sabato 19 aprile 2014

Facebook rivela quali sono i governi che censurano di più i post



Quando si tratta di richiedere informazioni riservate sugli utenti a Facebook e Google, gli Stati Uniti sono i primi della lista in tutto il mondo, anche se gli USA non chiedono mai ai social media di cancellare i contenuti (in parte per via del Primo Emendamento sulla libertà di espressione). Tuttavia, nel resto del mondo non è sempre così. India, Pakistan, Turchia, Israele, Germania e Francia hanno costretto Facebook a rimuovere più contenuti che in qualsiasi altra parte del mondo. Lo si legge nel nuovo report Global Government Requests pubblicato dall'azienda di Zuckerberg.


Visto che Google ha iniziato a farlo un paio di anni fa, adesso anche Facebook, in nome della trasparenza, consente agli utenti di sapere quali sono i paesi che cercano di interferire più spesso con il social network. A volte, si tratta semplicemente di un caso in cui un paese chiede a Facebook di avere accesso a messaggi e indirizzi IP nel corso di un'indagine governativa. Su questo fronte, i capofila sono sempre gli Stati Uniti, che hanno presentato ben 12.598 richieste del genere nella seconda metà del 2013. Più o meno lo stesso numero delle richieste pervenute nella prima metà dell'anno.

Ora che sappiamo quasi tutto quello che c'è da sapere su PRISM e l'ossessione delle autorità per la raccolta di dati massiccia sui cittadini, questa storia delle interferenze governative non dovrebbe essere una sorpresa (non che la cosa vada ignorata). Insomma, se le cose stanno così, tanto vale concentrarsi su una nuova serie di dati: la censura dei contenuti.



Facebook dice che la sua "missione è quella di dare alla gente il potere di condividere, e rendere il mondo più aperto e connesso. A volte, le leggi di un paese interferiscono con questa missione, limitando ciò che può essere condiviso in quel luogo."

Nel frattempo, la Germania e la Francia hanno chiesto Facebook di rimuovere, rispettivamente, 84 e 80 post sulla negazione dell'Olocausto. L'Australia ha chiesto a Facebook di rimuovere 48 contenuti, ritenuti illegali secondo le leggi anti-discriminazione locali. Nel Regno Unito sono stati rimossi tre contenuti, su disposizione di una ingiunzione del tribunale. In Italia, i contenuti censurati ammontano invece a cinque, soprattutto sulla base delle leggi contro la discriminazione razziale e l'istigazione all'odio. Ma gli account richiesti ammontano a ben oltre 2.000 unità. 


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