Censura su Monti in Wikipedia: comincia bene il 2013
La
prima notizia che mi ha colpito in questo primo giorno dell’anno è
quella che mentre noi tiravamo Natale qualcuno si dava da fare per
far sparire da Wikipedia i dati sul disastro economico prodotto dal
governo dei tecnici. Una vera e propria battaglia che si è svolta
nelle viscere dell’enciclopedia “libera” (le virgolette ci
vanno tutte) per minimizzare il ruolo del premier nei circoli
reazionari e liberisti come Trilateral, Bildelberg e Bruegel ed
evitare che si conoscano i pessimi risultati della cura Monti. Una
incredibile storia di utenti che tentano di inserire informazioni e
vengono regolarmente respinti dai curatori (vedi nota alla fine del
post)*. Così se vogliamo conoscere un po’ più da vicino le
imprese del professore bisogna rivolgersi alla voce di Wikipedia
scritta in francese che paradossalmente è assai più ricca di
notizie e informazioni. Vi lascio qui
il link se volete controllare.
La storia è stata raccontata da un sito di sinistra, Buio.org ed è
poi approdata in questo passaggio di anno sul Giornale di Berlusconi che
ovviamente ha tutto l’interesse a sollevare veli sul premier ex e in
pectore allo stesso tempo. Anche questo ha un suo deprimente
significato: che nel coro dei media addomesticati si debbano cercare le
informazioni sull’ house organ del Cavaliere , è davvero il colmo del
grottesco in cui è finito questo Paese.
Del resto le manomissioni di Wikipedia dimostrano non solo la
lunghezza delle manine di Monti, ma anche l’urgenza del personaggio di
costruirsi un’immagine lontana dalla realtà e spendibile presso
l’elettorato moderato, soprattutto quello che non voterebbe per quella
corte dei miracoli di Casini, Ichini e compagnia, ma magari per un Monti
edulcorato ed estrapolato dal suo vero contesto, un Monti di fantasia,
sì. Il tentativo è in sé paradossale perché è rivolto a crearsi una
credibilità all’interno, persa nel corso di un anno di drammatici errori
e non apparire solo come il fiduciario per quei poteri europei,
tedeschi, finanziari da cui è stato portato a Palazzo Chigi. E in questo
tentativo anche l’enciclopedia della rete può servire. Tanto più che
l’adesione alla sua agenda del Pd oltreché di buona parte dei salotti e
media che contano, rende difficile svelare gli altarini di una
prorompente mediocrità, di uomo per tutte le stagioni e persino di
tecnico che è all’origine del debito pubblico italiano.
Acquisire una credibilità propria e non legata a voleri altrui è
imperativo, soprattutto ora che il suo principale sponsor, Napolitano,
si è sentito tradito dalle improvvise ambizioni politiche del professore
e proprio ieri sera, durante la predica di fine anno ha fatto mostra di
essersi accorto della “questione sociale” e ha tirato un siluro diretto
in plancia quando ha sostenuto che ”l’Italia non può stare in Europa
da passivo esecutore”. Un po’ tardi visto che il presunto prestigio di
Monti era in relazione proprio alla sua figura di passivo esecutore, di
succedaneo della troika ed è stato colpevolmente aiutato in questo suo
ruolo da tutto il ceto politico. Certo si potevano trovare maggiordomi
migliori, ma pochissimi più fedeli per mentalità, ideologia,
personalità. Dopotutto nulla è più facile da gestire e da guidare della
presunzione.
Proprio quella che lo spinge a smuovere amicizie per profumare d’
incenso persino Wikipedia. Ma dovrebbe sceglierne una varietà migliore,
perché l’odore sembra non sembra proprio quello aromatico e resinoso cui
siamo abituati. Non voglio nemmeno pensare a ciò che hanno messo nel
turibolo.
* Un grazie a Frah Elopram che ha districato la matassa delle censure su Wikipedia
Versione delle 22:49, 24 dic 2012
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È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del [[Bruegel]] (di cui è stato co-fondatore ed è tuttora presidente onorario)<ref>[Versione delle 10:18, 25 dic 2012
È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del [[Bruegel]]<ref>[
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Il [[31 ottobre]] [[2012]] viene approvato un decreto legge volto a riordinare l’assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le [[Province d'Italia|province]], che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_31/province-approvato-riordino_af46c2a6-2353-11e2-b95f-a326fc4f655c.shtml|titolo=Sì al riordino: Province ridotte a 51|editore=corriere.it|accesso=19 novembre 2012}}</ref> e le [[Città metropolitana|Città metropolitane]], che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in [[Costituzione]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-31/addio-province-regioni-ordinarie-063654.shtml?uuid=AbG8CbyG|titolo=Province, il Governo approva la riforma: gli enti diventano 51 (35 in meno). Abolite le giunte. Via dal 2014|editore=ilsole24ore.com|accesso=19 novembre 2012}}</ref>. La riforma sarà in vigore a decorrere dal [[1º gennaio]] [[2014]]<ref>[
====Risultati====
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Durante l’anno del [[Governo Monti|Governo Monti I]] il PIL italiano ha registrato una contrazione del 2,4%<ref>Cfr. [− −
La contrazione del PIL non ha giovato alle politiche di rigore, che avevano tra i primi obiettivi la riduzione del debito pubblico. Il debito pubblico dell’Italia nel novembre 2011 ammontava a 1916 miliardi di euro, il 119% del PIL: un anno dopo aveva sfondato il tetto dei 2000 miliardi, e si era attestato al 126% del PIL.
−
L’aumento del debito pubblico di sette punti percentuali rispetto al PIL è da addebitarsi anche e soprattutto alla pronunciata contrazione di quest’ultimo. Il deficit annuo dell’Italia è infatti leggermente diminuito per effetto dei tagli alla spesa sociale, dell’introduzione dell’IMU, del rincaro dell’IVA e delle accise. Questi provvedimenti hanno comportato un aumento della pressione fiscale esercitata dallo Stato sui cittadini dal 50,5% al 55,2%. Progressi significativi sono stati fatti sul fronte della lotta all’evasione fiscale, in linea di continuità con le politiche del precedente [[Governo Berlusconi IV|governo Berlusconi]].
−
La disoccupazione è cresciuta dall’8,6% al 10,8%. I consumi degli italiani si sono contratti del 3,6%.
−
Risultati positivi si sono avuti sul piano dello spread, sceso da 500 a 300 punti, grazie soprattutto all’energica difesa dell’euro da parte del presidente della BCE, [[Mario Draghi]]<ref>Cfr. [http://finanza.lastampa.it/notizie/1476,482844/FMI_peggiora_le_stime_sul_debito_PIL_dell_Italia.aspx FMI peggiora le stime], Lastampa.it, 9 ottobre 2012; [http://www.corriere.it/economia/12_luglio_19/confcommercio-nota-evasione-sommerso_26b41b1e-d178-11e1-aa2d-fec7547fb733.shtml| Pressione fiscale: in Italia è la più alta del mondo], Corriere.it, 19 luglio 2012</ref>.
Versione delle 10:18, 25 dic 2012
Il [[31 ottobre]] [[2012]] viene approvato un decreto legge volto a riordinare l’assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le [[Province d'Italia|province]], che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_ottobre_31/province-approvato-riordino_af46c2a6-2353-11e2-b95f-a326fc4f655c.shtml|titolo=Sì al riordino: Province ridotte a 51|editore=corriere.it|accesso=19 novembre 2012}}</ref> e le [[Città metropolitana|Città metropolitane]], che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in [[Costituzione]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-31/addio-province-regioni-ordinarie-063654.shtml?uuid=AbG8CbyG|titolo=Province, il Governo approva la riforma: gli enti diventano 51 (35 in meno). Abolite le giunte. Via dal 2014|editore=ilsole24ore.com|accesso=19 novembre 2012}}</ref>. La riforma sarà in vigore a decorrere dal [[1º gennaio]] [[2014]]<ref>[
CENSURATI I RISULTATI.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mario_Monti&diff=next&oldid=54869417
(Fonte)
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