domenica 24 agosto 2014

EGREGIO SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Che ne direste di fare un copia e incolla e postare tutti quanti questa letterina sul profilo dell'ineffabile Matteo Renzi, quello con i pugnetti chiusi " che so tanto volitivo" e giacchetta e cravattina da personcina per bene? Se lo facessimo in tanti, ma proprio tanti e magari si facesse uno sforzino postando anche sui vari profili di politicanti e politici di riferimento magari capirebbero che le acque ... si stanno agitando.


 "Egregio Sig. Presidente del Consiglio votato da nessuno, 
le significo che avendo una famiglia da mantenere alla quale desidero assicurare il necessario ed anche quel tanto di superfluo che con il mio lavoro ho saputo meritarmi, non ho più la disponibilità per seguitare a mantenere lei ed i suoi sin troppi accoliti mai votati né da me né da altri. Mi sono riunito intorno a un tavolo con i miei familiari, si è fatto un po' di conti e si è stabilito che non ci possiamo permettere di pagare la sue peraltro vuote parole con più del 10% massimo del nostro reddito, lei ha presente quella faccenduola della capacità contributiva, articolo 53 della Costituzione vero?

Ecco, lei mandi pure gli accertamenti, si fanno le sommine dei miei beni mobili ed immobili, tranne la prima casa per via di quell'altra faccenduola dell'articolo 47 della Costituzione, compresa automobile, scooter, bicicletta e carrozzina di nonna, si vede a quanto corrisponde il 10% grasso che cola e quello le do, poi ci pensi lei a finanziare regioni, eventuali province che non ci sono ma ci sono, municipalizzate, partecipate, finanziate alla non si sa bene il perchè, poltronifici e stipendifici, addizionali comunali, circoscrizionali, partitizionali e magiatoie varie. Non sono io che dipendo da lei, egregio signor "mi-nomino-da-solo-che-so-troppo-figo" ma lei che dipende da me, non è il mio capo ma il mio amministratore che un Paese non è diverso da un qualsiasi condominio e stabilire quanto e come si spende...sono i condomini e a dire il vero sono anche i condomini ad assumere o cacciare un amministratore incapace o infedele. Dice che non le basterebbero i soldini?

Beh anche io una volta dissi al mio datore di lavoro che lo stipendio non mi bastava ... ancora ride. Se li faccia bastare anzi, sia bravo, se li faccia avanzare, vada a vedere come li spendete i nostri sudatissimi soldini e veda un po' come mai potrà a fare a risparmiare, vuole un suggerimento? Quante sono le spesucce? 800 cucuzzoni? Ecco, sappia che perlomeno 750 svanzicacce sono del tutto superflue, se vuole potremmo essere noi a renderle superflue, sa quelle cosucce tipo forche, ghigliottine, ma francamente siete talmente tanti che preferiremmo risparmiarci la fatica, ergo … dia un occhio ai partiti, alle coop, alle "dai che la poltrona te la trovo", alle " tu votami che un posticino te lo rimedio" e via spendacciando, magari un'occhiatina ai sindacati che ormai rappresentano solo lei e pochi altri, ai politici trombati che presiedono per diritto di nascita, ai voglia di quante cosine ci sono. Si dia da fare, mi creda, è un consiglio da amico, si fa per dire che io amico suo neppure con una pistola puntata alla nuca, tagli alla stragrande prima che ci si decida a "tagliare" noi e non nei cento, no forse mille, no forse un tot di giorni ... domattina che, mi creda, era da fare per ieri. Ultima cosina, non mi venga a parlare di diritti acquisiti e balle simili, che a tagliare i nostri di diritti stra-acquisiti ci avete sempre messo pochissimi giorni, quando non ore. 

Dia retta, lo faccia, poi fa una bella leggina facile facile dove restituisce il voto al Popolo sovrano, ma del tipo che chiunque prenda un qualsiasi stipendio con denaro pubblico deve essere eletto, persino i fattorini e i bidelli, e poi, gentilmente, si levi dai piedi lei e tutta la sua accozzaglia di mangiapane a tradimento. Cordiali, ma si fa molto per dire, saluti e a non rivederci mai più."
(di Giuseppe Salomone – Fonte)
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