Grecia, disastro umanitario: via dall’euro, o interviene l’Onu
«La Grecia deve uscire subito dall’euro, svalutando la sua moneta del
20-30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un
tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia
umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere
l’intervento dell’Onu».
L’allarme – totalmente ignorato dai media italiani, interamente occupati dal “grande nulla” della campagna elettorale –
è firmato dal più importante economista tedesco, Hans Werner Sinn,
consigliere personale di Angela Merkel, sorretto da altri 50 economisti,
tra cui Moorald Choudry, vice-presidente della Royal Bank of Scotland,
la quarta banca al mondo. Rapporto urgente, presentato al Consiglio
d’Europa, alla presidenza della Bce e all’ufficio centrale della
commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea: la Grecia sta
crollando e la gente ormai assalta i supermercati.
Non se ne parla né a Roma né a Berlino, né a Parigi né a Londra e
tantomeno a Madrid, eppure – scrive Sergio Di Cori Modigliani in un
intervento su Grecia“Come Don Chisciotte” – si racconta lo scenario
ellenico in termini più che drammatici: «Una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura
per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in
Italia e diffuse in Spagna, dove sta esplodendo la tangentopoli iberica
delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a
Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al
controllo».
La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la Bce.
«Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati.
Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una
pistola, con la Hans Werner Sinncomplicità dei commessi che dicono loro
“prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”».
Cronache pre-insurrezionali: come quella della rivolta dei 150
imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rifiutati
categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per
calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea, e così hanno
preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze
della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come
stanno le cose.
E poi i 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici,
«che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della
multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende
indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito
agevolato bancario». I casari «hanno preso i loro prodotti della
settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in
Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui
camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato
continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla
popolazione andandoli a distribuire».
In prima linea anche i movimenti anarchici, che si sono
organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste,
si va direttamente a rapinare le banche, per poi “socializzare” il bottino col popolo affamato, come facevano i Tupamaros in Uruguay.
«Nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600%
rispetto a un anno fa», racconta Di Cori Modigliani. «Rubano ciò che
possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa». La
polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma «una volta in
cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi
rappresentare dai legali». Lo si è saputo perché c’è stata la
confessione del poliziotto scrivano, addetto all’incresciosa mansione di
“ritoccare” con Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei
quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.
Di qui la denuncia di Amnesty International, che ha denunciato la
polizia polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero
governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a
Bruxelles, cioè il “mandante” del genocidio greco decretato dai poteri
forti che in Italia hanno insediato Mario Monti. Da noi, silenzio
assoluto, dai media e non solo: «Censura totale: nessun candidato alle
elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale».
(Fonte)
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