Ma a che serve studiare?
Chissà quanti studenti si sono posti questo quesito esistenziale: ‘Ma a che serve studiare?’ e chissà quanti sono riusciti a darsi una risposta davvero soddisfacente.
Dalle scuole elementari al liceo all’università, sempre costante
soprattutto nei periodi di interrogazioni, compiti in classe ed esami
questo punto di domanda almeno una volta è ‘venuto a tutti’ e se non vi ricordate di averlo avuto provate a pensare un attimo ai logaritmi o alla ‘Divina Commedia’ di Dante Alighieri bella certo e come appunto l’ha definita Giovanni Boccaccio DIVINA ma per l’età in cui la si studia è davvero pesante.
Chi negli anni più belli della propria vita 16-18 anni può pensare seriamente al significato intrinseco della Divina Commedia al massimo ci si appassiona al V CANTO dell’Inferno nel quale viene raccontata la passione di Paolo e Francesca e questo perchè sono gli anni in cui anche loro, i giovani, vivono di e per amore.
Negli anni del liceo chi con più fermezza si pone questa domanda alla
fine del percorso scolastico si ritrova ad abbandonare gli studi se non
prima di terminarli e inizia a lavorare e a vivere ‘alla giornata’. Prendere il mondo come viene sembra essere lo spirito guida di questa parte di giovani.
Un’altra parte di studenti conseguita la maturità decide di prendersi il famoso ‘anno-sabbatico‘per
cercare di comprendere cosa sia più giusto da fare: continuare gli
studi o fermarsi? In genere chi smette per un anno spesso per
circostanze e situazioni varie non riprende più il percorso formativo.
E’ opinione diffusa poi tra gli stessi studenti che nel momento in
cui si intraprende un percorso diverso da quello scolastico e si ottiene
magari un lavoro anche se part-time molti ragazzi attratti dal denaro e dal desiderio di indipendenza e complice la vocina che in testa porta a interrogarsi sul ‘Ma tanto a che mi serve studiare?’ decidono di lasciare la scuola.
Ma ora cambiamo quesito e chiediamoci : PERCHE’ I GIOVANI SI PONGONO QUESTA DOMANDA?
Non solo al liceo per colpa di ‘Dante e dei logaritmi’ ma anche all’Università molti studenti abbandonano il sogno di laurearsi. Ma perchè? Non c’è un solo motivo.
Forse il più evidente motivo che spiega anche i numeri sempre minori di iscritti alle Università ( vedi dati Istat)
e il periodo storico in cui si sta vivendo. Un periodo di costante
crisi economica e dunque crisi per il mercato del lavoro. Molti
giustamente si interrogano sul perchè studiare per anni se poi si
finisce a fare un lavoro che si sarebbe potuto ottenere anche con una licenza media.
E’ in questo clima di sfiducia sociale che nasce il sentimento di
resa per lo studio. Uno studente che si arrende e alza le mani come un
criminale ad una società nei panni del cattivo poliziotto.
Ovvio che la crisi economica è solo uno dei tanti motivi che possono
giustificare una scelta così drastica come quella di abbandonare la
scuola; ve ne sono di motivazioni anche molto più semplici, persone che
hanno ambizioni diverse : c’è chi desidera una famiglia, chi vuole fare
il muratore o il meccanico, c’è chi ha come sogno essere nomade per
tutta la vita. Poi ci sono semplicemente ragazzi che credono che la
scuola non faccia per loro. Tutto ciò è solo questione di scelta di vita.
Se si vuole però accettare un consiglio sincero la cosa più giusta da
fare salvo altro desiderio, è non abbandonare mai lo studio. Continuate
il vostro percorso formativo in fondo Socrate diceva ‘SO DI NON SAPERE’
dunque cercate di apprendere il più possibile! Ponetevi grandi
obiettivi e non abbiate paura di raggiungerli e se siete impauriti
ricordatevi sempre che non siete mai soli.C’è sempre chi crede in voi,
la vostra famiglia, un amico, un fidanzato… e così qualunque traguardo
voi raggiungiate sarà grazie allo studio e all’impegno. Ma soprattutto
sarà grazie a quanto voi ci avete creduto.
(Fonte)
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