La Procura chiede l’archiviazione per il padre di Renzi
Tiziano Renzi era accusato di bancarotta fraudolenta. Per gli inquirenti negli anni in cui era amministratore avrebbe gestito correttamente la società e non avrebbe contribuito al fallimento
La procura di Genova ha chiuso le indagini per la vicenda che vedeva coinvolto il padre del premier Matteo Renzi, Tiziano Renzi, accusato di bancarotta fraudolenta e ha chiesto l’archiviazione. Ora spetterà al gip decidere se accoglierla o meno. L’indagine era nata dopo il fallimento della società Chil Post srl, che distribuiva giornali e volantini: il curatore fallimentare avrebbe rilevato passaggi sospetti dei rami d’impresa e uscite di denaro non giustificate, per questo aveva trasmesso la relazione alla Procura della Repubblica. Secondo l’accusa iniziale Tiziano Renzi, prima di dichiarare il fallimento della sua società con debiti per 1 milione e 300 mila euro, nel novembre 2013 l’avrebbe spogliata del ramo sano cedendo i beni disponibili alla Eventi6, azienda di proprietà della moglie Laura Bovoli: a insospettire fu il prezzo di vendita da marito a moglie, che sarebbe stato di poco più di 3000 euro. Per gli inquirenti invece il papà di Renzi negli anni in cui era amministratore avrebbe gestito correttamente la società e non avrebbe contribuito al fallimento.
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