mercoledì 23 settembre 2015

Legge #bavaglio: il Pd realizza il sogno di Berlusconi


"Solo quattro anni fa "La Repubblica" conduceva una battaglia durissima contro la legge bavaglio. Dietro La Repubblica si accodavano tutti i giornali di sinistra, perché tanto quelli di destra erano contenti di potersi censurare da soli e non pubblicare intercettazioni imbarazzanti per il potere politico. Pochi giornalisti coraggiosi si sono opposti, ieri come oggi, ad una legge vergogna. Il Pd realizza i sogni proibiti di Berlusconi e si fa consegnare una delega in bianco che impedirà di pubblicare le intercettazioni penalmente non rilevanti sui giornali. Con questa delega non avremmo saputo che il figlio dell’ex ministro delle Infrastrutture Lupi aveva ricevuto in regalo un rolex da parte di imprenditori finiti in carcere nell’inchiesta Grandi Opere. Non avremmo potuto sapere che l’ex ministro dell’Interno Cancellieri si intratteneva a telefono con la famiglia Ligresti mentre questi erano sotto indagine per uno spaventoso crack finanziario.


Oppure non potevamo sapere come il premier intendeva scalare il potere con il generale della Guardia di Finanza Adinolfi. “D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi e ci ha dato delle cose”, parole di Francesco Simone, manager della Cpl Concordia, nell’inchiesta del gas gestito e venduto dalla camorra. Tralasciamo che non avremmo saputo dei libri e delle duemila bottiglie di vino comprate dalla Cpl Concordia sempre di D’Alema, ricordiamolo ex primo ministro.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito e queste sono tutte intercettazioni penalmente NON rilevanti, non si ravvisa un reato, e sono queste che il PD e Forza Italia con NCD al seguito vogliono bloccare per sempre. Non ci sono reati in queste intercettazioni, ma sono fondamentali per capire il potere e le sue relazioni. Quindi è una menzogna che questa legge vuole tutelare i normali cittadini, dove stanno i normali cittadini in queste intercettazioni? Sono tutti politici, ministri e primi ministri. Ecco la menzogna questa è una legge che serve solo alla politica. Ma quante sono state le intercettazioni selvagge negli ultimi venti anni? Soltanto una dozzina, ecco un’altra verità.

Se veramente la vita privata dei cittadini fosse continuatamente violata e sbattuta sulle prime dei giornali, allora forse chissà ci sarebbe bisogno di una legge. Ma non è così. Le intercettazioni riguardano la politica, solo la politica e le sue amicizie pericolose, i suoi favori fatti sottobanco. Se domani un politico a telefono dice ad un imprenditore: sai mio figlio deve lavorare” è un reato? Certo che no, ma di sicuro quel posto di lavoro non va al normale cittadino ma al figlio del ministro e lo sappiamo tutti che funziona così in questo Paese governato da interessi privati e poteri forti.
Ogni Governo vede nelle intercettazioni la prima legge per tutelarsi, destra sinistra poco importa, basta che chi detiene il potere può imbavagliare l’opinione pubblica e regnare serenamente. Sconcerta che tutto il popolo della sinistra che prima, durante l’era Berlusconi scendeva sempre in piazza a protestare, oggi è anestetizzato silenzioso, un gregge muto che non riesce ad indignarsi contro una delle leggi più pericolose degli ultimi trenta anni. Siamo l’unica forza politica che può davvero governare questo Paese perché non abbiamo paure delle intercettazioni, non vogliamo che i giornalisti abbiano le mani legate. Abbiamo sempre fatta una dura critica alla stampa, ma corretta. Abbiamo sempre desiderato che la stampa svolga liberamente il suo ruolo di controllo duro e serrato del potere politico. Non una stampa dedita al gossip, all’inciucio di palazzo, ma vicina ai cittadini, che faccia inchiesta accurata e approfondita. Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza schierata con la stampa libera in questo momento. Hanno provato a farci passare come i nemici della libertà di stampa, invece noi abbiamo e continuiamo ad invocare un giornalismo rigoroso e serio, un giornalismo d’inchiesta che non sia servo di un potere ma solo al servizio dei cittadini.

Ecco, oggi dimostriamo con i fatti la nostra volontà di un stampa libera in un Paese veramente democratico. Questa non è una battaglia politica, ma è una battaglia di civiltà, perché nei Palazzi della politica si annidano squallidi personaggi che davanti ad una telecamera predicano il bene comune e poi a telefono siglano patti scellerati. Lo sanno bene, altrimenti non avrebbero avuto come priorità la legge sulle intercettazioni ma il reddito di cittadinanza. Invece di pensare alla propria protezione, avrebbero pensato a proteggere i cittadini dalla povertà, dalla disoccupazione, dalla violenza delle mafie."
(Fonte)


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