Questa faccenda della restituzione dei soldi rubati ai
pensionati è sempre più schifosa.
Ignoro quale trucchetto ci sia sotto, perchè è ovvio che la
Corte Costituzionale poteva e doveva intervenire subito e che il Presidente
della Repubblica avrebbe dovuto rimandare il provvedimento legislativo alle
Camere rifiutandosi di firmarlo come è ovvio che quasi tutte le Leggi emanate
in questi ultimi 70 anni abbiano ampi profili di incostituzionalità quando non
in palese contrasto con le norme del Diritto e persino con le sue nozioni più
elementari, ma trucchetti a parte a nessuno credo possa sfuggire in dato di fatto
che oggi, ufficialmente, si è stabilito che un governo, alquanto illegittimo,
ha preso soldi dai cittadini senza aver alcun titolo per farlo, in altri
termini ha rubato.
A casa mia chi ruba e viene beccato deve in primo luogo
restituire il maltolto, compreso il risarcimento per il danno causato e invece
che cosa ti dice il Renzi? Intanto accampa scuse risibili cercando di fare dei
distinguo fra pensionati e pensionati secondo la classica mentalità comunista
stabilendo un confine pretestuoso fra "ricchi" e poveri partendo da
un presupposto falso e cioè che le pensioni siano una regalia di Stato e non il
frutto di minimo 35 anni lavoro e di fior di contributi versati, almeno per le
persone normali e cioè i non statali, essere benestanti, se questo benessere
deriva dal proprio lavoro non è né un privilegio né una colpa ma un preciso
diritto sancito dalla Costituzione; in secondo luogo afferma che siccome lo
Stato è un debitore inadempiente per carenza di soldi pagherà ciò che potrà a
chi potrà...e se fossimo noi a dare la stessa risposta alle mille sfaccettature
dello Stato? Agenzia delle Entrate, Equitalia, Regione, Provincia, Comune,
Municipalizzate, Partecipate, "trucchizzate" di vario genere quando
vengono a batter cassa gli si risponde " eh ma mica possiamo, salterebbero
i conti..." e, credetemi, sarebbe ora di farlo, adottiamo tutti il sistema
Renzi...
(di Giuseppe Salomone)
Rimborso pensioni, gli scaglioni: chi riavrà i soldi e quanti
Dopo l'annuncio, i calcoli. Matteo Renzi si piega (con riserva) alla Corte Costituzionale e annuncia che restituirà "500 euro a 4 milioni di pensionati". Nel 2012, secondo i dati del Casellari centrale delle pensioni, il blocco biennale delle rivalutazioni ha colpito 5,3 milioni di pensionati che incassavano 3 volte il minimo, ossia 1.443 euro lordi. Se il Cdm approverà la proposta del premier, dunque, un rimborso parzialissimo -un'elemosina di Stato - verrà dato con la pensione d'agosto a chi ha un trattamento complessivo superiore a tre volte il minimo e fino a 3mila euro lordi (6 volte il minimo). Nel dettaglio si tratta di circa 4 milioni di pensionati: 1,2 milioni non riceverà nulla.
Le tre fasce - Di sicuro la platea interessata comprenderà certamente i 3,8 milioni di pensionati che nel 2012 incassavano fra 3 volte e 5 volte il minimo, cioè fra 1.443 euro e 2.405 euro lordi. Ai quali, secondo quanto ha promesso Renzi, dovrebbero sommarsi i circa 600mila pensionati tra 5 e 6 volte il minimo (2.886 euro lordi nel 2012, circa 3mila euro nel 2015). I 500 euro di una tantum a titolo di rimborso degli arretrati sono da intendersi, ha sottolineato in una nota Palazzo Chigi, come una cifra al netto delle tasse e media. Ovvero: chi ha una pensione più bassa, vicina cioè alla soglia di 3 volte il minimo prenderà meno mentre chi ha un trattamento più alto riceverà di più. Potrebbero esserci tre fasce di rimborso: fra 3 e 4 volte il minimo, Fra 4 e 5, fra 5 e 6.
La "miseria" - Come detto si tratta di poco più di un'elemosina: i 2 miliardi (500 euro in media per 4 milioni di pensionati) rappresentano circa un quinto rispetto agli 11 miliardi di spesa netta (15 miliardi al lordo delle tasse, che diventano 18 proiettando la spesa sul 2016), almeno stando ai dati contenuti nelle tabelle consegnate dal viceministro dell’Economia,Enrico Morando, in Parlamento per illustrare il costo dell’applicazione della sentenza della Consulta se si fosse deciso di dare tutta la mancata indicizzazione a tutti gli aventi diritto. Cinquecento euro rispetto ai 1.500-3mila euro netti a cui i pensionati avrebbero diritto come rimborso: una miseria, appunto.
(Fonte)
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