Non so se sia certa la relazione del club Bilderberg con i tre
fiammanti presidenti europei: Mario Monti in Italia, Lucas Papademos in
Grecia e Mario Draghi alla Banca Centrale Europea, però è certo che i
tre sono membri di spicco della Commissione Trilaterale e della banca
Goldman Sachs. Questo grande organismo mondiale, collegato con agenzie
di rating come Moody’s, è uno dei maggiori responsabili della crisi
attuale.
Chi non è esperto di politica internazionale, lobbies, mercati, non
deve fare altro che affidarsi a “san Google” o a “santa Wikipedia” –
oltre a mettere a confronto l’una o l’altra informazione alternativa –
per intuire che paragonato a questi nuovi “terroristi finanziari” che ci
governano, Macchiavelli era un bambino cattivo.
Perché quello che sta succedendo in Europa è un volgare inganno,
pensato su grande scala contro tutta la nostra economia in generale e
contro l’euro in particolare. Un’operazione già attuata in diversi paesi
soprattutto sudamericani e che è cominciata anche in Europa. Una
giocata di casinò il cui effetto domino o bolla già colpisce molti
paesi. E se noi popoli colpiti, cioè i cittadini, non fermiamo questa
pazzia e non ci ribelliamo, nessuno fermerà questi golpisti che tolgono e
mettono presidenti e affondano la moneta e le finanze di qualsiasi
paesi. Perchè già vediamo che i politici sono marionette nelle loro
mani: a destra Berlusconi, a sinistra Papandreu e il socialdemocratico
Zapatero non anno detto altro che “si’ signore”, quando i mercati
chiedevano tagli, aggiustamenti o la tanto decantata austerità, quella
che chiamano “l’ideologia dei tecnici”.
Disgraziatamente dopo la crisi europea dei cosiddetti PIGS
(Portogallo, Italia, Grecia, Spagna), di fronte al timore che l’esempio
dell’Islanda, di cui si parla molto poco, si estendesse all’Europa,
Grecia e Italia sono state scelte come cavie per realizzare un sinistro
esperimento che consiste nell’usurpazione del potere popolare da parte
dei banchieri: cioè i “mercati” amministrano la politica muovendo i
politici come marionette.
E la cosa si aggrava di giorno in giorno, dal momento che non è più
sufficiente che i governi nazionali si inginocchino davanti alla
classica triade – FMI, BCE, UE – ora devono obbedire immediatamente ai
disegni di una nuova triade: la Goldman Sachs, la Commissione
Trilaterale e il Club Bildeberg.
Chi e perché obbliga alle dimissioni presidenti come Papandreu (che
cade perché vuole indire un referendum) o Berlusconi (dove non sono
riusciti né la mafia né gli scandali delle gonnelle femminili), che
oltrettutto non avevano nessuno intenzione di farlo? Perché vengono
imposti sostituti con tanta rapidità? Non sono stati eletti da nessuno,
arrivano dalle stesse logge, banche, Commissioni, posizioni e Club, a
risolvere un problema che hanno creato loro stessi o del quale sono
stati chiari compartecipi.
Per sostituire Papandreu come primo ministro greco, il tecnico
“prescelto” è stato Lucas Papademos, un economista che fu a capo della
Banca centrale greca (1985-1993), che arrivò ad esserne governatore e
infine fu Vicepresidente della Banca Centrale Europea dal 2002 al 2010,
incarico dal quale controllò la politica economica europea, rendendosi
responsabile dell’aggravamento greco con il truffaldino passaggio dalla
dracma all’euro. Un gioiello che si è laureato negli Stati Uniti e che
oltre a tutti questi incarichi per i quali non è stato mai eletto, dal
1998 ha fatto parte della misteriosa Trilaterale del non meno oscuro
Club Bilderberg.
Per sostituire Berlusconi l’altro tecnico “prescelto” è stato il
professor Mario Monti che fu Presidente europeo della Commissione
Trilaterale e anche membro del direttivo del Gruppo Bilderberg. Se non
dovesse bastare, è anche stato commissario europeo, advisor della Coca
Cola Company e, ovviamente, consulente internazionale della banca
americana Goldman Sachs, proprio nel periodo in cui questa aiutò ad
occultare il deficit del governo greco di Kostas Karamanlis, lo stesso
di Papademus. E a partire da ora il signor Monti non sarà più un tecnico
qualsiasi, perché lo stesso Berlusconi prima di andarsene ha firmato la
sua nomina a senatore a vita in cambio dell’impegno ad applicare i
tagli necessari.
Insomma, le élite europee e la sua divinità “Merkozy” si
impadroniscono del potere, creano un governo economico da Bruxelles che
possa immischiarsi nei conti nazionali, li gestiscono impunemente,
scelgono leader fantocci deboli e indebitati (come Durao Barroso o Van
Rompuy) e fanno tutto ciò senza nessuna trasparenza democrtica e
apparentemente senza che nessuno gliene chieda conto.
L’unica soluzione qui è che il popolo si mobiliti, riacquisti la sua
voce, eserciti il suo diritto e finalmente che la politica rivendichi la
sua funzione a partire da principi realmente democratici. Del
contrario, già siamo esausti.
(di Luis Ángel Aguilar Montero - 8 dicembre 2011 - da italiadallestero.info)
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