sabato 11 febbraio 2012

Pugnalati alle spalle!



Tutto procede secondo i piani…
A sentire i tuttologi di internet, i complottisti, ma anche, perché va detto, illustri esperti dell’argomento, oramai siamo fregati! Abbiamo aspettato troppo per ribellarci, sembrerebbe che i giochi sono fatti.

Il piano Mondialista per ridurre in schiavi inconsapevoli i popoli sembra aver fatto le prime incontrovertibili mosse.

Di fatto, mentre noi parliamo di Schettino e il naufragio della crociera, mentre parliamo dei disagi causati dalla neve in tutto il paese e cose di questo genere, intanto… il nostro caro Premier Mario Monti, con una nonchalance da far salire la bile anche ad un’eremita, sembra aver fatto un bel regalo alla Morgan Stanley: 2 miliardi e 567 milioni di euro sono stati dirottati dalle casse del Tesoro a quelle della famigerata banca newyorkese. Il tutto è avvenuto il 3 gennaio scorso, all’insaputa degli organi di informazione italiani. Sono stati gli stessi vertici della Morgan Stanley ad aver comunicato che l’esposizione verso l’Italia è scesa proprio attraverso una somma utilizzata dal governo italiano per estinguere un’operazione di derivati finanziari, anche se non è chiara la ragione per cui la Morgan Stanley abbia richiesto così repentinamente la “chiusura della posizione”, vista la normativa vigente. La banca newyorkese si è limitata ad annunciare trionfalmente il recupero della somma, mentre il governo italiano non ha fornito alcuna spiegazione, benché  continui a volerci spiegare perché i pensionati e i giovani debbano morire di fame di fronte il “dato di fatto” che il lavoro sicuro e pensioni non esistono più! Sveglia ragazzi, il mondo del lavoro sta cambiando… e non solo!

Non tutti sanno del cosiddetto MSE, ossia il Meccanismo Europeo di Stabilità, una Legge Europea voluta da quel manipolo di parlamentari non eletti da nessun cittadino sulla faccia della Terra -ma che decidono del nostro futuro.

martedì 7 febbraio 2012

Pillole di Costituzione

Art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.



Politica = malaffare. Questa è, lo abbiamo detto più volte, l'equazione che oramai pervade la coscienza della grande maggioranza del popolo italiano . E la parola politica viene associata al termine “partito” e così chiunque sia iscritto ad un partito o, peggio ancora, ricopra un incarico anche minimo in un qualsiasi partito, viene considerato un traffichino, un imbroglione, un ladro, uno che sta li per fare solo i propri interessi, per garantire un posto ai propri figli, o per ottenere qualche prebenda.
E queste idee non appartengono solo a chi è fuori da qualsiasi partito o non va mai a votare, ma sono condivise anche da chi è un semplice iscritto ad un partito o un semplice elettore. Secondo alcune indagini demoscopiche pensa così il 96% degli italiani. Chi fa politica pensa solo a se stesso, questa la conclusione a cui si giunge quando si tenta di parlare di politica mentre magari si va al lavoro in un pullman o si è al bar con gli amici. E i fatti come quelli accaduti nell'ultima settimana inerenti il furto di ben 13 milioni di finanziamento pubblico dell'ex partito della Margherita da parte del suo tesoriere non fanno altro che confermare questi ragionamenti che vengono anzi gridati a più non posso proprio da quei giornali di destra che più di altri hanno contribuito a che la situazione politica diventasse quello che oggi è.

lunedì 6 febbraio 2012

Toh! Le liberalizzazioni si fermano sul portone di banche e assicurazioni

In Italia esistono due tipi di liberalizzazioni. Quelle fatte per dare l’illusione che si liberalizza e che rispondono al principio cambiare tutto per non cambiare nulla. E quelle reali, che però continuano ad aleggiare come un mantra su ogni stagione politica, senza mai trasformarsi in una norma di legge. Anche il Governo Monti ha scelto le prime che incidono sui piccoli. Le seconde infatti disturbano i potenti.
Dopo averci massacrato con i balzelli e aver approntato un sistema di polizia fiscale degno della polizia segreta della Germania dell’Est di comunista memoria (Sallusti docet), ecco che arriva la sorpresa: le liberalizzazioni sono finite. Il governo ha colpito i notai, i tassisti, gli avvocati, i farmacisti e i loro presunti privilegi, e ora si ferma. Basta. Niente più liberalizzazioni. Non ce n’è più bisogno. Quanto si è potuto fare si è fatto. E non importa che siano state le peggiori e le più ridicole dopo quelle introdotte dal decreto Bersani. Importa che si sia data l’impressione di aver liberalizzato.