lunedì 14 ottobre 2013

QUESTA E' L'ITALIA CHE HANNO VOLUTO PER IL LORO POPOLO

MAMMA SENZA I SOLDI PER VIVERE: "QUALCUNO PRENDA MIO FIGLIO IN AFFIDAMENTO"



TREVISO,  13 Ottobre 2013 - «Sono costretta a dare in affido mio figlio, non posso permettermi di mandarlo a scuola. Non ho i soldi per farlo e nessuno mi aiuta. Ora che hanno arrestato il più grande la situazione familiare è precipitata». 

La disperata richiesta d'aiuto arriva da una mamma trevigiana straziata dal dolore. Suo figlio, poco più che ventenne, è stato arrestato giovedì scorso dai poliziotti della squadra Mobile nell'ambito di un'indagine sullo spaccio tra giovani e giovanissimi.

«Ho chiesto di avviare le pratiche d'affido per permettere al più piccolo un futuro migliore». È una mamma che ha scelto di raccontare la sua storia che passa attraverso una separazione e un lavoro che non c'è. Una storia di fatica con un figlio arrestato per spaccio e uno, di soli 9 anni, che non riesce a mandare a scuola.
 
«Il maggiorenne è stato sorpreso con la marijuana e sono venuti a prenderlo». Un arresto che ha sgretolato ogni speranza della donna. Un imprenditore locale le aveva promesso un lavoro che avrebbe cominciato nelle prossime settimane: «Era l'occasione giusta per ripartire e permettere a tutti di rialzare la testa».
 
Il secondogenito è affetto da una lieve disabilità, necessita di assistenza e cure dedicate e questo complica le cose nella famiglia che è costretta a chiedere aiuto per arrivare a fine mese. «Spero che con questo appello qualcuno mi sappia dare un consiglio o un aiuto - implora la madre - per me è una sofferenza rimanere a casa con il piccolo e vivere alla giornata senza neppure i soldi per fare la spesa».
 
La famigliola che vive in un modesto appartamento nella prima periferia della città continua a ricevere telefonate per le bollette non pagate dell'energia elettrica, del gas e del telefono. «Purtroppo non ho i soldi per pagarle né, a questo punto, per vivere».
La donna, poco più che quarantenne, come soluzione estrema è arrivata ad ipotizzare l'affido temporaneo per suo figlio di nove anni: «È l'unica soluzione che ho. Se qualcuno mi aiutasse potrei emigrare per un periodo mentre qualcuno si prende cura di lui. Solo così potrà avere un futuro». Parole rotte dal dolore e dal pianto di una mamma disperata.
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