Basta con le prese per i fondelli; gli italiani sono stanchi e umiliati dalla paradossale e incresciosa situazione dei nostri 2 fucilieri del San Marco in ostaggio, in India, da ormai quasi due anni, ma anche dalle spregiudicate e sprezzanti dichiarazioni indiane e di quelle demagogiche dei nostri governanti. Ora stiamo ‘’combattendo’’-poveri noi, e poveri loro – per impedire la pena di morte e l’applicazione del famigerato Sua Act da parte della NIA, l’agenzia investigativa coinvolta in seguito nell’incidente. Ma, raccomandano gli esperti e i massimi vertici di questo meta-Stato, non esageriamo, non combattiamo troppo, poiché non bisogna disturbare gli indiani in quanto sono in clima elettorale almeno fino a Maggio pv; c’è da tutelare la solita Sonia in Ghandi di origine italiana (che c’era anche 2 anni fa nelle elezioni del Kerala..); non bisogna esacerbare il clima anti-italiano, d’altronde quella è una ‘’grande democrazia’’, ci sono business notevoli: la parola d’ordine è quindi ‘’non rompere’’ e meno se ne parla e meglio è (vedasi in proposito il nostro ineffabile servizio pubblico della RAI che se ne guarda bene, se non col minimo sindacale con Uno mattina..Di Mare docet..), intanto il processo, secondo De Mistura, sarà ‘’equo e rapido’’! Balle!
Basta con questo farfugliare, con queste mistificazioni che degradano sempre più la nostra dignità di cittadini, di popolo con le stellette, di Nazione, ammesso che a livello globale non siamo già scaduti sotto lo ‘’zero reputazionale’’, grazie ai nostri governanti e agli invidiabili media.
A tempo quasi scaduto, dopo un voltagabbana vergognoso del Governo pro-tempore che, fino al giorno prima del nefando rientro dei 2 fucilieri dal permesso pasquale aveva deciso –e sbandierato- che sarebbero rimasti in Italia, il day-after -grazie alle pressioni sul business, sulla cooperazione internazionale, all’Opus Dei, sommati alla ‘’strizza’’ diplomatica ed alla vulgata antimilitarista di alcuni ministri- i 2 fucilieri ricevono l’ordine militare di rientrare in India. Un teatrino misero, degno di un ripetibile 8 settembre; ma i nostri ineffabili (ir) responsabili hanno avuto pure la faccia tosta di presentare il rientro coatto come una vittoria : ‘’abbiamo avuto assicurazione che non corrono pericolo di essere condannati a morte’’ .
Che ipocrisia; noi avevamo il dovere sacrosanto di trattenerli in Italia in maniera legittimamente coatta, perché eravamo nel pieno Diritto – anche Internazionale-, di giudicarli a Roma, visto che il ‘’fattaccio’’ è indiscutibilmente avvenuto fuori dalle acque territoriali indiane: intollerabile anche un solo giorno di loro detenzione preventiva in un lurido carcere indiano, altro che riconsegnarli e mandarli al patibolo su un piatto d’argento. Ammesso che il Governo italiano abbia avuto tutte le assicurazioni, affinchè non fosse neppure ventilata la pena di morte, ha proceduto comunque alla loro estradizione-di fatto- contro ogni norma anche costituzionale, in quel Paese dove è prevista la pena capitale, confidando nelle sciocche e ingannevoli promesse indiane. E’, poi, davvero diabolico trasformare tale sonora sconfitta quasi in una vittoria (di Pirro) avendo ‘’ottenuto precise garanzie ed assicurazioni’’…dai governanti indiani! Formalmente, per contro, tali garanzie non risultano mai essere state date, e anche se le avessero date, avrebbero avuto il valore di carta straccia, in quanto il potere giudiziario indiano non si e’ mai minimamente espresso, e la loro magistratura ha un potere a sé, ben distinto da quello politico, come peraltro succede qui in Italia. E ora, quale reazione pesante hanno in serbo i nostri governanti con gli ‘’attributi d’acciaio’ a fronte di quei ceffoni istituzionali, di quei soprusi internazionali? ” Inaccettabile’’, rispondono in coro! ‘’Saremo inflessibili’’ reagisce l’inviato speciale degli Esteri, prefigurando, altresì, ‘’delle contromisure incisive’’! Risulta che a Delhi, dopo le ‘’forti’’prese di posizione italiane se la stiano facendo sotto; qualcuno non allineato parla invece di gente che si sbellica dalle risate, e forse questa seconda vision è quella più aderente alla realtà e quella che ci meritiamo. L’ opinione personale, per non dire certezza, è che all’atto pratico ne usciremo con le pive nel sacco e le ossa rotte, e le eventuali contromisure del ‘’combattivo’’ inviato speciale si trasformeranno nel famoso siluro, o padulo che andrà di poppa a chi lo tira! Provo un senso di ‘’racco’’ e di umiliazione perché non si vede via d’uscita; le suppliche rivolte a tutti i livelli, a partire dal Colle, non sono servite a nulla, anzi sono sempre state ricevute con stizza e fastidio come le pur civili, sparute e composte manifestazioni di solidarietà e di vicinanza fatte a favore dei 2 fucilieri, se non altro per mantenere viva l’attenzione in un’opinione pubblica distratta e non certo solleticata da stampa e dai media del servizio pubblico (emblematico il caso della RAI e della favoletta raccontata, una tantum, da Uno Mattina…). Anche l’ipotesi ultima di addurre alla Ragion di Stato, in questo caso del tutto opportuna, lascia indifferenti, se non stizziti, i decisori di vertice e coloro che sono responsabili del ‘’fattaccio’’ (Monti e i ministri tecnici pro-tempore). Quegli onorevoli, sono responsabili di aver rinviato i 2 fucilieri nella bocca delle ‘’tigri o degli elefanti’’ indiani che, ora, stanno facendo a brandelli quella residua sovranità e dignità italica, senza che né i precedenti, né gli attuali governanti muovano un dito. Non è tollerabile che ci si accontenti delle periodiche e laconiche ammissioni che il processo sarà ‘’equo e rapido’’ (se sarà giusto quanto è stato finora rapido, dopo 2 anni, stiamo freschi…); e anche di fronte all’inammissibilità dei comportamenti indiani, continueremo a fare i balletti adducendo a false dispute di competenza, navigando allo snorkel per non farci vedere, dimostrando la nostra lapalissiana impotenza. Nessuno ci aiuta, né gli ineffabili dell’Unione Europea come se fossimo un Paese che non appartiene alla comunità (ma ora si muove qualche onorevole italico per gli accordi sul mercato libero UE-India che sono fermi da un lustro…chissà come strizzano quelli col turbante..!!), né l’ONU, né la NATO e neppure gli USA; sanno tutti che siamo governati da ‘’nerd’’ a cui poco importa tutelare minimamente 2 marinai che lo Stato, il nostro, ha comandato in una missione coperta da Risoluzioni delle NU, invocata dalla UE e dalla NATO, contro la pirateria quale crimine internazionale delle genti. E’ ora che le Associazioni d’Arma scendano in piazza non più in sordina, ma per rimarcare l’attenzione e la preoccupazione dell’opinione pubblica, giacché dei militari non si occupa nessuno, i quali possono essere disciplinati ma non fessi, né essere considerati cittadini di serie B, ma almeno per dar loro una visibilità ed importanza pari a quelli degli sperduti free-lance nei teatri di guerra o a quelli che si inguaiano volutamente nel Burkina- Faso, che tuttavia sono regolarmente seguiti dagli Esteri, dalla RAI : che i nostri fucilieri siano figli di un Dio minore e negletto? Chi è responsabile della dignità nazionale non deve fare distinguo e dovrebbe rispondere delle proprie azioni non solo alla propria coscienza, a un codice etico, ma doverosamente alla pubblica opinione. Chi si arroga il diritto di incidere sulla vita di esseri umani si pone concettualmente al di sopra di essi; le decisioni prese non possono essere irrevocabili, né irrimediabili e dunque diamoci da fare; ci devono essere ripensamenti e, se del caso, ritornare sulle decisioni prese dal Governo di allora. Non consentiamo il palleggio delle vitali responsabilità , scaricando poi le colpe in modo ponziopilatesco su altri o sul Sinedrio ebraico, mentre loro urlano il ‘’crucifige’’ e noi restiamo ignavi ad assistere a tale nefandezza. Il tempo è scaduto! Se davvero siamo nell’ ‘’inammissibilità’’ vuol dire che la tolleranza e la pazienza è finita (e questo lo confermano i militari e non solo..) ma Lei, signor Ministro della Difesa, ha gli strumenti per una (re)azione adeguata per riportarli a casa; noi abbiamo schierati grossi contingenti sia a comando ISAF/NATO in Afghanistan che potremo annunciare di ritirare al più presto, nel giro di un mese, anche per evitare le sicure ritorsioni talebane; abbiamo analoghi contingenti in Libano sotto egida ONU che potrebbero tornarsene a casa subito: non si tratta né di ‘’braccio di ferro’’ né di ritorsioni, ma per far capire a tali organismi Alleati che siamo stufi della loro totale sconsideratezza. E se ciò non bastasse, Lei ha la possibilità di ordinare un bel colpo di mano dei nostri Incursori (visto che loro hanno insegnato pure alle Forze Speciali Israeliane, come si fa..) per riparare ai continui sberleffi indiani e riportare pari la bilancia del Diritto e della giustizia. Il tempo è scaduto!! Poniamo sul tavolo con forza le nostre proposte alla NATO e all’ONU con precise date di scadenza; se la risposta è ‘’picche’’, come è molto probabile, esiste comunque la possibilità di rientrare nell’alveo dell’accettabilità dell’onore nazionale e ascoltare davvero la nostra coscienza, percorrendo senza indugi una sola, ultimativa, via: andarseli a riprendere a Delhi, costi quel che costi!(Fonte)
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