sabato 23 agosto 2014

FRONTEX, QUALE FUTURO?


Beh facciamo un pochino di futurologia, sono arrivati a migliaia, seguitano ad arrivare a migliaia.
 In buona parte sono musulmani, ed in larghissima maggioranza sono senza arte ne parte, pura manovalanza di bassissimo livello e non lo dico con disprezzo, constato solo un dato di fatto. 

Questo il primo tassello. 
Questa enorme massa di persone viene immessa in un contesto di gravissima crisi, deflazione e recessione, milioni di disoccupati con un'incidenza di disoccupazione giovanile da brividi, ormai ben oltre il già terrificante 41%, famiglie in tragica difficoltà non per vivere ma per sopravvivere. 

Questo il secondo tassello.
Le conquiste tecnologiche, in rapido incremento per inciso, rendono sempre più superflue ed inutilizzabili ampie quote di quelli che un tempo erano considerati lavoratori, in molti settori non servono più neppure gli operai specializzati a meno che non siano di altissimo livello e molti italiani non sono adeguati, anche grazie a scuole e università sinceramente ridicole, e il problema è destinato ad acuirsi nel breve termine, come è ovvio. 

Questo è il terzo tassello
Vogliamo provare a mettere insieme il puzzle? Non è difficile, no, con solo tre elementi da comporre. 

Una massa impressionante di umanità di etnie, culture e religioni diverse e spesso incompatibili e contrapposte alla disperazione, ne può scaturire qualche cosa di buono? Coloro i quali da sempre finanziano l'estremismo, ma forse sarebbe meglio dire l'espansionismo, islamico non avranno forse terreno fertile? 
Un esercito, presumibilmente in parte già addestrato e già collaudato sul campo, comodamente piazzato in territorio "nemico", è assai più facile sbarcare armi che uomini armati no? 
Non li si può neppure condannare, in fondo lotterebbero per la loro sopravvivenza, non possono tornare indietro, non certo di loro volontà, quindi non possono che cercare di "occupare", solo che gli "indigeni" non sono proprio disarmati e anche loro si troveranno a lottare per la sopravvivenza, saranno costretti a farlo volenti o nolenti. 
Questo scenario, però, tutt'altro che rassicurante, non è frutto dell'ineludibile fato ma di una concomitanza di fattori ben precisi, c'è un piano internazionale, c'è la sprovvedutezza e pressapochismo delle classi politiche europee in genere ed italiane in particolare che creano i presupposti perchè tutto questo non possa che accadere e guarda caso sono in prevalenza di sinistra, è di sinistra la Merkel, è di sinistra l'attuale governo Francese, lo sono i Belgi, lo è quello italiano. 
C'è una demenziale politica estera americana, lo è sempre stata ma con Obama ha raggiunto livelli inimmaginabili. 
Ora chiedetevi, in questo quadro, quale mai sarà il campo di battaglia privilegiato dell'imminente "guerra civile" planetaria? 
Svegliatevi, forse, ma forse, non è ancora troppo tardi.
(di Giuseppe Salomone - Fonte)
Stampa il post

Nessun commento:

Posta un commento