Verso il folle governo unico continentale (Europa) dove supercommissari tecnici avranno facoltà di imporre modifiche alle leggi finanziarie degli Stati a prescindere dalla volontà "sovrana" dei parlamenti
Il Two Pack dell’Ue è un doppio pacco?
L’Unione europea presenta il suo nuovo asso nella manica. Il quadro
normativo del “Two Pack” aumenterà ulteriormente i poteri di controllo
della Commissione europea sulle previsioni di bilancio degli Stati
membri incoerenti con gli impegni assunti per risanare i conti pubblici.
Guai, quindi, a un aumento della spesa pubblica statale come stimolo
alla crescita economica, perché il vincolo del rispetto dei parametri di
Maastricht diventa strettissimo, e tira in ballo anche l’Fmi. Ma a
Bruxelles hanno voluto indorare la pillola, con una promessa. Si darà
vita a un gruppo di studio per valutare varie iniziative, tra cui “la
fattibilità di un fondo di riscatto per i Paesi con debiti pubblici
eccessivi”, attraverso l’emissione di bond europei a breve scadenza. Ma
Eurolandia non è un parco giochi, e sull’attuazione di un programma
simile c’è poco da crederci.
Le previsioni del Two Pack
La presidenza di turno dell’Unione europea ha annunciato ieri
l’accordo con il Parlamento europeo sul “Two Pack”, il quadro normativo
che raggruppa regole decise a fine 2011 per rafforzare i poteri di
monitoraggio della Commissione europea sui conti pubblici dei Paesi di
Eurolandia, assieme a procedure speciali per gli Stati in situazioni di
particolari difficoltà finanziarie. L’intesa prevede anche di avviare
uno studio di fattibilità su un fondo europeo di riscatto a supporto dei
Paesi con debiti pubblici troppo alti.
Un progresso rilevante secondo Rehn
A questo punto l’impianto normativo dovrà essere ratificato
dall’Europarlamento in sessione plenaria, con un voto atteso a metà
marzo e l’entrata effettiva in vigore a breve giro. L’intesa è stata
salutata come “un progresso rilevante” dal commissario europeo agli
Affari economici, Olli Rehn. Secondo il ministro delle Finanze irlandese
Michael Noonan si tratta di “un elemento chiave dell’architettura
economica europea”.
Il monitoriaggio della Commissione
Nel 2011 era stato approntato il “Six Pack”, un nuovo insieme di
regole suddivise in sei capitoli sul coordinamento delle politiche
economiche. I 17 Paesi dell’area euro decisero di andare oltre, ricorda
la presidenza irlandese, e questo porterà al “TwoPack”, che riguarda due
ambiti: da un lato misure speciali per il monitoraggio degli Stati che
sforando i parametri sui conti pubblici così da evitare che finiscano in
procedura per deficit eccessivo. Dall’altro misure particolari per
Paesi in difficoltà, come quelli sotto un programma di aiuti di Ue e
Fmi.
Il nodo del fondo di redenzione
L’intesa con Parlamento europeo prevede inoltre l’impegno, a carico
della Commissione europea, a approntare un gruppo di studio per valutare
varie iniziative, tra cui “la fattibilità di un fondo di riscatto per i
Paesi con debiti pubblici eccessivi”.
Sulla questione più spinosa che ha opposto Europarlamento e
Consiglio, la creazione di un “fondo di redenzione” del debito e
l’emissione di “eurobill” (bond comuni a breve scadenza), è stato
raggiunto un compromesso giudicato accettabile da tutti, Commissione
compresa: quest’ultima si impegna con una dichiarazione formale a creare
un gruppo di esperti di alto livello (simile al Gruppo De Larosière che
aveva avanzato proposte sulla vigilanza finanziaria unica). L’obiettivo
sarà analizzare la fattibilità di emissioni comuni di parte del debito
nazionale Eurozona nella forma di un “fondo di redenzione” e di
“eurobill”.
La nuova tempistica sulla presentazione delle bozze dei bilanci
Il gruppo presenterà un rapporto entro marzo 2014 sulla base del
quale la Commissione farà le proprie valutazioni e definirà gli impegni
ad agire, con una proposta formale, prima della fine del mandato. Il
commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn ha dichiarato che il
processo legislativo del “Two Pack” può concludersi “nelle prossime
settimane” e che le nuove regole possono essere usate già nel ciclo di
sorveglianza 2014. Tra le regole principali del “Two Pack” l’obbligo per
gli Stati dell’eurozona di sottoporre le bozze del bilancio per gli
anni successivi alla Commissione europea e all’Eurogruppo prima del 15
ottobre.
I poteri della Commissione sui Paesi sotto procedura
Se la Commissione ritiene che il progetto di bilancio contrasta con
gli impegni assunti in sede europea sulla gestione dei conti pubblici,
può chiederne la revisione. Per i Paesi sotto procedura, la regolazione
introduce un sistema di monitoraggio graduato per assicurare la
correzione rapida e durevole del deficit eccessivo con meccanismi di
controllo e allarme a fronte di rischi che così non accada.
Niente contraddizioni con la lettera di Rehn
“La versione definitiva del ‘Two Pack’ non interviene sugli impegni
unilaterali o collettivi assunti dai governi”, spiega Dino Pesole sul
Sole 24 Ore. Per quel che ci riguarda, si tratta di “rispettare
l’obiettivo del governo Berlusconi, confermato dal governo Monti, e
stabilizzarlo negli anni a venire. Target – prosegue – che non appare in
contraddizione con la lettera inviata la scorsa settimana ai governi e
alla Bce dal commissario agli Affari economici, Olli Rehn”. Nella
missiva si apre la strada a “possibili revisioni del timing per il
rientro dai disavanzi eccessivi in considerazione della perdurante
recessione dell’eurozona“. In sostanza, secondo Pesole, si potrà
aprire “un confronto in sede europea su quello che il ministro degli
Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, definisce gli aspetti qualitativi
della spesa. Una sorta di ‘golden rule’ che non è un libera tutti, ma
che costituisce una sorta di viatico per il prossimo governo a trattare
con Bruxelles”, conclude Pesole.
(Fonte)
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