giovedì 26 marzo 2015

Marò: l’assenza dello Stato autorevolmente distante nel Suo risonante silenzio

Manca poco alla scadenza. Ormai il giorno del rientro di LATORRE, si avvicina sempre di più. Ho spedito (come sempre) lettere a destra ed a manca, senza intravedere non risposte, ero consapevole di non riceverne, ma almeno, parziali risultati. Come spesso accade, la Vostra redazione è sempre presente nella tematica Marò. Per questo motivo e tanto altro ancora, Le invio un’altra Mia, un’altra lettera aperta che se vorrà, potrebbe pubblicare. Ringraziandola anche solo per l’ascolto, Le porgo i più cordiali saluti.
Giovanni Sergi …… #IOSTOCONIMARO’


La voce di Nessuno Ho sempre un punto di vista. Può non essere condivisibile o giusto, ma è il Mio, ma quando la coscienza è pulita ma soprattutto, parla di verità innegabili, la negligenza e l’arrogante disinteresse delle Istituzioni, crea un malessere intenso e palpabile… Sono centinaia le Lettere inviate al Presidente della Repubblica nonchè Capo Supremo delle FF.AA, inviate a Lei Dr. MATTARELLA Sergio, nel vano tentativo di scuotere coscienze ed ammorbidire animi e cuori di chi, avrebbe potuto fare ed invece…, ma l’assenza del Mio Stato è sempre presente, sempre autorevolmente distante nel Suo risonante silenzio. Distante, come lo è il boia vicino al condannato.

Ovviamente è il Mio pensiero, il pensiero di NESSUNO, ma un NESSUNO che ha il coraggio di guardare negli occhi, chiunque metterà in ginocchi la Mia Nazione, la Mia Patria, i Miei Marò, e consapevole di ciò che ne potrebbe derivare, non sconfesserò mai il Mio pensiero che vede il Nostro Orgoglio, in ginocchio di fronte alla platea mondiale. Effetti collaterali? Non ho la sfera di cristallo Egregio Presidente, ma di sicuro qualcuno si stancherà… Nella speranza mai persa che, il futuro dei Nostri Marò non sia considerato un effetto collaterale, per il raggiungimento di scopi e fini socio-economici e commerciali con chicchessia, porgo a Lei, Egregio Presidente della Repubblica, Illustrissimo Capo dello Stato, i più cordiali saluti, augurandoLe, con disarmante sincerità, di poter guardare serenamente negli occhi, le famiglie dei Suoi Militari, dei Nostri e dei Suoi Marò, Figli non di un Italia minore, ma di un Italia che non ha mai dimenticato la propria storia e la propria cultura…
Cordialmente
Giovanni Sergi
(Fonte)

Credo che la voce di Giovanni Sergi rappresenti anche la voce di molti altri italiani che da oltre 3 anni non hanno mai smesso di dedicare il loro tempo a questa vicenda ma non sono mai statati ascoltati da quello Stato che dovrebbe invece ascoltarci e tutelarci.

Partecipa anche tu a questi eventi. Grazie!
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