Renzi, la carica dei 300 consulenti
L’esercito dei «ministeriali» ha superato quota 170 mila unità. Eppure il personale, le professionalità e gli appetiti di qualche politico non bastano mai. È questa forse la ragione per cui lo Stato continua ad assumere consulenti e collaboratori, tutti rigorosamente stipendiati.
Complessivamente e la parte del leone continuano a farla i Comuni nel 2011 sono costati alle casse della Repubblica 1,3 miliardi di euro.
Matteo Renzi, giocando di sponda col suo ministro Marianna Madia, ha sforbiciato qua e là, dando il buon esempio.
Un decreto firmato proprio dalla Madia (che ha un solo consulente, e a titolo gratuito) obbliga tutte le amministrazioni a limitare al «90% delle spese dell’anno precedente» i costi per i consulenti.
Palazzo Chigi si è adeguato, ma non tutti i suoi ministri hanno seguito l’esempio: Federica Mogherini, ministro degli Esteri, no. La candidata Lady Pesc (Politica Estera e di Sicurezza Comune), che già può avvalersi di ben 4.103 dipendenti alla Farnesina, ha assunto pure per 45 mila euro un'architetto per il semestre europeo. Il titolare dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ancora non ha pubblicato l’elenco dei consulenti «in attesa che i contratti vengano registrati dalla Corte dei conti» al contrario del trasparente ministro della Giustizia Andrea Orlando. Maria Elena Boschi non risulta avere neppure un consigliere, mentre l’uddiccino Gianluca Galletti ha fatto il pieno.
Il ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina è quello che paga meno il suo staff, quello dell’Economia Pier Carlo Padoan fa segnare il record opposto. Padoan ha nominato la professoressa Giuseppina Baffi suo consigliere e per il lavoro svolto «dal 27/05/2014 al 30/06/2014» le ha destinato 75.561 euro: 2.200 al giorno.
I consulenti del governo italiano restano quasi cinquecento anche dopo l’insediamento del «rottamatore»: spesso professionisti plurititolati, talvolta molto preziosi, servono a volte a «nascondere» la presenza di vecchie conoscenze dei palazzi, di “riciclati” come i due ex deputati Sabrina De Camillis o Mauro Libè. Ecco tutti i consulenti così come sono stati elencati in ottemperanza alle norme vigenti, ma non sempre immediatamente rintracciabili sui siti internet delle amministrazioni.
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