Shalabayeva, in Kazakistan avevo paura. Temevo mi uccidessero
Roma, 27 dic. - "Alma Shalabayeva
ha temuto per la sua vita soprattutto quando e' stata imbarcata e portata in
Kazakistan. Le erano stati tolti i cellulari e non aveva potuto
avvertirci". A parlare e' l'avvocato Anna D'Alessandro, componente del
pool difensivo della moglie del dissidente kazako Ablyazov. "La signora Shalabayeva e'
stata vittima di un'operazione brutale - ha
proseguito la penalista -.
Il provvedimento di espulsione dall'Italia era illegittimo, tanto e' vero che
e' stato annullato". L'avvocato D'Alessandro ha confermato che presto
Alma Shalabayeva sara' sentita da un magistrato della Procura di Roma: "in questo momento, pero',
siamo felici che la signora si sia ricongiunta con la famiglia e i suoi figli.
Non ha fatto ancora programmi sul suo futuro e per quanto riguarda le indagini
aspettiamo prima di trarre le conclusioni. La figlia Madina ha gia' presentato
un esposto contro ignoti chiedendo all'autorità giudiziaria di verificare che
dietro questo provvedimento illegittimo di espulsione ci siano condotte
criminose e responsabilità penalmente rilevanti. Per quanto ci riguarda nel
caso specifico c'e' stato un esproprio del diritto di difesa per non parlare
della limitazione alla liberta' personale che la signora Shalabayeva a subito
nel periodo in cui e' stata in Kazakistan. Ora che e' tornata in Italia la
signora e' piu' tranquilla".
Ci hanno liberato perche'
sperano nell'estradizione di mio marito
"Il Kazakistan ha rapito me e
mia figlia a causa di mio marito.
Ed e' sempre per mio marito che ci hanno consentito di
andare via. Sperano che il fatto di mostrarsi civili li aiuterà ad ottenere
l'estradizione di mio marito dalla Francia, ma in ogni caso non avrebbero mai
preso una decisione del genere se non ci fossero stati mass media indipendenti
che hanno detto la verità su quanto mi e' accaduto" ha detto Alma Shalabayeva, durante
la conferenza stampa organizzata in un hotel della capitale. La sua liberazione "è una mossa cinica e
temporanea attraverso
cui il regime kazako intende aumentare le proprie possibilità di avere
Ablyazov" ha
sottoscritto l'avvocato Peter Sahlas secondo cui la sua assistita continua a
rimanere sotto scacco: "I
kazaki non esiteranno a chiedere il suo arresto (all'Interpol, ndr) se non
tornera' indietro. Il loro piano e' di trasformarla da ostaggio a fuggiasco,
se necessario. Tutto dipenderà da come andra' a finire con Ablyazov".
"I media hanno fatto luce
su caso, Bonino coraggiosa"
"Ringrazio la stampa
indipendente italiana per avere fatto luce su quanto mi e' accaduto. Senza
l'interesse dei media io sarei potuta diventare un'altra delle tante vittime
ignote del regime di Nazarbayev". Con queste parole Alma Shalabayeva ha ringraziato la
stampa che si e' occupata della sua vicenda. La moglie del dissidente kazako
Ablyazov ha espresso parole di gratitudine nei confronti del ministro degli
Esteri, Emma Bonino, "per
il suo coraggio e la difesa dei diritti umani". "Grazie all'Italia e al suo
popolo che sono stati vicini a me e alla mia famiglia e un grazie al ministro
degli Esteri per il suo impegno e per la sua azione. Per me era importante
ritrovare i miei figli. Ora seguirò i consigli dei miei legali e con loro
deciderò sul da farsi. Voglio andare a fare visita a mio marito in carcere, mi
manca molto".
Ricordando i sette mesi in
Kazakistan, la signora Shalabayeva ha raccontato di essere stata oggetto di
controlli e pedinamenti da parte di ignoti: "c'era
gente intorno alla mia casa, ho visto che scattavano foto e giravano video a me
e ai componenti della mia famiglia, eravamo sempre sotto controllo.
Era una situazione fastidiosa. Quando ci spostavamo
eravamo seguiti sempre da sconosciuti in auto".
(Fonte)
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