Pubblicato sul profilo pubblico di Federica Mogherini
Egregio Ministro degli Esteri
Federica Mogherini,
da 857 giorni dura
l'umiliante e vergognosa vicenda dei nostri due Marò indebitamente trattenuti
in India e, tranne qualche risbile borbottio, tutto resta avvolto in un inerte
quanto colpevole silenzio. Tre Governi, peraltro non legittimati dal voto
popolare, si sono succeduti senza che si intraveda un concreto mutamento di
rotta nella gestione di questa questione. Non mi curo tanto dei nostri due
militari, chi serve la Patria in armi è perfettamente consapevole come questo
comporti e il rischio della vita e quello di esser fatti prigionieri, ero Ufficiale
di Complemento conosco bene quindi il dovere di un soldato, quello che i due
Marò stanno compiendo con encomiabile dignità. Ma vi è differenza fra il cadere
prigionieri e l'essere consegnati a forze ostili senza motivi, spero, o per
motivi abietti che la storia non mancherà di mettere in luce. Il tradimento fa
parte della natura umana, certo, ma quando questo si perpetua per tre Governi
successivi, ripeto non legittimati dalla volontà popolare, allora non è più
lecito tacere.
E' palese che la vicenda si è svolta, ammesso e non concesso che
si sia svolta, in acque internazionali ed è quindi altrettanto palese che la
giurisdizione, secondo i trattati internazionali liberamente sottoscritti sia
dall'Italia che dall'India, era Italiana. Pro bono pacis ben si sarebbe potuto
accettare di trasferirne la competenza ad un organismo internazionale
super-partes ma a puro titolo di concessione e pretendo comunque l'immediata
liberazione dei due militari. Ma la totale mancanza del più elementare senso
della Patria ha non solo tollerato ed incentivato l'arroganza Indiana,
umiliando così il Paese che voi dovreste rappresentare, ma si è spinta al punto
di tollerare che il nostro Ambasciatore, ancora violando spudoratamente il
Diritto Internazionale, venisse bloccato ed usato come arma di ricatto.
Tutto
questo, in un Paese normale ( frase che la sinistra ama tanto) si chiama Alto
Tradimento.
Mi risulta che l'Italia sia fra i principali
finanziatori dell'ONU, così come mi risulta che sia il secondo per quanto attiene
la fornitura di contingenti militari, abbiamo quindi un evidente potere
contrattuale per costringere questa organizzazione a rispettare il suo stesso
Statuto, che immagino Lei conosca a memoria, e ad intervenire con tutto il suo
peso in questa vicenda, ma certo non lo farà di sua sponte, certo Lei, come del
resto i suoi predecessori, dovrebbe essere al Palazzo di Vetro chiedendo con
fermezza l'intervento delle Nazione Unite e minacciando non solo l'immediato
ritiro di tutti i nostri militari impegnati all'Estero ma anche la cessazione immediata
dei nostri finanziamenti.
Servono queste missioni a tenere altro il prestigio
dell'Italia ed il suo ruolo internazionale? Spero si sia accorta che noi
contiamo come il due di picche grazie all'insulsaggine di una classe politica
priva di ideali e di dignità, un raccogliticcio insieme di dilettanti allo
sbaraglio. Da Cittadino auspico che Lei abbia un rigurgito di senso della
Patria e si attivi immediatamente e concretamente per risolvere, valutando tutte
le possibili opzioni, questa lercia questione. Le suggerisco, e chiudo, di
rileggere la Convenzione di Ginevra in meriti ai diritti dei prigionieri di
guerra, perchè tali vanno considerati i nostri Marò, fra i quali è chiaramente
sancito il diritto-dovere alla fuga.
Mi auguro che sappiate trovare altre e più
dignitose immediate soluzioni.
(Di Giuseppe Salomone)
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