28 Luglio 2015 - A Sergio Mattarella che dichiara: "L'Italia si batterà perché Massimiliano Latorre resti in Italia e Salvatore Girone possa farvi rientro", mi permetto di dire:
Signor Presidente, una simile dichiarazione dopo tre anni e mezzo di sequestro avallato dallo Stato italiano poteva sinceramente evitarsela.
A volte il silenzio è più dignitoso.
Le parole rivolte ai Marò che vorremmo presto sentire da Lei, al rientro in Italia di Salvatore Girone, saranno:
"Scusateci! Ora l'Italia dimostrerà al mondo intero la Vostra innocenza ed accerterà tutte le responsabilità del vostro calvario".
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A Paolo Gentiloni che dichiara: "Confermo l'impegno del governo per difendere le loro ragioni nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare", mi permetto di dire:
Signor Ministro degli Esteri, ci risparmi ulteriori prese in giro.
L'attivazione delle sedi internazionali è stata un'esigenza dell'attuale governo indiano per cercare di aggirare la propria Corte Suprema. Ora il governo indiano vi sta 'telefonando' anche la linea da seguire e lo sta facendo pubblicamente per evitare che, nella loro ottica, voi 'italiani' facciate altri 'casini' come in passato.
Signor Ministro, questa volta non potete non riportare a casa Salvatore Girone!
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A Roberta Pinotti che dichiara che tra i vari motivi che hanno rallentato la soluzione della controversia "uno potrebbe essere la provenienza dell'ex ministro della Difesa indiano, originario proprio della zona in cui avvennero i fatti", mi permetto di dire:
Signor Ministro della Difesa, Lei è proprio un genio.
Io che sono nessuno l'ho spiegato ripetutamente a partire dal 3 Settembre 2013 che una delle figure chiave dietro il sequestro dei marò e l'umiliazione dell'Italia è stata proprio quella dell'ex ministro della Difesa indiano AK Antony
https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79/posts/294641134007567?pnref=story
Signor Ministro, se solo oggi a Lei sorge qualche dubbio a riguardo, per il bene Suo e nostro, la prego, cambi mestiere.
(di Stefano Tronconi)