Dopo un lungo reportage e un faccia a faccia con le madri
della Terra dei Fuochi, il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone lascia,
infuriato, lo studio di "Servizio Pubblico".
Questa sera a “Servizio Pubblico Più” dedicato
alla Terra dei Fuochi, di cui Fanpage.it si è occupata in tutti questi
mesi, è stato ospite il pentito Carmine Schiavone, a suo tempo
camorrista, cugino di Francesco alias Sandokan, amministratore e consigliere
del clan dei Casalesi. L’uomo a fine trasmissione ha abbandonato lo studio
tuonando contro Sandro Ruotolo: “Con voi non faccio più interviste, e ora me
ne vado”. Si
è alzato, si è tolto il microfono e poi è andato via.
Nella puntata intitolata “Inferno atomico”, quindi, Schiavone
ha parlato senza peli sulla lingua di tutto ciò che ha visto e fatto,
assumendosi anche alcune responsabilità e inveendo più volte contro la cosa
pubblica: “Lo Stato non ha fatto niente e non accetto di chiedere perdono
anche per le colpe degli altri. Io non devo assumermi responsabilità che non ho
anche se ho ammazzato la gente: io ho pianto più di voi”. E
poi ha parlato della “roba nucleare” che
sarebbe stata sotterrata ad Afragola facendo una dichiarazione shock:
"Non voglio essere crudo ma le bonifiche non si faranno mai: la
collusione fra Stato, mafia e camorra esiste da sempre. Nessuno toglierà le
scorie nucleari. Cosa pensate che i voti nascano dal nulla? […] Lo Stato non ha
fatto niente, i soldi che verranno dall’Europa se li mangeranno e tutti voi
siete destinati a morire. Questi partiti vi hanno tenuto nascosto tutto, vi
hanno ammazzati. Non li dovete votare".
Schiavone si sente responsabile per la zona del Casale ma non per Afragola di cui non sapeva nulla visto che “c’erano i Moccia e molta gente
ci ha mangiato e guadagnato”. Botta e risposta anche tra le mamme
della Terra dei Fuochi e Carmine Schiavone che ha ammesso di aver parlato
adesso perché “la sua coscienza si è ribellata”; sonora
la risposta di Tina, una delle mamme che ha risposto a tono: ”Perché non si è
ribellata quando uccidevate gli innocenti?”. E Schiavone ha
replicato: “Nella nostra terra nessuno è innocente”. Marzia,
invece, è una delle madri che ha perso il proprio figlio nella Terra dei
Fuochi, delusa dalle istituzioni:
"L’appello a Napolitano è inutile. Lui sapeva tutto dai tempi del
pentimento di Schiavone".
(Fonte)
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