In questi giorni è in corso un evento che si svolge attraverso Facebook e Twitter.
Le azioni previste in questa iniziativa sono due:
- Inondare il web con una fotografia dove ognuno dei partecipanti "taggga" quante più persone possibile, la stessa immagine viene posta pure sulle pagine pubbliche dei nostri rappresentanti di governo,
- vengono inviate, dai partecipanti, email a tutti i politici (deputati e senatori) e ai nostri eurodeputati (la lettera è qui sotto).
A qualche giorno dalla spedizione (oltre 1000 email solo da chi scrive) sono pervenute, alla mia casella, solo alcune risposte.
Una di queste mi ha particolarmente colpito e quindi ho deciso di pubblicarla sul blog omettendo, per privacy, il nome del Senatore.
Personalmente sono allibito perchè se questa è la convinzione generale "dei nostri" ... non ci resta che piangere!
Questa è la lettera che abbiamo inviato:
Egr.io Senatore,
15 feb. 2012 – 03 mar. 2015, questo è l’arco temporale nel quale sono cambiati tre Governi a fronte di un’unica continuità: l’irrisolto caso dei nostri Fucilieri di Marina, illegalmente e con decisione unilaterale di New Delhi, sottoposti alla giurisdizione indiana.
Azioni dei Governi che si sono succeduti: non pervenute! A distanza di oltre tre anni dalla vergognosa consegna alla Polizia indiana (di questo si è trattato, caro Ministro) del capo di 1ª classe Massimiliano Latorre, il secondo capo Salvatore Girone e della successiva riconsegna del marzo 2012 ad opera del Governo Monti, non si ha a tutt’oggi notizia di concrete iniziative dei Ministeri competenti per sottrarre i nostri Fucilieri alla Magistratura indiana.
I ripetuti rinvii, l’ultimo al 12 Marzo p.v., da parte di questa (comprensibili stante l’impossibilità di presentare un credibile capo di accusa e di stabilire se il caso sia di competenza dell’antiterrorismo-NIA) sono sonori schiaffi inferti all’Italia e, mi permetto di aggiungere, alla nostra classe politica di cui Ella fa parte.
I Gruppi di solidarietà con i nostri Fucilieri e le loro famiglie, con le decine di migliaia di membri che sin dall’inizio della vicenda, ripeto, vergognosa, si battono per la causa di Latorre e Girone, vogliono guardare avanti. Niente polemiche sugli errori e sulle inadempienze del passato da parte di chi avrebbe dovuto tutelare due militari di questo Stato comandati in una importante missione quale l’antipirateria.
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Chiediamo però un cambio di passo e che il Governo ponga in essere in concreto tutte le possibili azioni sul piano internazionale, ricorso al Tribunale internazionale del Diritto del mare in primo luogo, andando oltre gli ormai stantii e ripetuti annunci di imminenti, decisive iniziative. Lo dovete ai nostri Fucilieri, ai loro familiari e agli Italiani che si sentono mortificati quali cittadini di un Paese incapace di pretendere il dovuto rispetto e soprattutto di imporre all’India, paese amico, il rispetto del Diritto internazionale. In verità, il silenzio dei media sull’argomento non aiuta a spronare all’azione chi di competenza e a sensibilizzare l’opinione pubblica. Non vogliamo credere che la mancanza di critiche e reazioni da parte dei nostri connazionali possa indurre chi ha responsabilità di Governo a ritenere che la soluzione della vicenda non sia fra le priorità più sentite dagli Italiani e pertanto la sua mancata soluzione non rappresenti un danno in termini elettorali. Non lo crediamo, non vogliamo crederlo, ma la smentita a questo eventuale dubbio non può che essere una immediata, urgente iniziativa a dimostrazione dell’effettivo interesse del Governo e della politica tutta a chiudere la vicenda e a riportare in Italia, con onore!!, i nostri Fucilieri. Perché una urgente iniziativa? Il 12 aprile p.v. scadrà la proroga per la permanenza in Italia del Capo di 1^ classe Latorre a seguito della malattia che l’ha colpito nell’agosto scorso. In mancanza di una soluzione definitiva della vicenda potrebbe ripetersi quanto accaduto nel marzo 2013? Anche questo non vogliamo crederlo!
Distinti saluti.
Maurizio Tentor
La risposta del Senatore
Mi scusi ma partendo dalla comune condivisione del l'atteggiamento da repubblica delle banane dell'India , non ho capito che cosa davvero imputa al governo italiano e cosa concretamente lei propone in alternativa. Non pensa che il peggior sordo e' chi non vuol sentire e che quindi l'India per problemi interni non intende (fino ad ora) accedere a nessuna soluzione concordata? E allora mandiamo le cannoniere? Oppure proponiamo un embargo alla russa controproducente solo per noi? oppure facciamo un blitz notturno con le nostre teste di cuoio? O meglio sequestriamo una dozzina di indiani per scambiarli, come in uso nel terrorismo mediorientale? La diplomazia sotterranea talvolta ha successo e talvolta no oppure si dilunga in estenuanti tentativi di compromesso. Tutto ciò non modifica il mio giudizio fortemente critico sulla genesi di questa triste vicenda e sulle cui responsabilità ( a esito concluso) bisognerà tornare per individuare colpe e responsabilità.
Cordialmente
Nome e cognome
La mia breve replica
Buona serata Senatore,
mi perdoni ma io ritengo che non sia solo l’India la repubblica delle banane. Di certo sono stati commessi errori fin dall’inizio di questa tragica vicenda quando si è permesso di far rientrare la Enrica Lexie nel porto indiano di Kochi, chi ha dato quell’ordine di inversione di rotta? non credo sia stato un ordine “indiano”. Concordo con Lei che il peggior sordo è chi non vuol sentire ma mi chiedo pure quale sia il sordo più sordo. Io vedo solo che in tre anni e con ben tre governi l’Italia non è riuscita a far valere le sue ragioni, non è riuscita a tutelare due servitori della propria bandiera e questo già la dice lunga (qualsiasi altro Stato li avrebbe in Patria)!
Mi sorprende che, a più di tre anni dall’arresto dei due soldati Girone e LaTorre, non siano stati attivati canali, procedimenti e strumenti internazionali di risoluzione della controversia eppure di “armi” in mano certamente non ne eravamo e non ne siamo privi.
- L’Italia non si è mai avvalsa di far rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) firmata pure dall’India nel 1982;
- più e più volte è stata sbandierata l’attivazione dell’arbitrato internazionale che però non è stata mai avanzata (si è preferito una trattativa tra Stati, ma per or non si vedono risultati);
- non si è mai giocata la carta dell’immunità funzionale.
Perché?
Io credo che l’India abbia avuto si problemi interni e il nuovo governo Modi ne abbia approfittato per la campagna elettorale ma credo anche, perché non vedo, non ci sia veramente interesse a far emergere la verità e la conclusione di questa tristissima e umiliante vicenda sia per quei due soldati sia per l’Italia.
Non credo, infine, che servano cannoniere, embarghi o blitz mentre per quanto riguardo lo scambio di prigionieri qualcuno ci ha pensato, secondo quanto riportato dalla stampa, scambiare i 18 marinai indiani catturati su una nave carica di droga per i nostri del San Marco.
Non va neppure dimenticato che una volta rientrati in Italia (Natale e votazioni) per ben 2volte sono stati rispediti in quel lontano Paese contravvenendo al divieto di estradizione in paesi che contemplano la pena di morte.
Molto ci sarebbe ancora da dire ma non mi voglio dilungare troppo. In rete, cercando, si può trovare molto materiale su questo caso e sull’innocenza dei due uomini (i media nazionali in generale si sono estraniati da questa vicenda).
E’ ora di riportarli a casa!
Distinti saluti.
Maurizio Tentor
Ciao Maurizio, come volevasi dimostrare, la classica risposta da Ponzio Pilato. I governi lavorano talmente sotto che non vedono mai la luce.
RispondiEliminaCiao Salvatore. Il guaio è che questi pilateschi esseri la luce non la fanno vedere a noi. Come andremo a finire non ci è dato a sapere e la luce chissà mai quando arriverà.
RispondiEliminal'India per problemi interni non intende (fino ad ora) accedere a nessuna soluzione concordata?...Caro Senatore, non me ne vorra' il caro Maurizio, ma io sono d'accordo con Lei. Dopo gli errori iniziali FATALI.......l' India, è autorizzata a gestire in questo modo la vicenda. Hanno perfettamente capito quali e come sono gli Interlocutori Italiani.
RispondiEliminaIo invece, cara Monica, non sono d'accordo. Gli errori iniziali, secondo me, non sono assolutamente degli errori casuali ma dimostra solamente che le "cose" sono gestite alla "va là che la va ben". Non si sa tutt’ora chi abbia dato l'ordine di invertire la rotta e perchè. Il D.L.12 luglio 2011 ha previsto a imbarcare, su navi private, nuclei militari di protezione (NMP) (e già qui ci sarebbe molto da dire) senza aver peraltro stabilito le regole d'ingaggio. Ora per questi errori pagano solamente i due soldati e le loro famiglie.
RispondiEliminaI problemi interni indiani erano solo di propaganda in vista delle elezioni (opportunismo politico), visto che l’Italia non sapeva e non sa far valere i suoi diritti e anzi, per ben due volte li rispedisce in India contravvenendo a quanto recita la nostra “Carta” e le direttive dell’Unione Europea che contemplano che non è possibile estradare nessuno, neppure i criminali, in quegli stati dove è prevista la pena di morte.
Su una cosa sono d’accordo con il senatore e cioè quando dice che alla fine bisognerà individuare colpe e responsabilità. E ci mancherebbe non fossero ricercate le responsabilità … anche se purtroppo sento che non sarà così!
L’india comunque non è autorizzata a niente, sono i “nostri” che li lasciano fare, chi lo sa perché!
Caro Maurizio, della deviazione di rotta verso Kochi possiamo dare per buona la caduta in buona fede in una trappola. Chi si aspetterebbe un simile inganno dalla guardia costiera che è lì per assistere la gente di mare! L'errore è non essersi ribellati una volta scoperto l'inganno ed aver fatto scendere i militari. Gli errori son tutti nostri, gli indiani ne approfittano e basta facendo i loro sporchi comodi. E in questo, spiace dirlo, hanno responsabilità anche i marò innocenti che non si ribellano. Io l'ho fatto sotto naja e l'ho spuntata, lo facciano anche loro, ne hanno tutti i motivi!
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