L’Europa è ormai tutta felicemente conquistata. Il programma messo a punto dalla società segreta Bilderberg nella riunione del maggio 2009 è stato quasi del tutto realizzato.
Diciamo meglio: dato che la parte più difficile e tuttavia
indispensabile era quella riguardante la liquidazione delle nazioni
d’Europa, essere riusciti a impadronirsene è il segnale che ormai
l’opera è al sicuro, nulla potrà più ostacolarne il completamento. Le
bandierine del Bilderberg sventolano allegramente sui colli e le torri
europee più importanti. La Banca centrale europea ne è per certi aspetti
il capolavoro.
Attraverso la Bce il Bilderberg ha in mano la vita di quasi tutti gli
Stati che, con una decisione illegittima e assurda dei loro governanti,
hanno rinunciato a battere moneta e si sono consegnati alla volontà di
coloro che ne sono i padroni (partecipanti al patrimonio): Beatrice
d’Olanda, il principe Constantjin, Sofia di Spagna, Philippe del Belgio,
David Rockfeller, Filippo di Edimburgo, Mario Draghi (in quanto
partecipante della Banca d’Italia), tutti membri del Bilderberg e
presenti alla riunione del 2009. Le partecipazioni degli Stati sono in
percentuali minime e forse servono, oltre che a salvare le apparenze,
anche a ricompensare i politici per la loro rinuncia alla creazione e
alla gestione della moneta.
Cosa avevano deciso i membri del Bilderberg nella riunione del 2009?
Volendo raggiungere come meta finale la realizzazione di un’unica
civiltà planetaria, ne erano state predisposte le tappe (ormai per
quanto riguarda l’Occidente quasi raggiunte): la distruzione delle
identità nazionali, da perseguire attraverso la sovversione dei valori
che vi si fondano e l’eliminazione dei singoli Stati; il controllo
centralizzato di tutti i sistemi educativi di cui l’avvio è stato dato
in Europa con il Trattato di Maastricht e la cosiddetta “armonizzazione”
dei programmi scolastici; il ripudio delle discipline storiche e del
loro insegnamento in quanto possibile ostacolo nei
giovani all’accettazione del Nuovo Ordine Mondiale e al
superamento psico affettivo del valore della patria, della tradizione,
dei costumi in tutti i campi; il controllo delle politiche interne ed
estere, come già avviene in Europa attraverso l’esame preventivo delle
finanziarie e i vari trattati sui confini, sull’immigrazione sull’uguaglianza dei diritti; una lingua
unica, che è quella già in uso e che a poco a poco tutti sono obbligati
ad adoperare: l’inglese. Il perno sul quale i bilderberghiani si fondano
in tutti i loro progetti è però sempre quello finanziario visto che,
tramite le banche e le speculazioni di Borsa, riescono a guidare
concretamente ogni tipo di politica riducendo a propri esecutori gli
uomini di governo dei singoli Stati.
L’instaurazione di un mercato unico e di una moneta unica è quindi la
meta più importante; ma essere riusciti, con la creazione dell’euro, a
eliminare quasi tutte le monete europee rappresenta la loro vittoria più
significativa in quanto segnala che il progetto finale è sulla via del
traguardo.
Di fatto tutta l’operazione “Unione europea” è stata pensata come una specie di esperimento la cui riuscita avrebbe confortato i progettisti nel proseguire sulla stessa strada. Nessuno creda che le crisi finanziarie, l’impoverimento dei popoli, l’eccesso di tassazione, siano per il Bilderberg segnali negativi, tutt’altro: era programmato che sarebbero stati questi gli strumenti con i quali giungere alla meta. Come abbiamo potuto vedere attraverso quello che è successo in Italia, il colpo di forza con il quale un banchiere è diventato capo del governo ha avuto come “giustificazione” il crescere del debito, il differenziale sempre più alto con i titoli tedeschi; ma per chi è padrone del gioco di Borsa provocare tali squilibri è facilissimo, tanto più quando i manovratori sono d’accordo sul da farsi essendo tutti membri del Bilderberg o dei suoi rami più importanti, quali la Trilateral Commission e l’Aspen Institut: Mario Monti, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Carlo Azeglio Ciampi, Romano Prodi, José Barroso, Giuliano Amato, Vincenzo Visco, Enrico Letta… Tutti nomi citati più volte e da diversi autori, oltre me, negli anni scorsi, quali per esempio Daniel Estulin con il suo “Il Club Bilderberg” pubblicato nel 2005, Marco della Luna con “Euro schiavi” anch’esso del 2005, Elio Lannutti con “La repubblica delle banche” pubblicato nel 2008, senza che nessuno li abbia mai smentiti.
Dunque possiamo constatare che tutte le previsioni si sono avverate:
gli Stati d’Europa hanno perso la sovranità, l’identità, le loro
ricchezze e quelli più difficili da domare a causa della loro
creatività, del loro attaccamento alla propria storia, alla propria
indipendenza, quali la Grecia, l’Irlanda, la Spagna, l’Italia, sono
stati ridotti, tramite la pressione sui titoli sovrani, a dipendere
dalla “generosità” dei banchieri con una nuova, orribile immagine di sé,
quella di “mendicanti”, di possibili ladri cui è pericoloso prestare
soldi se non danno se stessi e i propri figli in garanzia.
I banchieri hanno adesso finalmente raggiunto il loro ultimo scopo:
darsi la mano diventando interscambiabili con i politici e proclamando
così apertamente che è iniziata una nuova era: il Regno dei Banchieri.
Avevo scritto due anni fa, nella Dittatura europea, che avrei creduto a
questa ricostruzione, che pure ero stata io stessa a fare con
puntigliosa, scrupolosissima ricerca, il giorno in cui avessi visto i
banchieri mettersi al posto dei politici. E’ proprio quello che è
avvenuto. Ed è avvenuto – cosa incredibile – con l’aiuto, la complicità
dei politici. Ho tante volte interrogato negli anni scorsi i maggiori
leader del mondo politico, religioso, industriale, giornalistico sul
perché avessero accettato in silenzio di uccidere se stessi, insieme
all’ Italia, senza riuscire ad avere una risposta.
Oggi però non possono continuare a tacere e consegnarsi alla storia come
dei vigliacchi traditori della propria nazione e del proprio popolo. E’
indispensabile che si scuotano dalla passività nella quale sono
sprofondati e si convincano che la desertificazione attuale dei partiti,
l’assenteismo e il ripudio degli elettori, perfino la corruzione che ha
invaso tutte le istituzioni, sono la conseguenza di questo tradimento
perché nessuno ha più davanti a sé una patria da difendere, un valore
collettivo in cui credere, un futuro in cui sperare e da costruire per i
suoi figli.
(di: Ida Magli da: www.italianiliberi.it)
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