Nonostante l'attuale crisi che coinvolge milioni di italiani ai quali sempre più vengono richiesti sacrifici e nonostante il 19 luglio c.a. Re Giorgio, presidente della Repubblica, dichiarava: "Per evitare che la crisi degeneri siamo tutti chiamati a
fare dei sacrifici...", e ancora: "Non è più accettabile che preziose risorse e capacità umane
restino compresse da vecchi privilegi, da protezionismi a senso unico,
da assurde discriminazioni". Viva il Re, bravo il Re.
E come avrebbe fatto a non dare, lui per primo, il buon esempio rinunciando al programmato aumento (sembra ben 68 euro) del suo stipendio? Ma i giorni passano e il Suo e non nostro nominato Monti, poco tempo fa diceva di vedere luce in fondo al tunnel, ecco che improvvisamente il Re pensa bene sia l'occasione di riprendersi il maltolto con gli interessi. E visto l'avvicinarsi del giorno del meritato pensionamento (beato lui che avrà una pensione) allora che fa? infila una "clausoletta" tra i trasferimenti del ministero dell'Economia sui costi della politica nel Decreto di Stabilita 2013.
Ricordiamo che oggi il Re percepisce la bella cifra di circa 239.000 euro mensili a cui verrà aggiunto il per lui prezioso aumento di ben 8.835 euro. Veramente un bel gesto, complimenti al Re.
Intanto tutti quelli che vivono?? in Italia sono "strizzati" come calzini, girati e rigirati fino a fargli uscire dalle tasche gli ultimi centesimi ma a lui che importa se la gente si suicida, se le fabbriche chiudono, se gli operai vengono licenziati o non trovano lavoro, se non c'è futuro per i giovani, se sempre più poveri vanno alla Caritas o nei bottini delle immondizie, se ........ e quindi l'Italia sarà annientata?.
Per concludere questo mio scritto non posso che augurargli, visti i suoi 87 anni, una serena ma molto serena pensione (spero ricordi almeno di mettere entrambe le mani al centro della sulla sua coscienza).
Viva il Re! bravo il Re!
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