entro i termini di legge previsti quanto da Lei riportato riguardo alla mia persona.
In primo luogo, dal momento che io porto fieramente non solo i baffi ma anche la mosca (non al naso, ma sotto il mento), ne consegue che la descrizione fisica da Lei fatta, oltre ad essere oggettivamente parziale, è da considerarsi a tutti gli effetti lesiva della mia immagine, perlomeno quella del volto.
In secondo luogo, il Suo dar conto di miei inviti a manifestazioni cui Lei dice di non riuscire a partecipare appare indiscutibilmente allusivo, oltre a non rendere minimamente giustizia, peraltro, al carattere di eleganza e squisita moralità che caratterizza le manifestazioni che organizzo. In ogni caso -visto che si rincorrono in tal senso voci prive di fondamento- ci tengo a precisare che non ho mai, e dico mai, invitato alcun ospite che si sia poi rifiutato di partecipare alle mie manifestazioni. A riprova di ciò, aggiungo che convivo stabilmente con un ospite fisso dei miei eventi, che può testimoniare a mio favore l'indiscusso successo di tutti i miei inviti.
Tutto ciò è l'unica verità sui fatti in questione, come ribadirò stasera da Bruno Vespa.
Suo, Luigi Bruschi.
P.S. Se cortesemente volesse indicarmi quale tra Metil e Paraben è il nome e quale il cognome (l'ho cercata sull'elenco telefonico di Roma, ma senza fortuna), gradirei inviarLe la presente notifica anche via posta ordinaria (raccomandata assicurata con ricevuta di ritorno a carico del destinatario), non riponendo alcuna fiducia nei mezzi comunicativi telematici.
(da: metilparaben.blogspot.com del 4.10.2011)
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