A dicembre, come diversi altri paesi, l'Italia aveva offerto un suo porto per il passaggio
Roma, 16 gen. (TMNews) - Le
armi chimiche siriane da distruggere, in base agli accordi statuiti sotto
l'egida dell'Opac, passeranno per il trasbordo in Italia al porto commerciale
di Gioia Tauro, secondo fonti qualificate contattate da Tmnews.
L'annuncio sarà dato oggi al
Parlamento, in audizione congiunta, dal ministro degli esteri Emma Bonino, dal
ministro delle Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi e dal direttore
dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) Ahmet Üzümcü.
A dicembre, come diversi altri
paesi, l'Italia aveva offerto un suo porto per il trasbordo delle armi chimiche
Siriane. Intervistata da RaiNews24 il 18 dicembre, il ministro degli esteri
Bonino aveva detto: "Mi auguro che non si faranno polemiche per degli
impegni internazionali che il Paese si deve assumere, e che le forze politiche
si comportino con il necessario decoro".
Sempre il 18, l 'Organizzazione per la
messa al bando delle armi chimiche (Opac) aveva pubblicato le linee guida del
programma per il trasporto fuori dalla Siria degli arsenali chimici da
distruggere. L'Opac stabiliva che il trasporto verso il porto di Latakia sarà
effettuato su mezzi blindati russi, sotto la sorveglianza di telecamere cinesi.
Gli agenti chimici più
pericolosi (definite di "categoria 1") verranno poi trasferiti in
circa tremila speciali contenitori e imbarcati sulla nave statunitense Mv Cape
Ray, che procederà alla distruzione per idrolisi una volta giunta in acque
internazionali.
A inizio gennaio, Sigrid Kaag, coordinatrice della missione dell'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche in Siria, si è detta moderatamente ottimista sul rispetto della scadenza del 30 giugno come data ultima per la distruzione di tutti gli arsenali chimici siriani.
A inizio gennaio, Sigrid Kaag, coordinatrice della missione dell'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche in Siria, si è detta moderatamente ottimista sul rispetto della scadenza del 30 giugno come data ultima per la distruzione di tutti gli arsenali chimici siriani.
In precedenza la stessa Opac
aveva chiesto alla Siria di intensificare gli sforzi per la distruzione dei
suoi arsenali, dopo che Damasco aveva annunciato un ritardo nel trasferimento
fuori dal Paese di alcuni agenti chimici; Kaag ha spiegato che "non esiste
alcun motivo di pensare che vi saranno dei ritardi" rispetto alla data del
30 giugno, pur ricordando come la
Siria rimanga "un Paese in guerra dove la situazione
della sicurezza può cambiare da un giorno all'altro".
Il primo carico di agenti
chimici è stato già trasferito a bordo di una nave danese, diretta verso acque
internazionali dove dovrà rimanere "in attesa dell'arrivo nel porto
siriano di Latakia di altri agenti chimici importanti", ovvero
appartenenti alla "categoria 1" quelli più pericolosi.
Questi verranno successivamente
trasferiti in circa tremila speciali contenitori e imbarcati - in un porto
italiano non ancora precisato - sulla nave statunitense Mv Cape Ray, che
procederà alla loro distruzione per idrolisi una volta giunta in acque
internazionali.
A complicare la logistica del
piano dell'Onu per la distruzione delle armi chimiche sono le condizioni di
sicurezza sul terreno, soprattutto per quel che riguarda i siti vicini alle
zone di combattimento: il trasferimento completo degli agenti chimici avrebbe
dovuto essere ultimato il 31 dicembre, ma non è stata resa nota alcuna altra
scadenza per la fine di questa prima fase delle operazioni.
(Fonte)
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