L'Istituto Superiore di Sanità ci fornisce dei dati che dire inquietanti è poco.
Nella Terra
dei Fuochi c’è un eccesso di mortalità del 13% per le donne e del 10% per gli
uomini, e a Taranto i
dati sono ancora più drammatici riguardando in particolare la fascia di età
pediatrica (0-14 anni) nei quali si osserva un eccesso di mortalità per tutte
le cause del 21%. Inoltre, per tutti i tumori si osserva un eccesso di
incidenza pari al 54% e nel primo anno di vita c’è un eccesso di mortalità, per
tutte le cause, del 20%. (qui il resoconto completo).
Parole dell’indiano Taos Pueblo «I bianchi vogliono sempre qualcosa. Ma che cosa cercano? I bianchi vogliono sempre qualcosa. Sono sempre inquieti, turbati. Non sappiamo cosa vogliono. Non li comprendiamo. Pensiamo siano pazzi».
In queste parole Carl Gustav Jung (discepolo di Freud) trovò conferma di ciò che aveva già da tempo intuito: il mondo dell’uomo bianco è un mondo disarmonico, privo di equilibrio.
I Macro Inquinanti della Raffineria di Taranto
I dati delle emissioni della raffineria pubblicati sul Registro Europeo E-PRTR e sul sito Ministero dell'Ambiente
2 luglio 2014 - L'area industriale di Taranto è occupata da due grandi attività, il siderurgico Ilva e la raffineria Eni, entrambe incidono sul territorio con svariate quantità di inquinanti che le stesse aziende devono periodicamente dichiarare al Ministero dell'Ambiente e sul Registro Europeo Emissioni e Trasferimenti di Sostanze Inquinanti siglato E-PRPT, almeno questo nella teoria.
Un argomento che negli ultimi giorni sembra aver occupato maggiormente le prime pagine della stampa locale tarantina e le home dei social è quello relativo a un progetto che potrebbe interessare la raffineria di Taranto. Questo progetto denominato "Tempa Rossa", in poche parole, prevede il trasporto del petrolio dalla Basilicata alla raffineria tarantina. Nel giacimento petrolifero situato nella Valle del Sauro ci sono i pozzi per l'estrazione, il petrolio estratto raggiungerà la struttura della Val DAgri per poi arrivare tramite l'oleodotto "Viggiano-Taranto" all'Eni di Taranto.
Tutto il petrolio che arriverà a Taranto, o quasi tutto, sarà destinato ad essere imbarcato sulle navi che arriveranno nel porto. Circa 70 sono le navi che arrivano ogni anno per l'attività della raffineria e queste potrebbero raddoppiare stando ai numeri del progetto. Il porto di Taranto potrebbe essere quindi interessato ogni anno, solo per la raffineria Eni, alla movimentazione di circa 140 navi per il trasporto del greggio proveniente da Tempa Rossa.
Invariate dovrebbero essere le quantità del petrolio raffinato nello stabilimento Eni di Taranto, di conseguenza invariate potrebbero anche essere le emissioni che la raffineria immette nell'aria e nelle acque. Ma la raffineria Eni di Taranto inquina? E se inquina con quali quantità? E questi inquinanti come si distribuiscono nell'aria, acqua e suolo?
Con queste domande abbiamo interrogato i dati che Eni comunica al Ministero dell'Ambiente che poi vengono poi pubblicati sul proprio sito web, ed anche i dati presenti sul Registro Europeo E-PRPT. C'è una premessa, anche se viviamo nell'epoca dell'informazione immediata e disponibile in tempo reale anche negli atolli Tuamotus, dobbiamo purtroppo registrare che i dati al momento disponibili sono attribuiti alle attività del 2012.
Per quanto riguarda quelli sul sito del Ministero troviamo i dati delle attività svolte nel 2012: abbiamo i rapporti annuali e i relativi allegati. Per l'attività del 2013 è reperibile solo il rapporto annuale ma non sono ancora disponibili tutti gli allegati che contengono i report delle emissioni. I dati del Registro Europeo E-PRTR, invece, si fermano al 2012. Quindi tutti i dati riportati di seguito fanno riferimento all'attività produttiva del 2012 e solo dove indicato attribuiti ad altri periodi. Non si potevano certo trovare dati differenti e riferiti ad altri periodi sul Registro Europeo, visto che questo riceve i dati dalle autorità competenti dei paesi membri.
Quali sono i nomi di questi Macro Inquinanti? Sui documenti che il gestore Eni ha inviato al Ministero troviamo diossido di zolfo-SO2, ossidi di azoto-NOx, polveri sospese totali-PST, monossido di carbonio-CO, composti organici volatili-COV, idrogeno solforato-H2S, ammoniaca e composti a base di Cloro. Sul Registro Europeo ci sono anche i numeri relativi ai metalli pesanti come Nichel, Zinco, Cromo e i gas come Anidride Carbonica (CO2), COV (Composti Organici Volatili), ossidi di azoto (NOx/NO2), ossidi di zolfo (SOx/SO2).
Il primo dato su cui si pone maggiore attenzione è quello relativo ai COV (Composti Organici Volatili) o siglati anche come VOC (dall'inglese Volatile Organic Compounds). Sul documento "Report Monitoraggio LDAR 2012_Ciclo 2012" troviamo i dati del monitoraggio denominato LDAR (Leak Detection And Repair) che la Raffineria ENI R&M Taranto ha commissionato a Carrara Spa Divisione FERP. Sul documento, in merito ai COV, leggiamo quanto segue:
"Infine, in relazione alle emissioni contabilizzate per la campagna ispettiva di Ottobre-Dicembre 2012, l’emissione oraria di COV – Composti organici Volatili – è calcolata in circa 42,06 Kg/h per una emissione annua per servizio di 8.760 h pari a circa 368,48 Ton".
Questo numero lo abbiamo affiancato al dato dei COV presente per lo stesso anno sul Registro Europeo E-PRTR e cioè 505 Ton.
505 tonnellate sull'E-PRTR di fronte alle 368,48 tonnellate stimate sul documento pubblicato sul sito del Ministero, ma qual'è il dato reale? E perchè tra un dato e l'altro ci sono ben 136,52 tonnellate di differenza? Quanto risultano essere attendibili rispetto a un dato reale le formule matematiche che producono queste stime?
Un particolare importante da considerare, presente sul Registro Europeo, è il distinguo tra le emissioni che vengono dichiarate dalle due attività presenti nel sito produttivo Eni e cioè quella della raffineria denominata come "ENI S.P.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING RAFFINERIA DI TARANTO" e quella della centrale termoelettrica denominata "ENI S.P.A. Divisione REFINING & MARKETING RAFFINERIA DI TARANTO (ex ENIPOWER S.p.A), prendiamo degli esempi concreti.
Per quanto riguarda l'Anidride Carbonica (CO2) la raffineria dichiara emessi nell'aria 787,000 t mentre la centrale termoelettrica 362,000 t, rispettivamente per gli ossidi di azoto (NOx/NO2) 427 t e 408 t, per gli ossidi di zolfo (SOx/SO2) rispettivamente 848 t e 189 t. Per il Cromo e composti (Cr) vengono dichiarati 350 kg emessi dalla centrale termoelettrica, possiamo confrontare lo stesso paramentro riferito sempre al 2012 con la centrale di Brindisi Federico II che ne dichiara 156 kg, per il Nichel e composti (Ni) la centrale termoelettrica Eni dichiara 852 kg, la Federico II di Cerano 125 kg e quella nel porto di Brindisi 81 kg, Zinco e composti (Zn) 863 kg per la termoelettrica Eni di Taranto di fronte ai 446 kg della Federico II.
Per il Benzene la raffineria di Taranto dichiara 6.25 t, valore che possiamo confrontare con lo stabilimento di Brindisi della Versalis, società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Eni S.p.A. che dichiara 2.66 t. C'è da notare l'assenza dei dati riguardanti il Rame, Cadmio e Mercurio che invece sono presenti in notevoli quantità nei dati della centrale termoelettrica Federico II, composti non presenti per il diverso ciclo produttivo delle centrali termoelettriche? Altro grande assente sui dati del 2012 è l'Arsenico (As), l'unico anno in cui Eni dichiara emissioni di arsenico, in questo caso nell'acqua, è il 2009 nella quantità di 7.25 kg.
Proprio dell'arsenico si è parlato molto a maggio di quest'anno quando a Roma è stata presentata la pubblicazione scientifica che raccoglie i risultati del Progetto "Sepias - Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da arsenico di origine naturale o antropica". Lo studio dell'Ifc-Cnr ha studiato soggeti nell'Amiata, nel viterbese, a Taranto e Gela.
Il database del Registro Europeo, a primo impatto, sembra un pò ostico nella consultazione, in realtà dà questa impressione, ma dopo le prime consultazioni ci si rende conto di poter avere a portata di mano, o di click, tutti i dati che si ricercano selezionando parametri come: paese, regione, anno, tipo di inquinante e dove questo è stato emesso, se nell'aria, nell'acqua o sul suolo. Cosa ben diversa è capire le dinamiche dei documenti presenti sul sito del Ministero dell'ambiente. La prima considerazione da fare è che siamo a Luglio 2014, non sono pubblicati gli allegati con i report emissivi per l'attività dell'anno 2013 e al momento possiamo analizzare solo quelli del 2012. Quello che abbiamo riscontrato e riportiamo di seguito richiede un ulteriore sfrorzo e concentrazione.
Si rischia di fare confusione quando per esempio andiamo ad analizzare il database presente sul sito del Ministero dell'Ambiente relativo ai "Report Gestore" nella pagina inerente i controlli della rafineria di Taranto Eni. Notiamo che il documento "Trasmissione Rapporto Annuale 2013 (esercizio 2012) DVA-00_2014-0004044" è stato inviato dal gestore nel 2014 protocollato nello stesso anno ma fa riferimento agli allegati del 2011. E' tutto vero.
Questo accade perchè probabilmente alcuni report annuali sono stati trasmessi con notevole ritardo, infatti confrontando i timbri del Ministero che confutano il giorno della ricezione e il giorno del protocollo si scopre che tra febbraio e maggio 2014 Eni trasmette al ministero tre rapporti annuali: quelli relativi al 2012, 2013 e 2014. Andando a ritroso si scopre che il rapporto annuale del 2011 era stato trasmesso al ministero a maggio 2011, quindi nella giusta tempistica, ma tra maggio 2011 e febbraio 2014 c'è un vuoto enorme in cui non sembra avvenire nessuna trasmissione di altri report, almeno questo si evince dalle pubblicazioni del sito del Ministero. Perchè i rapporti annuali del 2012 e 2013 vengono trasmessi da Eni al Ministero nel 2014 considerando anche che questi fanno riferimento alle attività produttive dell'anno precedente?
Si rischia di incorrere ancora in errori e confusione quando, sempre nella pagina relativa al gestore Eni sul sito del Ministero, ci si trova davanti il link "Reporting Annuale 2013" e dopo aver cliccato ci si ritrova a scaricare un documento denominato "REPORTING ANNUALE 2012". Questo è un vero rebus da risolvere per i cittadini che vogliono consultare i dati degli inquinanti dichiarati dai gestori degli impianti. In questo caos ognuno può trarre le prorie conclusioni. L'unica certezza sono i report che andiamo ad analizzare di seguito relativi al 2012, i più recenti disponibili sul sito del Ministero.
Nell'immagine tratta dal documento "2012 Emissioni per l'intero impianto ARIA" possiamo conoscere le quantità di inquinanti emessi in atmosfera per mezzo dei camini dello stabilimento Eni e cioè: E1, E2, E4, E7, E8, E9, E10. (clicca sull'immagine per ingrandire)
Nella seguente immagine tratta dal documento "2012 Emissioni per l'intero impianto ACQUA" invece troviamo le quantità emesse dall'impianto acqua. (clicca sull'immagine per ingrandire)
Un'ultima osservazione vorremmo farla in merito al sistema di comunicazione dei dati emissivi della raffineria. Dal documento "Nota calcoli Emissioni convogliate_2012" disponibile sul sito del Ministero apprendiamo che tutti i camini E1, E2, E4, E7, E8, E9, E10 sono dotati di un "sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni per i seguenti parametri: SO2, NOx, PST, CO, Temperatura, Portata fumi, O2" e che "sia i dati di concentrazione, sia quelli di portata vengono visualizzati sul portale “Emissioni” del sistema intranet della Raffineria di Taranto, ed ancora "mediante la pagina “Flussi di Massa”, visualizzabile sul portale intranet, vengono visualizzati i flussi di massa giornalieri e mensili espressi in tonnellate relativiai parametri SO2, NOx, Polveri totali, CO" e "Le medie orarie elaborate dal sistema di acquisizione, vengono trasmesse “on-line” ad ARPAP DAP Taranto".
In virtù di un sistema di monitoraggio in continuo che rende disponibile i dati delle emissioni di tutti i camini su un portale intranet, quindi in locale e non accessibile a tutti, ed in virtù delle trasmissioni “on-line” fatte ad Arpa, sarebbe forse più consono un sistema informativo disponibile su internet che possa garantire all'opinione pubblica l'accesso alle informazioni e il diritto alla trasparenza?
(Fonte)
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