L’oppressione fiscale e le vessazioni tributarie costituiscono il
principale freno allo sviluppo e sono una delle prime cause della rovina
delle nazioni.
Questa importantissima lezione si può trarre leggendo For Good and Evil. L’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità di Charles Adams, LIBERILIBRI (2007, 2008).
Una carrellata lunga 5000 anni di storia fiscale, che può aprire gli occhi agli Italiani su tante cose, fra le quali:
- La gran parte degli eventi traumatici della storia furono causati da rivolte fiscali.
- Il cittadino ha il sacrosanto diritto ad opporsi alle rapine tributarie (diritto di appello al cielo di Locke).
- I cittadini di una nazione si dividono in due categorie fondamentali: 1) I Consumatori di tasse (tax consumers); 2) I Pagatori di tasse (tax payers).
- I primi rappresentano una minoranza composta dai parlamentari, consiglieri regionali e loro clientele, alti burocrati, vertici degli organi istituzionali, amministratori di aziende e agenzie pubbliche e para-pubbliche, di società partecipate. Il loro numero può essere stimato in un ordine di grandezza di 500.000 individui (circa l’1% dei contribuenti).
- I secondi rappresentano circa il 99% dei contribuenti.
- L’evasione è perlopiù effetto dell’abuso del potere impositivo.
- La propensione media all’evasione è direttamente proporzionale alla pressione tributaria.
- La vera causa del deficit non è l’evasione, ma l’eccesso di spesa.
- La formula No Taxation without Representation è ormai inadeguata (perché i rappresentanti al Parlamento rappresentano in realtà solo i propri interessi e quelli delle proprie clientele).
- È necessario quindi separare il potere di spendere da quello di tassare.
- La proporzionalità è un principio. La progressività è un arbitrio.
- I governanti dovrebbero conoscere, capire, e avere sempre davanti agli occhi la Curva di Laffer e tendere alla Flat Tax.
Questi sono gli insegnamenti che la storia delle nazioni ci offre.
In Italia, la pressione tributaria è ai massimi livelli tra le
nazioni civili. Le angherie tributarie, l’incomprensibilità delle norme,
l’incertezza giuridica, le arbitrarie presunzioni a favore del fisco,
l’inversione generalizzata dell’onere della prova a carico del
contribuente pongono i cittadini alla mercé del fisco degradandoli al
rango di servi della gleba.
In Italia, a fronte di una tassazione spoliatrice lo Stato non rende i
servizi in nome dei quali sottrae al cittadino molto più della metà del
suo reddito e confisca risparmi già tassati, per destinarli agli
sperperi delle oligarchie parlamentari, burocratiche, giudiziarie,
clientelari.
In Italia, attraverso una norma di recente introduzione (art. 29,
D.L. n. 78/2010, e D.L. n.138/2011), gli atti di accertamento (che per
più del 60% in sede contenziosa risultano infondati) daranno luogo a
riscossione immediata di un terzo della maggiore imposta pretesa, pur in
pendenza di ricorso, e quindi pur nella consapevolezza che nel 60% dei
casi la pretesa tributaria è illegittima e il pagamento da parte del
contribuente non dovuto.
In Italia, quindi, è stato reintrodotto il principio del solve et repete:
un principio incivile, dispotico, contrario al diritto e alla dignità
del cittadino, un principio inaccettabile, micidiale sul piano etico e
giuridico, che provocherà danni incalcolabili all’economia e alla
sopravvivenza delle imprese e dei privati contribuenti.
Con l’entrata in vigore di questa folle legge la situazione economica
del nostro Paese, già seriamente pregiudicata, verrà ulteriormente
aggravata e spinta al collasso.
A tutto questo si è aggiunta l’ultima follia del nuovo governo il
quale in luogo di tagliare drasticamente le spese ha saputo solo imporre
ulteriori pesanti inasprimenti fiscali che hanno esasperato ancor più
il cittadino.
Questo avvilente quadro sintetizza solo alcuni aspetti della
dissennatezza-cecità del legislatore. Pretendere, in tale assetto di
rapina legalizzata, che i cittadini assolvano correttamente all’obbligo
tributario, e scandalizzarsi se non lo fanno, è ipocrisia o idiozia. E,
poiché è stata valicata ogni ragionevole soglia di sopportazione, potrà
innescarsi in tempi brevi una vera e propria rivolta.
(di Aldo Canovari da www.chicago-blog.it)
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