I nostri politici, ‘tecnici’ e non, forse non hanno letto l’ultimo rapporto
della Corte dei conti statunitense (il Gao) sul programma F-35 Joint
Strike Fighter, reso pubblico lo scorso 20 marzo. O forse lo hanno
ignorato, come hanno fatto del resto i mass media italiani.
Nel rapporto viene detto che i nuovi cacciabombardieri (di cui
l’Italia vuole comprare 90 unità a un costo di almeno 10 miliardi di
euro) sono gravemente difettosi e richiederanno modifiche progettuali
che ne faranno lievitare ulteriormente i costi. Dalla lettura del
documento del Gao emerge chiaramente che gli Usa, e noi alleati, stiamo
gettando miliardi in un pozzo senza fondo per delle macchine che ancora
non funzionano perché non collaudate”.
“Lo sviluppo dei sistemi
che garantiscono la capacità di combattimento del Joint Strike Fighter
rimane in ritardo e a rischio: ad oggi – si legge nel documento – solo
il 4 percento dei requisiti sono stati verificati (…). I caschi dei
piloti con i display integrati si sono rivelati il problema più
rischioso (…). Altri problemi ci sono con i radar, con il processore
integrato, con gli equipaggiamenti di comunicazione e navigazione e con
le capacità di guerra elettronica” (…). “Lo scorso ottobre i
collaudatori hanno denunciato problemi anche con il sistema di visione
notturna e con la manovrabilità del velivolo e in generale una scarsa
affidabilità”.
“Lo sviluppo del software di bordo, il più complesso
mai realizzato, sta prendendo più tempo del previsto e pone rischi
tecnici sgnificativi” (…). “La variante del velivolo per le portaerei
non si è dimostrata adatta all’imbarco per problemi con l’uncino di
coda, richiedendo una riprogettazione” (…). “Vanno ancora fatti i
collaudi sul volo a bassa quota, sul funzionamento dei sistemi d’arma e
di attacco in picchiata e potrebbero riservare altre sorprese”.
Il
rapporto spiega come le modifiche resesi necessarie finora per
“rimediare alle deficienze emerse nel corso dei collaudi” abbiano già
fatto raddoppiare dal 2001 a oggi il costo complessivo del programma (da
183 a 312 miliardi di euro) e di ogni singolo aereo (da 63 a 127
milioni di euro): ma il peggio, lascia intendere il Gao, deve ancora
venire.
“Il numero di modifiche al programma rimarrà molto elevato
fino al 2019 (…). Con il passaggio alla fase di sviluppo dei software
più complessi e delle capacità avanzate, il Jsf presenterà problemi
costosi. Con la maggior parte dei collaudi di volo ancora da fare, il
programma subirà ancora molte revisioni progettuali e continue modifiche
del processo produttivo (…) con prevedibile ulteriore crescita dei
costi”.
(Fonte)
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