lunedì 30 giugno 2014

RENZI A SCATOLA CHIUSA



Con Renzi ci vuole prudenza. Tra qualche mesi i gli fatti assegneranno un potere costituente – se manterrà le promesse – oppure il titolo di  ciarlatano e golpista – sempre che non gli donino una scappatoia democristiana per evitare questo aut aut.

Renzi ha ottenuto un ampio consenso popolare alle elezioni europee e un ampio consenso parlamentare (piegando persino Grillo) grazie non solo allo sfacciato appoggio mass-mediatico ma pure a una serie di promesse tanto convincenti quanto sinora non mantenute, ossia il calendario riformatore di marzo e il garantito rilancio della domanda interna attraverso il bonus degli 80 euro.

Ultimamente ha rilanciato alla grande le sue promesse grazie ai risultati delle elezioni europee e dichiarando di aver ottenuto da Bruxelles il via libera alla sua linea di investimenti e allentamenti finanziari.

Egli è forte del suddetto consenso, comunque lo abbia ottenuto, nonché di una ampia ma artificiale maggioranza alla Camera, dovuta a frazioni percentuali e al superpremio di maggioranza (200 seggi) costituzionalmente dichiarato illegittimo dalla sentenza n. 1/2014. Ora vuole riformare tutto, dalla Costituzione alle leggi elettorali, alla pubblica amministrazione, alla giustizia, senza passare per la legittimazione di un voto politico né per i referendum. Dice che bisogna fare di corsa queste riforme perché l’UE avrebbe detto che, se le facciamo, ci consentirà di fare gli investimenti e di rilanciare l’economia.

mercoledì 25 giugno 2014

Tutto il potere a Napolitano. Il decreto sulla P.A. diventano due


Chi governa oggi l'Italia? Di certo non Renzi e il suo manipolo di giovani esordienti allo sbaraglio, cui l'unica dote che va riconosciuta è una faccia tosta di invidiabile spessore. Forse un po' Pier Carlo Padoan, fresco di dimissioni da capoeconomista dell'Ocse, l'unico della pattuglia che possa vantare un solido curriculum di competenze indubbie, per quanto assolutamente contestabili nel merito.
La domanda è d'obbligo dopo la vicenda del “decreto sulla riforma della pubblica amministrazione”, inviato dal governo alla Presidenza della Repubblica, per la firma di prammatica, ben undici giorni fa. Lasciamo da parte i gossip che da almeno una settimana circondavano “il riserbo” del Quirinale nell'analizzare un testo omnibus, contenente finanziamenti per grandi opere e varie amenità, oltre alla “riforma” vera e propria. Quest'ultima, a una prima lettura, presentava inoltre numerosi interrogativi sulla costituzionalità di alcuni passaggi (“riformare lo Stato”, senza possedere una robusta cultura istituzionale, è un'impresa complessa e foriera di brutte figure).
Concentriamoci esclusivamente sui due decreti apparsi in Gazzetta Ufficiale, debitamente firmati da Giorgio Napolitano.

martedì 24 giugno 2014

DE MISTURA, NIENTE PER I MARÒ MOLTO PER SE STESSO



Ma cosa ha fatto veramente De Mistura per i due fucilieri del San Marco dalla data del loro arresto?
Oserei dire soprattutto “tante chiacchiere” e tanti viaggi in India. Alla fine, probabilmente, ha pagato per il fallimento della trattativa per portare a casa i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Certo che il tempo per fare qualcosa di meglio lo ha avuto, perché non l’ha fatto? Non era capace? gli è stato impedito? o che altro?.
Il 28 novembre 2011 è stato nominato sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri del Governo Monti.
Il 27 marzo 2013, dopo le dimissioni del ministro Giulio Terzi per il caso dei marò, è stato promosso da Mario Monti a viceministro degli Affari Esteri.
Il 24 aprile 2014 il viene deciso il ritiro di Staffan De Mistura da inviato speciale presso il governo indiano per il caso dei marò.

Certamente alcune sue frasi rimarranno celebri, riporto qualcuna:
- “Siamo un team” (Il team sarebbe formato, oltre che da lui, dai Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e dall’ambasciatore italiano a Nuova Delhi Daniele Mancini);
- “Ogni sera facciamo il punto” (i quattro sopramenzionati);
- “hanno capito che la pazienza dell’Italia è finita” (gli indiani);
- “Dobbiamo reagire con glacialità, ma spero con efficacia”;
- “un passo avanti è stato fatto”;
- “la ragionevolezza prevarrà”;
- "Non molleremo" 
-  "La nostra è un'azione diplomatica ma energica. Anzi, un'azione diplomatica e giuridica energica".
- “Sono seri. Determinati. Con il morale fermo” (riferito ai 2 marò)

domenica 22 giugno 2014

Nel palazzo dove l'Italia conta. Intervista all'ambasciatore all'ONU Sebastiano Cardi

Estratto  dell'intervista che il rappresentante permanente dell'Italia alle Nazioni Unite, Sebastiano Cardi, ha concesso a La VOCE e riguardante la parte dei due "Marò" detenuti in India.


Dopo l'incontro del ministro Mogherini con il Segretario Generale dell'ONU, in conferenza stampa avete detto che si è parlato anche della caso dei marò italiani ancora prigionieri in India. Recentemente, l'ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che è stato suo collega e anche ambasciatore in questa sede, commentando l'annuncio del governo Renzi di voler portare la questione ad un arbitrato internazionale, ha dichiarato "finalmente", aggiungendo che si era "perduto ormai troppo tempo" (ricordiamo che Terzi si dimise dal governo Monti per contrasti sulla linea da seguire riguardo proprio alla questione dei marò, nda). Secondo lei, ha ragione Terzi a dire "finalmente", e che a questo coinvolgimento dell'ONU e all'arbitrato internazionale ci si doveva arrivare almeno un anno e mezzo fa?
L'arbitrato internazionale non riguarda direttamente l'ONU, ma sarà, se arriveremo all'arbitrato, fatto secondo le regole della convenzione del diritto sul mare, cioè l'UNCLOS, una convenzione nata sotto gli auspici dell'ONU. Ma non si tratterà di un arbitrato ONU. Qui non credo si tratti di un problema di tempo, diciamo che è una questione estremamente difficile e che va gestita con estrema delicatezza. Intanto riguarda due paesi comunque amici. Non è che noi abbiamo un problema con l'India. E quindi dobbiamo fare, come ha annunciato il governo e credo che si stia facendo, tutto quello che si può fare in via bilaterale e che è poi un pochino quello che il Segretario Generale Ban Ki-moon ha chiesto quando diceva che due importanti paesi dell'ONU devono saper cercare di risolvere una controversia tra di loro. Noi riteniamo però che la questione non sia di natura bilaterale. Io stesso e l'allora ministro Emma Bonino, ci siamo rivolti direttamente al Segretario Generale Ban Ki-moon, spiegando che chiaramente questa questione investe dei principi internazionali, la lotta alla pirateria, le immunità funzionali dei militari in servizio per lo stato, ai sensi di funzioni delle Nazioni Unite. Quindi, al di là dell'aspetto dei tempi, che ovviamente sono molto lunghi, e questo è un problema soprattutto per questi due poveri marò, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, che facevano il loro dovere e che sono stati in qualche modo trattenuti, quello che è necessario è ottenere il sostegno di tutte le parti internazionali e quindi anche delle Nazioni Unite per cercare di facilitare un esito positivo con l'uscita dei marò dall'India e col riconoscimento del fatto che l'India non ha giurisdizione, perché l'incidente (in cui morirono i due pescatori indiani, Ajesh Pinky di 25 anni e Selestian Valentine di 45 anni, scambiati per pirati, nda) avvenne al di fuori delle acque territoriali indiane. E naturalmente anche il sostegno di organizzazioni importanti come l'ONU per poter, se ci fosse un arbitrato, eventualmente, avere una soluzione che sia secondo noi favorevole alle ragioni fondate dell'Italia.

sabato 21 giugno 2014

Lettera alla Ministro Federica Mogherini

Pubblicato sul profilo pubblico di Federica Mogherini



Egregio Ministro degli Esteri Federica Mogherini,

da 857 giorni dura l'umiliante e vergognosa vicenda dei nostri due Marò indebitamente trattenuti in India e, tranne qualche risbile borbottio, tutto resta avvolto in un inerte quanto colpevole silenzio. Tre Governi, peraltro non legittimati dal voto popolare, si sono succeduti senza che si intraveda un concreto mutamento di rotta nella gestione di questa questione. Non mi curo tanto dei nostri due militari, chi serve la Patria in armi è perfettamente consapevole come questo comporti e il rischio della vita e quello di esser fatti prigionieri, ero Ufficiale di Complemento conosco bene quindi il dovere di un soldato, quello che i due Marò stanno compiendo con encomiabile dignità. Ma vi è differenza fra il cadere prigionieri e l'essere consegnati a forze ostili senza motivi, spero, o per motivi abietti che la storia non mancherà di mettere in luce. Il tradimento fa parte della natura umana, certo, ma quando questo si perpetua per tre Governi successivi, ripeto non legittimati dalla volontà popolare, allora non è più lecito tacere. 

MATTEO RENZI UN ROTTAMATORE O IL VECCHIO CHE DEVE OBBEDIRE?

Democrazia o regime? Bravo Matteo Renzi, giusto! siccome molti parlamentari, vecchi e nuovi, hanno brillato negli ultimi anni per onestà e correttezza l'immunità se la sono meritata ed è quindi giusto tu l'abbia riesumata (è un invenzione tua o ti è stata imposta da qualche "compagno" di merende?).Si potrebbe anche pensare che l'impunità "ad hoc" possa servire per i consiglieri regionali che saranno i futuri senatori non eletti da quel popolo sovrano citato nella Costituzione e che hai/avete fatto carta da macero con, sembra, il beneplacito del suo garante.
Per fermare questa ingiustizia anche tu puoi fare qualcosa firmando questa petizione 


Riforma Senato: 100 seggi e immunità, Renzi si affida a Forza Italia


Matteo Renzi sfrutta un assist di Silvio Berlusconi, dribbla Beppe Grillo e l’opposizione interna e sembra andare in porta nella partita sulla riforma del Senato. Nella serata del 20 giugno il Partito democratico di vertice, cioè quello formalmente renziano, ha confermato l’accordo con Forza Italia, a cui si aggiunge ora la Lega Nord, sull’ennesima versione di ciò che dovrà essere il nuovo organismo di Palazzo Madama. Secondo gli ultimi emendamenti presentati da questa strana “triplice alleanza”, il futuro Senato dovrà essere composto da 100 membri: 95 scelti dai consigli regionali e 5 dal presidente della Repubblica. I nuovi senatori avranno il solo stipendio da consigliere regionale (abbassato al livello dei sindaci delle città principali), non voteranno sulla fiducia al Governo e per la maggior parte delle leggi.

MONICA MAGGIONI DIRETTRICE DI RAINEWS24 AL BILDERBERG A FARE CHE?

Monica Maggioni, direttrice di Rainews24 è una fra i quattro italiani ammessi alla riunione dell'esclusivo Club  Bilderberg 2014. Gli altri tre sono l'ex premier Mario Monti, l'ex ad di Eni e Telecom Franco Bernabè e il presidente di Fiat John Elkann. Qui la lista completa dei partecipanti al Gruppo Bilderberg




Roberto Fico, presidente della Vigilanza Rai, ha scritto un’interrogazione alla stessa Rai per chiedere come mai Monica Maggioni ha partecipato al raduno di Bilderberg. (leggi la lettera)

Intanto a sistemare la Maggioni sembra ci stia pensando Luigi Gubitosi come scrive Paolo Signorelli e che riporto qui sotto

Le fregole di Gubitosi: Super TG per Monica Maggioni

In viale Mazzini hanno due certezze. La prima: Luigi Gubitosi ha le settimane contate. La seconda: prima di andare, il dg piazzerà la Maggioni al vertice di una testata più importante. La prima certezza è tratta dal Vangelo secondo Matteo: Renzi ha annunciato che adesso aprirà il “dossier Rai”. Questo significa soprattutto rinnovamento del servizio pubblico a partire dal vertice. Il premier si è sempre rifiutato di ricevere Gubitosi e la presidentessa Tarantola (oltretutto inquisita a Trani). Il dg le ha tentate tutte (ma proprio tutte) senza successo: ha provato con Luigi De Siervo, con Lucio Presta e perfino Andrea Ceccherini, presidente dell’inutile Osservatorio permanente giovani editori. Quando sente il nome di Gubitosi, Renzi cambia discorso. Qualche volta sbuffa, ma fa sempre capire che non ha nessuna voglia di vederlo.

E  Gubitosi? Prepara le sue cose e aspetta fa letterina di licenziamento? Nemmeno per sogno. Ha una priorità assoluta: mantenere la promessa fatta alla sua “cocca” Monica Maggioni. Non è un mistero la predilezione per la direttora di Rai News 24 (condivisa, peraltro, con il consigliere Rodolfo De Laurentiis, quello con la figlia attrice di Rai Fiction). Ogni sua richiesta diventa un ordine perentorio del settimo piano alle strutture che devono accontentarla: Produzione tv, Risorse umane, Centro tv di Saxa Rubra. Tutti costretti ad eseguire gli ordini (e qualche capriccio) di Monica. E se qualcuno azzarda, sottovoce, qualche obiezione, subito un dirigente acculturato spegne ogni perplessità: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole… e più non dimandare…”.

venerdì 20 giugno 2014

Granturco contaminato da diossina arrivato in Italia: PeaceLink chiede al Governo Italiano se la notizia risponde a verità

Diossina dall’Ucraina, come se non ci bastasse la nostra



Sarebbe scattata un'allerta sanitaria del Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF). Si tratterebbe di oltre 20 mila tonnellate per uso zootecnico già commercializzate. Superati i limiti di legge per le diossine di quasi quattro volte.
19 giugno 2014 - Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)
Diossina

Diossina dall’Ucraina, come se non ci bastasse la nostra?
E' quello che ci stiamo chiedendo alla luce di informazioni che non sono state fino a ora diffuse e che sembrano di una gravità assoluta, se confermate.

Pertanto PeaceLink chiede al Governo Italiano:

1) se il 6 marzo 2014 è arrivata in Italia (nel porto di Ravenna) una nave carica di granturco ucraino altamente contaminato da diossina (risulterebbero superati i limiti di legge per le diossine di quasi quattro volte); per la precisione sarebbero già partite per la commercializzazione 20.870 tonnellate di granturco; la commercializzazione sarebbe cominciata il 7 aprile 2014 per concludersi il 9 giugno scorso;
2) se tale granturco sia stato venduto ai mangimifici come mangime per uso zootecnico e se risultano contaminati degli allevamenti (e quali); 
3) se l'11 giugno è partita un'allerta comunitaria del  Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF) e se è vero che la dimensione della partita di grano ucraino sia tale da rappresentare un problema di portata nazionale.

giovedì 19 giugno 2014

MONTI, LETTA E RENZI GLI ULTIMI 3 GOVERNI CHE HANNO SVENDUTO L'ITALIA E GLI ITALIANI




Non vorrei che la notizia passasse in cavalleria: il genio ha fatto fuori il 47% delle ricchezza nazionale. Cioè con il suo governo ha distrutto quasi la metà della ricchezza nazionale. Come in una guerra! I TECNICI HANNO DISTRUTTO IL PAESE. Poche cifre su pressione fiscale e spesa pubblica mostrano quanto i fatti non coincidono con annunci e promesse. Leggere per credere. Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

A leggere le cifre, ormai ufficiali, qualche dubbio viene circa il fatto che i governi tecnici o emergenziali facciano davvero bene all’economia. Da quando è iniziatala crisi, nell’ultimo trimestre del 2008, l’Italia ha perso il 9,1% del suo Pil prodotto nei decenni precedenti. Ma ben il 47% della ricchezza nazionale è stata distrutta nell’ultimo biennio, quello del 2012/13 quasi tutto all’insegna dell’atipico governo Monti, visto che in soli 24 mesi è andato in fumo il 4,3% del Pil di fine 2011. UNA QUESTIONE DI CORAGGIO La mitragliata di tasse, vecchie e nuove, imposte all’economia italiana ha prodotto la più massiccia distruzione di ricchezza mai conosciuta nella storia recente. Forse, se i governi emergenziali avessero osato di più, anziché replicare il copione stantio della politica economica del Belpaese, oggi saremmo a commentare dati diversi. Ma Monti e Letta hanno preferito seguire percorsi poco coraggiosi ed adesso diventa davvero complicato formulare previsioni sul 2014.

mercoledì 18 giugno 2014

Alfano Angelino come Arlecchino?

Perchè questo accostamento di Alfano con una delle più conosciuta maschera italiane? perchè Arlecchino viene definito come uno che ne combina di tutti i colori, inventa imbrogli e burle a spese dei padroni dei quali è a servizio, ma non gliene va bene una.

Gaffe, scandali e rapimenti: Alfano “combina guai”

Dal caso Shalabayeva a Yara, fino al commissariamento di Reggio Calabria dell’amico Scopellitti

Angelino Alfano, ministro dell’Interno del governo Renzi, ha superato la soglia dei 400 giorni al Viminale. E la media di scandali e polemiche legate al delicato ruolo ricoperto ha ormai assunto una cadenza periodica. In sostanza, ogni tre mesi Alfano viene trascinato sui giornali per critiche da parte della magistratura, per accuse da parte di funzionari di polizia o persino rimproveri per il commissariamento di comuni sciolti per mafia, come nel caso di Reggio Calabria. Non solo. Alfano è stato spesso accusato di assenteismo al ministero, per colpa della troppa attenzione alla gestione del suo partito, Nuovo Centrodestra. L’ultima controversia sull’operato del numero uno del Viminale riguarda in queste ore il caso di Yara Gambirasio, dopo l’arresto del presunto assassino e gli attacchi della procura di Bergamo. A metterli in fila si tratta di numerosi incidenti in un solo anno di mandato, anche se le varie richieste di dimissioni da parte di società civile e politica sono sempre state rispedite al mittente. Da questo punto di vista il governo Letta e quello Renzi (Alfano era al Viminale anche con l'ex allievo di Nino Andreatta) sono in perfetta continuità.

martedì 17 giugno 2014

Corrado Passera, Italia Unica e la fobia del partitino

14/06/2014 - Tante persone di Scelta Civica, una piattaforma che verrà lanciata on line e una struttura da talk. Ecco come l'ex ministro mira alla sua "Leopolda di destra" senza voler ripetere gli errori di Mario Monti



Deve esser tutto grande, deve esser tutto stupefacente, deve esser una “Leopolda” del centrodestra. Corrado Passera si lancia così nella avventura di Italia Unica, lo fa ribadendo dei punti precisi del programma e cercando facce note (senza incappare negli errori di Mario Monti). Non professoroni, più “gente comune” ma senza populismo. Il cantiere dell’ex ministro è “aperto”e in evoluzione. Prima di presentarlo agli studios di Tiburtina Passera ha però fatto un tour da nord a sud per trovare storie da raccontare e da riproporre nell’evento di lancio tenutosi oggi a Roma. Ma, nella platea dei 100 pouf attorno al maxischermo, c’erano alcune vecchie conoscenze del panorama montezemoliano e non solo.

Renzi è un politico, un politicante, un quaraquaquà o che altro? ... chi l'ha voluto?

Matteo Renzi, un servo degli Stati Uniti che svenderà l'Italia



Giulietto Chiesa: Renzi? il più adatto per una politica filo-USA. Lo ha rivelato lui stesso quando si è paragonato a Tony Blair, un servo degli Stati Uniti

"È tutto spettacolo". Così Giulietto Chiesa, giornalista e politico storicamente di sinistra, commenta l'operazione Renzi, spinto a Palazzo Chigi dalla mano degli States per rispondere agli interessi di Wall Street e per amicarsi Italia, preziosa pedina, nello scacchiere che vede contrapposti gli Usa alla Germania della Merkel. “Io credo che Renzi sia la persona più adatta per fare una politica filoamericana. D'altronde lo ha rivelato lui stesso quando si è paragonato a Tony Blair, che è stato un servo degli Stati Uniti” continua Chiesa. (continua a leggere)
Certo che anche all'interno del suo partito ci sono diversi mal di pancia

Caro Premier

Una lettera di Civati: Caro Premier,
volevo dirti così in assemblea nazionale, ma visto che hai deciso di far precipitare le cose e di strappare, dando il via alla sostituzione di Mineo dalla Cina, te lo scrivo prima, così, se ti va, hai tempo di rifletterci su.
Nessuno ti chiede di «consegnare l’Italia a Mineo» (ma che frase è?), nessuno ti chiede di non fare le riforme (anche basta con questa storia dei frenatori, in cerca di visibilità: tu hai frenato Bersani e poi Letta per mesi, per anni), nessuno vuole mettere in discussione la tua leadership (stai sereno).

lunedì 16 giugno 2014

GIORGIO NAPOLITANO SCRIVE LETTERE AL GRAN MAESTRO MASSONE DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA



Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un'altra lettera di risposta al Gran Maestro Gustavo Raffi, la seconda lettera in meno di 6 mesi. Questa lettera, datata 28 febbraio 2014, contiene un cordiale e lusinghiero messaggio di saluto ai partecipanti all'inaugurazione del nuovo tempio massonico del Grande Oriente d'Italia a Roma, denominato "Casa Nathan" [Ernesto Nathan fu il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, ebreo nato a Londra, cosmopolita, repubblicano e mazziniano, massone dal 1887, laicissimo ed anticlericale, Ernesto Nathan fu sindaco di Roma. Ricoprì la carica di gran maestro del Grande Oriente d'Italia dal 1896 al 1904 e dal 1917 al 1919]. Giorgio Napolitano, come si evince dalla lettera, fu invitato per l'inaugurazione del nuovo tempio di Roma, alla quale però ha dovuto cortesemente rinunciare per impegni istituzionali.

sabato 14 giugno 2014

Ricordate "palle d'acciaio"? ora concorre per la presidenza europea

Ora per il prestigioso incarico di Presidente del consiglio europeo appare il nome di Enrico Letta. Si, avete letto bene .... mi chiedo, visto che così bene ha fatto in qualità di Presidente del consiglio, "nominato", in Italia, per quali meriti va in Europa? boh




Letta Balle d’acciaio, lo sanno anche in Europa.

8 novembre 2013 - Rischia di fare una pessima figura il Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta, gli è stata riferita un informazione che gira per l’Europa, ma lui e il suo staff l’hanno interpretata esattamente al contrario.
Ha trasformato una affermazione netta e categorica sul suo operato in un complimento, e tutti hanno equivocato. Le balle d’acciaio rappresentano tutte le infinite balle e all’ennesima potenza raccontate dal Presidente del Consiglio, che avendo la funzione di continuare il lavoro di chi l’ha preceduto, si è aggrappato a tutto e a tutti pur di procedere in quella direzione e questa è la prima balla d’acciaio.
Altra grande balla d’acciao sul governo appena insediato e la priorità al caso marò, questa è una balla atomica, supera anche l’acciaio.
Anche il leader dei cinque stelle Beppe Grillo individua una serie di Balle d’acciaio : “Le balle d’acciaio di Letta le conoscono anche in Europa - scrive Grillo - questo è un breve compendio per i più distratti. Letta sul Porcellum, 13 maggio 2013 (più di 100 giorni fa): “Entro 100 giorni cambieremo la legge elettorale” Letta sul finanziamento pubblico ai partiti, 31 maggio 2013: “L’abbiamo abrogato”. Letta sul M5S: 29 settembre 2013: “Il M5S vuole il porcellum”. Letta sulla legge elettorale: 29 settembre 2013 “Sono favorevole al ritorno al Mattarellum”. Letta sulle tasse, 19 ottobre 2013: “Per la prima volta abbiamo abbassato tasse”. Letta sui giovani: 3 novembre 2013, dal Corriere della Sera: “Fallisce il bonus assunzioni del governo per i giovani”.
Ma il meglio di se il Presidente lo da sui temi economici, con il paese in bancarotta, vende fumo a destra e sinistra. Grazie a lui ci sarà lavoro per i giovani,questa balla è unica, grazie a lui i disoccupati aumenteranno a dismisura, il paese andrà a rotoli,le pensioni saranno merce rara per pochi, a breve ci saranno molti licenziamenti nei servizi pubblici, gli stipendi si ridurranno, dai conti correnti ci sarà il prelievo forzoso e …sta per arrivare la crescita.
Certo che per continuare a dire stronzate ci vogliono proprio le Balle d’acciaio.
(Di Alfredo D'ecclesia. Fonte)

venerdì 13 giugno 2014

ITALIA UNICA - PASSERA SI FA UN PARTITO TUTTO SUO

Chi sia Corrado Passera è già stato scritto in questo articolo . Ora vediamo di aggiungere qualche altra informazione.
  

   
Passera, Banca Intesa e gli affari di famiglia
Il 2 settembre 2010 su il Fatto Quotidiano appare un articolo di Vittorio Malagutti su Passera banchiere e albergatore in Como e riprende lo scoop del Corriere, del quale Dagospia aveva colto l'importanza fin dalle prime ore, nel consueto e assordante silenzio dei grandi mezzi d'informazione su certe questioni che riguardano i potenti veri. 
Il Fatto va oltre e aggiunge del suo: si parla di verbali di Consiglio di Banca Intesa dai quali emergerebbe che Passera non si astenne nel deliberare un finanziamento a favore di un imprenditore (Fontana, di Brescia) che si accingeva così finanziato a rilevare quote importanti del Villa d'Este. 
Hotel famosissimo e prestigioso del quale i Passera sono storicamente piccoli azionisti. Non si astenne e non dichiarò in Consiglio che l'affare in qualche modo rigurardava anche interessi della sua famiglia. Non è elegantissimo, lasciamo ad altri valutazioni legali o morali. Gustatevi il pezzo di Malagutti

giovedì 12 giugno 2014

RENZI CHI?



Prestate molta attenzione al mantra di Renzi di fronte ai dissidenti Pd: "Qualche senatore non può ostacolare le riforme, il veto di alcuni non può frenare il voto di milioni di italiani". Che significa? Significa che Matteo Renzi, con inusitata e pericolosissima arroganza, utilizza la maggioranza avuta dagli italiani come mannaia su qualsiasi forma di opposizione. E' esattamente la stessa tecnica di Berlusconi e berlusconiani, quando di fronte a critiche inattaccabili o addirittura condanne definitive solevano dire: "Sì, ma Berlusconi ha avuto il voto di 10 milioni di italiani". E quindi? Se uno ha vinto le elezioni può - in buona sostanza - fare il gran cazzo che gli pare? Renzi, anche in questo, è come Berlusconi. Né più e ne meno, anzi meno perché è meno furbo. Ha toni apparentemente più garbati, ma la sostanza del suo decisionismo è per certi versi prossima al fascismo: o stai con lui o sei fuori. Ad ascoltarlo viene in mente "Il potere dei più buoni" di Giorgio Gaber. Vorrei far presente a Renzi tre cose. 

1) Il Pd renziano ha stravinto le Europee, non le politiche nazionali. Il Parlamento è sempre lo stesso, la maggioranza è sempre quella e - finché non troverà una scusa per tornare in fretta al voto - la sua vittoria del 25 maggio sarà enorme ma pur sempre di Pirro. Senza Alfano e Berlusconi, al Senato, non va da nessuna parte. 

2) Chi lo ha votato il 25 maggio, non ha votato anche un codicillo nascosto che diceva "Chiunque non è d'accordo con la riforma finta del Senato deve essere epurato e magari fucilato in pubblica piazza, se non passa il Senato alla francese mi suicido". Molto semplicemente, a quel quasi 41 percento di votanti non frega una mazza del Senato ma si aspetta ben altre riforme. 

3) Se il Senato fosse già cancellato, cosa che comunque Renzi non prevede (lo renderebbe solo inutile e pressoché ugualmente costoso), l'ennesima bischerata di ieri del Pd sulla responsabilità civile dei magistrati non potrebbe essere aggiustata al Senato. Nel giorno in cui Renzi rilancia le sue riformacce volte al monocameralismo farlocco, finge di non accorgersi che i primi ad aver bisogno del bicameralismo sono proprio quelli del Pd.
( di A. Scanzi- Fonte)

martedì 10 giugno 2014

TANGENTI ROSSE: ARRESTATA ANCHE LA FUNZIONARIA CHE ANDAVA A “PIANGERE” DALLA GABANELLI!



Era un dirigente di prima fascia del ministero delle Infrastrutture, con uno stipendio di 149 mila euro l’anno. Divenne magistrato delle acque di Venezia, ingaggiando un braccio di ferro con le imprese del Mose. Siccome lo perse e fu trasferita a Bologna, Maria Giovanna Piva andò a fare la vittima da Milena Gabanelli, che nella puntata di Off the report del 27 maggio 2012, ne fece subito un’eroina, che combatteva contro il governo di Silvio Berlusconi e il ministro Altero Matteoli




L’eroina è stata arrestata per l’inchiesta sul Mose con l’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Avrebbe intascato illegalmente attraverso un falso collaudo oltre 327 mila euro. Somma che aveva già in tasca quando bussò alla Gabanelli. Forse non le bastavano e così stava mandando un messaggio in codice alla cricca del Mose?

Rai, Mentana & Maggioni nel futuro targato Matteo

Ho voluto scrivere personalmente a Roberto Fico in questa maniera: "Buona giornata. Credo che in qualità di presidente della Commissione di Vigilanza Rai abbia il dovere di chiedere cosa è andata a fare Monica Maggioni (personaggio di un ente pubblico) al Bildeberg e magari renderne pubblico il risultato a tutti i cittadini che pagano il servizio pubblico RAI. Grazie per l'attenzione".
Avrò qualche risposta? Oggi dopo diversi giorni posso affermare che risposta non c'è stata. Ma d'altronde chi sono io per pretendere una risposta in questo Paese?
Maurizio


Cominardi (M5S) : “Maggioni a Club Bilderberg, quanto le costava uscire dal palazzo?”


Monica Maggioni, da INVIATA SPECIALE a INVITATA SPECIALE: Quello che volevamo chiederle erano essenzialmente 3 cose:
- a quale titolo una dipendente del servizio pubblico di informazione italiana partecipa ad una riunione dai contenuti segreti con i potenti della terra?
- che senso ha la presenza di una giornalista (del settore pubblico), visto e considerato che il Club vieta espressamente la divulgazione delle discussioni che si svolgono all’interno della riunione?
- Ed infine, le avremmo consegnato questo documento per chiedere trasparenza e per contrastare il conflitto di interessi tra le Lobby e gli uomini delle istituzioni.
(Vedi Documento: LINK )Quello che vedete alle mie spalle è l’Hotel Marriott dove ha avuto luogo la 62esima riunione del Club Bilderberg.
Quanto le costava uscire dal palazzo per incontrarci anche solo per 5 minuti?
Cos’aveva da nascondere?
Dopo aver sentito squillare a vuoto il cellulare della direttrice di RaiNews24 e dopo averle mandato un sms di sollecito ( Leggi qui: LINK ), l’ho chiamata per l’ultima volta.

lunedì 9 giugno 2014

Responsabile del tedesco Casse di Risparmio: la BCE espropria depositi a risparmio



Georg Fahrenschon, capo della tedesca Risparmio Banks Association (Deutscher Sparkassen-und Giroverband) sta conducendo una campagna contro la politica di denaro senza interessi della BCE. In numerose interviste con i media ha avvertito che i depositanti tedeschi perderanno EU15 miliardi a seguito della recente taglio dei tassi e la BCE li sta spingendo per andare al mercato azionario, dove si perderanno ancora una volta i crolli del mercato.

Inviata da noto giornalista finanziario Dirk Mueller, se la politica della BCE è espropriazione del risparmio, Fahrenschon risponde
"Sì, molto chiaramente! Attraverso questa politica di bassi tassi d'interesse della Banca centrale europea, le famiglie private in Germania perderanno circa EU15 miliardi ogni anno in pagamenti di interessi. Questa è pro-capite ... su EU200 annuale."

"Draghi sa benissimo che quando taglia il tasso, che è già vicino allo zero, quasi a zero, questo produrrà alcun effetto positivo per l'economia reale Non abbiamo un problema di offerta di credito,. Abbiamo un problema di fiducia . "

sabato 7 giugno 2014

NAPOLITANO È IL PRESIDENTE DEGLI ITALIANI, ... NE SIAMO SICURI?



La vera anomalia italiana? Giorgio Napolitano. Lo scrive sull’ultimo numero della prestigiosa London Review of Books, lo storico britannico Perry Anderson che analizza la crisi europea in un lungo saggio dal titolo: "The Italian Disaster". (qui uno stralcio)
Gli Usa e Craxi sono i nuovi fari di Napolitano e dei miglioristi (la corrente era finanziata con i soldi della Fininvest) e nel 1996 il nostro diventa ministro degli Interni (per la prima volta uno di sinistra), garantendo agli avversari che “non avrebbe tirato fuori scheletri dall’armadio”.
Ma il meglio Napolitano lo dà da presidente della Repubblica: nel 2008 firma del lodo Alfano, che “garantisce a Berlusconi come primo ministro e a lui stesso come presidente l’immunità giudiziaria”, dichiarato poi incostituzionale e trasformato nel 2010 nel “legittimo impedimento”, anch’esso dichiarato incostituzionale nel 2011.E poi una gragnuola di fatti: il mancato scioglimento delle Camere nel 2008, l’entrata in guerra contro la Libia del 2011 (scavalcando costituzione, senza voto parlamentare, violando un trattato di non aggressione), le trame con Monti e Passera per sostituire Berlusconi, modo – secondo Anderson – “completamente incostituzionale”.
Per non parlare della vicenda della ri-elezione al secondo mandato (“a 87 anni, battuto solo da Mugabe, Peres e dal moribondo re saudita”) e delle ultime vicende, con il siluramento del governo Letta. Napolitano, che dovrebbe essere “il guardiano imparziale dell’ordine parlamentare e non interferire con le sue decisione”, scrive lo storico britannico, rompe ogni regola. “La corruzione negli affari, nella burocrazia e nella politica tipiche dell’Italia sono adesso aggravate dalla corruzione costituzionale.
E poi il caso Mancino e la richiesta di impeachment contro il presidente da parte di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso, e l’invocazione della totale immunità nella trattativa Stato-mafia, che Anderson definisce “Nixon-style”, termine che evoca scandali come il Watergate. Ma gli esiti italiani sono stati diversi, come ben sappiamo. (tratto da: Fonte)

giovedì 5 giugno 2014

Perchè Renzi veniva chiamato "il Bomba"?, perché le sparava grosse ... e a quanto sembra il vizietto è rimasto

ESCLUSIVA/ Gli 80 euro? Una truffa: ecco il documento del Ministero dell’Economia che smaschera Renzi

Abbiamo scovato un documento ufficiale del MEF, il Ministero dell’Economia e Finanze, che smaschera la truffa di Renzi riguardo ai famosi 80 euro: è un gioco delle tre carte. Oggi te li do, domani spariscono. Come? Con un artifizio tecnico che lascerà tutti a bocca aperta. Pubblichiamo, in esclusiva, il documento.


Il documento è datato 22 maggio, quindi tre giorni prima delle elezioni. E, probabilmente, non è un caso che sia stato secretato fino a quel momento e che abbia visto la luce “fuori tempo massimo”, quando i giochi elettorali erano ormai chiusi e l’effetto “80 euro” era andato a buon fine, come ha dimostrato poi la schiacciante vittoria del Partito Democratico del pifferaio Renzi.

mercoledì 4 giugno 2014

Mario Monti, Corrado Passera e altri componenti di quel governo vi chiedo .....

Mario Monti, Corrado Passera  e altri componenti di quel governo vi chiedo se quando avete rimandato i due Marò in India, paese dove esiste la pena di morte,  prima non abbiate pensato che stavate commettendo un reato contro la Costituzione italiana che vieta l’estradizione di qualsiasi essere umano verso un Paese dove esiste tale pena (la conoscete la nostra "carta"? e se si, sono stati prioritari gli interessi? quali? di chi l'ordine ?) .


Denuncia contro Monti: ha ridato i marò all'India e violato la Costituzione

U n esposto alla magistratura per stanare i responsabili del governo Monti che hanno rimandato in India i due marò nonostante sia un Paese dove vige la pena di morte.

Lo presenteranno nei prossimi giorni l'ex generale Fernando Termentini ed altri fan dei fucilieri del San Marco, che da oltre due anni si battono sui social network chiedendo «verità e giustizia per Massimiliano e Salvatore». Non solo: il Cocer, la rappresentanza dei marinai con le stellette, ha lanciato l'appello alla nazionale di calcio per portare sulle maglie dei mondiali il fiocco giallo di solidarietà con Latorre e Girone.

Dopo l'oblio a intermittenza il caso marò sta tornando alla ribalta. Ieri è stata annunciata la presentazione di un esposto alla Procura di Roma sostenuto dall'ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata. «Vengono indicati i principali aspetti critici che fanno emergere dubbi sulle responsabilità nella vicenda - ha spiegato Terzi - Dall'autorizzazione alla nave Enrica Lexie di invertire la rotta e far consegnare Latorre e Girone alle autorità di polizia indiane, al rientro dopo la licenza natalizia fino al definitivo rientro in India nel marzo del 2012».

Bilderberg 2014: Estulin rivela note da informatori insider

Bilderberg 2014

Daniel Estulin, autore ed esperto sul Bilderberg Group, da proprie fonti interne ha appreso i temi all'ordine del giorno nella agenda Bilderberg  2014, riunione che come noto si tiene in questi giorni a Copenhagen, Danimarca .
E tali temi, da tali fonti, sono: 
1) diplomazia nucleare: come Russia, Cina e persino l' Iran potrebbero cooperare per erodere l'egemonia occidentale 
2) il recente accordo sul gas tra Russia e Cina : come questo progetto ed altri a lungo termine tra i due paesi, ridurranno probabilmente la dipendenza dal dollaro USA  come valuta di riserva 
3) la crescita di nazionalismo in  Europe che sta mettendo alle strette la struttura di potere nella EU:  le recenti vittorie dell' UKIP United Kingdom Independence Party  che si oppone alla EU, sta particolarmente preoccupando il  Bilderberg Group. La EU e la sua valuta euro, furono formulati dal gruppo durante il suo secondo incontro annuale nel 1955.
4) Leggi sulla privacy Internet della EU: che significano per gli USA.
5) la crescita di una guerra cyber : il governo puo' usare la minaccia di attacchi cyber, che in teoria distruggerebbero i mercati finanziari e che sarebbero persino peggio del crollo economico del1929, questo per rafforzare la censura ed altre regole internet
6) dalla Ucraina alla Siria:  la politica estera di Obama è spacciata?
7) l'agenda del "cambio climatico" : la deindustrializzazione delle nazioni prese di mira , associata ai trattati sul "cambio climatico" e le leggi relative
Ed è molto probabile che ci sia dell'altro che verrà discusso in questa conferenza di 3 giorni.

martedì 3 giugno 2014

Mentre il governo latita e la ministra Mogherini condivide il loro dolore i due fucilieri di marina ....

L'urlo di rabia dei marò: "Abbiamo eseguito gli ordini e siamo ancora qui dopo 2 anni"




"Abbiamo ubbidito e dopo due anni siamo ancora qui!". Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò trattenuti in India, sono stanchi e irritati. E non lo nascondono usando, forse per la prima volta, toni duri. In uniforme bianca, impeccabili nel loro orgoglio di militari italiani, appaiono sul video in collegamento web da New Delhi con il parlamento per la Festa della Repubblica. Ma stavolta esprimendo tutta la loro contrarietà. 

"Siamo ancora qui" - Con tono forte, deciso e quasi urlato, Salvatore Girone manda il suo messaggio chiaro: "Abbiamo obbedito ad un ordine, abbiamo mantenuto una parola, che ci era stata chiesta, e siamo ancora qui.... Sono passati più di due anni e anche quest'anno siamo costretti a essere lontani, presenti alla festa del 2 giugno solo attraverso una webcam". Più diplomatico nelle parole, ma altrettanto deciso, il 'collega', Massimiliano Latorre. "Quello che possiamo fare è comportarci da militari e da italiani: soffrire con dignità nell'attesa che questa storia abbia termine". 


Vicenda in alto mare - Dall'altra parte del collegamento, nella sala del Mappamondo della Camera dove commissioni Esteri e Difesa di Montecitorio e Palazzo Madama sono riunite, le parole rimbalzano come macigni. Perché nonostante gli sforzi e l'impegno, la vicenda è ancora in alto mare e ora si punta tutto su quella svolta, l'internazionalizzazione del caso con l'arbitrato, voluta dal Governo Renzi. Ma i cui tempi - non lo nasconde nessuno - non sembrano destinati a essere brevi. Si confida nei nuovi spazi di confronto con il nuovo governo indiano di Modi e anche sulle opportunità che l'Italia potrà giocare con la presidenza del semestre. Ma per ora resta lo stallo, almeno per chi come i due fucilieri e loro famiglie, vorrebbero presto il rientro in Italia.