giovedì 28 marzo 2013

Brindisi, sepolte 15mila tonnellate di fanghi tossici provenienti dal porto di Taranto

Il Nucleo operativo dei carabinieri ha sequestrato 30mila metri quadrati situati lungo l'ex strada statale che collega il capoluogo messapico con San Vito dei Normanni. Secondo le indagini, altre 70mila tonnellate di rifiuti erano pronte per essere sversate. Il reato ipotizzato è gestione illecita di rifiuti e discarica abusiva




È tra gli ulivi brindisini che sono stati sepolti i fanghi tossici, risultato delle operazioni di dragaggio nel porto ionico. Contengono cromo e piombo. Hanno infarcito vecchie cave dismesse da anni. Quindicimila tonnellate sono già state tombate. Altre 70mila erano in arrivo e sono state bloccate in tempo. Ha portato a questo la maxi-operazione condotta nella tarda mattinata dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, al comando del maggiore Nicola Candido. I sigilli sono scattati su tre aree per complessivi 30mila metri quadrati, situate lungo l’ex strada statale 16, che collega il capoluogo messapico con San Vito dei Normanni. Il sequestro preventivo, eseguito d’iniziativa dai militari, è già stato convalidato dal pubblico ministero presso la Procura di Brindisi Giuseppe De Nozza. Il reato ipotizzato è di gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva. Nel registro degli indagati sono state iscritte quattro persone, tutte di San Vito dei Normanni. Si tratta dei due proprietari dei terreni, del titolare di una ditta locale di autotrasporti e di un autista colto in flagranza, mentre era intento a scaricare illecitamente il carico lungo il ciglio di cava.
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