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L’ITALIA ARMATA: Capitolo 10 - Armi chimiche
1 luglio 1982 - SOMMARIO: Pressoché impossibile determinare l’onere relativo alla »difesa NBC (nucleare, biologica, chimica), in quanto le spese al riguardo sono iscritte in capitoli interessanti altri settori. - Scarse o inesistenti anche le informazioni relative alle armi chimiche in dotazione alle forze armate. - Probabile però che le forze armate italiane si stiano preparando per l’impiego delle potenti armi chimiche di dotazione USA. - Bombe con altissimo potere distruttivo, specie per le grandi aree metropolitane e per le persone.
Inesistenti le informazioni sulla »difesa NBC
Il bilancio di previsione per il 1982 non consente di determinare l’onere relativo alla cosiddetta »difesa NBC (Nucleare, Biologica, Chimica).
Le spese per questo tipo di armamenti sono infatti iscritte all’interno di vari capitoli, fra molte altri voci, e precisamente nel cap. 1838 (Spese per l’esercizio, la manutenzione, la riparazione di armi armamenti, munizionamento, materiali di guerra e di difesa N.B.C.); nel cap. 4002 (Spese per il centro di energia nucleare e per il Poligono sperimentale interforze); nel cap. 4011 (Armi, munizioni ed armamenti, materiali delle trasmissioni e difesa N.B.C.); nel cap. 4031 (Difesa N.B.C.); nel cap. 4051 (Difesa N.B.C.).
Scarse o inesistenti sono le informazioni sulla »Difesa N.B.C. , e in particolare sulle armi chimiche in dotazione alle FF.AA. italiane o ai Reparti delle FF.AA. Nato Fesenti in Italia.
Per quanto riguarda l’Esercito le uniche notizie possono essere tratte da »La Rivista militare del gennaio-febbraio 1982. Secondo questa rivista l’ordinamento del Servizio Tecnico Chimico Fisico dell’Esercito sarebbe il seguente:
- SME - Ufficio del Capo del Servizio Tecnico Chimico Fisico;
- 3· Reparto della Direzione Generale A.M.A.T. del Ministero della difesa;
- Centro Tecnico Militare Chimico Fisico e Biologico;
- Stabilimenti Militari dei Materiali di difesa N.B.C.
Quest’ultimo ha sede a Roma nel Castro Laurenziano.
Esistono poi tre Magazzini per la difesa NBC distaccati a Scanziano Belfiore (per il materiale protettivo), S. Lucia-Civitavecchia (per le materie aggressive e nebbiogene), Lago di Vico (per la conservazione, il caricamento e lo scaricamento di artifizi vari, di bombe al fosforo e nebbiogene ed in generale a caricamento speciale).
Come si può già intravvedere dalle indicazioni sulle finalizzazioni dei depositi, non si tratta di sola attività di »difesa e cioè di protezione dagli agenti chimici eventualmente utilizzati dal »nemico . Nei magazzini di S. Lucia e Lago di Vico si conservano »materie aggressive e si provvede ai caricamenti speciali delle bombe. Risulta inoltre che a S. Lucia sono in corso di svolgimento lavori di ampliamento del magazzino.
La lettura dei compiti istitutivi del Servizio Tecnico Chimico Fisico, così come riportati da »La Rivista militare , elimina ogni dubbio:
» - presiedere agli studi scientifici e tecnici dei mezzi NBC occorrenti all’Esercito, nonché alla realizzazione ed alla sperimentazione tecnica dei relativi prototipi;
- provvedere alla elaborazione delle condizioni tecniche dei progetti di regolamentazione tecnica per la riparazione dei materiali NBC dell’Esercito .
Se poi consultiamo l’albo dei fornitori delle FF.AA. scopriamo che sono stati realizzati contratti con aziende in relazione ai seguenti materiali:
»Armamento chimico - Aggressivi vari;
Impianti per aggressivi chimici;
Accessori ed attrezzature speciali per impianti per aggressivi chimici .
Assolutamente sconosciuti sono ai parlamentari i programmi di approvvigionamento di »aggressivi chimici da parte delle Forze Armate italiane.
Preparativi per l’impiego di munizioni Usa
E’ in ogni caso probabile che le FF.AA. italiane non siano dotate di ingenti quantitativi di armi chimiche, ma che si stiano preparando all’impiego delle munizioni in dotazione agli USA, sia di quelle già dislocate nel territorio europeo, sia di quelle di »nuova generazione , in corso di approntamento negli USA.
Secondo la rivista »Der Spiegel del 22 febbraio 1982, gli Stati Uniti sarebbero in possesso di circa tre milioni di bombe, mine e granate con aggressivi chimici. Parte di queste armi sarebbero collocate nei depositi europei. In particolare su 150.000 tonnellate, 4.000 sarebbero collocate negli Arsenali della Repubblica Federale tedesca.
Una precisa valutazione della quantità di armamento chimico custodito sul territorio italiano è praticamente impossibile (vedi allegato n. 10.1).
L’unico dato certo si riferisce alla decisione dell’Amministrazione Reagan di incrementare la produzione di armi chimiche che trovano la loro destinazione »naturale nel »teatro europeo.
Gli USA hanno infatti stanziato sei miliardi di dollari, per i prossimi cinque anni, per la costruzione della nuova generazione di armi chimiche.
Riferisce »Der Spiegel che »già nell’autunno dell’anno passato a Pine Bluff (Stato dell’Arkansas) è stata posta la prima pietra di una fabbrica nella quale da due componenti base dovrebbero essere prodotte le due sostanze C (»binmillimetri, o le pesanti bombe “Bigeye” da 500 libbre .
Prosegue questa rivista tedesca illustrando le atroci capacità offensive di questo armamento: »Relativamente inoffensivi, dicono gli esperti di gas asfissianti riferendosi ai due prodotti derivati dalla sostanza chimica bellica “VX”, fintantoché si trovano ancora separati nelle due camere della bomba. Ma appena “Bigeye”, questo il nome in codice della bomba, viene lanciata si forma una combinazione mortale. Un generatore di gas all’interno della bomba provoca una pressione fino a quando non si rompono le sottili membrane di metallo, che separano il nucleo di zolfo dal liquido gassoso che lo circonda. Contemporaneamente un motore elettrico mette in movimento un agitatore meccanico che, con un sistema simile a quello di un frullatore, mescola la miscela mortale. Infine, su tutte le parti della bomba si aprono, già durante il volo, per mezzo di piccolissime esplosioni, dei piccoli fori simili a lentiggini. L’aria che sta entrando da fuori provoca una pressione e così fuoriesce la miscela VX e la sostanza venefica piove sul terreno.
Dove arriva, porta la morte per milioni di volte. Gas del tipo XV uccidono ogni essere vivente che possiede un sistema nervoso centrale che non sia protetto da speciali tute e maschere antigas: uomini, donne, bambini, cani e gatti, conigli nei campi e uccelli sugli alberi.
A chi cade anche soltanto una goccia nebulizzata del mortale gas inodore sulla pelle, non gli resta molto da vivere: gravi difficoltà respiratorie, diaforesi, vomito e perdita della vista sono i primi sintomi. Il corpo non è più in grado di contenere feci e urine, infine giunge la paralisi totale del respiro. Per alcuni l’atroce sofferenza dura soltanto minuti, per altri ore. La dose mortale di VX è, per ogni essere umano, di 0,4 milligrammi .
Questa decisione degli alleati USA sarebbe stata presa per controbilanciare la supposta superiorità sovietica in questo campo. Si ripete quindi la »storia degli armamenti nucleari strategici, dei Cruise e Pershing che sarebbero stati adottati per far fronte ad una supposta inferiorità dell’Occidente rispetto alle forze dell’URSS.
Ben presto - è l’opinione del portavoce del Gruppo CDU/CSU, Alois Mertes - anche la Nato sarà spinta »ad una decisione Nato simile a quella riguardante i missili atomici di media gittata , nel settore delle armi C. Sempre »Der Spiegel rivela che nei piani segreti del Pentagono sono già stati stabiliti i luoghi, nel territorio europeo, dove collocare gli arsenali delle armi binarie.
Colpite persone fino a 100 Km.
In un documento dell’esercito Usa dal titolo »Deposito in tempi di pace fuori dagli Usa si afferma infatti che i depositi di queste armi chimiche sono, per la loro stessa natura, utili »soltanto nel raggio di azione di potenziali campi di battaglia , e quindi anche in Europa. A riprova di ciò si riferisce che nel centro di addestramento sui gas bellici dell’esercito americano, che porta il nome di McClellan, dove ogni anno vengono addestrati 4.000 militari tra ufficiali e soldati all’impiego di armi C, si ha la premura di dichiarare, come fa il comandante del campo, generale di brigata Gerald Watson, che »per il maggiore realismo possibile i militari che si esercitano con le maschere antigas e le pesanti tute protettive che li riducono in un bagno di sudore, camminano »su terreni che sono molto simili a quelli dell’Europa centrale .
Queste informazioni ben si collegano con le nuove teorie della »guerra limitata in Europa e il tentativo di superare l’obiettivo ostacolo costituito dall’alta concentrazione delle città, con armi che risparmino le cose ma uccidano gli uomini.
Il primo tentativo è stato fatto con la bomba a radiazioni potenziate »N , ma con scarsi risultati per la sua potenzialità distruttiva »residuale . Le armi chimiche sarebbero invece »perfette : in caso di guerra con armi C e nel caso in cui le parti impiegassero fino a 2.000 tonnellate di gas al giorno le vittime sarebbero milioni in un rapporto tra civili e militari di 20 a 1.
Gli effetti di un ipotetico attacco con i gas nel Nord della Germania sono stati descritti, dal biochimico americano Matthew S. Meselson e dal suo coautore Julian Perry-Robinson, in uno studio apparso nell’aprile 1980 nella rivista americana »Scientific American .
Effetti: In caso di attacchi con sei tonnellate di gas per obiettivo (premesse: temperatura fredda, tempo tipico della Germania del nord, elevata densità di popolazione, assenza di pioggia, leggeri venti da sudovest), nella zona che circonda l’obiettivo (con una estensione di circa 16 chilometri quadrati) avrebbero possibilità di sopravvivenza, soltanto persone giovani e in zone limitate. Gravi avvelenamenti si avrebbero fino ad un raggio di 40 chilometri dall’epicentro.
Mal di testa, danni alle capacità visive e difficoltà respiratorie colpirebbero le persone fino a 100 chilometri di distanza dal luogo dove è caduto il proiettile.
Meselson: »Con cielo sereno e temperatura fredda le tre aree colpite sarebbero molto più estese, con sole e temperatura calda un po’ più limitate . Nel caso ipotizzato da Meselson vi sarebbero stati più di 100 mila morti.
Chiaramente senza speranza sarebbe la situazione in un agglomerato urbano, come rivela uno studio del WHO dal titolo »Health Aspects of Chemical and Biological Weapons : In una città con un milione di abitanti, per esempio Colonia, con quattro tonnellate di VX, circa 60 mila uomini verrebbero colpiti da una concentrazione di gas sostanzialmente mortale, 30 mila morirebbero immediatamente, gli altri potrebbero essere salvati soltanto con la somministrazione immediata di sostanze antitossiche e »con cure che richiederebbero una costante abnegazione .
Secondo il »protocollo di Ginevra sottoscritto nel 1925 da 42 nazioni, anche l’Italia si è impegnata a bandire l’uso di armi biologiche e chimiche. Questo impegno non sembra però impedire la produzione di questi ordigni e, in particolare, l’immagazzinamento degli stessi, da parte dei militari Usa, nei depositi situati sul territorio europeo.
Si afferma inoltre che gli esperti dell’esercito americano stanno studiando le possibilità tecniche per trasportare cariche di gas bellici con missili Cruise, e cioè quelli che dal 1984 saranno installati in Italia.
Altre preoccupazioni sorgono a proposito dei misteriosi »depositi avanzati che saranno costruiti nel Friuli per le esigenze Nato. Si tratta dei depositi, che saranno costruiti, con fondi Nato, a S. Vito al Tagliamento, Morsano al Tagliamento e Teo-Ronchis di Latisana. In totale questi depositi di armi per i »rinforzi esterni concordati in ambito Nato, saranno 16. Bisogna tenere presente che le armi chimiche »binarie possono essere manipolate con minori rischi poiché la miscela micidiale è prodotta da due sostanze chimiche mantenute separate e che, singolarmente, non sono pericolose.
E’ quindi necessario che il Parlamento, a partire dall’analisi del bilancio della difesa, possa sapere con esattezza, anche semplicemente per motivi di sicurezza, quante armi chimiche sono depositate in Italia o se il Governo italiano intenda dichiarare formalmente che non autorizzerà mai che munizioni chimiche siano collocate sul territorio nazionale.arie ) e quindi costruiti i rispettivi contenitori del proiettile ed infine le granate del calibro di 155 e 203 millimetri, o le pesanti bombe “Bigeye” da 500 libbre .
Prosegue questa rivista tedesca illustrando le atroci capacità offensive di questo armamento: »Relativamente inoffensivi, dicono gli esperti di gas asfissianti riferendosi ai due prodotti derivati dalla sostanza chimica bellica “VX”, fintantoché si trovano ancora separati nelle due camere della bomba. Ma appena “Bigeye”, questo il nome in codice della bomba, viene lanciata si forma una combinazione mortale. Un generatore di gas all’interno della bomba provoca una pressione fino a quando non si rompono le sottili membrane di metallo, che separano il nucleo di zolfo dal liquido gassoso che lo circonda. Contemporaneamente un motore elettrico mette in movimento un agitatore meccanico che, con un sistema simile a quello di un frullatore, mescola la miscela mortale. Infine, su tutte le parti della bomba si aprono, già durante il volo, per mezzo di piccolissime esplosioni, dei piccoli fori simili a lentiggini. L’aria che sta entrando da fuori provoca una pressione e così fuoriesce la miscela VX e la sostanza venefica piove sul terreno.
Dove arriva, porta la morte per milioni di volte. Gas del tipo XV uccidono ogni essere vivente che possiede un sistema nervoso centrale che non sia protetto da speciali tute e maschere antigas: uomini, donne, bambini, cani e gatti, conigli nei campi e uccelli sugli alberi.
A chi cade anche soltanto una goccia nebulizzata del mortale gas inodore sulla pelle, non gli resta molto da vivere: gravi difficoltà respiratorie, diaforesi, vomito e perdita della vista sono i primi sintomi. Il corpo non è più in grado di contenere feci e urine, infine giunge la paralisi totale del respiro. Per alcuni l’atroce sofferenza dura soltanto minuti, per altri ore. La dose mortale di VX è, per ogni essere umano, di 0,4 milligrammi .
Questa decisione degli alleati USA sarebbe stata presa per controbilanciare la supposta superiorità sovietica in questo campo. Si ripete quindi la »storia degli armamenti nucleari strategici, dei Cruise e Pershing che sarebbero stati adottati per far fronte ad una supposta inferiorità dell’Occidente rispetto alle forze dell’URSS.
Ben presto - è l’opinione del portavoce del Gruppo CDU/CSU, Alois Mertes - anche la Nato sarà spinta »ad una decisione Nato simile a quella riguardante i missili atomici di media gittata , nel settore delle armi C. Sempre »Der Spiegel rivela che nei piani segreti del Pentagono sono già stati stabiliti i luoghi, nel territorio europeo, dove collocare gli arsenali delle armi binarie.
Colpite persone fino a 100 Km.
In un documento dell’esercito Usa dal titolo »Deposito in tempi di pace fuori dagli Usa si afferma infatti che i depositi di queste armi chimiche sono, per la loro stessa natura, utili »soltanto nel raggio di azione di potenziali campi di battaglia , e quindi anche in Europa. A riprova di ciò si riferisce che nel centro di addestramento sui gas bellici dell’esercito americano, che porta il nome di McClellan, dove ogni anno vengono addestrati 4.000 militari tra ufficiali e soldati all’impiego di armi C, si ha la premura di dichiarare, come fa il comandante del campo, generale di brigata Gerald Watson, che »per il maggiore realismo possibile i militari che si esercitano con le maschere antigas e le pesanti tute protettive che li riducono in un bagno di sudore, camminano »su terreni che sono molto simili a quelli dell’Europa centrale .
Queste informazioni ben si collegano con le nuove teorie della »guerra limitata in Europa e il tentativo di superare l’obiettivo ostacolo costituito dall’alta concentrazione delle città, con armi che risparmino le cose ma uccidano gli uomini.
Il primo tentativo è stato fatto con la bomba a radiazioni potenziate »N , ma con scarsi risultati per la sua potenzialità distruttiva »residuale . Le armi chimiche sarebbero invece »perfette : in caso di guerra con armi C e nel caso in cui le parti impiegassero fino a 2.000 tonnellate di gas al giorno le vittime sarebbero milioni in un rapporto tra civili e militari di 20 a 1.
Gli effetti di un ipotetico attacco con i gas nel Nord della Germania sono stati descritti, dal biochimico americano Matthew S. Meselson e dal suo coautore Julian Perry-Robinson, in uno studio apparso nell’aprile 1980 nella rivista americana »Scientific American .
Effetti: In caso di attacchi con sei tonnellate di gas per obiettivo (premesse: temperatura fredda, tempo tipico della Germania del nord, elevata densità di popolazione, assenza di pioggia, leggeri venti da sudovest), nella zona che circonda l’obiettivo (con una estensione di circa 16 chilometri quadrati) avrebbero possibilità di sopravvivenza, soltanto persone giovani e in zone limitate. Gravi avvelenamenti si avrebbero fino ad un raggio di 40 chilometri dall’epicentro.
Mal di testa, danni alle capacità visive e difficoltà respiratorie colpirebbero le persone fino a 100 chilometri di distanza dal luogo dove è caduto il proiettile.
Meselson: »Con cielo sereno e temperatura fredda le tre aree colpite sarebbero molto più estese, con sole e temperatura calda un po’ più limitate . Nel caso ipotizzato da Meselson vi sarebbero stati più di 100 mila morti.
Chiaramente senza speranza sarebbe la situazione in un agglomerato urbano, come rivela uno studio del WHO dal titolo »Health Aspects of Chemical and Biological Weapons : In una città con un milione di abitanti, per esempio Colonia, con quattro tonnellate di VX, circa 60 mila uomini verrebbero colpiti da una concentrazione di gas sostanzialmente mortale, 30 mila morirebbero immediatamente, gli altri potrebbero essere salvati soltanto con la somministrazione immediata di sostanze antitossiche e »con cure che richiederebbero una costante abnegazione .
Secondo il »protocollo di Ginevra sottoscritto nel 1925 da 42 nazioni, anche l’Italia si è impegnata a bandire l’uso di armi biologiche e chimiche. Questo impegno non sembra però impedire la produzione di questi ordigni e, in particolare, l’immagazzinamento degli stessi, da parte dei militari Usa, nei depositi situati sul territorio europeo.
Si afferma inoltre che gli esperti dell’esercito americano stanno studiando le possibilità tecniche per trasportare cariche di gas bellici con missili Cruise, e cioè quelli che dal 1984 saranno installati in Italia.
Altre preoccupazioni sorgono a proposito dei misteriosi »depositi avanzati che saranno costruiti nel Friuli per le esigenze Nato. Si tratta dei depositi, che saranno costruiti, con fondi Nato, a S. Vito al Tagliamento, Morsano al Tagliamento e Teo-Ronchis di Latisana. In totale questi depositi di armi per i »rinforzi esterni concordati in ambito Nato, saranno 16. Bisogna tenere presente che le armi chimiche »binarie possono essere manipolate con minori rischi poiché la miscela micidiale è prodotta da due sostanze chimiche mantenute separate e che, singolarmente, non sono pericolose.
E’ quindi necessario che il Parlamento, a partire dall’analisi del bilancio della difesa, possa sapere con esattezza, anche semplicemente per motivi di sicurezza, quante armi chimiche sono depositate in Italia o se il Governo italiano intenda dichiarare formalmente che non autorizzerà mai che munizioni chimiche siano collocate sul territorio nazionale.
(Fonte)
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