venerdì 20 marzo 2015

#iostoconimarò - Scriviamo al Presidente della Repubblica

Molto tempo è trascorso da quando Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono stati ingiustamente abbandonati dalle Istituzioni in terra Iindiana. Sono ormai trascorsi 1125 giorni da quel tragico 15 febbraio 2012 e, nonostante i molti annunci dei nostri governati di turno, l'attuale situazione è ferma ancora a quel giorno. Nessuno dei nostri politici, ne tanto meno i media in generale, più volte sollecitati da chi ha a cuore la vicenda ha mai osato pronunciarsi sulla loro innocenza ed estraneità ai fatti. Cui prodest?
Visto che nulla si muove neppure dopo l'approvazione di un documento votato a stragrande maggioranza nella riunione plenaria di Strasburgo e il mandato dato a Federica Mogherini
Stanchi di tutto questo non agire un gruppo di cittadini ha deciso di inviare una lettera al Presidente della Repubblica nonchè Capo Supremo delle FF. AA.


Testo della lettera

Ill.mo Presidente della Repubblica Italiana On. Sergio Mattarella,

sono un cittadino italiano e in quanto tale rivolgo a Lei un accorato appello per un Suo diretto interessamento del caso che vede due soldati italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ingiustamente trattenuti in India da oltre tre anni.

Oso dire garante per l'affermazione della verità perchè ormai da tempo un'accurata inchiesta giornalistica ha dimostrato che la polizia del Kerala si è messa subito in moto per manipolare le indagini nella direzione desiderata dal Primo Ministro di quello Stato costruendo lo scenario di un incidente che non trova riscontro nei fatti e cercando di far sparire dagli occhi dell'opinione pubblica alcune prove fondamentali che dimostrano invece l'assoluta innocenza dei maro'.

Oso dire ingiustamente trattenuti perchè in tre anni da quel tragico evento l’India e i suoi tribunali non sono riusciti a fare un processo dove i due Fucilieri siano risultati colpevoli di quanto a loro attribuito e cioè l’uccisione dei due pescatori indiani Valentine Jelestine e Ajesh Binki. Tre anni in cui c’è stata un’interminabile catena di rinvii di qualsiasi udienza, che sembra peraltro non avere tuttora fine.

In questi tre anni, perdoni il mio zelare, i governi succedutisi non si sono mai veramente attivati. Non è mai stata presa in considerazione l’immunità funzionale, l’arbitrato internazionale (più e più volte annunciato). Non sono mai stati attivati decisamente i canali diplomatici a livello internazionale (Europa, ONU, NATO) per pretendere l’immediata chiarezza sul caso e che venga restituita ai due marinai la dignità umana e la libertà personale.

Ritengo che tutto quanto è accaduto e sta tuttora accadendo non sia giusto per due servitori della stessa Patria che li ha voluti a bordo della Enrica Lexie per la lotta alla pirateria. Non vedo giusto che quei due uomini debbano subire tutto questo e penso anche a come si possano sentire i loro cari vedendo il non agire dello Stato.

Molti sono i nostri militari impegnati in diverse missioni internazionali e mi chiedo come possa essere il loro umore pensando che quanto successo ai due “colleghi” un giorno possa capitare anche a loro.

Per tutto questo La prego vivamente in un Suo interessamento affinchè sia data la giusta svolta a questa triste storia anche perché non vorrei che ad aprile Latorre fosse rimandato in quel lontano Paese contravvenendo ancora una volta a quanto scritto nella Costituzione e dettato anche nei trattati europei e cioè l’estradizione in Paesi dove vige la pena di morte.
Vorrei pure che anche Girone fosse rimpatriato al più presto e non per malattia come il suo compagno.

La ringrazio per quanto Ella potrà fare, come per altro ha sempre fatto, nel tenere alto l’onore e la giustizia di questa nostra Patria.

Fiducioso nel Suo interessamento colgo l'occasione per porgerLe i miei più sinceri saluti.

Il cittadino (Luogo, nome e cognome)

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