sabato 26 settembre 2015

RENZI E GENTILONI VANNO A SCUOLA ALL’ONU PER IMPARARE I DIRITTI CIVILI?

L’Arabia Saudita premiata dall’Onu per i diritti umani?


La notizia è talmente paradossale da apparire falsa. L’ambasciatore saudita Faisal bin Hassan Trad è appena stato eletto a capo del Consiglio per i diritti umani dell’Onu per il prossimo anno, il 2016. Dunque spetterà all’Arabia Saudita, uno dei pochi Paesi al mondo che non ha mai firmato la Dichiarazione universale dei diritti umani, a difendere per conto dell’Onu le vittime dei soprusi e delle violenze. Come dire che sarà il carnefice stesso a giudicare i carnefici. Sdegnata, e piena di dati, la reazione di Hillel Neuer, direttore di UN Watch, l’ong di Ginevra che monitora il lavoro in difesa dei diritti umani delle Nazioni Unite.

Intanto, la monarchia assoluta dei sauditi è il quarto paese al mondo per numero di esecuzioni capitali, dietro Iraq, Iran e Cina, che detiene il record assoluto e irraggiungibile con migliaia di condanne a morte. Fino ad agosto, quest’anno, erano già state eseguite 102 condanne a morte, con un notevole incremento addirittura rispetto al 2014 in cui erano state decapitate 88 persone. Ma sono già cifre da aggiornare perché ha fatto molto clamore il 17 settembre la condanna per crocifissione di Ali Mohammed Al-Nimr, figlio di un dissidente, arrestato nel 2012 quando aveva appena 17 anni. È stato accusato di aver protestato in modo illegale e di essere in possesso di armi da fuoco. Secondo molti giornali arabi, il ragazzo avrebbe confessato tutto sotto tortura e la sua richiesta di appello, respinta, è stata giudicata segretamente.

giovedì 24 settembre 2015

I MARÒ, IL SILENZIO E LE NON RISPOSTE DEI "GOVERNANTI"

Oggi 24 settembre 2015 scadeva la richiesta fatta dal tribunale di Amburgo per inoltrare il nuovo rapporto. Così infatti è riportato dallo stesso Tribunale:
punto 2) - "Il tribunale decide che Italia e India sottopongano ognuna al tribunale il rapporto iniziale previsto nel paragrafo 138 non oltre il 24 settembre 2015 ed autorizzino il presidente, dopo quella data, a richiedere tale informazione alle parti, nel modo in cui lui possa ritenerlo appropriato".

Oggi pertanto siamo arrivati all'ultimo giorno utile perchè questo sia fatto. Ma al cittadino italiano non è dato tutt'ora sapere se ciò sia avvenuto o meno in quanto i "nostri dipendenti" piuttosto che informare stanno più muti dei pesci. Nessuna notizia trapela neppure dai media (ma questa non è una novità).

Mi chiedo e chiedo al Governo se abbia ottemperato a questa richiesta.

Non ho più alcuna fiducia in una risposta ne dalla Ministro Pinotti ne dal Ministro Gentiloni anche perchè pur avendo entrambi un profilo pubblico sia su Facebook che su Twitter seppur sollecitati non rispondono mai. Forse queste pagine servono solo per uso personale?

A tal proposito a titolo di esempio voglio inserire un mio commento postato recentemente proprio sulla pagina della Ministro e la sua risposta. In verità è una risposta che con il copia-incolla è stata data a tutti (o quasi) quelli che hanno commentato questo suo post.
Sono cosciente di essere con questo commento offtopic ma per poter cercare di avere un contatto con le Istituzioni non abbiamo altro modo.


Questo è stato il mio commento:
"Dopo anni in cui pochi o nessuno dei media nostrani sembrava essersi accorto della vicenda dei due Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, tutto ad un tratto, dopo l'avvio dell'arbitrato internazionale, si è visto un'improvviso aumento di articoli e notizie (dove stavano prima questi signori?). In verità qualcuno di una certa parte politica aveva anche scritto ma gli articoli era incentrati principalmente sulla colpevolezza dei due marò a prescindere (le "divise", a certi, fanno venire l'orticaria)". http://tentor-maurizio.blogspot.it/2015/09/i-maro-e-quella-certa-stampa-che-non-si.html

Risposta:
"Il 26 Giugno scorso l’Italia ha citato in giudizio l’India davanti a un tribunale arbitrale internazionale per la vicenda che vede coinvolti Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo abbiamo fatto per i nostri soldati e per il nostro paese, perché rivendichiamo il diritto alla giurisdizione esclusiva italiana sul caso, nonché il riconoscimento dell’immunità funzionale dei nostri militari. Il Governo ha deciso di fare questo passo dopo la chiusura dimostrata dall’India su possibili soluzioni concordate della controversia, e ha deciso di agire con la massima determinazione per portare a casa definitivamente Massimiliano e Salvatore. Il 24 Agosto abbiamo avuto un primo risultato importate: il Tribunale per il Diritto del Mare ha ordinato in via cautelare all’India di bloccare immediatamente il processo penale a carico di Massimiliano e Salvatore, riconoscendo che la sua prosecuzione avrebbe danneggiato i diritti dell’Italia. È un primo passo, ma è lo sviluppo più importante e positivo che questa vicenda abbia registrato, anche per le prospettive future che apre all’Italia. Nei prossimi giorni, infatti, il Tribunale arbitrale che dovrà decidere definitivamente a chi spetti la giurisdizione, sarà costituito e i suoi giudici inizieranno a lavorare a pieno regime sul caso dei nostri fucilieri. I processi internazionali sono lunghi, ma noi non vogliamo attendere anni: non appena il Tribunale sarà in condizioni di funzionare, ci attiveremo per tutelare per via giudiziaria la posizione dei nostri soldati e quella dell’Italia, anche prima della decisione definitiva del caso."

mercoledì 23 settembre 2015

Legge #bavaglio: il Pd realizza il sogno di Berlusconi


"Solo quattro anni fa "La Repubblica" conduceva una battaglia durissima contro la legge bavaglio. Dietro La Repubblica si accodavano tutti i giornali di sinistra, perché tanto quelli di destra erano contenti di potersi censurare da soli e non pubblicare intercettazioni imbarazzanti per il potere politico. Pochi giornalisti coraggiosi si sono opposti, ieri come oggi, ad una legge vergogna. Il Pd realizza i sogni proibiti di Berlusconi e si fa consegnare una delega in bianco che impedirà di pubblicare le intercettazioni penalmente non rilevanti sui giornali. Con questa delega non avremmo saputo che il figlio dell’ex ministro delle Infrastrutture Lupi aveva ricevuto in regalo un rolex da parte di imprenditori finiti in carcere nell’inchiesta Grandi Opere. Non avremmo potuto sapere che l’ex ministro dell’Interno Cancellieri si intratteneva a telefono con la famiglia Ligresti mentre questi erano sotto indagine per uno spaventoso crack finanziario.

sabato 19 settembre 2015

I MARÒ E QUELLA CERTA STAMPA CHE NON SI SA RASSEGNARE


Dopo anni in cui pochi o nessuno dei media nostrani sembrava essersi accorto della vicenda dei due Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, tutto ad un tratto, dopo l'avvio dell'arbitrato internazionale, si è visto un'improvviso aumento di articoli e notizie (dove stavano prima questi signori?). In verità qualcuno di una certa parte politica aveva anche scritto ma gli articoli era incentrati principalmente sulla colpevolezza dei due marò a prescindere (le "divise", a certi, fanno venire l'orticaria). Fin dagli inizi di questa triste storia si sono formati due schieramenti sudddivisi tra colpevolisti e innocentisti quasi fossero tifosi di una o dell'altra squadra durante una partita di pallone.

I colpevolisti erano avallati da una certa stampa che non ha mai voluto  (o potuto?) prendere in considerazione, ignorandola, l'analisi fatta dal Consulente Tecnico Luigi Di Stefano e disponibile fin da quasi subito sulla sua pagina web. Lo stesso, già il  23 Aprile 2012, aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma con la sua prima analisi che però non è stata mai presa in considerazione ne dai "media" ne dalle italiche istituzioni. Forse solo perchè appartenente a quella parte politica considerata avversa (in Italia la professionalità non conta nulla).

Successivamente si è venuti a sapere che proprio Di Stefano era venuto in possesso di parte degli incartamenti (quelli a lui utili per approfondire le sue indagini) depositati dagli indiani al Tribunale di Amburgo  durante le udienze del 10 e 11 agosto 2015. Come avrà fatto ad ottenere quei documenti che nessuno aveva pensato di acquisire? ... con una richiesta, via email, al tribunale, semplice no? 

Alcuni giorni dopo esce su "Il Primato Nazionale" un primo articolo di Di Stefano dal titolo "Marò: il castello di carta indiano". 

Nei giorni successivi tutti i media si sono scatenati sulla notizia dell'autopsia effettuata sul corpo di Valentine Jalestine, uno dei due presunti pescatori uccisi, dove risulta che il proiettile rinvenuto nel cranio non proviene dalle armi dei marò (calibro maggiore delle munizioni in loro dotazione). Quindi si assiste ad un vero fiume di articoli che parlano di questa importante scoperta che poi di nuovo non ha proprio nulla, già tutto scritto fin dagli inizi nell'analisi di Di Stefano.

Tutto questo "gridare" però crea imbarazzo in molti colpevolisti ed ecco quindi apparire, su "Repubblica", un primo tentativo di smontare questo entusiasmo.
Sulla stessa linea il 17 settembre appare, su "China Files", un'altro articolo .
Il 18 settembre. su "Quelsi", viene pubblicato un corposo articolo dove è esposto quanto non funziona in quelle teorie colpevoliste.

Qui sotto voglio riportare un recente articolo dove in calce vengono citati tutti gli ultimi articoli divulgati da quanti non vogliono rassegnarsi all'innocenza dei due fucilieri del Battaglione San Marco.

Ora, dopo un paio di giorni di "euforismo", è ricalato il più totale silenzio! Aspettiamo la prossima puntata.

mercoledì 16 settembre 2015

ART FESTIVAL A CANEPINA (VITERBO)… CHE FAI VIENI ANCHE TU? MUSICA, ARTE, PITTURA E LETTERATURA TI ASPETTANO “A TUTTO TONDO ART FESTIVAL”

Il movimento artistico  “IN GIRO CON L’ARTE”  in collaborazione con “MUSA DISTORTA”  presentano  la PRIMA EDIZIONE del “A tutto tondo Art Festival” che si svolgerà presso il Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina in provincia di Viterbo con il Patrocinio dell’Assessore dei Beni Culturali di Canepina e del direttore del Museo Prof. Quirino Galli.
Sarà un’occasione di incontro tra pubblico e artisti di ogni genere: un grande festival interdisciplinare, un Festival dell’Arte a 360° nei giorni di sabato 19 e domenica 20 settembre prossimi.
“A tutto tondo” è un movimento artistico a 360º nato dal blog “In giro con l’arte”, fondato dall’autrice Concesion Gioviale e dal fotografo Alberto Costantini, con la collaborazione della pagina facebook “Musa distorta” fondata dal musicista poliedrico Emiliano Guiducci. 
Il progetto, senza scopo di lucro, nasce con l’intento di portare l’arte originale “in giro” per la Capitale, unendo varie discipline, come musica, letteratura, teatro e via dicendo, dando la possibilità agli artisti stessi di condividere esperienze e opinioni con lo scopo di creare qualcosa di dinamico e innovativo che susciti interesse e curiosità a un vasto pubblico.
Offre la possibilità agli artisti di esprimere le proprie arti in vari luoghi, a partire dai bar più piccoli e rinomati della Capitale, fino ad arrivare in luoghi pubblici come musei.

L’unica cosa che richiede il movimento è la condivisione, arma efficace per far diventare questa piccola macchia un grande oceano, in un paese dove l’arte originale fa fatica a farsi strada.



Il programma prevede presentazioni letterarie, mostre fotografiche e pittoriche, live e brevi interpretazioni teatrali estrapolati dai libri presentati. Il tutto si aprirà il 19 settembre alle 9,30 con il taglio del nastro e la presentazione del professor Quirino Galli e l’intervento del direttore artistico Concesion Gioviale..

“Speriamo che questa piccola macchia possa diventare un grande oceano, in un paese dove l’arte originale fa fatica ad emergere”.
Artisti che partecipano:
Concesion Gioviale: autrice e direttrice artistica
Teresa Pontillo: pittrice, giornalista e presentatrice del festival
Alberto Costantini: fotografo e inviato di Roma da Leggere
Emiliano Guiducci: Musa Distorta e cantante dei Kryia
Marta Tempra autrice – (e Furio Thot)  con “A.D.1243 – L’Ultimo Assedio Edizioni Arpeggio Libero
Lorina Lucciarini autrice – con   “Il Cielo d’Inghilterra” edizioni Arpeggio Libero 
Emanuela Rocca autrice- con  “Ofle tra i due Mondi” edizione A.pe.d.
Giovanna Avignoni autrice con “Come una bolla” edizione Yucaprint
Emiliano Sclame autore – con “il Circolo Trevi”  edizioni Arpeggio Libero
I ladri di Mescal : band
Vladimiro Modolo: cantautore
Direttore museo: Quirino Galli
Alberto Scala è il custode che ci ha aiutato con l’assessore.
e ora che ne dite di dare uno sguardo a questo luogo fantastico?
MUSEO DELLE TRADIZIONI POPOLARI
Il Museo Delle Tradizioni Popolari di Canepina occupa una buona parte dell’antico convento dei frati Carmelitani. L’ubicazione del Museo nella seicentesca struttura, ormai di proprietà del Comune dopo il 1870, fu voluta dal Sindaco Rosato Palozzi. Con il passare degli anni, a partire proprio da quando nel 1986 si cominciò ad allestire il Museo, la polverizzazione dell’imbiancatura sui muri, gradualmente, metteva in luce sempre più grandi macchie di colori e frammenti di forme e di figure. Ciò fece pensare subito che, sotto una pesante scialbatura, vi fossero degli affreschi. Fatti poi gli opportuni saggi, si ebbe la prova che vari affreschi decoravano il chiostro, il salone al piano terra e le pareti che fiancheggiano le scale che portano al primo piano dell’edificio. Dunque, il Sindaco Enrico Panunzi, allora in carica, coadiuvato dall’entusiasmo del sopraintendente del Museo Quirino Galli, avvia le procedure per avere quei fondi necessari, per il recupero ed il consolidamento di quanto si era intravisto. Procedure, passate poi all’attenzione dell’attuale Sindaco Maurizio Palozzi, che hanno reso la richiesta meritevole del finanziamento nel Docup 2001 – 2006 della Comunità Europea, tramite la regione Lazio. A questo finanziamento unendosi anche il contributo della stessa Regione Lazio, il contributo dello Stato, quello della Comunità Montana dei Cimini e la compartecipazione del Comune di Canepina, hanno reso possibile l’inizio dei lavori e la loro conclusione. Purtroppo, persone ignare del prezioso patrimonio che vi era nascosto sotto la scialbatura, hanno aperto una porta ed alcune finestre menomando di larghi pezzi i sottostanti dipinti, compromettendone la godibilità ed in alcuni perfino la lettura del dipinto stesso. L’intero ciclo di pitture murali, che ornano le lunette e i pennacchi del chiostro, è databile tra il 1610 e il 1627 e sono visibilmente tre i maestri attivi nei tre bracci del chiostro, tutti della scuola di Giuseppe Sebastiani da Macerata, che operava per conto del CardinaleOdoardo Farnese, nell’omonimo Palazzo della vicina Caprarola. L’espressione artistica e i contenuti sono quelli dettati dal Concilio di Trento,1545 – 1563: si dovevano adornare i chiostri dei conventi e dei monasteri, con le storie dei santi più rappresentativi dei rispettivi Ordini; l’iscrizione di didascalie doveva illustrare l’episodio, che, comunque, doveva essere di facile lettura; e le singole scene dipinte dovevano mostrare il Santo vicino alla gente comune, immerso nei fatti del quotidiano. Altri dipinti emersi sono databili a metà del 1700 e sono del Viterbese Domenico Corvi. Insomma, è stato portato alla luce un patrimonio di arte, di cultura e di storia, che merita essere osservato, per sentirne in noi l’intimo colloquio in cui ci porta e le vibranti sensazioni che in noi produce.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI… PASSERETE DUE GIORNI DIVERSI IMMERSI NELL’ARTE.
by Emanuela Rocca
(Fonte)

lunedì 14 settembre 2015

PER MATTEO RENZI NON ESISTE CRISI, ANZI!

Per Renzi non solo il viaggio a New York dove è giunto per la finale femminile tutta italiana di tennis con la modica spesa, come riportato dalla stampa, costata ai contribuenti italiani dai 150 ai 200 mila euro ma ora per poter fare più comodamente i suoi futuri viaggi spunta pure l'ordine per un nuovo aereo.


Pure la bandiera sotto sopra, vergogna!

ROMA – Qualcuno aveva definito l’aereo di Stato, quello che trasporta il presidente del Consiglio nei suoi viaggi istituzionali, “la Cinquecento degli Airbus” in virtù delle sue ridotte dimensioni e della poca autonomia in volo. Una carretta rispetto ai velivoli degli altri leader, e Renzi masticava amaro. E ha deciso di correre subito ai ripari: questo aereo verrà venduto per fare spazio a un nuovo veivolo, all’altezza del ruolo. La notizia è stata pubblicata dal Corriere della Sera. Ma vediamo qualche dettaglio in più.

AEREO – Renzi dunque ha deciso di cambiare e di prendere una berlina dei cieli: anche se a Palazzo Chigi non confermano e non commentano e anche se alcune fonti dicono che la pratica sia stata avviata da Enrico Letta, il premier ha deciso di dare il via libera all’ordine di un nuovo mezzo per i suoi spostamenti. Grande il doppio e cinque volte più capiente dell’attuale, valore stimato 200 milioni di dollari (175 milioni di euro), è capace di voli di medio e di lungo raggio, senza necessità di scali intermedi come quello attualmente in uso. Il nuovo aereo sarebbe stato preso in leasing dall’Alitalia, con una formula che consente all’affittuario un’opzione allo scadere del contratto: pagare una quota per il riscatto, oppure ottenere un nuovo velivolo

mercoledì 9 settembre 2015

QUANTO PUÒ ESSERE TRANQUILLO SALVATORE GIRONE DOPO LA MALATTIA?


Il 31 agosto Salvatore Girone è stato dimesso dall'ospedale di New Delhi dopo essere stato curato per la dengue. Qualche giorno dopo è proprio lui stesso a lanciare l'allarme con questa frase: «Sono stato dimesso ma sono ancora ammalato. I valori del mio sangue non sono perfetti come lo erano prima di contrarre la febbre dengue. Ho ancora bisogno di cure, convalescenza e riposo a casa mia, come spetterebbe ad ogni dipendente statale militare. Ma purtroppo non posso visto il mio stato detentivo illegale».

Cosa potranno fare per esaudire questo ennesimo "grido di aiuto" i nostri amministratori?

Ma cos'è questa dengue che ha colpito il fuciliere del San Marco e quali rischi potrebbero ancora capitargli restando in India?

martedì 1 settembre 2015

L’INFORMAZIONE NEGATA PER I DUE MARO’

62.000 internauti impegnati giorno dopo giorno a rompere il muro di silenzio


Dall’inizio di questa vicenda, il 12 febbraio 2012, un muro di silenzio ha sempre coperto lo svolgersi degli eventi: scarni ed enigmatici i comunicati dei vari ministri, latitanti gli organi di stampa supini a riproporre solo le informazioni pervenute dalla stampa indiana, timidi o assolutamente inesistenti gli approfondimenti gestiti dalle emittenti televisive.

A fronte di questa assurdo atteggiamento, singoli cittadini con storie e provenienze completamente diverse, hanno cominciato ad utilizzare la rete come canale di raccolta informazioni e di sostegno a due militari italiani in missione che sempre più risultavano abbandonati da una politica inerme e incapace.

E più la politica italiana dimostrava la sua incapacità a reagire alla tracotanza indiana più cresceva, fra i cittadini la volontà di dare concretezza alla loro indignazione e solidarietà con Girone, Latorre e le loro famiglie non, come molti strumentalmente sostengono, per sfuggire alle responsabilità degli eventi ma per garantire il rispetto dei diritti ai nostri connazionali e mettere a disposizione di tutti il massimo delle informazioni.