Silvio style: in Friuli candidati 4 impresentabili, in Liguria e Campania ne spuntano altri 5
Dal Friuli Venezia Giulia, dove
si voterà il prossimo 21 e 22 aprile per l’elezione del nuovo presidente
della Giunta regionale, passando per la Campania e finendo alla
Liguria. Sono queste le ultime tre regioni che hanno ingrossato le file
degli impresentabili del Pdl. In Friuli in 4 vengono ricandidati, mentre
il quinto è de “La Destra di Storace”. In Liguria altrettanti finiscono
indagati per aver speso soldi pubblici in terme, bigiotteria e
pasticceria. E in Campania spunta un consigliere di Salerno indagato per
corruzione e abuso d’ufficio.
SPESE PAZZE IN LIGURIA: CINQUE INDAGATI DI CENTRODESTRA
Luigi Morgillo, Franco Rocca, Alessio Saso (Pdl), Raffaella Della Bianca (gruppo misto ex Pdl) e Aldo Siri (Lista Biasotti sempre riferibile al Pdl) sono i nuovi impresentabili del consiglio regionale della Liguria.
Nonostante
facciano parte del gruppo di minoranza perché il candidato a
governatore Sandro Biasotti è stato sconfitto per due volte: la prima
nel 2005 e la seconda nel 2010 sempre ad opera dell’attuale governatore
Claudio Burlando.
Tutti però hanno ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi spese dei gruppi regionali. La
procura di Genova si è mossa dopo lo scandalo che ha travolto il Lazio e
lo ha portato a dover tornare nuovamente alle urne. Si dovranno recare
in procura per l’interrogatorio a discolpa che potrebbe evitargli di
finire nelle mani della giustizia. L’ipotesi di reato avanzata dalla procura è quella di peculato.
Di cosa si tratta? Di spese simili a quelle effettuate dai colleghi del Friuli Venezia Giulia: viaggi alle terme, acquisti di bigiotteria e cene in stabilimenti balneari. Tutto a spese rigorosamente della Regione.
I consiglieri parlano di fiducia nella giustizia: l’avvocato di Raffaella della Bianca ha addirittura riferito che “ci sono elementi a favore della signora Della Bianca che porteremo all’attenzione dell’autorità giudiziaria”.
Tutto questo però non basta a dipanare i dubbi che si sono formati sui cinque nuovi impresentabili indagati.
Il procuratore Di Lecce parla di “primi accertamenti”. L’indagine comunque è stata portata avanti dalla Guardia di Finanza di Genova in base agli scontrini sequestrati. Le cifre vanno dai cento euro ai 2 – 3mila.
Cifre scandalose se si pensa che una spesa di cento euro per un conto
in pasticceria la gente comune la paga normalmente con i propri soldi in
caso voglia organizzare una festa di compleanno per un proprio caro.
Andiamo nel dettaglio: Morgillo
e Saso avrebbero speso i soldi della Regione per soggiorni alle terme.
Rocca e Siri invece ci avrebbero finanziato feste private con un conto
in pasticceria. In un caso di soli 100 euro. Della Bianca invece avrebbe
speso i soldi della Regione per dei pezzi di bigiotteria. Né oro né argento quindi. Soltanto oggetti di valore inferiore.
In Liguria le elezioni sono ancora lontane. Se ne parla nel 2015. Non è altrettanto in Friuli Venezia Giulia invece.
FRIULI VENEZIA GIULIA: IL PDL RICANDIDA QUATTRO CONSIGLIERI INDAGATI PER PECULATO
Che
cosa accade invece nella Regione in cui ci sarà presto un appuntamento
alle urne? Dei venti consiglieri indagati per peculato in quattro
saranno ricandidati nelle file del Pdl.
Si tratta di Paolo Santin, Franco Del Mas, Alessandro Colautti e Roberto Marin.
Come è avvenuto alle elezioni politiche il Pdl rinuncia ai casi più
gravi facendo però rientrare dalla finestra persone con il minore peso
politico.
Santin, lo ricordiamo, ha acquistato felpe sportive con i soldi del Pdl per una squadra di calcio locale.
Secondo Renzo Tondo questa “colpa” non è grave come acquistare il
salmone alla vigilia di Natale o un treno di gomme. Oppure come il caso
della pistola acquistata dal leghista Enore Picco rimasto fuori dai giochi elettorali.
E gli altri di cosa sono accusati: Colautti
di aver pagato la cena di San Valentino alla sua dolce metà, Marin
aveva acquistato invece la carne mentre Dal Mas le scarpe e i ricambi
per le pentole.
Si
sa che la carne è più utile del salmone e che le scarpe sono ritenute
più necessarie di un treno di gomme oppure di una pistola. La nostra è
pura ironia ma resta comunque oscura la tattica usata da Renzo Tondo
per il reclutamento dei nuovi candidati. Le spese potrebbero
essere “ritenute di minor gravità” forse perché questi consiglieri
porteranno al partito più voti. Se è questa la strategia lo sapremo
soltanto il 23 aprile.
E gli altri partiti? Solo
la Destra di Storace ha ricandidato un consigliere indagato per
peculato. Si tratta di Franco Baritussio che si era fatto rimborsare un
soggiorno in Carinzia. Lega e Pd hanno rinunciato tutti alla
ricandidatura di indagati. Del resto, anche nella composizione delle
liste, è questione di stile.
E IN CAMPANIA SPUNTA UN CONSIGLIERE REGIONALE INDAGATO PER CONCORSO IN CORRUZIONE E ABUSO D’UFFICIO
Mentre
al Nord Italia si discute di come spendere i soldi della Regione per
frivolezze in Campania il consigliere regionale del Pdl Giovanni Baldi,
presidente dalla Commissione consiliare per le attività produttive, è
stato indagato dalla Procura di Salerno per concorso in corruzione e
abuso d’ufficio.
Nel registro degli indagati ci è finito insieme ad altre quattro persone. L’accusa
nei suoi confronti sarebbe quella di essersi prodigato affinché una sua
concittadina di Cava dei Tirreni superasse un concorso alla Provincia
di Salerno.
L’inchiesta
è stata portata avanti dal sostituto procuratore della Direzione
distrettuale Antimafia Vincenzo Montemurro. Per l’accertamento dei fatti
sono state disposte una serie di perquisizioni effettuate nelle
abitazioni e negli studi degli indagati.
Il
consigliere regionale a Cava dei Tirreni ha dovuto aprire la porta
della sua casa e del suo ufficio agli investigatori. Perquisiti a Nocera
Inferiore anche l’abitazione e gli uffici del padre della ragazza
assunta nel 2010 alla Provincia di Salerno dopo il presunto concorso
truccato. Sottosopra anche l’ufficio del Consiglio regionale che Baldi ha a Napoli.
Il
Pdl impresentabile non è quindi solo Marcello Dell’Utri. Si tratta di
un partito che nelle sue ramificazioni regionali è sempre più
invischiato in inchieste giudiziarie. Alla faccia del rinnovamento della
classe politica.
(Fonte)
Guarda che Siri ha speso per regalare panettoni alle parrocchie per darli ai poveri mica per feste private. Almeno documentati prima di scrivere...
RispondiEliminaNon voglio mettere in dubbio che abbia compiuto una buona azione ma credo che sarebbe stato meglio che tale pregevole iniziativa fosse stata pagata con denaro tratto dalle sue "tasche" (non gli mancheranno di certo, 226.839 euro, fonte Il Secolo XIX)e non con soldi pubblici.
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