giovedì 4 ottobre 2012

MI SEMBRA UNA BUONA BASE DI PARTENZA

Trasparenza assoluta on line sulle entrate e le uscite. Di ogni partito, ma anche di ogni eletto e di ogni fondazione. E' una delle proposte del nostro decalogo. Che vi chiediamo di integrare con le vostre idee.

 

Ecco un piccolo decalogo per una politica onesta e trasparente, che parte da una precondizione indispensabile: una legge sulla responsabilità giuridica dei partiti, che in Italia manca da sempre. Queste proposte ovviamente sono solo un inizio: aggiungete le vostre integrazioni e i vostri suggerimenti.

 

1. Pubblicazione on line nel dettaglio dei bilanci nazionali e locali e di ogni spesa effettuata dai partiti e dai gruppi (parlamentari, regionali e aggiungo io pure comunali), con annesse motivazioni.


2. Pubblicazione on line di redditi, proprietà e finanziamenti di tutti gli eletti, a ogni livello, compresa ogni eventuale pensione e ogni contributo ricevuto non solo dal proprio partito ma anche da privati, fondazioni o associazioni.

3.
Pubblicazione on line da parte di ogni istituzione e di ogni partito del suo parco di auto blu, dei loro assegnatari, dei loro costi e dei loro effettivi utilizzi.

4.
Un tetto vincolante e non aggirabile non solo ai rimborsi elettorali (cioè ai finanziamenti) ma anche alle spese per campagne elettorali sia di partito e di corrente sia individuali, i cui dati (entrate e uscite) devono essere interamente resi pubblici on line.

5.
Sospensione dei finanziamenti pubblici in caso di violazione degli obblighi di trasparenza e degli obblighi di democrazia interna (congressi, elezioni degli organi dirigenti, candidature).

6.
Fine delle indennità e dei vitalizi per i politici: solo normali stipendi, sui quali versare tasse e contributi (come tutti gli altri cittadini) e normali pensioni calcolate (con le stesse modalità di quelle a cui hanno diritto gli altri cittadini).

7.
Un parametro non modificabile per gli stipendi di ogni eletto (ad esempio, pari a tot volte il reddito medio calcolato dall'Istat).

8.
Fine dei doppi incarichi e incompatibilità non solo tra incarichi elettivi, ma in generale tra incarichi pubblici (comprese consulenze).

9.
Obbligo di motivazione e di trasparenza (sia sugli assegnatari sia sui costi) di ogni strumento o servizio dato in uso agli eletti (computer, tablet, corsi di aggiornamento).

10.
Abolizione dei finanziamenti ai giornali di partito e parificazione di trattamento di questi ultimi alle testate non di partito.
(Tratto da: L'Espresso) 

 

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1 commento:

  1. Talmente ovvio che solo i partiti potrebbero non condividere. Daccordo al 100%.

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