Mai nella storia un termine come “Solidarietà” fu stravolto, fino a diventare, per molti, visceralmente rivoltante, sinonimo di sfruttamento delle disgrazie altrui, per il proprio arricchimento. Sentiamo parlare di Solidarietà dai mass media sempre in associazione a situazioni di disagio, sofferenza, malattia, povertà e, in generale, in tutte quelle situazioni in cui c'è una situazione di bisogno, ma la Solidarietà non ha nulla a che vedere con tutto ciò. Quello di cui parlano i mass media sarebbe carità o beneficenza, se fosse fatta nel più assoluto riserbo, ma dato che viene sbandierata ai quattro venti, è evidente che si tratta in una astuta forma di promozione pubblicitaria per l'azienda o un sistema di marketing che ha come obiettivo di coinvolgere emotivamente le persone più sensibili ai temi sociali, ma non è, nel modo più assoluto, Solidarietà.
Solidarietà è il riconoscimento del valore della ricchezza scambiata reciprocamente in modo paritario.
Si, bello, ma cosa significa? Innanzi tutto, significa riconoscere la vera ricchezza: Lavoro & Creatività. Naturalmente è indispensabile anche riconoscere che il denaro non ha nulla a che fare con la ricchezza, ma è solo un mezzo utile a facilitare gli scambi di ricchezza. Per completezza devo aggiungere che nemmeno i beni mobili e immobili sono ricchezza, dato che è molto facile comprendere come qualunque possedimento terriero o immobiliare, non hanno nessun valore intrinseco, se non sono associati al Lavoro e alla Creatività. Analogo ragionamento si può fare per le materie prime (petrolio, ferro, acqua, etc, etc), per l'oro, le pietre preziose e, in generale, per qualunque “bene economico” (clicca qui) che non possiedono alcun valore se non vengono indissolubilmente legati al Lavoro ed alla Creatività.
Altro punto fondamentale su cui soffermarci è che uno scambio è Solidale, solo e soltanto se avviene tra due o più persone che hanno piena e totale fiducia reciproca e che si riconoscono pari dignità. In assenza di questo essenziale presupposto, ricadiamo di nuovo nel vecchio sistema in cui lo scambio non avvantaggia le parti, ma avvantaggia chi ha scritto le regole secondo cui lo scambio è stato fatto.
Naturalmente queste definizioni apparentemente semplici, sono in realtà estremamente profonde e rivoluzionano completamente la visione di noi stessi e della comunità in cui viviamo. Per un approfondimento di questi temi, ti invito a prendere visione della sezione “Ciao! Come stai?” (clicca qui) che è propedeutica alla comprensione del concetto di Sovranità.
Bene, la definizione di Solidarietà è completa, ma, per la sua efficace messa in pratica non si può prescindere dal concetto di Sovranità, perchè ci hanno sottratto anche questo, oltre al significato di Solidarietà.
Sovranità è la capacità di esercitare le proprie scelte liberamente.
Senza Sovranità, la Solidarietà non può essere messa in pratica efficacemente, perchè è il presupposto fondamentale per il quale ognuno di noi può scegliere uno scambio solidale, anziché uno scambio secondo regole che qualcun altro ha stabilito a suo esclusivo vantaggio.
Uno scambio Solidale può avvenire solo tra persone Sovrane.
In assenza di Sovranità, lo scambio è fatto seguendo regole imposte da altri e non può essere Solidale, ma avvantaggia qualcuno a scapito di qualcun altro (si avvantaggia chi ha dettato le regole dello scambio a svantaggio di chi ha accettato supinamente quelle regole).
Come hai appena capito, la cosa più difficile non è dare la definizione di Solidarietà o di Sovranità, ma è cancellare dalla nostra mente e dalle nostre abitudini le regole che ci hanno imposto per avvantaggiare il “sistema” che ha creato le regole stesse e che ha l'unico scopo di sottrarci la vera libertà di scelta, la nostra Sovranità.
La stessa Costituzione Italiana recita, all'articolo 1:
L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
La Sovranità è del popolo.
Dove la definizione di democrazia va rinfrescata (Pericle 461 a.C.), clicca qui, condividendo e mettendo in pratica il concetto: “Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.”
Noi pensiamo che la nostra comunità (definita "repubblica" nella costituzione italiana) debba occuparsi delle aspettative di tutti e non solo dei desideri di pochi.
Lavoro, Creatività e Sovranità sono le basi dalle quali partire per ricostruire un nuovo sistema di convivenza sociale realmente Solidale.
(Da http://www.glollo.com di Giovanni Lollo)
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