Mario Monti, Corrado Passera e altri componenti di quel governo vi chiedo se quando avete rimandato i due Marò in India, paese dove esiste la pena di morte, prima non abbiate pensato che stavate commettendo un reato contro la
Costituzione italiana che vieta l’estradizione di qualsiasi essere umano verso
un Paese dove esiste tale pena (la conoscete la nostra "carta"? e se si, sono stati prioritari gli interessi? quali? di chi l'ordine ?) .
Denuncia contro Monti: ha ridato i marò all'India e violato la Costituzione
U n esposto alla magistratura
per stanare i responsabili del governo Monti che hanno rimandato in India i due
marò nonostante sia un Paese dove vige la pena di morte.
Lo presenteranno nei prossimi
giorni l'ex generale Fernando Termentini ed altri fan dei fucilieri del San
Marco, che da oltre due anni si battono sui social network chiedendo «verità e
giustizia per Massimiliano e Salvatore». Non solo: il Cocer, la rappresentanza
dei marinai con le stellette, ha lanciato l'appello alla nazionale di calcio
per portare sulle maglie dei mondiali il fiocco giallo di solidarietà con
Latorre e Girone.
Dopo l'oblio a intermittenza
il caso marò sta tornando alla ribalta. Ieri è stata annunciata la
presentazione di un esposto alla Procura di Roma sostenuto dall'ex ministro
degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata. «Vengono indicati i principali
aspetti critici che fanno emergere dubbi sulle responsabilità nella vicenda -
ha spiegato Terzi - Dall'autorizzazione alla nave Enrica Lexie di invertire la
rotta e far consegnare Latorre e Girone alle autorità di polizia indiane, al
rientro dopo la licenza natalizia fino al definitivo rientro in India nel marzo
del 2012».
Il Giornale è in grado di
anticipare alcuni stralci dell'esposto. I fatti del lontano febbraio di due
anni fa sono avvenuti «a bordo di natante a quel momento battente bandiera
italiana denominata Enrica Lexie. Avuto riguardo ai principi correnti in
materia di diritto internazionale, (...) parrebbe, quindi, pacifica la
giurisdizione dello Stato italiano». E invece i marò sono sempre trattenuti in
India.
L'aspetto più grave
evidenziato nell'esposto dall'avvocato Luca Biagi è che «Latorre e Girone
furono riconsegnati all'India, che a oggi attribuisce loro ipotesi di reato
punibili anche con la pena capitale (...) in contraddizione con quanto prevede
nello specifico la Costituzione italiana». In pratica il premier di allora,
Mario Monti, ha rimandato a Delhi i fucilieri di marina basandosi sulle
assicurazioni indiane che i marò non sarebbero mai finiti sul patibolo.
L'esposto cita una sentenza della suprema Corte che ritiene «la semplice
garanzia formale della non applicazione della pena di morte atto insufficiente
alla concessione dell'estradizione». Secondo l'esposto «l'ordine dato ai due
militari italiani di consegnarsi come “gesto di cortesia” alle autorità
indiane, sembrerebbe essere una forzatura della specifiche norme di legge
italiane, meritevole di attenzione e approfondimenti da parte della Procura» di
Roma.
In contemporanea all'annuncio
dell'esposto, Antonio Colombo, del Cocer marina lanciava l'idea di «un fiocco
giallo sulla maglia dei calciatori della nazionale italiana, per mantenere viva
l'attenzione e coinvolgere l'opinione pubblica internazionale sulla triste e
assurda vicenda dei nostri marò». La Federcalcio ha fatto sapere, in attesa di
una richiesta ufficiale, che dovrebbe inoltrarla alla Federazione
internazionale. La Fifa ha l'ultima parola su iniziative del genere. Le prime
reazioni compresa quella del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi,
caldeggiano l'iniziativa.
«I nostri fucilieri sono
stanchi, per essere stati ignorati a lungo e usati, per le promesse non
mantenute, per le famiglie lontane, per una situazione che non trova sbocco»,
denuncia il Cocer della marina dopo il grido di protesta dei marò giunto il 2
giugno via web da Delhi. L'organismo di rappresentanza lancia una sfida al
governo: «Il presidente del Consiglio chiede continuamente senso di responsabilità
e cambio di passo. Oggi il Cocer Marina lo chiede a lui. Metta in campo
concretamente il suo entusiasmo ed energia per portare a casa i nostri ragazzi
con onore».
Di Mer, 04/06/2014 -
fonte: http://www.ilgiornale.it
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