L‘Espresso dedica un super articolone alla fondazione del Primo Ministro Matteo Renzi “Open“, sapete di cosa stiamo parlando? “Le
fondazioni sono le casseforti dei politici , il dato è ormai assodato. Sono i
loro strumenti del consenso, e si sostituiscono spesso ai partiti, perché
offrono maggiori spazi di autonomia. In un recente report, Openpolis in Italia ha contato 65 “pensatoi”,
quasi tutti nati negli ultimi quindici anni (…)” e ancora “Il punto è il bilancio
2014 della Fondazione Open gestita
dal cerchio magico del premier,Maria
Elena Boschi, Luca Lotti, Marco
Carrai, tutti con incarichi sociali a titolo gratuito. La data è
quella del 20 giugno 2015. Il dato interessante è l’ottimo risultato in fatto di raccolta fondi,
con donazioni pari a un milione e 184mila euro. Sono 300mila
euro in più rispetto all’anno precedente, quando però il bilancio
registrava anche 100mila
euro raccolti durante le manifestazioni: era però l’anno della
campagna elettorale, delle molte cene e iniziative (…)”.
A riaprire la polemica è stato in realtà il FattoQuotidiano che in questo dettagliato articolo ci spiega il meccanismo delle fondazioni che finanziano e sostengono politici e partiti… Volete degli esempi? C’è Italianieuropei di Massimo D’Alema, ma anche l’Aspen Institute della strana coppia Giulio Tremonti-Giuliano Amato e la Open che sostiene le attività politiche del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ci sono pure la Nuova Italia di Gianni Alemanno e l’Alcide De Gasperi di Angelino Alfano. Non potevano mancare nemmeno UniVerde di Alfonso Pecoraro Scanio, la Free Foundation di Renato Brunetta, il Centro per un futuro sostenibile di Francesco Rutelli e la Fondazione Basso di Stefano Rodotà. Da destra a sinistra, passando per il centro e la società civile, c’è perfino un caso di dualismo coniugale: quello tra Franco Bassanini, riferimento di Astrid, e la moglie Linda Lanzillotta, punta di diamante di Glocus (Fonte)
A riaprire la polemica è stato in realtà il FattoQuotidiano che in questo dettagliato articolo ci spiega il meccanismo delle fondazioni che finanziano e sostengono politici e partiti… Volete degli esempi? C’è Italianieuropei di Massimo D’Alema, ma anche l’Aspen Institute della strana coppia Giulio Tremonti-Giuliano Amato e la Open che sostiene le attività politiche del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ci sono pure la Nuova Italia di Gianni Alemanno e l’Alcide De Gasperi di Angelino Alfano. Non potevano mancare nemmeno UniVerde di Alfonso Pecoraro Scanio, la Free Foundation di Renato Brunetta, il Centro per un futuro sostenibile di Francesco Rutelli e la Fondazione Basso di Stefano Rodotà. Da destra a sinistra, passando per il centro e la società civile, c’è perfino un caso di dualismo coniugale: quello tra Franco Bassanini, riferimento di Astrid, e la moglie Linda Lanzillotta, punta di diamante di Glocus (Fonte)
MA I CONTI NON
TORNANO!
Tornando a OpenPolis: dei nomi dei finanziatori però ne
conosciamo meno del 50%. Tra quelli pubblicati sul sito ci sonoparlamentari, varie case di cura e ospedali privati, fondi di capitali (come l’argentino Corporación América
che, con 25mila euro di donazione, vanta interessi anche nel settore
aeroportuale) e società. Alcune di queste, come la
Bassilichi s.p.a. – che ha donato 20mila euro – lavorano per la pubblica
amministrazione in
Toscana, ma non solo. Molte, comunque, operano nel campo dell’aeronautica e della gestione di aeroporti e non
stupisce, essendo Marco Carrai presidente della quotata Aeroporto
di Firenze.
Il finanziamento più grande, sempre stando a quanto scritto sul sito della
Fondazione Open, arriva però dalla British American Tobacco: 100mila
euro è il contributo
lasciato dalla seconda più grande società produttrice di sigarette al mondo
che, essendosi aggiudicata la privatizzazioni dell’Ente Tabacchi Italiani nel
2004, vanta marchi nazionali come Ms oltre ai planetari Lucky Strike e Pall
Mall. 50mila euro è invece il contributo di Davide Serra, che si aggiungono ai
175mila versati precedentemente insieme alla moglie Anna Barassi. Per i nomi
che non sono pubblici, dalla Fondazione ricordano che vale il principio della
riservatezza. Un po’ come per le cene a mille euro del Pd di cui sappiamo il
ricavato totale (oltre
un milione di euro) ma non abbiamo mai visto la lista degli invitati.
Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo tentato più di
una volta di far emergere questo fenomeno. Vi consigliamo (per chiudere in
bellezza) di dare un’occhiata a questo dettagliato video:
(Fonte)
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