martedì 7 maggio 2013

Commissioni, spartizione da manuale Cencelli. Ma spunta il caso Giustizia: bocciato Nitto Palma

Una divisione di poltrone degna della prima Repubblica quella della presidenza delle Commissioni parlamentari. Spartizione equa tra  trombati e impresentabili. Sui due presenti (entrambi al Senato) uno è targato Pd, l’altro Pdl: si tratta infatti di Nicola La Torre e Roberto Formigoni. Scelta Civica si intrufola nominando presidente della Commissione al Senato degli Esteri il supertrombato Pierferdinando Casini. L’unico, sfigato a questo punto, che per il momento non ce l’ha fatta – ma domani ritenterà la sorte – è il pretoriano di Silvio, alias Nitto Palma, bocciato come Presidente della Commissione Giustizia. E il Cav. già minaccia sfracelli.




Non sono nomi di seconda scelta quelli dei presidenti delle Commissioni di Camera e Senato eletti nella giornata di oggi a  Montecitorio e Palazzo Madama. L’unica sorpresa rispetto alla vigilia è stata quella della bocciatura alla prima e seconda votazione di Nitto Palma del Pdl alla Commissione giustizia del Senato. Domani i berluscones ritenteranno l’assalto.
La spartizione tra Pd e Pdl è equa e si infiltra anche Scelta Civica. Le nomine destinate all’opposizione non sono però ancora state notificate. Alla Camera dei deputati il risultato delle dodici commissioni è di 8 a quattro per il Partito Democratico. Del resto la maggioranza netta dei parlamentari eletti non poteva far pensare ad altro. Al Senato 5 commissioni al Pd, 5 al Pdl e una ai montiani. E che Scelta Civica se si pensa che è andata proprio al commissione agli Esteri presieduta dall’alleato di ferro del gruppo che si chiama Pierferdinando Casini.


OMMISSIONI CAMERA: LA MAGGIORANZA E’ PD
Le previsioni della vigilia sono state quasi tutte rispettate. Agli Affari Costituzionali è stato eletto Francesco Paolo Sisto del Pdl. A Donatella Ferranti del Pd invece la commissione Giustizia. Agli Esteri un nome pesante e del Pdl e si tratta di Fabrizio Cicchitto che nella scorsa legislatura ricopriva il ruolo di capogruppo alla Camera. La difesa tocca invece a Elio Vito del Pdl ex ministro dei rapporti con parlamento nel quarto governo Berlusconi. Al bilancio finisce invece Francesco Boccia del Pd, lettiano di ferro e noto alle cronache rosa anche per essere il marito del ministro per l’Agricoltura Nunzia De Girolamo che invece sta nel governo in quota Pdl. Insomma tutto in famiglia e nel segno dell’inciucio.
Presidente di commissione alle Finanze è l’ex radicale e ora portavoce del Pdl Daniele Capezzone, alla Cultura spunta invece il nome del berlusconiano Giancarlo Galan mentre all’Ambiente ecco che sistemano Ermete Realacci in quota Pd.
Ai Trasporti l’altro presidente piddino è Michele Meta mentre alle Attività Produttive spunta l’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani ora entrato nel Partito Democratico. Presidente della Commissione al Lavoro è Cesare Damiano ex ministro del ramo sempre in quota Pd. Infine Agricoltura e Politiche Ue sono andate rispettivamente ai compagni di partito Luca Siani e Matteo Bordo.

COMMISSIONI SENATO: SPUNTANO LE CARIATIDI E GLI IMPRESENTABILI
Qui alla presidenza degli affari Costituzionali la spunta la piddina Anna Finocchiaro, che era stata indicata anche al Quirinale. Esponente dell’inciucio? Certo che sì. Dei rapporti con il Pdl è tutto scritto in questo pezzo.

 lla presidenza degli affari esteri il presidente dell’Udc ora Scelta Civica Pierferdinando Casini. La Difesa tocca al piddino Nicola Latorre accusato di favoreggiamento nello scandalo del Perugia calcio del 2003 ma poi la posizione fu archiviata. Alcune intercettazioni che lo riguardavano finirono anche nella inchiesta sulla scalata Unipol.
La presidenza del bilancio è andata ad Antonio Azzolini del Pdl mentre la commissione finanze spetta a Mauro Marino del Pd.  La cultura spetta ad Andrea Marcucci del Pd mentre ai lavori pubblici finisce l’ex ministro ai Trasporti del primo governo Berlusconi Altero Matteoli. All’Agricoltura l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni condannato per diffamazione e indagato per presunta corruzione nell’ambito della maxinchiesta Maugeri sulla malasanità in Lombardia.
la_russa_commissioniIn tutti gli altri procedimenti in cui è rimasto coinvolto è stato assolto.
All’industria sale il senatore Maurizio Mucchetti del Pd mentre al lavoro l’ex ministro al ramo dell’ultimo governo Berlusconi Maurizio Sacconi.
La sanità tocca invece alla piddina Emilia De Biase e l’ambiente a Giuseppe Marinello del Pdl.
La Giunta per le autorizzazioni a procedere dovrebbe andare a Ignazio La Russa mentre Copasir e Rai il Movimento Cinque Stelle continua a reclamarli per sé. Ma questa resta un’altra storia.
(Fonte)
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