Dopo la desecretazione, avvenuta venerdì, delle deposizioni rese nel 1997 dal pentito di camorra Carmine Schiavone alla commissione parlamentare sui rifiuti ho passato molto tempo a rovistare negli atti della commissione stessa on line. Ho individuato un lungo elenco dei verbali, all’apparenza molto interessanti, tuttora coperti da segreto.
L’elenco è dopo il “continua”. Si tratta di atti che contengono informazioni ed elementi acquisiti dalla commissione su fatti importantissimi su cui non è mai stata fatta piena luce. Ad esempio l’uccisione di Ilaria Alpi, la gestione delle prime scorie del nucleare italiano, le cosiddette navi dei veleni, il traffico di rifiuti verso l’Africa… Con questo post, chiedo pubblicamente ai parlamentari di adoperarsi affinchè tutti questi documenti vengano desecretati.
Ah: scorrendo le parti pubbliche dei verbali, mi è caduto l’occhio su un particolare. La commissione rifiuti ricevette la documentazione relativa all’aumento del 100% in pochi anni dei tumori nella zona di Acerra. Si sapeva già allora. Si sapeva già quasi vent’anni fa…
La commissione rifiuti dalla quale provengono i verbali desecretati di Schiavone e i cui atti custodiscono tanti altri interessantissimi segreti è nota anche come commissione Scalia, dal nome del presidente, Massimo Scalia. Si riunì nel 1995-96 (XII legislatura), con il nome “Commissione monocamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse”, e nel 1997-2001 (XIII legislatura), quando diventò “Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse”.
Ebbe poteri di inchiesta, nel senso che aveva facoltà di convocare testimoni (qualora non si fossero presentati, il regolamento prevedeva che venissero accompagnati davanti alla commissione dalla forza pubblica); mentire alla commissione significava inoltre commettere il reato di falsa testimonianza: fatevi dunque un’idea del peso delle affermazioni contenute negli atti.
Per la prima commissione Scalia, sono disponibili on line solo scarni resoconti sommari dei lavori; mancano i verbali veri e propri. Nella relazione finale si dispone che i verbali vengano pubblicati in un volume a stampa: la lettura sarebbe assai interessante e probabilmente consentirebbe anche di individuare l’esistenza di parti coperte dal segreto. Si fa anche cenno all’avvenuta creazione di un archivio informatico con i nomi delle ditte coinvolte negli smaltimenti illegali di rifiuti.
Sono invece più completi gli atti disponibili on line della seconda commissione Scalia, quella di fronte alla quale depose Schiavone: è possibile individuare con chiarezza i documenti tuttora segretati. Ecco l’elenco. Salvo dove diversamente indicato, il segreto copre solo una parte del verbale ed è dunque possibile farsi un’idea chiara dell’argomento su cui vertevano i lavori
audizione di Franchia Macchia, sostituto procuratore della Repubblica presso la pretura di Matera, sul traffico dei rifiuti ospedalieri (19 settembre 1997)
audizione di Alberto Cisterna, sostituto procuratore distrettuale di Reggio Calabria, sulle cosiddette navi a perdere (25 settembre 1997)
audizione del sostituto procuratore nazionale antimafia Luigi De Ficchy e del comandante della sezione centrale operativa del Noe Gianni Massimo Cuneo sullo smaltimento illegale dei rifiuti del Lazio (23 ottobre 1997)
audizione di Pasquale Fimiani, sostituto procuratore della Repubblica presso la pretura di Pescara, sullo smaltimento abusivo di rifiuti industriali (18 novembre 1997)
audizione di Lucio Di Pietro, sostituto procuratore presso la direzione nazionale antimafia, sullo smaltimento dei rifiuti in Campania ad opera del clan dei casalesi (16 dicembre 1997)
intera audizione di Franca Imbergamo, sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ed omissis di nomi durante l’audizione di Giuseppe Ferrando, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino (19 febbraio 1998)
audizione di Luciano Padula, sostituto procuratore della Repubblica di Monza, su come ditte lombarde si disfacevano dei rifiuti (24 luglio 1998)
audizione di Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catanzaro, sullo smaltimento in Calabria di rifiuti di aziende del Nord e sulla gestione dei rifiuti urbani in Calabria (8 luglio 1998)
audizione di Biagio Insacco, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, sui rifiuti in sicilia (22 luglio 1998)
audizione di Annarita Mantini, sostituto procuratore della Repubblica a Vasto, sullo smaltimento di rifiuti nocivi (28 gennaio 1999)
audizione di Daniela Indirli, sostituto procuratore della Repubblica a Ravenna, a proposito dell’incendio di un capannone contenente sedicenti rifiuti urbani che i pompieri riuscirono a spegnere solo dopo 20 giorni di lavoro (3 febbraio 1999)
audizione di Giancarlo Russo, sostituto procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, sulle cave abusive diventate discariche illegali in Campania (17 febbraio 1999)
audizione di Giorgio Grandinetti, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Parma, a proposito della discarica Monte Adone (28 aprile 1999)
audizione di Alfredo Ormanni, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunzuata, a proposito dello smaltimento dell’amianto contenuto in vagoni ferroviari (7 luglio 1999)
seduta interamente segreta di cui non viene specificato l’oggetto (30 novembre 1999)
seduta in parte segreta; non è specificato l’oggetto dei lavori svoltisi a porte chiuse (20 gennaio 2000)
audizione di Giuseppe Rositani, comandante del Noe, a proposito dello smaltimento degli oli vegetali e minerali contaminati (10 febbraio 2000)
audizione di Luciano Tarditi, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Asti, a proposito del traffico di rifiuti tossici con la Somalia. Nella parte pubblica si fa più volte il nome di Ilaria Alpi (22 marzo 2000)
seduta segreta sia per una parte di cui non è specificato l’oggetto sia per l’audizione di Massimo Bagatti, consulente dell’Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente), che fornisce informazioni sulle metodologie informatiche per la semplificazione (18 aprile 2000)
quasi totalità delle audizioni di Mauro Caporuscio, sostituto procuratore della repubblica alla Spezia, e di Mauro Clerici, sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo, sullo smaltimento di rifiuti radioattivi da parte di piccole imprese (14 giugno 2000)
audizione di Paola Pirotta, sostituto procuratore della Repubblica di Milano, sui “buchi” normativi che permettono trasmutazioni nei documenti che accompagnano i viaggi dei rifiuti (27 giugno 2000)
audizione di Donato Ceglie, sostituto procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sullo smaltimento abusivo di rifiuti provenienti soprattutto da Lombardia e Veneto (20 luglio 2000)
audizione Cosimo Bottazzi, procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Brindisi, sullo smaltimento dei rifiuti del petrolchimico di Brindisi (16 novembre 2000)
audizioni di Walter Ganapini, Roberto Mezzanotte e Giuseppe Onufrio, rappresentanti dell’Anpa, sui rifiuti radioattivi di Saluggia (5 dicembre 2000)
audizione di Antonietta Donadio Motta, Michele Ladislao, Giovanni Pitussi, della questura di Udine, sul traffico internazionale di rifiuti. Nella parte pubblica della seduta si fa ripetutamente il nome di Ilaria Alpi (20 dicembre 2000)
audizione di Roberto Campisi, procuratore della Repubblica di Siracusa, sulla gassificazione dei residui petroliferi (20 febbraio 2001)
audizione di Daniela Indirili, sostituto procuratore della Repubblica di Ravenna, sull’esito delle indagini sul rogo di rifiuti (23 febbraio 200)
Queste parti furono segretate perchè coperte – allora – da segreto investigativo: riguardavano reati su cui stava indagando la magistratura. Il segreto investigativo cade quando il pubblico ministero ritiene che non ci sia più ragione di nascondere all’indagato il fatto che si sta indagando su di lui. In ogni caso cade con la fine delle indagini preliminari, che non possono durare fino alle calende greche. Ha senso mantenere ancora oggi quel segreto? Altro particolare: durante la seduta del 12 febbraio 1998 si legge che fino a quel momento la commissione ha ascoltato due collaboratori di giustizia. Da quanto è pubblicamente accessibile, risulta l’audizione di un solo pentito, Carmine Schiavone. L’altro?
Aspettate: non finisce mica qui. Ha perfettamente ragione Carmine Schiavone quando dice (ultima parte dell’intervista al Manifesto) che negli atti desecretati relativi alla sua deposizione non c’è traccia dei sopralluoghi durante i quali egli, 16 anni fa, guidò i commissari sui luoghi in cui la camorra aveva nascosto i rifiuti in Campania e che nessuno (egli sostiene) si premurò poi di disseppellire.
Schiavone ha ragione: i resoconti dei sopralluoghi su discariche e luoghi assortiti di smaltimenti illegali – la commissione rifiuti ne fece moltissimi – non sono mai inseriti nei verbali, che si limitano a riportare il contenuto delle riunioni avvenute a Roma. Bisognerebbe rintracciare questi resoconti negli archivi cartacei della Camera. Sarebbe interessantissimo leggerli, sempre che non siano anch’essi segretati. Di nuovo, chiedo ai parlamentari di adoperarsi affinchè siano messi a disposizione di tutti.
(Fonte)
Che tutto questo si sapeva da 20 anni fa è fuori discussione, così come si è sempre saputo del nord che smaltiva i suoi rifiuti nel sud Italia e in Africa. Perchè non si è fatto nulla? Per la sola ragione ,secondo me, che non se ne farà niente neanche ora, la mafia dei colletti bianchi e della finanza internazionale farà in modo che tutto venga secretato nuovamente. Allora qual è il problema? Adesso questo scandalo serve a qualcuno per altri scopi , appena l'obiettivo sarà raggiunto tutto tornerà nel dimenticatoio. Anche a voler fare la rivoluzione questa sarebbe strumentalizzata per raggiungere scopi politici in atto già da tempo. Anzi è proprio questa che stanno aspettando per tapparci definitivamente la bocca.E' con grande amarezza che scrivo tutto questo ciao Maurizio
RispondiEliminaCiao Angela. Anch'io penso che tutto questo "polverone" non sia casuale ma abbia qualche fine che non riesco a individuare. Potrebbe forse essere che salti fuori qualche società, formata dai soliti noti, specializzata in decontaminazione di quei terreni di morte. Naturalmente niente faranno se non intascare denaro. Questo credo potrebbe essere il motivo dell'improvviso interesse.
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