lunedì 25 novembre 2013

L’Arma dei Carabinieri sempre più in ginocchio. Mancano soldi, mezzi e uomini

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli ha lanciato un allarme che non può essere taciuto nè sottovalutato. Senza fare allarmismi è doveroso che il cittadino sappia la verità sullo stato e sull’efficienza dell’Arma dei carabinieri.



In sintesi il Generale Leonardo Gallitelli ha detto che gli autoveicoli sono ridotti del 24%, mancano 12000 carabinieri ed i fondi per il mantenimento delle caserme sono insufficienti.
L’alto ufficiale dichiara ”Nel 2013  abbiamo ricevuto 315 milioni di euro dal Ministero della Difesa, 125 milioni in meno rispetto alle esigenze di sopravvivenza. Per le spese correnti sono stati stanziati 264 milioni di euro, per gli investimenti 25 (44 nel 2012)”. I nostri autoveicoli hanno subito ”un taglio del 24%: erano 34 mila, oggi sono 25.800”. Per la loro manutenzione sono stati stanziati ‘’11,5 milioni di euro, a fronte di spese che si orientano piu’ sui 30 milioni”.

L'Europa e la crisi di una non-moneta

L'euro che conosciamo più che una moneta è un metodo di governo occulto, elitario, illegittimo, autoritario e antidemocratico: la longa manus del neoliberismo.



Lo spread è chiaramente pilotato dalla BCE come una "clava di ultima istanza" per costringere i governi periferici ad imporre un'amara "medicina" che ha tre componenti micidiali:
1) misure fiscali profondamente recessive per tempi lunghissimi (si tratta piuttosto di un'operazione di "recupero crediti altrui", spesso tossici, ma questo non lo si dice);
2) riforme "strutturali" incentrate sull'abbattimento della spesa pubblica tramite liberalizzazione e privatizzazione dei servizi;
3) sempre maggiore "flessibilizzazione" del lavoro, cioè più licenziamenti facili, più precarizzazione, più "moderazione salariale", nella direzione del livellamento al ribasso con i paesi UE ed extra-UE più arretrati nel rispetto dei diritti delle persone e dell'ambiente.

La BCE rappresenta l'euro e il sistema bancario europeo che vi si è gradualmente conformato, a partire dal divorzio tra governi e Banche Centrali, secondo il falso dogma dell'indipendenza della politica monetaria ai fini della stabilità, intesa come inflazione tendente a zero alla tedesca.

sabato 23 novembre 2013

La composizione dei Vertici Militari

Per completare l'articolo precedente "Da chi è composto il MAE?"  su suggerimento di alcuni amici propongo anche la composizione dei Vertici Militari  in carica il 15 febbraio 2012 nonchè i loro successori, come si vede nella sottostante figura (alcuni hanno avuto degli avanzamenti di carriera), al momento del "fattaccio" che ha visto coinvolta la Enrica Lexie e i due Leoni del San Marco Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (perdonatemi eventuali errori).





Giorgio Napolitano
Di lui dovreste conoscere già tutto in quanto è in politica dal 1945. Metto solo le sue onorificenze.

Fresca è arrivata (21.11.2013) la medaglia d'onore dell'ateneo "Pontificia Università Lateranense" con motivazione: "per il generoso e sacrificato impegno nella promozione dei diritti della persona”.

Rifiuti tossici in Campania Spunta l'Indesit dei Merloni


Per la commissione parlamentare l'azienda si è avvantaggiata "con certezza" dell'opera di smaltimento criminale dei casalesi. Le indagini della Criminalpol, dimenticate in un cassetto per quasi 20 anni, sono adesso agli atti del processo contro Chianese, considerato l'inventore del traffico illecito di sostanze tossiche. L'Espresso ha ricostruito le intercettazioni e i rapporti esclusivi con i "manager" della società. Che si difende: "Mai coinvolta in attività illecite"



La Indesit è una delle aziende più importanti del Paese. Produce lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, gestisce il marchio Ariston. I suoi proprietari, la famiglia Merloni, sono tra i pochi industriali ammessi nel salotto buono della finanza italiana: azionisti di Rcs, il patron Vittorio Merloni è stato presidente di Confindustria tra il 1980 e il 1984, anno in cui è diventato pure Cavaliere del Lavoro; oggi è membro del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti e siede nel cda della Telecom. "L'Espresso" ha però scoperto che la Indesit è anche l'unica grande azienda individuata «con certezza», si legge in una riga nell'ultima relazione della commissione parlamentare sui rifiuti del febbraio 2013, «come produttore dei rifiuti avvantaggiato dall'opera del cartello criminale» dei casalesi.

venerdì 22 novembre 2013

VELENI TOSSICI: LA GUARDIA DI FINANZA SAPEVA MA COPRÌ LA CAMORRA



CASERTA – Il trasferimento non passa mai di moda a quanto pare. Ancor prima dei due 007 del Corpo Forestale dello Stato, anche un sottufficiale della Finanza si occupò dei barili tossici. Il suo superiore gli disse: “non te ne occuperai più” e l’ufficiale fu trasferito. Correva l’anno 2002.barili tossici La storia di Giuseppe Carione, sottufficiale della Guardia di Finanza oggi in pensione, comincia nelle campagne di Aversa e Lusciano e termina con un atto depositato davanti al Gip di Caserta. Il maresciallo capo, vide dei tir che sversavano dei barili nelle campagne di Lusciano e Aversa. Cominciò ad occuparsene cercando di fermarli ma i suoi superiori decisero di estrometterlo. Successivamente il maresciallo capo venne anche trasferito e non ebbe più modo di occuparsi del caso.

100 MILIONI DI EURO - NON C'E' CRISI PER FINMECCANICA E SUE CONTROLLATE

CANNONIERA VOLANTE: LA PRIMA VOLTA DELL’ITALIA



(aggiornato il 19 novenbre) Alenia Aermacchi, l’azienda aeronautica del gruppo Finmeccanica guidata da Giuseppe Giordo è pronta ad annunciare che l’Aeronautica Militare Italiana sarà il cliente di lancio della variante “gunship” (Cannoniera volante) dell”aereo da trasporto militare C27J Sparta. Si tratta quindi della versione armata del velivolo, la cosiddetta “multimissione” MC-27J dotata di un cannone da 30 millimetri ATK GAU-23.  La notizia è stata diffusa ieri da Il Sole 24 Ore in una coprrispondenza di Gianni Dragoni dal Salone Aerospaziale di Dubai. L’Aeronautica militare italiana modificherà in MC-27J 3 dei suoi 12 Spartan.Partner del programma la società statunitense ATK che ha già testato nel giugno scorso in Florida l’integrazione del GAU-23 sul cargo tattico italiano che  interessa anche al Comando forze speciali statunitense che ha appena acquisito 7 C-27J ex USAF.  Il valore del contratto di modifica di tre C-27J della 46a Aerobrigata di Pisa in MC-27J è tenuto riservato dai militari ma ammonterebbe a circa 100 milioni di euro. Il contratto che garantisce all’Aeronautuica il posssesso della sua prima “cannoniera volante” dovrebbe favorire l’esportazione dell’MC-27J presso Paesi che già utilizzano il cargo Spartan e nuovi clienti.

"Non ci fanno cercare i veleni"

"La legge italiana sull'inquinamento non ci permette di scoprire quello che gli americani hanno trovato in Campania. Il loro studio è un modello: a noi viene proibito di stimare il rischio cancerogeno". La denuncia di Giorgio Assennato, lo scienziato che ha svelato la strage dell'Ilva di Taranto



«Dobbiamo avere il coraggio di dire che la nostra legge non ci avrebbe permesso di scoprire quello che hanno trovato gli americani con il loro studio sulla Campania. Questo è inaccettabile». Lo dichiara a “l'Espresso” Giorgio Assennato, ordinario di medicina del lavoro, direttore generale dell’Arpa Puglia e presidente dell’Associazione di tutte le Agenzie regionali per l’ambiente italiane.


Assennato è il «rompicoglioni» che la famiglia Riva voleva far fuori perché con le sue analisi per primo ha denunciato come l’Ilva stava distruggendo Taranto: «Quando ho letto la vostra inchiesta sono saltato sulla sedia. Quello studio effettuato da una società di servizi americana per conto della US Navy è un paradigma nella valutazione e gestione del rischio per la popolazione residente in siti inquinati. Ora mi chiedo: bravi gli americani? Ma l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dov’è?»

giovedì 21 novembre 2013

Difesa del suolo, i soldi inutilizzati così l'Italia ha perso oltre 4 miliardi

Il nostro Paese ha ricevuto cinque miliardi dall'Europa per la messa in sicurezza del territorio, ma oltre quattro miliardi non sono stati usati a causa della burocrazia. Fondi diretti anche alla Sardegna, colpito dalla terribile alluvione di questi giorni



Mentre in Sardegna si contano i danni e, purtroppo, i morti causati dall'alluvione, dalla Commissione Bilancio della Camera arriva la notizia che l'Italia non ha utilizzato 4,3 miliardi di fondi europei per la difesa del suolo.

A parlarne è stato ieri, 19 novembre, il ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia, in un'udienza parlamentare: dei 5 miliardi provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) e destinati alla messa in sicurezza del territorio italiano (tra cui le regioni meridionali, Sardegna compresa) programmati per il periodo 2007-2013, ne è stato utilizzato circa 1 miliardo solamente. Il motivo? Come aveva già spiegato lo stesso Trigilia in un'altra udienza, datata 5 novembre, e come ha ripetuto il 19, il problema sta nella capacità di spesa “dovuta a carenze di tipo progettuale che rallentano o interrompono i processi di realizzazione, senza trascurare l'influenza limitante del Patto di Stabilità Interno sulla capacità di spesa delle Regioni”.

Quindi, i soldi ci sono ma da una parte non vengono trasferiti a causa dell'inadeguatezza dei progetti presentati, dall'altra le risorse legate alla messa in sicurezza del territorio non sono scomputate dal patto di stabilità delle Regioni, che impedisce loro di spendere.

mercoledì 20 novembre 2013

Cancellieri, respinta mozione di sfiducia. “Io raccomandata da Ligresti a B? Falso”

La maggioranza delle larghe intese conferma il ministro della Giustizia: 405 no al testo del M5s. Tutto il Pd vota compatto e si inchina alle richieste di Letta nonostante le parole di fuoco degli ultimi giorni dei principali dirigenti, da Renzi a Civati. Nel frattempo escono i verbali dell'interrogatorio di "don Salvatore": "Dissi delle esigenze dell'allora prefetto a Berlusconi". Lei: "tutto destituito di fondamento"



La maggioranza delle larghe intese è ancora lì che festeggia la conferma della fiducia compatta nei confronti del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, il Pd sta giusto finendo di lanciarsi gli stracci (salvo votare compatto per la fiducia) e proprio in quel momento sulle agenzie di stampa comincia a luccicare quanto aveva detto Salvatore Ligresti ai pm di Torino: “Segnalai a Berlusconi che stava scadendo il mandato della Cancellieri come prefetto di Parma e lei sarebbe voluta rimanere lì”. “Una ricostruzione falsa e senza fondamento” replica subito il ministro guardasigilli. Ma è la fotografia dell’esito di un’intera giornata alla quale molti danno la stessa lettura: “Il governo ora è più debole” dichiara il segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani. L’ex capo della Cgil ha appena finito di spiegare che il comportamento della Cancellieri “non ci è piaciuto”, ma che tutto il partito voterà compatto per la fiducia. Diventano coriandoli le parole di Matteo RenziPippo CivatiGianni Cuperlo, dello stesso Epifani che nelle scorse settimane – in varie gradazioni: dall’attacco frontale all’auspicio – avevano messo al centro dell’agenda anche le dimissioni del ministro. 

CASTA, COSCA E CUPOLA, LE “TRE C” DEL CANCRO CHE AFFLIGGE L’ITALIA



Gianantoniostella & Sergiorizzo si sono guadagnati un posto nella storia recente di questo sfortunato paese usando una definizione di una categoria sociale privilegiata e separata – la casta – per intitolare il più famoso dei loro istant-book: quello che metteva in fila  nomi, cognomi e indirizzi dello sperpero del denaro pubblico, degli abusi di potere ad esso collegati, e delle spesso sorprendenti “catene di santantonio” accrocchiate. Ma è passato ormai un tempo più che sufficiente per poter formulare sul loro lavoro un giudizio se non storico, politico. Ci si può facilmente interrogare se a distanza di sei anni dalla pubblicazione e dopo un innumerevole libri-appendice degli stessi autori e altrettante “imitazioni” di altri più o meno conosciuti (e fortunati) giornalisti-scrittori il loro indagare sia servito a qualcosa. Senza fargliene una colpa – (per carità, ai giornalisti non viene fatto obbligo di indicare soluzioni, basterebbe e avanzerebbe che producessero inchieste) – ma ci si potrebbe forse addirittura chiedere se le loro meticolose ricerche d’archivio e lo stesso fortunatissimo titolo (divenuto ormai un “brand”) non abbiano finito per essere addirittura fuorvianti. Mi spiego:
Parlare di casta ha rappresentato (secondo me) quantomeno un limite; e  lo rappresenta a maggior ragione oggi, nonostante l’irrompere sulla scena di un soggetto politico sottovalutato ed avversato come il Movimento 5 stelle che proprio  della filosofia anticasta sembrerebbe aver fatto l’asse portante del proprio agire politico sostitutivo di una qualche ideologia rifiutata in partenza.

martedì 19 novembre 2013

Tra un anno la Bce sarà il supervisore unico di tutte le banche dell’eurozona

Unione bancaria, prezzi e crescita. Ecco le tre battaglie di Mario Draghi 

Dopo il taglio dei tassi per combattere la deflazione, l'Eurotower deve gestire la nascita dell’unione bancaria. Ma si troverà in conflitto d’interessi. Il commissario Olli Rehn: “L'ex governatore di Bankitalia ha un forte incentivo a non trovarsi merda sulle mani”.


Ogni volta che Mario Draghi riunisce il consiglio della Banca centrale europea, al trentaseiesimo piano dell’Eurotower, dalle vetrate osserva la grigia Francoforte con le sue ciminiere e i grattacieli del quartiere finanziario, sintesi di una Germania che esporta troppo e non condivide la sua prosperità con il resto dell’eurozona. E proprio in quei grattacieli hanno sede alcune delle grandi banche tedesche in cui Draghi dovrà mandare gli ispettori, prima di assumerne la supervisione, tra un anno: “Un esame che potrebbe rivelare crepe nel sistema finanziario tedesco”, ha scritto lo Spiegel.
La lista dei dossier sul tavolo dell’ex governatore di Bankitalia è così lunga che le critiche della stampa tedesca – scettica sul taglio del costo del denaro dallo 0,5 allo 0,25 per cento la scorsa settimana– sono minuzie. L’urgenza è evitare che l’Eurozona faccia la fine del Giappone: decenni di prezzi bassi, investimenti fermi, domanda di consumi depressa e debito pubblico asfissiante. Secondo gli economisti di Francoforte, il pericolo deflazione (prezzi in calo di mese in mese) non c’è: l’inflazione sarà l’1,5 per cento nel 2014 e l’1,4 nel 2015, non troppo lontana da quel 2 per cento scelto come esplicito obiettivo nel 2003. Mentre molti (tedeschi) si preoccupano che la Bce riesca ad adempiere al suo mandato primario, garantire la stabilità dei prezzi, a Francoforte si parla soprattutto di altro.

lunedì 18 novembre 2013

Da chi è composto il MAE?

Sono ormai trascorsi 638 giorni che due cittadini italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono trattenuti in India con l' accusa di aver ucciso due pescatori indiani. Sembra che la questione però non interessi molto ai nostri politici, impegnati (dicono loro), per riportarli in patria.
Mi sorgono alcuni dubbi: ci saranno mica che gli interessi economici e commerciali sono ben più forti di qualunque problema etico ed umano? non sarà mica che il nostro governo non ha le "palle" per risolvere le controversie internazionali o peggio ancora che non gli interessi proprio in quanto trattasi di "militari"?
Non dimentichiamo che il Presidente Giorgio Napolitano (presidente del Consiglio supremo di difesa) non ha mai proferito parola su questo caso salvo avere ricevuto i due "Marò", al Quirinale, in occasione del loro rientro per le festività del Natale 2012 e qualche accenno solo negli ultimi giorni. Non meglio di lui ha fatto il Presidente del Consiglio Enrico Letta.




Ma vediamo in dettaglio chi sono questi "personaggi" 

sabato 16 novembre 2013

I numeri contraffatti della Legge di Stabilità stilata dalla Troika europea



Il 15 ottobre 2013, ultimo giorno utile, il governo ha inviato la bozza di legge di stabilità per l'anno 2014 alla Commissione Europea nel rispetto del regolamento europeo denominato TWO PACK. Tale accordo, entrato in vigore il 30 maggio 2013, prevede la supervisione del Consiglio Europeo sui bilanci nazionali dei singoli stati a partire proprio da quello per il 2014. Entro il 15 ottobre di ogni anno i governi nazionali inviano la proposta di bilancio alla Commissione Europea che ha un mese di tempo per esprimere il suo parere.

Apparentemente, i poteri della Commissione sono limitati. Essa dovrebbe limitarsi ad una verifica sui saldi e le coperture previste, vale a dire ad esprimere una valutazione della compatibilità della legge di stabilità con gli obiettivi fissati dalle raccomandazioni del semestre europeo. Il dato sul quale si concentra l'attenzione è sicuramente quello degli investimenti che potranno utilizzare la clausola di flessibilità, introdotta l'estate scorsa dal presidente Barroso. Tale clausola prevede la possibilità di discostarsi dall'obiettivo del pareggio di bilancio, mantenendo fermo il limite del 3% del rapporto deficit/pil. Prevedendo per il 2014 un deficit del 2,3%, sarebbe possibile utilizzare quanto si discosta dal 3%, vale a dire lo 0,7%. Per rimanere in sicurezza si utilizzerà probabilmente lo 0,5% che equivale a 7/8 miliardi di spesa extra. Tale variazione di spesa dovrà essere collegata alla spesa nazionale nei progetti cofinanziati dall'UE, nel quadro delle politiche strutturali e di coesione ( stiamo parlando del Fondo europeo di sviluppo regionale e del fondo sociale europeo ). Questi fondi dovrebbero finanziare le reti TEN ( Trasporto Trans Europeo ) ed il programma definito CONNECTING EUROPE FACILITY, vale a dire l'agenda digitale europea.

giovedì 14 novembre 2013

Legge finanziaria, clausola di salvaguardia da 20 miliardi



Si chiama "clausola di salvaguardia" che, tradotto dal linguaggio tecnico, vuol dire "fregatura". Accade questo: nella legge di Stabilità sarà inserita una clausola di salvaguardia che prevede 20 miliardi di nuovi aggravi fiscali dal 2015 al 2016. A Palazzo Chigi spiegano che si tratta di una garanzia da dare alla Commissione europea suil fatto che l'Italia rispetterà il percorso di risanamento dei conti pubblici e che ha una sorta di "piano B". La norma dovrebbe essere generica e il piano prevede che nel corso del 2014 con un decreto del Presidente del Consiglio si individueranno tutti gli interventi necessari a realizzare 3 miliaerdi di maggiori entrate nel 2015, 7 miliardi nel 2016 e 10 nel 2017. Come? Si potrà ricorrere al taglio delle agevolazioni fiscali, a detrazioni, deduzioni ed edenzioni. Ma anche all'aumento di aliquote di prelievo ed imposte alle accise. In pratica l'aumento di benzina, sigarette e alcol. Si ricorrerà a queste maggiori entrate nella misura in cui i 20 miliardi nel triennio non verranno assicurati dai tagli di spesa che dovrebbero essere individuati dal Commissario per la spending review Carlo Cottarelli. Intanto per il 2014 scatterà una riduzione dell'aliquota delle spese detraibili (mediche, istruzione etc) dal 19% al 18%. La detraibilità al 18% colpirebbe le spese effettuate nel 2013 portate a sconto nella dichiarazione del 2014. Il punto è che se non si raggiungerà l'obiettivo, la percentuale dello sconto fiscale scenderà al 17% nel 2014. 

Moody's e il messaggio avvelenato all'Italia


Quando le agenzie Usa di rating leggono più positivamente rispetto al passato le prospettive economiche dell'Italia c'è da preoccuparsi. 
Infatti, rimanendo nel loro metodo di analisi della situazione italiana, ad incominciare dal livello del debito pubblico (al 133% sul Pil), il giudizio dovrebbe essere totalmente negativo e tale da contribuire a fare tornare in alto lo spread tra i Btp decennnali e i Bund tedeschi. Eccvo perché invece gli ambienti economici e finanziari, ed in primis il governo, hanno accolto con evidente soddisfazione i segnali di incoraggiamento, se così si possono chiamare, venuti da Moody's, la prima società del settore. 
Moody's non può essere considerata affidabile visto che ebbe il suo punto più eclatante di pubblicità negativa quando garantì della solidità patrimoniale e finanziaria della poi fallita Lehman Brothers, alla fine del 2007 prima dello scoppio della crisi innescata dal crollo del mercato dei subprime. Eppure il suo giudizio, rivenduto ad una clientela di banche, finanziarie e investitori privati è tale da provocare non pochi problemi ad un Paese come l'Italia che cerca compratori per i suoi titoli di Stato. 

Giordano: situazione di emergenza, è in pericolo la salute dei cittadini

Lo scienziato: a Caivano ritrovate sostanze devastanti. Lo Stato deve muoversi subito


Manganese presente fino al 2000% in più del consentito, cloroformio fino al 700% in più del lecito. Quale di queste sostanze, come scienziato e medico, le fanno più paura?

“Mi fanno paura tutte. La presenza di simili sostanze in questa concentrazione non si è mai vista in zone densamente abitate dell’Europa”.
Che cosa bisogna fare per salvarci?

“La situazione sanitaria è a un livello di emergenza eccezionale. Con la contaminazione della falda acquifera ci ritroviamo ad avere a che fare con sostanze devastanti per la salute dei cittadini. È in pericolo la salute dei cittadini. Sento dire che non bisogna creare allarmismo. Ma di che cosa dobbiamo avere più paura: dell’allarmismo o che sia in pericolo la salute dei cittadini?”.
Professore, è già accaduto a Giugliano. È stata scoperta acqua dei pozzi cancerogena ma i prodotti analizzati dall’istituto superiore di Sanità, come pomodori e frutta, sono risultati integri. Non è escluso, quindi, che anche finocchi e broccoli di Caivano irrigati con acqua avvelenata possano risultare tra qualche giorno puliti.

“Mi faccia fare un paragone. Se noi prendiamo un pezzo di un organo colpito da cancro, non è detto che quel pezzo prelevato sia stato colpito dalla malattia. Occorrono, insomma, varie campionature per poter parlare di prodotti integri. E occorre fare esami nel tempo. Bisogna dare alle analisi una certa continuità prima di poter dire che frutta e verdura sono assolutamente indenni. Capisco che è difficile accertarlo. E poi mi faccia dire una cosa: ma in tutti questi anni i tecnici sono stati all’altezza? I tecnici che insieme ai politici si sono occupati della Terra dei fuochi le risulta che ci abbiano detto come stavano le cose? E allora chiediamo e pretendiamo che le analisi siano fatte da tecnici indiscussi e all’altezza. Non mi riferisco all’istituto di Sanità, parlo in generale rispetto a problemi così gravi”.

martedì 12 novembre 2013

«Pericolo Ogm» nel dossier della Forestale

L’inquinamento genetico provocato dal mais biotech sui campi tradizionali del Friuli Venezia Giulia arriva fino al 10%

L’inquinamento genetico provocato dalle colture Ogm di Vivaro e Mereto di Tomba nei campi limitrofi, coltivati a mais tradizionale, arriva fino al 10%. È il verdetto dell’analisi dei dati ricavati dal campionamento condotto nell’area dal Corpo forestale dello Stato. Soltanto ulteriori analisi potranno verificare se il mais modificato abbia causato danni anche agli animali: la varietà seminata, il Mon810, produce infatti una tossina mortale per un parassita del mais ma potenzialmente pericolosa anche per altri organismi. Ragion per cui i forestali hanno raccolto campioni anche negli alveari prossimi ai campi “incriminati”.
Sono i passaggi più allarmanti della relazione presentata dal capo del Corpo forestale, Cesare Patrone, nella recente audizione alla Camera. Relazione che ha poi innescato l’apertura di un’inchiesta sul caso Ogm da parte della Procura di Udine. Patrone ha spiegato così l’attività svolta in Friuli Venezia Giulia: «Abbiamo svolto nei mesi scorsi dei campionamenti nei campi seminati a Ogm e in quelli limitrofi, sia per accertare la varietà di mais geneticamente modificato coltivata, sia al fine di verificare una possibile contaminazione ambientale». Dal luglio scorso infatti il ministero per le Politiche agricole ha sancito il divieto di coltivazione del Mon810 per 18 mesi. La ragione sta nelle potenziali conseguenze negative di questa varietà di organismo: tra i rischi sottolineati da numerosi enti nazionali e internazionali il documento elenca i danni alla fauna non bersaglio, così come la possibilità di una predisposizione allo «sviluppo di parassiti secondari, potenzialmente dannosi per altre colture», come verificatosi già in Argentina e come sta avvenendo in Spagna, su colture di mais Ogm.

lunedì 11 novembre 2013

GRECIA: AVVERTIMENTO A SYRIZIA, DIETRO GLI OMICIDI POLITICI CI SONO I POTERI FORTI DELL’EUROPA




“Dietro la catena di omicidi a sfondo politico che da due mesi stanno insanguinando la Grecia si nascondono delle forze che dall’esterno del Paese vogliono intimorire i nostri partiti politici per dissuaderli dal fare la voce grossa con l’Ue”. Lo afferma Dimitri Deliolanes, corrispondente da Roma per la radio tv pubblica greca ERT. Il premier Antonis Samaras, del partito di centrodestra Nea Dimokratia, aveva parlato della possibilità di istituire un reato per punire la propaganda anti-europea. Le critiche da parte di esponenti del suo stesso partito hanno convinto Samaras a fare marcia indietro, ma intanto diversi siti web hanno diffuso una bufala affermando che la legge sarebbe già stata approvata. 


Per Deliolanes, al di là delle parole di Samaras che sono soltanto una gaffe, sono due gli elementi importanti di cui tenere conto. Da un lato c’è il diffondersi del partito di estrema destra Alba Dorata, due dei cui esponenti sono stati assassinati sabato in circostanze poco chiare. Dall’altra c’è la grave instabilità del governo, che presto sarà rimpiazzato da Syriza, un partito di sinistra anti-euro. Giovedì intanto la polizia ha fatto irruzione nella sede della tv greca ERT, che era stata ufficialmente chiusa l’11 giugno ma aveva continuato le trasmissioni, sgomberando i giornalisti che stavano lavorando al suo interno.

MA IL MINISTRO BONINO E'DEMOCRATICA?



Stamane mi sono recato in visita al profilo pubblico del Ministro Emma Bonino (lo faccio di tanto in tanto) e scorrendo nei vari thread c'era qualcosa che non quadrava nella numerazione degli stessi. Incuriosito ho conservato le immagini presenti. 

Oggi pomeriggio sono tornato a curiosare e ho notato che alcuni commenti non sono più presenti. Ho mandato quindi un messaggio a un tale Luigi, che non ho neppure tra gli amici, per chiedergli se lui vedeva ancora il suo commento fatto stamane nel thred della Ministra. La risposta è "si, lo vedo" e mi ha fatto pervenire pure l'immagine. 

Più e più volte ho visto scomparire, in quel profilo, commenti che per lo più si riferivano ai due fucilieri di marina, ma anche altro probabilmente non gradito, come se il parlarne o porre delle domande creasse fastidio al Ministro. 

Lo staff, o anche altri "amici" del Ministro, a domande del perchè i commenti vengono eliminati rispondono sempre pressapoco così: "Facebook blocca in automatico gli spammatori". Affermazione non vera perchè i commenti vengono dapprima nascosti e li vede solo chi li ha fatti (vedi figura), poi se insiste, viene bannato anche chi li mette e molto miei amici sono stati definitivamente zittiti.

Insomma una bella lezione di democrazia istituzionale!



Per leggere salvare l'immagine e ingrandire 
(Maurizio)

domenica 10 novembre 2013

Molti cittadini ormai vanno a cibarsi alla Caritas o cercano il cibo nei cassonetti, mentre alla Camera che succede?

La Camera si ferma, i deputati litigano: "Dove pranziamo?"

Ognuno ha le sue priorità...e quella dei nostri deputati, ieri, era il ristorante della Camera: dov'è meglio mangiare e perché? Ecco la trascrizione integrale di una discussione ai limiti dell'assurdo



La Camera si ferma, i deputati litigano: "Dove pranziamo?"
La Camera si ferma, i deputati litigano: "Dove pranziamo?"
7.11.2013 - Ore ed ore a parlare della loro pappa. E' successo ieri alla Camera: la discussione-fiume sul ristorante dei nostri deputati ha spaziato dalla richiesta di cibi biologici e a chilometri zero alla qualità scadente del cibo, per arrivare a una "questione di sicurezza nazionale" perché la mensa è gestita da una ditta inglese. Tutto è partito da un ordine del giorno di Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle, che lamentava un congestionamento della mensa dei dipendenti della Camera (dove mangiano i parlamentari 'grillini'), mentre il ristorante di Montecitorio resta vuoto.
Ridete, fate pure battutacce, indignatevi, spaccate il televisore, date un calcio alla sedia, quello che volete... Noi vi riportiamo la trascrizione integrale della discussione. Leggetela, tenendo sempre a mente che non siamo in un film di Totò né in un romanzo di Kafka, ma a Montecitorio.


LUIGI DI MAIO (M5S). Signor Presidente, colgo l'occasione semplicemente per spiegare quello che ormai è un problema che riguarda questo palazzo, cioè la questione del ristorante dei deputati e del ristorante dei dipendenti. Da quando è arrivato il MoVimento 5 Stelle qui c'è un consistente numero di parlamentari che utilizza la mensa dei dipendenti, in qualche modo anche congestionandola – facciamo anche un po' di mea culpa – e allo stesso tempo c'è il ristorante dei deputati che ha un calo di utenti. Quindi, questo ordine del giorno chiede di convertire il ristorante dei deputati in mensa self-service, in modo tale da potere praticamente creare la stessa condizione e lo stesso tipo di mensa. L'invito al ritiro o parere contrario del Collegio dei questori per noi non è accettabile e, quindi, chiediamo di porlo in votazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

I bimbi italiani muoiono d'inquinamento: "Il ministero nasconde tutto"“

"Sentieri", il progetto governativo di mappatura dello stato di salute dei residenti nei "buchi neri" italiani, è sparito nel nulla: "Dati troppo allarmistici, il ministero li tiene nel cassetto". Intanto, i bambini muoiono d'inquinamento“



ROMA - Da Mantova a Napoli. Da Casale Monferrato a Taranto. Da Marghera a Gela. Un viaggio su e giù per l'Italia: nel Bel Paese dell'inquinamento, dei paesaggi "violentati" dai rifiuti, dei terreni spopolati dalle morti senza giustizia. Una passeggiata, senza respirare, nella Nazione in cui si contano quarantaquattro "buchi neri" che "ingoiano" uomini, donne e bambini senza alcuna distinzione né rispetto. 

Il tutto mentre chi dovrebbe fare qualcosa, fa finta di farlo. O, quanto meno, questa è la sensazione che resta. "Sentieri" è un progetto governativo nato nel 2002 con lo scopo di mappare lo stato di salute, o meglio di non salute, dei residenti nei quarantaquattro Sin, siti di interesse nazionale, individuati in Italia. Ottenuti i dati poi, si sarebbe dovuto procedere con interventi ad hoc di bonifica. Si sarebbe, appunto. Perché in undici anni, ed è una realtà storica inconfutabile,  nessuno è riuscito ad avere lo stracco di un dato. Zero numeri, zero statistiche: zero interventi. Solo con Taranto si è proceduto fino al 2009, ma anche qui nulla è diventato pubblico.

sabato 9 novembre 2013

Caduta del satellite, la protezione civile in allarme: "Potrebbe colpire anche l'Italia"

l mese scorso ha esaurito il combustibile e al momento si trova in un'orbita discendente a 160 km di quota. Una volta che avrà raggiunto gli 80 km finirà in pezzi che potrebbero forse colpire anche l'Italia. Ma gli esperti rassicurano: 250 mila volte più facile vincere alla lotteria



BRUXELLES - Attenti alla testa: da qui alle prossime 48 ore potreste assistere a una pioggia singolare, fatta di ammassi di metallo del peso anche di diverse decine di chili. Non si sa dove infatti, ma tra domenica sera e le prime ore di lunedì, il satellite dell'Agenzia spaziale europea (Esa) "Goce", da 1,1 tonnellate, precipiterà sulla superficie terrestre.

I frammenti più grandi potranno avere le dimensioni di un motore di auto e pesare circa 90 kg ma non saranno sufficientemente grandi da creare danni o feriti. Le chance di essere colpiti da un frammento, secondo gli astronomi, sono inoltre bassissime, circa 250.000 inferiori a quelle di vincere il primo premio a una lotteria.

Lanciato nel 2009 per stendere una mappa del campo gravitazionale terrestre, lo scorso mese il mastodonte ha esaurito il combustibile, finendo così la sua missione. Al momento si trova in un'orbita discendente a 160 km di quota. Una volta che avrà raggiunto gli 80 km finirà in pezzi e quattro quinti di esso bruceranno a causa del calore prodotto dall'attrito con l'atmosfera.

Basta! Chiudete la Bocconi e mandateli a lavorare nei campi



Fuori dall’euro. E’ talmente semplice, banale, immediato che occorrono centinaia di grafici per cercare di dimostrare il contrario. Le economie di paesi legati ad altre valute (tutte “fiat” quindi virtuali e inesistenti di fatto) sono floride (e non parlo solo dei cosiddetti Brics) perché non seguono il dollaro, la Fed e la sua cupola. Non cito economisti di prestigio, perché non credo nell’economia come scienza.L’economia è uno strumento di inganno e truffa. Period. Ma ce ne sono eccome. E l’andamento schizofrenico del prezzo dell’oro la dice lunga su come a breve si tornerà al cambio contro oro e ai tentativi di non farlo capire. L’Italia ha la quarta riserva aurea del mondo. In tale scenario avrebbe la quarta più solida moneta del mondo.

“E’ SEMP COSA È NIENT” . STOP AL BIOCIDIO, NAPOLI SI FERMA IL 16 NOVEMBRE



Ci tolgono il respiro, il diritto alla vita. Così inizia il video in cui figurano l’attore napoletano Patrizio Rispo e Miriam Candurro. I due attori conosciuti ai più per “Un posto al Sole”, in un fantastico video, un monologo portato avanti dai due, si sponsorizza il blocco totale che avverrà aPiazza Mancini, il prossimo 16 Novembre. Tutti in piazza alle 14.30 per dire Stop al Biocidio. Stop a quello sterminio di massa messo su da Camorra, Politica e non curanza del popolo.

Lo stesso popolo che ora dice no alla negligenza, no alla morte, si alla vita.

E’ cos e nient, non è più cosa di niente, è cosa che ci riguarda da vicino, una faccenda che ci prende dritti al cuore, al centro del nostro essere. Ci tolgono il diritto alla vita, è cos e nient, Ci tolgono l’aria, è cos e nient, a forza di dire “e’ cos e nient” siamo diventati cosa di niente.

“Stiamo diventando nulla”, c’è gente che muore ammazzata, ma a noi non interessa. Viviamo ormai tra amianto, roghi tossici, monnezza, ma a noi è come se fosse parte di un indifferenza comune senza eguali, dove il lamento è l’unica cosa che “n’cap”, in mente nostra, abbiamo per difenderci. Oggi c’è un arma in più, quell’arma si chiama “Fiume in piena”, il fiume della coscienza, della consapevolezza, del dire no, del ribellarsi, del non adeguarsi, del dire io non voglio tutto questo, il No al “Io me ne fotto”, il popolo in fiumana verso la volontà di “campare meglio”.

E per quanto possa amare “De Filippo”, non voglio più che quel monologo sia cosa attuale, non voglio più dire “E’ semp cosa e nient”.
Piazza Mancini, la piazza del mio futuro, Napoli la città da amare e non più da sporcare. Io sarò lì perchè in me c’è la voglia di lottare per una terra che sento battere dentro di me.
(Fonte)

L’indecisione del Governo si ripercuote sui conti pubblici, che scivolano sempre più in basso

È vero che molti ostacoli questo governo è riuscito a evitarli rinviando il problema, ma sarà il caso che si comprenda che questa volta non sarà possibile risolvere stabilendo per decreto il rinvio del 31 dicembre e della fine dell'esercizio finanziario. 



Cresce di giorno in giorno la preoccupazione per la flemma olimpica con cui gli esponenti del governo continuano a dibattere in merito all’abrogazione della seconda rata dell’Imu, in assenza totale di passi in avanti sul fronte del l’individuazione delle necessarie coperture.

Preoccupazione tanto maggiore se si considera che ciò avviene in un contesto di chiusura dei conti per il 2013 che si presenta a dir poco problematico anche a prescindere dal fatto di essersi lasciati impiccare ai ricatti del Pdl, posto che è già chiaro oggi che la definizione agevolata dei contenziosi per gli operatori del settore dei giochi non porterà i risultati di gettito sperati e si renderà necessario attivare le clausole di salvaguardia per un paio di centinaia di milioni di euro.

Questo vorrebbe dire scaricare sul mese di dicembre 2013 un aumento delle accise sui carburanti a dir poco insostenibile.

È il momento di prendere delle decisioni e, francamente, restano poche soluzioni convincenti e realistiche a parte il piano di rivalutazione delle quote di Banca d’Italia che garantirebbe in tempi rapidissimi gettito per oltre 2 miliardi dalle banche, per altro con loro piena soddisfazione, posto che sono le prime a spingere per questa misura che, seppur onerosa, determinerebbe effetti molto positivi per la loro patrimonializzazione e, a cascata, per l’aumento dei volumi di credito a favore delle imprese.

È vero che molti ostacoli questo governo è riuscito a evitarli rinviando il problema, ma sarà il caso che si comprenda che questa volta non sarà possibile risolvere stabilendo per decreto il rinvio del 31 dicembre e della fine dell’esercizio finanziario.

La vicenda ATAC: dai falsari dilettanti del quartierino a quelli veri dell’Europa Bancario-Massonica



La vicenda dei biglietti ATAC “clonati” da una tipografia interna all’azienda, recentemente venuta alla luce grazie a un’inchiesta di due giornalisti della Repubblica, Daniele Autieri e Carlo Bonini, ha dimostrato come si possa generare un fiume di fondi neri necessari per finanziare chi a questo carrozzone ha sempre garantito la sopravvivenza: la politica. 

Siamo qui davanti ad un collaudato sistema, avvallato in maniera politicamente “bipartisan”, finalizzato alla creazione, dal nulla, di titoli di viaggio non includibili nella contabilità ufficiale dell’ATAC, che garantiva all’azienda un “tesoretto” di 70 milioni di Euro di fondi neri a disposizione dei politici cittadini che in cambio chiudevano un occhio sui buchi di bilancio e sui disservizi di un trasporto locale non certo all’altezza di una moderna capitale europea. E tutto questo senza che la magistratura, che non credo fosse all’oscuro di tutto, muovesse un dito. 

venerdì 8 novembre 2013

LA SFIDA GLOBALE ALLA SETE DI MONOPOLIO DELLA MONSANTO




Il problema comune che andiamo ad affrontare è quello del potere della ricchezza concentrata e degli interessi delle compagnie monopolistiche. Esso ha dato vita ad un capitalismo clientelare che sfrutta il governo per arricchirsi sulle spalle della gente, mettendo spesso a repentaglio le risorse che costituiscono il suo fabbisogno di base. Un chiaro esempio di questo atteggiamento è rappresentato dalla corporation chimica e agraria Monsanto. La Monsanto rappresenta una minaccia per la riserva mondiale di cibo: ecco una sfida cruciale della nostra epoca. E' la lotta al centro della crisi globale che riguarda l'ecosistema, l'economia e l'energia.


La Monsanto inoltre immette nell'ambiente sostanze chimiche velenose e promuove metodologie di coltivazione che rendono il cambiamento climatico ancor più aspro. 

Le azioni della Monsanto si traducono in danni per ciascuno di noi. Essa antepone la rincorsa al proprio profitto al bisogno di cibo sano, alla necessità di un'offerta diversificata di semi e di maggior stabilità nell'economia agricola. Ha a disposizione una serie di strumenti per controllare l'accesso ai semi e non fa altro che esercitare pressioni per l'utilizzo degli OGM e di sostanze chimiche tossiche i cui effetti sulla salute suscitano non poca preoccupazione. E tutto ciò viene fatto con l'aiuto del governo statunitense.

Scuola pubblica, le dimissioni dello Stato

Gli istituti vanno avanti sulle spalle di professori e famiglie. Sicché uno stato di emergenza perenne non è più un problema.



Questo sito vi ha raccontato prima di altri della fregatura del registro elettronico: strombazzato, ma mai partito integralmente con professori intenti a scrivere sulla carta con la beffa di doversi comprare sostituti dei registri del tempo che fu spendendo di tasca propria perché ai presidi, soprattutto ai nuovi immessi, è stato dato ordine dal Miur di non aprire in nessun caso questo capitolo di spesa.

Dunque, la novità declamata non c'è, benché le scuole siano prodighe di password anche doppie (una a genitore) per l'accesso ai registri elettronici e i professori ci rimettono del loro. Poco, si dirà... Un momento che ci arriviamo. Come da decenni ormai, i ministri fanno la dedica nel primo giorno di scuola poi, come si usa dire, buttano la chiave e chi si è visto si è visto. La scuola va avanti da sé ed è proprio questo il problema. Come? Da Gelmini a Carrozza, nei fatti, non è cambiato granché. Si dirà, un po' di educazione e rispetto non guasta, Certo, giusto, tanto da tagliare non c'è quasi più niente... Anche qua, al tempo che ci arriviamo...