Natale
in India, e non è un cinepanettone, è la tragedia di un Paese ridicolo, è la
sorte incerta e gravida di pericoli di due italiani servitori della patria,
gente per bene abituata a obbedire tacendo, anche di fronte a uno Stato e a un
governo che fanno schifo.
Chissà che cosa dovrebbero fare per ottenere attenzione Massimiliano
Latorre e Salvatore
Girone, detenuti illegalmente da 22 mesi in India con
l'accusa di aver ucciso due pescatori del posto,scambiandoli per pirati, mentre
erano in missione antipirateria su una petroliera italiana al largo del Kerala.
Chissà che cosa dovrebbero fare per ottenere l’attenzione di un premier che
ieri era così occupato a raccontare balle sulla svolta e sul cambio di
generazione al comando, a invocare san Giorgio salvatore d’Italia, da non trovare il tempo per nominarli nella conferenza di
fine anno. Potrebbero cucirsi le labbra stile centro di accoglienza di
clandestini, magari qualcuno si ricorderebbe di loro, un deputato li andrebbe a
trovare sotto luci di telecamere, guadagnerebbero aperture di tg. Sperare in
visita o anche solo due parole, una conferenzina stampa, del ministro degli
Esteri è francamente troppo, la signora deve scegliere come velarsi per
omaggiare gli ayatollah in Iran umiliando tutte le donne, e l’inviato speciale
prima sottosegretario agli Esteri ma sempre inutile alla bisogna, Staffan de
Mistura, dev’essere già partito per sudate vacanze.
Così li salutiamo noi
che ci ostiniamo a non dimenticarli, insieme a un popolo vario ed eterogeneo che si ritrova su
Facebook e su twitter, animato da due gentiluomini: Giulio Terzi di Sant’Agata,
uno che per i due marò si è inutilmente speso e infine dimesso da ministro
degli Esteri, un caso unico e perciò ignorato, e Fernando Termentini, un
generale dell’esercito che si batte come un leone per la causa dei due
fucilieri di San Marco. Sono fonte di preziose informazioni. Per il resto poca
roba: qualche giornalista e qualche politico, il Parlamento ha votato una
risoluzione e si è lavato le mani, i presidenti delle commissioni Esteri di
Camera e Senato, Cicchitto e Casini, hanno ben altro da tramestare.
Vedremo se qualcuno si
sveglierà quando saranno condannati.
Siccome però di bugie disgustose, di chiacchiere poco
credibili, di avvertimenti mafiosetti, ne circolano parecchie ai cosiddetti
alti livelli, tra un “non disturbate il manovratore”, un “ forse sono
colpevoli”, un “poi chi vorrà aprire il dossier lo farà”, e un aum aum da
diplomazia segreta di terza classe, vale la pena ricordare le troppe domande di
questa brutta storia. E’ un modo per rispettare Massimiliano e Salvatore. Di
quali dossier parla la Bonino ?
Apriamoli, sarebbe ora. Chi nella notte tra il 15 e 16 febbraio 2012 ha condiviso con
l’Armatore della Lexie la decisione di far rientrare la nave in acque
territoriali indiane? Chi e perché ha fatto rientrare in India il 22 marzo u.s. Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone, dimenticando o ignorando i vincoli
costituzionali e del Codice Penale in tema di estradizione, in particolare le
sentenze della Suprema Corte n. 223 del 27 giugno 1996, n. 45253 del 22 nov.
2005, Cc. Dep. Il 13 dic. 2005, Rv, 232633 e da quanto sentenziato dalla Sez.
VI il 10 ottobre 2008 n. 40283, dep. 28 ottobre 2008 su chi e come si deve
decidere un’estradizione?
Perché abbiamo accettato che sia una Tribunale Speciale a
giudicare due militari italiani sulla base di un’indagine affidata ad
un’Agenzia investigativa indiana (National Investigation Agency NIA) che,
per mandato istituzionale, è "obbligata" a fare ricorso al 'Sua Act'
(Convenzione per la repressione degli atti illeciti contro la sicurezza della
Navigazione marittima) che prevede la pena di morte.? Perché abbiamo rinunciato
al ricorso all’Arbitrato internazionale che ci avrebbe restituito i diritti di
sovranità nazionale calpestati dall’India, a partire da quello fondamentale
della garanzia dell’immunità funzionale dovuta a propri militari
impegnati in funzioni istituzionali? Altro che quel ''Non è accertata la
colpevolezza, e non è accertata l'innocenza. I processi servono a questo'',
l’infelicissima frase con la quale lo staff del ministro degli Esteri ha
risposto ad alcuni commenti nello spazio aperto ieri su Facebook, spazio poi
precipitosamente chiuso.
Perché il Parlamento
non conta più niente?
Il 4 dicembre alla Camera 415 presenti hanno votato
all’unanimità un Ordine del Giorno sulla necessità che si faccia qualcosa per
sbloccare la situazione. Il deputato Cirielli di Fratelli d’Italia ha
detto:"Ci sono responsabilità gravissime del Ministro Monti, probabilmente
del Ministro Di Paola e forse anche del Ministro Passera, che ha avuto, in
tutta la vicenda della restituzione vergognosa dei nostri due marò all'India,
un ruolo stranamente iperattivo". La Camera ha riconosciuto che gli errori incredibili
commessi sono: accondiscendenza al rientro in acque territoriali indiane ed
autorizzazione all’approdo della petroliera italiana Erica Lexie sul porto di
Koci, consegna dei due militari alla Polizia di uno Stato Federale e non
centrale, mancata rivalsa per le comunicazioni ingannevoli della Guardia
Costiera del Kerala in assoluto dispregio del Diritto Marittimo, mancata
garanzia di una attività di interpretariato non affidata nella prima fase ad
interpreti accreditati presso la nostra Sede diplomatica di Delhi, consegna di
armi ed equipaggiamento militare ad uno Stato Terzo, mancato avvio di un
Arbitrato Internazionale.
Tanto per rinfrescare la memoria al bravi ragazzi del
governino Letta, giovani ma confusi.
(di Maria Giovanna Maglie per Libero)
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