Signor Presidente Tondo: le rispondo in merito al rigassificatore di Zaule
Non mi è difficile rispondere alle sue affermazioni che mi
riguardavano a proposito del Riagassificate di Zaule, quindi lo faccio
con le seguenti considerazioni.
Inizio con una battuta. Dopo un anno e mezzo non mi basta certo, e ne avrei talora motivo, rispondere ai problemi chiamando in causa chi c’era prima. Mi permetta allora di dirle che dopo 4 anni e mezzo di governo, quando si chiedono agli elettori altri 5 anni, questo diventa semplicemente buffo. In secondo luogo, e qui non c’è da ridere ma solo da esprimere una ferma indignazione e una toltale opposizione, lei porta la responsabilità istituzionale e politica della grave forzatura compiuta in sede di Conferenza di Servizi sull’Aia, dove il parere degli enti locali è stato incredibilmente “scartato” creando un vulnus molto pensante se un ex dirigente apicale della Regione ha commentato di non aver mai visto nulla di simile in 35 anni. Per quanto riguarda il ruolo della Giunta Illy, quindi anche la mia partecipazione a quelle scelte, le ricordo che una cosa è definire la valenza strategica del rigassificatore, ben altra cosa è valutare ubicazione e caratteristiche dell’impianto, della tecnologia utilizzata,delle problematiche aperte in materia di impatto ambientale, di sicurezza e di compatibilità con le altre scelte per il futuro economico di questo territorio.
Inizio con una battuta. Dopo un anno e mezzo non mi basta certo, e ne avrei talora motivo, rispondere ai problemi chiamando in causa chi c’era prima. Mi permetta allora di dirle che dopo 4 anni e mezzo di governo, quando si chiedono agli elettori altri 5 anni, questo diventa semplicemente buffo. In secondo luogo, e qui non c’è da ridere ma solo da esprimere una ferma indignazione e una toltale opposizione, lei porta la responsabilità istituzionale e politica della grave forzatura compiuta in sede di Conferenza di Servizi sull’Aia, dove il parere degli enti locali è stato incredibilmente “scartato” creando un vulnus molto pensante se un ex dirigente apicale della Regione ha commentato di non aver mai visto nulla di simile in 35 anni. Per quanto riguarda il ruolo della Giunta Illy, quindi anche la mia partecipazione a quelle scelte, le ricordo che una cosa è definire la valenza strategica del rigassificatore, ben altra cosa è valutare ubicazione e caratteristiche dell’impianto, della tecnologia utilizzata,delle problematiche aperte in materia di impatto ambientale, di sicurezza e di compatibilità con le altre scelte per il futuro economico di questo territorio.
Su questo
forse giova ricordarle che la Giunta Illy prese atto, con una propria
delibera, di significative carenze documentali che rendevano impossibile
l’espressione di un parere nei confronto dell’istruttoria aperta dal
Governo. Su questi punti giova ricordarle che in questi anni in cui lei,
non Illy, porta la responsabilità della guida della Regione, le
numerose preoccupazioni sollevate dai cittadini e le obiezioni tecnico
scientifiche non hanno avuto né risposte adeguate dalla azienda, la
quale ha preferito campagne di marketing senza contraddittorio, né
l’attenzione da chi avrebbe dovuto ascoltarle e valutarle. Per parte mia
ho cercato di farlo, non ho perciò nessuna difficoltà a dire di aver
maturato progressivamente una posizione contraria, non dal punto di
vista ideologico o pregiudiziale, ma perché ritengo insufficiente la
ricerca delle soluzioni tecnologiche, ambientali e localizzative più
idonee di quella proposta. Del resto, signor Presidente, le potrei
rispondere che solo i paracarri non cambiano idea e potrei aggiungere
che forse lei sul tema sembra averla cambiata molto spesso in pochi
mesi: da un roboante annuncio per strappare l’applauso davanti agli
industriali regionali “il rigassificatore si farà!”, a un successivo
cambiamento di idea quando ha detto “non si farà se il territorio non lo
vuole”, alla pilatesca e mi consenta un po’ paradossale affermazione
odierna “la mia Giunta non ha fatto alcun atto”. Anche se in questo
caso, caro Presidente, lei dice a suo modo la verità, perché l’assurda
forzatura operata in sede di Conferenza dei Servizi ha prodotto
l’effetto di togliere alla sua Giunta l’onere di esprimersi. Oggi, lei
ritiene, in nome di un presunto interesse strategico, di dover procedere
anche in spregio alle posizioni del territorio, oltre che agli
elementari principi di correttezza nel rapporto in sedi amministrative
fra istituzioni? Peccato che tanto impegno non lo ritroviamo
nell’attenzione che vorremmo dalla Regione per Trieste, per rafforzare
il nostro sistema portuale, per migliorare i nostri collegamenti e
magari per dire se state della parte della città, che vuole recuperare e
valorizzare parti importanti del suo territorio, oppure se considerate
queste, a differenza del rigassificatore, “questioni tutte triestine”.
Le scrivo, caro Presidente, mentre su piazza Unità d’Italia è in
corso un temporale che forse scoraggerà i tanti cittadini che civilmente
intendono rappresentare queste questioni in occasione della sua
audizione in Consiglio Comunale. Perciò mi sento di dirle, a nome della
città, che continueremo la nostra determinata e motivata azione in tutte
le sedi amministrative, cui però non potrà che aggiungersi anche il
ricorso alle civili e democratiche forme che una comunità, di cui mi
sento interprete, ha per far valere le sue preoccupazioni e le sue idee
sul futuro, per sé e per i propri figli.
(Fonte)
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