giovedì 10 ottobre 2013

Caso Marò, perchè questo silenzio assordante?



Si sono quasi spenti del tutto le luci dei riflettori sul “caso marò”, giungendo ad una situazione di stallo dove è difficile uscirne.
E’ troppo tempo che non si parla più dei fucilieri di marina del Reggimento San Marco, e troppo tempo è passato dalla loro cattura. Sono 20 mesi che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono “prigionieri” indiani, in attesa di un processo che forse non dovrebbe nemmeno tenersi in India.
L’ultima dichiarazione a proposito è del Ministro dell’Interno Emma Bonino, quando il suo staff pubblica su Fb uno stato che ha fatto non poco scalpore: ”Non è accertata la colpevolezza, e non è accertata l’innocenza. I processi servono a questo”.
Un processo, però, che non aleggia nemmeno all’orizzonte, un processo di cui non se ne parla, un processo, quello con iter indiano che forse dovrebbe avvenire in Italia.
Il quotidiano indiano The Indu, informa che il Ministero degli Esteri indiano, lunedì scorso, ha smentito che ci siano in corso iniziative delle Istituzioni di Delhi perché si arrivi ad un accordo extra -giudiziale che risolva il caso dei due Fucilieri di Marina italiani, pur confermando che ci sono stati incontri tra funzionari italiani ed indiani che hanno discusso del problema.
Non è ammissibile che si impieghi così troppo tempo per avviare una procedura processuale, non è giusto per i nostri Marò, non è giusto per i loro parenti, non è giusto per noi italiani.
Si sta tacendo troppo [poco] e questo silenzio assordante pesa sulle spalle dei nostri fucilieri che meritano quanto prima delle risposte, perchè 20 mesi di attesa sono davvero troppo. Si spera dunque che il nostro Paese e le Pubbliche Istituzioni  intervengano, non facciano trascorrere più altro tempo, che rompano questo muro di silenzio e di mistero attorno a questa situazione.
Il caso marò è un caso italiano, non indiano, riprendiamocelo, interveniamo, agiamo, perchè non si può continuare a stare inermi a guardare.
(di Sara Alvaro - Fonte)
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