venerdì 27 febbraio 2015

#iostoconimarò - EGREGIO MINISTRO LE SCRIVO ...



Egregio Ministro, 15 feb. 2012 – 28 Feb. 2015

questo è l’arco temporale nel quale sono cambiati tre Governi a fronte di un’unica continuità: l’irrisolto caso dei nostri Fucilieri di Marina, illegalmente e con decisione unilaterale di New Delhi, sottoposti alla giurisdizione indiana.

Azioni dei Governi che si sono succeduti: non pervenute! A distanza di oltre tre anni dalla vergognosa consegna alla Polizia indiana (di questo si è trattato, caro Ministro) del capo di 1ª classe Massimiliano Latorre, il secondo capo Salvatore Girone e della successiva riconsegna del marzo 2012 ad opera del Governo Monti, non si ha a tutt’oggi notizia di concrete iniziative dei Ministeri competenti per sottrarre i nostri Fucilieri alla Magistratura indiana. 

I ripetuti rinvii, l’ultimo al 12 Marzo p.v., da parte di questa (comprensibili stante l’impossibilità di presentare un credibile capo di accusa e di stabilire se il caso sia di competenza dell’antiterrorismo-NIA) sono sonori schiaffi inferti all’Italia e, mi permetto di aggiungere, alla nostra classe politica di cui Ella fa parte.
I Gruppi di solidarietà con i nostri Fucilieri e le loro famiglie, con le decine di migliaia di membri che sin dall’inizio della vicenda, ripeto, vergognosa, si battono per la causa di Latorre e Girone, vogliono guardare avanti. Niente polemiche sugli errori e sulle inadempienze del passato da parte di chi avrebbe dovuto tutelare due militari di questo Stato comandati in una importante missione quale l’antipirateria.
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Chiediamo però un cambio di passo e che il Governo ponga in essere in concreto tutte le possibili azioni sul piano internazionale, ricorso al Tribunale internazionale del Diritto del mare in primo luogo, andando oltre gli ormai stantii e ripetuti annunci di imminenti, decisive iniziative. Lo dovete ai nostri Fucilieri, ai loro familiari e agli Italiani che si sentono mortificati quali cittadini di un Paese incapace di pretendere il dovuto rispetto e soprattutto di imporre all’India, paese amico, il rispetto del Diritto internazionale. In verità, il silenzio dei media sull’argomento non aiuta a spronare all’azione chi di competenza e a sensibilizzare l’opinione pubblica. Non vogliamo credere che la mancanza di critiche e reazioni da parte dei nostri connazionali possa indurre chi ha responsabilità di Governo a ritenere che la soluzione della vicenda non sia fra le priorità più sentite dagli Italiani e pertanto la sua mancata soluzione non rappresenti un danno in termini elettorali. Non lo crediamo, non vogliamo crederlo, ma la smentita a questo eventuale dubbio non può che essere una immediata, urgente iniziativa a dimostrazione dell’effettivo interesse del Governo e della politica tutta a chiudere la vicenda e a riportare in Italia, con onore!!, i nostri Fucilieri. Perché una urgente iniziativa? Il 12 aprile p.v. scadrà la proroga per la permanenza in Italia del Capo di 1^ classe Latorre a seguito della malattia che l’ha colpito nell’agosto scorso. In mancanza di una soluzione definitiva della vicenda potrebbe ripetersi quanto accaduto nel marzo 2013? Anche questo non vogliamo crederlo!

Distinti saluti.

mercoledì 25 febbraio 2015

SONDAGGIO ESPLOSIVO: SCHIACCIANTE MAGGIORANZA CITTADINI EUROPEI CONTRO LA UE (73%) E CONTRO L'EURO (90% IN ITALIA)

E' certo che quanto state per leggere non lo ascolterete dai telegiornali italiani e per la verità di molte altre nazioni dell'eurozona, perchè sono dati che schiantano l'europeismo e l'amore per l'euro sparsi a piene mani dai governi attualmente al potere nella Ue, fatto salvo quello greco.



Sì, perchè leggendo i dati del sondaggio condotto nelle ultime due settimane in 6 Paesi europei da Demos e Pragma (per la Fondazione Unipolis), colpisce come un pugno in faccia innanzitutto il grado di sfiducia verso l'Unione Europea. La Ue è apprezzata solo dalla maggioranza dei tedeschi in tutta Europa. In Francia, in Spagna e in Polonia il 60% dei rispettivi cittadini non ama più la Ue, non l'apprezza, e vorrebbe finisse. Mentre risulta ancor più minoritario in Gran Bretagna e ancora più - sorpresa - in Italia.

L'Italia è in assoluto il Paese più euroscettico dell'Unione europea, certamente fra quelli indagati dall'Osservatorio: solo il 27% degli italiani ha fiducia nella Ue, il 73% la disprezza e la teme e vorrebbe fosse abbattuta al più presto.

Una ulteriore conferma che l'Europa unita sotto il tacco di ferro delle oligarchie di Bruxelles non piace a gran parte degli europei. E se c'è ancora qualcuno che la vuole, è per paura, specifica il sondaggio.

E questo è solo il preambolo a quanto emerge osservando i dati successivi dell'indagine demoscopica: questo sentimento di disprezzo e rifiuto è - se possibile - ancora più forte osservando cosa pensano i cittadini dell'eurozona rispetto la valuta unica europea, l'euro. le opinioni verso la moneta unica. L'euro.

domenica 22 febbraio 2015

Tutti i furbetti alla corte di Renzi: con Matteo si fanno gli affari

Non era mai stato così facile imbattersi all’aeroporto di Firenze, uno scalo secondario, in qualche pezzo grosso del gotha finanziario-imprenditoriale italiano. Lì non come passeggeri, ma per affari e relazioni, da quando è diventato l’ufficio operativo del network renziano, la rete di potere attorno al premier.
Lì c’è l’ufficio di Marco Carrai, presidente di AdF, l’uomo che insieme a Luca Lotti (sottosegretario) e all’avvocato Alberto Bianchi (legale di Renzi, da qualche mese nominato nel Cda di Enel) sta al vertice della piramide renziana. Pur romano da un anno, il network economico lobbistico ruota ancora, in buona parte, su Firenze.
Lì sono i finanziatori storici, gli imprenditori amici, le famiglie patrizie che hanno cullato l’ascesa di Renzi. Per il versante Capitale, invece, bisogna rivolgersi (oltreché a Lotti) al tesoriere nazionale del Pd Francesco Bonifazi, tributarista fiorentino titolare dello studio dove ha lavorato la giovane Maria Elena Boschi, e al vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, esterno al cosiddetto «giglio magico».
BANCHIERI E IMPRENDITORI
Le ramificazioni partono, storicamente, dall’Ente cassa di Firenze (azionista di Intesa San Paolo) la prima banca dove i renziani mettono piede. Con Carrai consigliere e Jacopo Mazzei presidente, entrambi di famiglie importanti e finanziatori di Renzi. Mazzei ora è consigliere di sorveglianza di Intesa San Paolo. Suo cugino è Lorenzo Bini Smaghi, ex Bce, attualmente presidente della banca d’affari francese Société Générale.

sabato 21 febbraio 2015

L'EPOCA DEGLI IRRESPONSABILI


Ed è questa l'epoca degli irresponsabili, tutti i nostri parametri economici sono drammaticamente precipitati ma...si può forse dire che l'auto-governo Renzi possa avere una qualche responsabilità? Certo che no! La pressione fiscale ha ormai raggiunto un livello da tirannide marxista-Leninista ma può forse ritenersi responsabile l'auto –governo Renzi? Certo che no!

I servizi essenziali hanno raggiunto un degrado persino ridicolo nella sua drammaticità pur essendo sempre più cari ma ne è forse responsabile l'auto-governo Renzi? Certo che no! Roma e Milano sono ormai in preda a bande criminali mascherate da cooperative rosse o da rom e zingari che impazzano impuniti ma non vorrete mica pretendere che tocchi ai Sindaci esercitare un'azione di controllo no? Si erogano miliardi di euro che vengono regolarmente fagocitati da cooperative rosse o da organizzazioni criminali o da entrambe ma...mica si vorrà pretendere che chi eroga i finanziamenti poi controlli anche come vengono usati. 

PER FORTUNA ERANO SOLO "TIFOSI" E NON TERRORISTI ARMATI ... POVERO PAESE MIO!

Roma – Feyenoord, sindacato polizia: “Servivano nuove modalità di controllo”

Numero e organizzazione degli ultras di Rotterdam erano arcinoti alle forze dell'ordine italiane. Daniele Tissone del Sip Cigl: "Conoscendo i comportamenti dei tifosi olandesi, bisognava agire in modo più dinamico e più ampio sull’intero territorio cittadino"


A nemmeno un anno dalla finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina e dalla morte di Ciro Esposito, la scena si ripete: Roma in mano a chiunque e a nessuno. Da oltre due mesi, dice una nota del Viminale, le forze dell’ordine dei due paesi si sono scambiate decine di informative. C’era quindi tutto il tempo per organizzare il contenimento non tanto delle frange pericolose(che hanno raggiunto autonomamente lo stadio) ma dei tifosi olandesi in generale. Ma qualcosa è andato storto, e a farne le spese è stata l’immagine della città e del paese.
“Alla luce dei fatti di ieri, e proprio conoscendo i comportamenti abituali di questi tifosi – spiega Daniele Tissone del Sip Cigl -, bisognava riflettere su nuove modalità di controllo, più dinamico e più ampio sull’intero territorio cittadino. Pur sapendo che si tratta di un fenomeno difficile da monitorare”. E invece si è arrivati al balletto delle responsabilità. Con il sindaco Marino che lamenta l’assenza di Alfano (a Washington per il vertice sul terrorismo) e l’incompetenza del prefetto Pecoraro (a marzo andrà in pensione ma gli scontri col sindaco dalle unioni civili aMafia Capitale sono all’ordine del giorno) e del questoreD’Angelo. Dalla Prefettura rispondono che indicazioni su come agire sarebbero state concertate con la polizia olandese, presente a Roma da alcuni giorni, che  aveva suggerito di non caricare per non accendere gli animi. E il Questore replica che, in quanto cittadini olandesi, bisognava salvaguardare la loro libertà di movimento.

mercoledì 18 febbraio 2015

Matteo renzi come Adolf Hitler. E non solo

Su un documento pubblicato sul sito della Camera dei deputati (http://documenti.camera.it/bpr/3853_testo.pdf In testa alla seconda pagina, numerata 194) si legge:

"Il problema per il partito nazionalsocialista era come ottenere la necessaria maggioranza dei due terzi per l’approvazione di una legge sui pieni poteri con cui consolidare il governo di Hitler. Per assicurarsi in Parlamento tale maggioranza, fu modificato il regolamento del Reichstag secondo il suggerimento di Frick: sostituire al concetto di presenza fissato dalla Costituzione una finzione, quella della presenza degli assenti ingiustificati, lasciando al Presidente (nazionalsocialista) dell’assemblea il giudizio se l’assenza fosse giustificata o no. Così in pratica i deputati non presenti tout court erano considerati presenti. In questo modo fu « risolto » il problema che l’assenza dei parlamentari dell’opposizione facesse mancare il numero legale, impedendo così la deliberazione della progettata Ermàchtigungsgesetz"

Vi ricorda qualcuno? Per mandare avanti le sue riforme, quelle che stravolgeranno la costituzione, ovvero la carta dei principi della nostra democrazia, Renzi l'altro giorno ha fatto gli stessi "giochetti" di Hitler col numero legale necessario per far passare la riforma.


Farò un breve riassunto. Quì la foto della votazione:

Solo 293 presenti.  Votanti:291  Maggioranza: 146

lunedì 16 febbraio 2015

Libia. L'Italia si prepara all'intervento militare


Giovedì alla Camera si discuterà dell'ormai imminente intervento militare in Libia. La ministra della Difesa Pinotti ha parlato del possibile invio di almeno 5.000 militari nel territorio libico. “Se in Afghanistan abbiamo mandato fino a 5mila uomini, in un paese come la Libia che ci riguarda molto più da vicino e in cui il rischio di deterioramento è molto più preoccupante per l'Italia, la nostra missione può essere significativa e impegnativa, anche numericamente", ha detto la ministra Pinotti. "Ne discutiamo da mesi, ma ora l'intervento è diventato urgente" ha sottolineato in una intervista.
Intanto a Tripoli, l’ambasciata italiana è stata chiusa e tutte le attività sono state sospese “a causa del peggioramento delle condizioni di sicurezza”. Un ulteriore segnale che l'Italia si prepara ad un intervento armato in Libia. Ieri una nave con un centinaio di italiani ha lasciato il porto di Tripoli diretta prima a Malta per una sosta e poi al porto di Augusta “per la crescita della minaccia dell'Isis” dicono fonti governative. La nave è stata scortata militarmente da una nave della flotta militare italiana e sorvegliata dal cielo da un Predator.

RENZI ADESSO LANCIA PROCLAMI DI GUERRA SENZA ALCUN PERMESSO DEL PARLAMENTO E SENZA ALCUN RISPETTO PER LA COSTITUZIONE

Renzi fa la guerra alla Libia senza il mandato del parlamento
Prima la dichiarazione di guerra di Gentiloni a Sky Tg24. Poi Renzi al Tg1: “Italia pronta a fare la sua parte”. Infine la Pinotti al Messaggero: “Inviare almeno 5mila soldati”. Tutto senza consultare le Camere. Forza Italia accusa: “Il premier non ha il mandato del parlamento”


Matteo Renzi esautora il parlamento ancora una volta. L'intervento militare in Libia è ormai all'ordine del giorno. Per rispondere all'avanzata dei jihadisti vicini allo Stato islamico, il governo italiano ha subito mostrato i muscoli annunciando che, presto o tardi, dichiarerà guerra alla Libia"naturalmente nel quadro della legalità internazionale", ossia in caso di intervento sotto l'ombrello Onu.

Nelle ultime ore i ministri Paolo Gentiloni e Roberta Pinotti  affollano i media per delineare la portata della missione al di là del Mediterraneo.

Rimbalzano da una tivù alla'altra, da un quotidiano all'altro, da una radio all'altra dimendicandosi di andare a riferire in parlamento.

domenica 15 febbraio 2015

QUALCOSA DI MAI VISTO SI È CONSUMATO NELLA NOTTE. UN PARTITO HA MODIFICATO LA COSTITUZIONE UNILATERALMENTE.


Il merito della riforma, che vi anticipo già consegna semplicemente il paese alla sovranità dei mercati speculativi, sarà discusso in un apposito post. Qui voglio esaminare, con linguaggio semplice ed accessibile, le questioni di illegittimità di carattere “preliminare” a questa riforma che sono palesi e davvero clamorose. Non nascondo la speranza che il Presidente della Repubblica intervenga, sarebbe un suo preciso dovere.
In sostanza un gruppo di Parlamentari nominati dal PD, pur non avendo avuto la maggioranza alle ultime elezioni, ottenendola solo in forza di una legge elettorale dichiarata incostituzionale, ha modificato da solo la Costituzione cancellando in un colpo la democrazia.
Ricordiamo, in primo luogo, che avere un Parlamento di nominati, in violazione del voto personale e diretto che invece prevede la Costituzione, implica che nessun eletto è libero di decidere autonomamente durante le votazioni. Questo perché, se non si ubbidisce al partito, non si sarà più inseriti nelle liste elettoraliSe le preferenze personali non hanno alcun peso la linea del partito non dipenderà mai da scelte democratiche e rappresentative della sovranità popolare, ma sarà imposta dai vertici. Nel caso di specie la linea del PD è quella imposta dalla finanza che vuole smantellare la sovranità italiana. Si vuole un Parlamento che semplicemente ratifichi rapidamente le scelte del Governo, ovvero si vuole l’opposto di una Repubblica Parlamentare. Il dibattito è l’essenza di una democrazia, le decisioni unilaterali sono invece l’essenza di una dittatura.

venerdì 13 febbraio 2015

L’INVIATO SPECIALE DELL'ONU PER LA SIRIA, DE MISTURA, CELEBRA LA RIVOLUZIONE DEL 1979 ALL'INTERNO DELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO


Oggi Alaa Ebrahim, siriano pro giornalista Assad, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook due foto interessanti dell'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan De Mistura. Il diplomatico italiano De Mistura era dentro l'ambasciata iraniana a Damasco, in occasione della celebrazione del 36° anniversario della rivoluzione del 1979. Commentando la presenza di De Mistura in questo evento, Ebrahim scrive in inglese: 
" L’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Steffan Di Mistura era presente alle celebrazioni della rivoluzione iraniana che l'ambasciata ha tenuto a Damasco questa sera. L’ apparizione di de Mistura all'evento forse mostra quanto peso Iran porta nella questione siriana".

LA GRECIA PUO' CONTAGIARE L'EUROZONA?


Come ho già detto, lo scenario della Grecia fuori dall'euro,  per il momento, non è uno scenario tanto credibile da parte delle maggiori case d'investimento (e mi sfugge il perché, a dire il vero. Ma anche no) anche se stanno lentamente riformando l'orientamento. A mio parere, invece, le possibilità stanno aumentando significativamente e il tempo non gioca certo a favore. Allo stato attuale,  rimango dell'avviso che lo scenario più probabile sia quello di un accordo ponte in extremis, in modo da guadagnare del tempo per poter giungere ad un'intesa  più ampia, anche se, secondo me, il perimetro entro il quale costruire un nuovo accordo si fa sempre più stretto, considerata la scarsa possibilità di conciliare il programma di Syriza con le logiche della zona euro. Quindi non è solo una questione di ristrutturazione del debito o di nuovi accordi con la Troika. La questione è molto più ampia, complessa  e articolata.

Come che sia, intanto occorre segnalare che autorevoli commentatori iniziano a parlare apertamente del fatto che la Grecia uscirà dall'euro.
Ad esempio, è il caso di Alan Greespan (ex banchiere centrale della FED) che dice:
"Non vedo come rimanere nell’euro possa aiutare i greci e certamente non vedo come la permanenza della Grecia possa aiutare il resto dell’eurozona. Penso sia solo questione di tempo e poi tutti si accorgeranno che la migliore strategia è il distacco. La Grecia - aggiunge Greenspan - non è nella condizione di poter ottenere altri prestiti, quindi andrà in bancarotta e dovrà uscire dall’eurozona" (fonte: Il Sole 24 Ore)
Il premier inglese Cameron, proprio ieri, ha convocato una riunione d'emergenza a Downing Street per preparare il Governo di Londra a una possibile uscita della Grecia dall'eurozona, al fine di contrastarne  i rischi. (Fonte Il Sole 24 Ore). Dubito che le altre cancellerie europee non si siano attivate, più o meno segretamente (oddio, qualche dubbio ce l'avrei, per qualche paese....).

Tuttavia, molti autorevoli commentatori, per lo più appartenenti alla nomenclatura politica e finanziaria dell'eurozona,  sembrano ostentare grande sicurezza (apparente) sul fatto che la Grecia fuori dall'euro non sarebbe un problema.

mercoledì 11 febbraio 2015

Tutti gli Scilipoti di Renzi: ecco chi è pronto a passare nel Pd. E spuntano nomi di “incappucciati”

A fare nomi e cognomi ci pensa il senatore Vincenzo D’Anna, habitué de La Zanzara ed ex berlusconiano. “Gli Scilipoti di Renzi”, li definisce in un’intervista rilasciata a Fabrizio Roncone per il Corriere della Sera e ripresa da Liberoquotidiano. Ecco l’elenco dei nuovi peones: e spunta anche il clan degli “incappucciati”.


Il senatore Vincenzo D'Anna fa nomi e cognomi dei colleghi pronti a passare nella maggioranza di Matteo Renzi.
"Sono gli eredi di Scilipoti", dice a Fabrizio Roncone che lo ha intervistato per il Corriere della Sera. "Ma Scilipoti andava in soccorso del Cavaliere, e quindi era una sgualdrina”.
Prima di fare i nomi l'esponente di Gal ci tiene a precisare che "questi, siccome corrono in aiuto di sua santità Renzi, sono tutti i senatori che ora le indicherò, più o meno, hanno in animo di aiutare Renzi nelle varie votazioni. Ma non solo: io credo che la maggior parte di loro stia ragionando sulla possibilità, assai concreta, di creare un grande gruppo autonomo. Da lì, poi, quando le acque si saranno placate, in parecchi finiranno dentro il Pd".

MATTEO RENZI, ... STERMINATORE PER CONTO TERZI

VIDEO: DA BRAVO SUDDITO DELLA MERKEL RENZI LO METTE IN QUEL POSTO ANCHE A TSIPRAS


Tsipras, anche se ancora non ha mai parlato di sovranità monetaria ed uscita dall'Euro, qualcosina di buono lo sta facendo in Grecia. Ad esempio vuole NON pagare una bella fetta di Debito Pubblico: cosa sacrosanta, dato che la maggior parte dei debiti pubblici dei paesi in crisi nella zona Euro sono immorali. E ancora: vuole stoppare le privatizzazioni criminali e nazionalizzare le banche. E questo non piace ai massoni-dittatori di Bruxelles, che, dalla parte dei super-potenti (ovviamente mi riferisco a banche e multinazionali) hanno subito cominciato a ricattare la Grecia.

Matteo Renzi ha prima teso la mano a Tsipras lodando le sue politiche anti-austerità, poi però, da bravo burattino della Merkel e di Bruxelles, gliel'ha messo subito nel culo (scusate il francesismo, ma così è più chiaro il concetto).

Detto questo, vi lascio al video:


(Fonte)

mercoledì 4 febbraio 2015

2 LETTERE DI CITTADINI AL PRESIDENTE MATTARELLA


Egregio Sig. Presidente della Repubblica, 
Lei oggi assume nella pienezza delle Sue funzioni il Suo alto incarico che La vede presidio e garanzia della Carta Costituzionale e tutela della sovranità Popolare sancita dalla Carta Fondamentale, da comune Cittadino Le auguro un buon lavoro ma ritengo anche, tenendo conto della Sua consolidata competenza e in materia Costituzionale e in materia giuridica, richiamare la Sua attenzione su alcuni dei tanti punti che a mio modesto parere necessitano di immediati interventi correttivi. 
Lei certo mi insegna che Imposta, il singolare non è casuale, è tasse non sono la stessa cosa, la prima trae il suo fondamento nell'Articolo 53 della Costituzione della Repubblica che ovviamente Lei conosce perfettamente, può esistere uno stravagante proliferare di imposte quale quello esistente in Italia? 
Se è vero come è vero che una tassa deve essere correlata al principio di controprestazione, può esistere questo inestricabile coacervo di tasse che addirittura gravano su altre tasse?
Può, come nei fatti esiste, farsi una commistione fra imposta e tasse dando origine a dei fantasiosi strumenti fiscali? 
A Lei ed alla Sua alta competenza chiedo da Cittadino al suo Presidente, ha un qualche fondamento giuridico una " tassa sul possesso"?

lunedì 2 febbraio 2015

Mattarella, ora sciogli le camere!

È stato eletto oggi [31.01.2015] come nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Orbene sappiamo che la Cassazione, con sentenza n. 8878/14, ha evidenziato la gravissima alterazione democratica compiuta con la legge elettorale che tutti conosciamo con il nome di “porcellum”. Tale legge è stata precedentemente dichiarata incostituzionale con sentenza della Corte Cost. n. 1/2014.
Bene ricordare a tutti che Mattarella è proprio tra i Giudici che hanno preso la storica decisione di dichiarare illegittima una legge elettorale che ci ha privato per dieci anni del diritto di voto libero, eguale, personale e diretto.
Oggi Sergio Mattarella, come primo atto della sua Presidenza, ha una sola possibilità per ripristinare la democrazia in questo paese: sciogliere immediatamente le camere e mettere fine agli effetti dell’incostituzionalità della legge elettorale nel nostro ordinamento. Effetti che la stessa Costituzione impone debbano cessare.

ELEZIONE MATTARELLA DA ANNULLARE! ECCO LE PROVE


Voto libero? Così dovrebbe essere. Voto segreto? Così dovrebbe essere, almeno per legge, e invece...

I deputati hanno effettivamente votato liberamente ed in segreto? 

NO. Eccovi le prove:

I deputati non sono stati liberi di scegliere. Il segreto dell'urna c'era, ma chi ha votato è stato fortemente condizionato. E vi spiego come:

I "capi dei capi", Renzi e Alfano su tutti, hanno usato un "intelligente" stratagemma per conoscere chi andava contro i loro "diktat":

Hanno suddiviso i loro partiti e "alleati" in piccoli gruppetti, sicuramente controllati dai "fedelissimi", e per ogni gruppetto c'era una "combinazione". Ovvero ogni gruppetto doveva scrivere nel foglio il nome di mattarella in un certo modo. Ad esempio: il gruppetto dei A doveva scrivere "On. Mattarella", il gruppetto B doveva scrivere "Prof. Mattarella" e via dicendo.